Martedì 27 marzo 2001




 

 


Bambini risucchiati nei Territori d'ombra

Un film, in uscita domani, e un sito, già online, sfidano il tabù della pedofilia

di Georgia Garritano e Wanda Marra

È di oggi la notizia della scoperta, da parte delle forze dell'ordine statunitensi di un circuito Internet di pornografia infantile con sede in Russia. Il sito "Blue Orchid", operativo dal marzo al dicembre dello scorso anno, ha venduto in giro per il mondo diverse centinaia di video contenenti immagini di abusi sessuali a danno di giovani.

Se la rete nasconde raccapriccianti trappole per i bambini, allo stesso tempo sta portando allo scoperto il problema della violenza sui minori, presente da sempre ma spesso taciuto. Infatti, potenzialmente chiunque può imbattersi in fotografie e messaggi che popolano i numerosi siti pedopornografici, rimanendone travolto e segnato per sempre.

Ora un film italiano e un sito web provano a squarciare il silenzio. Il film, che esce domani a Roma (nei cinema Lux e Augustus) si intitola Territori d'ombra, è diretto da Paolo Modugno e interpretato, tra gli altri, da Pino Quartullo e Leo Gullotta.

"I territori d'ombra del titolo" - spiegano gli sceneggiatori Veronica Salvi e Paolo Modugno - "sono luoghi fisici, zone nascoste delle montagne dove non arriva il sole, ma anche zone mentali in cui dominano miserie materiali e morali che generano tragedie nascoste". E aggiungono: "Ma il reale territorio d'ombra è la società, unica, vera, grande protagonista del film, che è passata dal consumo degli oggetti a quello dei sentimenti".

La vicenda ha per protagonisti tre persone unite da un passato di violenza: Luca, la cui infanzia è stata distrutta dalle attenzioni morbose del padre; Margherita, scampata a un attentato mafioso e trasferita come sostituto procuratore a Tolmezzo, in Carnia; Franz, procuratore della Repubblica, con un oscuro passato che lo lega a Dolbecco, un losco avvocato che produce videocassette pornografiche destinate al mercato internazionale dei pedofili. Il film da un lato è un'inchiesta sui nuovi canali dello sfruttamento dei minori, soprattutto Internet, dall'altro un'analisi psicologica del rapporto tra pedofili e vittime.

La pellicola, che ha la struttura e il ritmo di un noir, nasce "dalla realtà, dalla tragica realtà che appare tutti i giorni sulla stampa". Gli autori stessi, nel sito, raccolgono le "fonti": una serie di articoli di cronaca che riportano atroci storie di pedofilia. La documentazione, ovviamente, non può che essere parziale ma ribadisce l'impegno di denuncia del film e la sua contiguità con il lavoro di lotta alla pedofilia condotto da numerose associazioni, alcune delle quali hanno ritenuto opportuno sostenere l'opera di Modugno. Il Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l'abuso all'infanzia e le associazioni Ecpat Italia (End child prostitution, child pornography and trafficking)  e Terre des hommes Italia, per esempio, lo considerano "un urlo di rabbia contro la violenza esercitata sui deboli" e ne apprezzano "il coraggio di vedere e di ascoltare".

Tuttavia il film rischia di non essere distribuito in molte città italiane proprio a causa della difficoltà del tema trattato e della scarsa pubblicità. Infatti, solo se durante il primo fine settimana nelle sale romane otterrà un minimo consenso di pubblico si provvederà a distribuirlo anche in altre città. Altrimenti uscirà dalla circolazione e, con esso, anche un'occasione per affrontare l'argomento.

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