Bambini risucchiati nei Territori d'ombra
Un film, in uscita domani, e un sito, già
online, sfidano il tabù della pedofilia
di Georgia Garritano e Wanda Marra
È di oggi la notizia della scoperta, da parte delle forze
dell'ordine statunitensi di un circuito Internet di pornografia
infantile con sede in Russia. Il sito "Blue Orchid",
operativo dal marzo al dicembre dello scorso anno, ha venduto in
giro per il mondo diverse centinaia di video contenenti immagini di
abusi sessuali a danno di giovani.
Se la rete nasconde raccapriccianti trappole per i bambini, allo
stesso tempo sta portando allo scoperto il problema della violenza
sui minori, presente da sempre ma spesso taciuto. Infatti,
potenzialmente chiunque può imbattersi in fotografie e messaggi che
popolano i numerosi siti pedopornografici, rimanendone travolto e
segnato per sempre.
Ora un film italiano e un sito web provano a squarciare il
silenzio. Il film, che esce domani a Roma (nei cinema Lux e Augustus)
si intitola Territori
d'ombra, è diretto da Paolo Modugno e interpretato, tra gli
altri, da Pino Quartullo e Leo Gullotta.
"I territori d'ombra del titolo" - spiegano gli
sceneggiatori Veronica Salvi e Paolo Modugno - "sono luoghi
fisici, zone nascoste delle montagne dove non arriva il sole, ma
anche zone mentali in cui dominano miserie materiali e morali che
generano tragedie nascoste". E aggiungono: "Ma il reale
territorio d'ombra è la società, unica, vera, grande protagonista
del film, che è passata dal consumo degli oggetti a quello dei
sentimenti".
La vicenda ha per protagonisti tre persone unite da un passato di
violenza: Luca, la cui infanzia è stata distrutta dalle attenzioni
morbose del padre; Margherita, scampata a un attentato mafioso e
trasferita come sostituto procuratore a Tolmezzo, in Carnia; Franz,
procuratore della Repubblica, con un oscuro passato che lo lega a
Dolbecco, un losco avvocato che produce videocassette pornografiche
destinate al mercato internazionale dei pedofili. Il film da un lato
è un'inchiesta sui nuovi canali dello sfruttamento dei minori,
soprattutto Internet, dall'altro un'analisi psicologica del rapporto
tra pedofili e vittime.
La pellicola, che ha la struttura e il ritmo di un noir, nasce
"dalla realtà, dalla tragica realtà che appare tutti i giorni
sulla stampa". Gli autori stessi, nel sito, raccolgono le
"fonti": una serie di articoli di cronaca che riportano
atroci storie di pedofilia. La documentazione, ovviamente, non può
che essere parziale ma ribadisce l'impegno di denuncia del film e la
sua contiguità con il lavoro di lotta alla pedofilia condotto da
numerose associazioni, alcune delle quali hanno ritenuto opportuno
sostenere l'opera di Modugno. Il Coordinamento italiano dei servizi
contro il maltrattamento e l'abuso
all'infanzia e le associazioni Ecpat
Italia (End child prostitution, child pornography and
trafficking) e Terre
des hommes Italia, per esempio, lo considerano "un urlo di
rabbia contro la violenza esercitata sui deboli" e ne
apprezzano "il coraggio di vedere e di ascoltare".
Tuttavia il film rischia di non essere distribuito in molte
città italiane proprio a causa della difficoltà del tema trattato
e della scarsa pubblicità. Infatti, solo se durante il primo fine
settimana nelle sale romane otterrà un minimo consenso di pubblico
si provvederà a distribuirlo anche in altre città. Altrimenti
uscirà dalla circolazione e, con esso, anche un'occasione per
affrontare l'argomento.
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