INTERVIEW:
Domanda 1
Nel passaggio da prodotti su supporto materiale e cosiddetti media materiali o media
tradizionali, in un mondo costituito da media digitali che in alcuni casi mancano di un
supporto materiale, noi abbiamo una nuova definizione di nuovi prodotti, di nuovi
concetti, di nuovi titoli, per esempio quella delle opere multimediali. Qual è il suo
punto di vista come produttore?
Risposta
Il punto di vista dei produttori europei, da me rappresentati, è che finora c'è stata
una grande preoccupazione per la differenziazione tra le opere classiche e quelle che
adesso vengono chiamate multimedia. Noi pensiamo che il multimedia debba essere incluso
nell'attuale regolamento, europeo o mondiale, riguardo i copyright, ma forse dovremmo
ampliarlo in qualche modo per includere queste nuove formule. Il produttore europeo non si
preoccupa delle nuove modalità, ma vorrebbe attirare l'attenzione sulla necessità di
regolamentarle all'interno dell'attuale legislazione. Riguardo le opere multimediali,
forse la maggiore difficoltà è quella di sapere chi è il vero autore dell'opera
multimediale, perché l'opera multimediale molto spesso è una compilazione di diverse
opere già esistenti sul mercato. Anche noi, in quanto produttori, chiediamo che vengano
realizzate delle nuove opere multimediali contando sulla creatività di nuovi autori, di
nuovi produttori, di nuovi scrittori, in modo che le opere multimediali non siano
unicamente compilazioni di lavori precedenti, ma opere interamente nuove che utilizzano le
nuove tecnologie per porre sul mercato dei nuovi prodotti adattabili alle necessità dei
consumatori.
Domanda 2
Benissimo. Nel passaggio sempre tra media materiali e media digitali cambia il concetto di
distribuzione. La distribuzione nel mondo digitale diventa trasmissione. Sembra che si
apra una problematica nuova: qual è il tuo punto di vista?
Risposta
C'è un vocabolo che si impiega nell'attuale legislazione: broadcast. Noi siamo del parere
che, finché le nuove forme di trasmissione rimarranno proprio una trasmissione, dovranno
essere comprese nella definizione del termine broadcast. Questo termine broadcast deve
essere ampliato per includere le nuove forme digitali di trasmissione. Ci sono dei casi
quali, per esempio, il video on demand, attualmente difficile da includere nella generica
definizione broadcast. In casi simili crediamo che sia prevista anche la legge sul
copyright attuale. Perché potrebbe non essere considerata una trasmissione ma un video o
potrebbe trattarsi dei diritti che riguardano un CD. Ad ogni modo l'odierna legislazione
contempla tutte queste nuove formule di trasmissione; c'è solo bisogno di citarle e
adattarle, ma non occorre spingersi fino al cambiamento della legge.
Domanda 3
Qual è il punto di vista dei produttori cinematografici e televisivi riguardo il problema
della proliferazione dei diritti e in alcuni casi una soluzione a questo problema? Quale
può essere la concentrazione di questo diritto in capo ad una persona?
Risposta
Noi produttori siamo sempre stati i colpevoli di tutti i disastri ogni qualvolta ci sia
stato un problema. Ma in qualche maniera siamo noi che coordiniamo tutti coloroi che
contribuiscono alla produzione di un'opera, siano essi scrittori, registi, musicisti, ecc.
Crediamo che il produttore sia stato sempre il personaggio centrale, che deve avere nelle
sue mani tutti i diritti e, a sua volta, può ricavare una rendita da questi diritti con
lo sfruttamento dell'opera. Se ogni autore volesse salvaguardare i propri diritti ed ogni
volta che si volesse vendere un lavoro ci fosse bisogno di ottenere i diritti di ogni
singolo autore, si giungerebbe in una situazione in cui sarebbe impossibile ricavare un
profitto da un'opera audiovisiva. Quindi noi crediamo che il produttore deve stare al
centro dell'opera audiovisiva e, con contratti individuali fra gli autori ed il
produttore, egli deve a sua volta tentare di vendere i diritti a tutti quei consumatori
che volessero acquistarli.
Domanda 4
Con la distribuzione digitale, uno degli effetti prevalenti è la mancanza di confini
definibili con norme a protezione del mercato o altre norme, di carattere doganale per
esempio. Qual è il punto di vista dei produttori riguardo la possibilità di una
distribuzione globale su tutto il pianeta?
Risposta
Il produttore, come è logico, tenta di ricavare il massimo profitto da un lavoro
audiovisivo. Prima abbiamo ricordato che, allorché parlavamo di cinema, si parlava
semplicemente dello sfruttamento nelle sale cinematografiche: adesso ormai non si parla
solo di sale cinematografiche, si parla di computer, di video, del mercato della
televisione per il cinema. Cioè, ogni volta che il mercato cresce, è un vantaggio per il
produttore e, di conseguenza, per gli autori. Al riguardo, credo che tutto ciò che amplia
la base del mercato, sia molto favorevole per i produttori. Ora, però non dobbiamo
permettere che tale ampliamento del mercato ci renda difficile l'identificazione delle
opere e il modo per sfruttarle; dobbiamo cioè avere il controllo su questa proliferazione
dell'offerta. E, ogni volta che il produttore potrà determinare da chi e come vengono
utilizzate le nostre opere, ciò sarà vantaggioso per il produttore, per gli autori e
tutti quelli che abbiano dei diritti.
Domanda 5
Da parte della categoria dei produttori ci sono delle norme che siano di stimolo alla
creatività e alla partecipazione degli autori e degli artisti del mondo digitale?
Risposta
Considerando ciò che fa la tecnologia digitale, che rende possibile in qualche modo nuovi
metodi di trasmissione, essa apre nuovi mercati. Dunque è evidente che ogni qualvolta si
apra un nuovo mercato, esso può essere utilizzato da un maggior numero di persone.
Possiamo citare l'esempio del produttore che può tenere chiuse le porte delle TV
classiche perché ci sono molti produttori che offrono programmi e ci sono poche
televisioni in grado di comprarli. Ciò nondimeno, tramite le nuove formule di
trasmissione digitale, nuovi produttori, nuovi autori, nuovi artisti, che fino ad ora non
hanno potuto lavorare con i metodi tradizionali fino ad oggi esistenti, avranno accesso a
questo mercato. Con ciò voglio dire che sì, esistono nuove formule digitali di dati, di
programmi, di cinematografia, di musica: ciò amplierà il mercato, e nuovi personaggi
potranno inserirsi in queste nuove tecnologie.
Domanda 6
Lei vede con favore una legislazione molto precisa e dettagliata nel mondo digitale, o
preferisce che sia il mercato a determinare delle regole di fatto?
Risposta
Credo che la legislazione deve stare sempre un po' indietro rispetto al mercato, perché
mi pare che nella situazione odierna, anticipare il mercato sia praticamente impossibile.
La velocità con cui si sviluppano le nuove tecnologie è tale che volere anticipare il
mercato è qualcosa di impossibile. Però dobbiamo seguire il mercato da vicino. E la
legislazione non deve opporsi alla nuova situazione. Vale a dire: la legislazione deve
confrontarsi con la nuova situazione ma mai opporsi ad essa. Forse non sarà necessaria
una nuova regolamentazione per tutto ciò che riguarda gli aspetti digitali della
trasmissione. Io credo che - come abbiamo detto in diverse riunioni dei produttori europei
- ci piacerebbe vedere l'ampliamento della legislazione attuale, ma senza dovere arrivare
necessariamente ad una nuova legislazione; questa sarebbe assai difficoltosa, molto
complicata e, probabilmente, nel momento in cui si fosse conclusa, non sarebbe già più
valida. Ciò che occorre fare è ampliare la vigente legislazione con queste nuove
metodologie e particolarmente tentare di identificare sempre l'autore dell'opera
audiovisiva attraverso vari sistemi, e soprattutto che nel futuro si creino nuove opere
audiovisive per approfittare di tutte le possibilità offerte dal mondo digitale. E non
tentare di rifare cose già fatte. Questa potrebbe essere una possibilità. Ma più
interessanti ancora sono quegli autori che sono già lì, sul mercato. Voi che sicuramente
state guardando questo programma: io credo che l'importante è proporre nuove opere
creative, per approfittare dell'immensa ricchezza che comporterà per tutti gli autori
l'applicazione in scala mondiale del sistema digitale.
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