Martedì 10 aprile 2001




 

 


Messaggini da Bridget Jones

Dal romanzo agli Sms: la protagonista di uno dei casi editoriali più fortunati degli ultimi anni, fornisce il suo carattere a un servizio di intrattenimento per cellulari

di Wanda Marra

Bridget Jones arriva anche sui telefonini. La protagonista di uno dei casi editoriali più strabilianti degli ultimi anni, soprattutto nel mondo anglosassone, a partire dal 13 aprile dispenserà consigli, discuterà di diete e di alcool, proporrà test di personalità, tramite Sms quotidiani. La sua creatrice, Helen Fielding ha, infatti, firmato un accordo di due anni con la Riot entertainment, il gruppo finlandese che crea, pubblica e distribuisce materiali di intrattenimento per cellulari.

Una vera scalata verso la fama, quella di Bridget Jones: nata da una fortunata rubrica del quotidiano inglese Independent, diventata la protagonista di un libro, Il diario di Bridget Jones tanto letto (quattro milioni di copie vendute in 33 Paesi) da avere un seguito, Che pasticcio, Bridget Jones (ma il titolo originale, The Edge of Reason, "Il confine della ragione", era ben più allusivo ed ironico) ed ora approdata anche sul grande schermo con un film interpretato da Renée Zellweger, Hugh Grant, Colin Firth, in uscita in Inghilterra il 13 aprile.

Bridget Jones è una single trentaduenne in perenne battaglia con la bilancia e alla disperata ricerca di un uomo sicuro e affidabile, che passa le giornate a fare buoni propositi per il futuro e a spettegolare con le amiche. Ma anche dopo aver conquistato l'oggetto dei suoi sogni, Bridget scopre che la vita dei fidanzati presenta non poche tensioni - dalle incomprensioni domestiche alla gelosia insostenibile - tanto da vedersi costretta a tornare nella cerchia dei single, condannata a controllare spasmodicamente la sua segreteria telefonica nella speranza di trovare l'agognato messaggio.

Ma perché il personaggio di un best-seller - per quanto strepitosamente popolare - dovrebbe fornire il proprio carattere a un servizio telefonico? In base a quale strano principio le donne fra i venti e i trent'anni, e gli uomini "curiosi" che la Riot entertainment ha individuato come il target cui rivolgere questa nuova forma di intrattenimento via cellulare dovrebbero voler ricevere "messaggini" da Helen Fielding - alias Bridget Jones?

Prima di tutto, Bridget Jones è un carattere, più che un personaggio: rispecchia problematiche, manie, ossessioni di un'intera generazione di single trentenni. Quale ragazza di oggi, abituata a vivere da sola in una grande metropoli e ad usare il telefono come una droga, non si è mai preoccupata - in maniera seria o scherzosa - di trovare la dieta giusta e di sviluppare le migliori tecniche di seduzione o non ha mai fatto propositi, perennemente falliti, su come modificare una serie di aspetti della propria vita? Ricevere Sms quotidiani su questi argomenti potrebbe diventare un'abitudine confortante: per chi si sente davvero sola, la sensazione di far parte di un universo variopinto ma familiare; per chi tutto sommato da single si diverte, un'occasione per ridere o sorridere davanti alle trovate ironiche e sarcastiche dell'autrice.

E poi, ovviamente, come in ogni caso letterario che si rispetti, è una questione di stile. Il taglio narrativo della Fielding è perfetto per dar vita a un vero e proprio codice da Sms: una serie di appunti quotidiani, brevi, continuamente interrotti, un linguaggio parlato, spesso gergale, allusivo, che stabilisce un'immediata complicità con chi legge. E non solo. Come accade spesso nei diari, quelli veri, ai quali spesso si affida non solo la memoria, ma anche il compito di osservarsi e di regolamentarsi, gli appunti giornalieri sono preceduti da una griglia più o meno fissa dedicata al peso-forma di Bridget, al numero di sigarette fumate, alla quantità di drink bevuti, alle calorie ingerite e consumate, che danno al testo un ritmo circolare, un carattere ossessivo: una struttura ripetitiva rassicurante - o inquietante, dipende dai gusti - come tutte le piccole abitudini quotidiane consolidate e diventate irrinunciabili. Alla Riot entertainment puntano esattamente a questo: rendere Bridget un'abitudine insostituibile, un baluardo per resistere ai casi della vita imprevisti e magari non troppo desiderati.

D'altra parte, il mezzo di comunicazione scelto ben si addice al personaggio. Bridget Jones, come spiega Helen Fielding, "dopo essere stata una pioniera delle relazioni condotte tramite e-mail, oggi sarebbe certamente dipendente dagli Sms". E commenta: "Per single come Bridget Jones, il telefono sta diventando un mezzo di comunicazione sempre più diffuso. I messaggi di testo sono più ossessivi delle e-mail. Puoi essere in comunicazione con i tuoi flirt sempre e dovunque (oppure no, il che può essere un buon motivo per avere il cuore spezzato e - ovviamente - diventare oggetto di analisi approfondite che danno vita ad altri messaggi di testo)". Insomma, è il personaggio a suggerire un mezzo di comunicazione privilegiato e a creare un codice linguistico e, allo stesso tempo, proprio lo strumento scelto e lo stile inventato possono dare nuove caratterizzazioni al personaggio. Potrebbe essere linguisticamente e sociologicamente interessante vedere come si sviluppa attraverso gli Sms un personaggio da romanzo che appare anche l'utente ideale dei messaggini, notoriamente strumenti insuperabili di corteggiamenti, flirt, storie d'amore. Ma questa idea darà realmente vita a un business o sarà un flop deludente? Questa "trasposizione" sarà la prima di una lunga serie oppure rimarrà un esperimento fallito? E soprattutto, riuscirà la nostra eroina - in questo caso Helen Fielding e non la sua creatura - a mantenere il tono ironico, divertito, leggero, pungente, che ha permesso a molte lettrici non solo di identificarsi con Bridget Jones, ma anche di prenderne le distanze, come da una versione esagerata e comicamente disastrosa di se stesse?

Top