Napoli com'era oggi
Una mostra fotografica racconta le trasformazioni
positive avvenute a Napoli negli ultimi anni. E alcune immagini sono
anche in Rete
di Wanda Marra
Una
massa impenetrabile di macchine: questa era Piazza del Plebiscito
negli anni Sessanta, ridotta a parcheggio. Questa fotografia - messa a
confronto con l'immagine attuale della piazza, ora il simbolo della
rinascita di Napoli- è emblematica dello spirito che ha guidato la
costruzione della mostra fotografica Napoli com'era oggi.
In Piazza del Plebiscito, nella passeggiata che costituisce un
piacere irrinunciabile per i napoletani e i turisti, quest' anno, dal
12 dicembre, si è potuto incontrare un percorso significativo della
trasformazione novecentesca di Napoli: quello ricostruito attraverso
le immagini documentative di episodi rilevanti e rivelatori della
storia recente di alcuni dei luoghi più frequentati, amati e discussi
della città.
La mostra Napoli com'era oggi, il cui sottotitolo recita "
episodi di trasformazione urbana nel XX secolo", ospitata a
Galassia Gutenberg nei locali del Teatro Mediterraneo, è
un'esposizione allestita a cura dell' Archivio Fotografico Parisio, in
collaborazione con la Soprintendenza Archivistica per la Campania e
l'Associazione Echia.
La mostra fotografica fornisce un'interessante documentazione sui
momenti salienti della trasformazione urbana di Napoli negli ultimi
decenni e intende anche fornire delle indicazioni per predisporre il
territorio alle nuove necessità che si presentano. Demolizioni e
ricostruzioni, cantieri, grandi trasformazioni sono i temi delle
lastre fotografiche (quasi tutte provenienti dall' Archivio storico
Parisio e una parte, invece, appartenente all'Archivio storico dell'
Enel) che rappresentano una serie di luoghi topici nel loro divenire:
la trasformazione del Rione Carità, dal 1928 al completamento degli
anni cinquanta; la sistemazione di Piazza del Municipio, i restauri di
Castel Nuovo; l' ampliamento e la riorganizzazione dell'area portuale;
Santa Lucia, dalla colmata alla pedonalizzazione; gli interventi a
Posillipo (vittima di un'urbanizzazione selvaggia tra gli anni
cinquanta e sessanta); le fasi di collegamento alla terraferma di
Nisida, le trasformazioni di Fuorigrotta, laboratorio di
sperimentazione di ognuna delle ideologie politiche ed economiche che
si sono avvicendate tra il XIX e il XX secolo.
Come sottolinea il presidente dell' Echia, Gianni De Luca nel suo
articolo contenuto nel catalogo della mostra, uno degli obiettivi di
questa iniziativa è "l'affermazione della cultura della
trasformazione positiva". Allora, scrive De Luca "dalle
immagini della mostra, dedicata ai cittadini di Napoli, speriamo che
si susciti una riflessione su come era stata ridotta la città, appena
pochi anni fa, e quanto sia stato fatto seguendo il disegno ideale di
trasformazione che ha accompagnato questi anni di svolta
dell'amministrazione cittadina".
L' Enel (il cui Archivio storico di Napoli custodisce 30.000 unità
archivistiche che coprono un periodo che va dalla fine dell' Ottocento
al 1963, oltre ad una fototeca di circa 20000 immagini ed una cineteca
di 750 filmati storici), mette a disposizione in Internet,
all'indirizzo www.enelikon.com,
gran parte degli inventari degli archivi storici di Milano, Napoli e
Palermo. Nel sito è visibile anche un archivio di immagini degli
impianti Enel, il "Fondo Parisio" con 2500 fotografie
dell'elettrificazione del Mezzogiorno, dalla metà degli anni Trenta
alla metà degli anni Sessanta.
La mostra, alla fine di Galassia, sarà trasferita a Barra, alla
Casa della città, una struttura dell'Assessorato all'Urbanistica del
Comune di Napoli, dove diventerà permanente. Trasformata in
diapositive e arricchita sarà messa anche a disposizione delle
scuole, grazie a un progetto fatto con la provincia di Napoli,
assessorato alle Politiche formative.
www.enelikon.com
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