Venerdì 23 febbraio 2001




 

 


Cento passi nello spazio

Passeggiata spaziale numero 100 per gli astronauti della Nasa. La diretta Internet ci porta più vicini alle stelle. Videoconferenza degli studenti con gli astronauti

di Eleonora Giordani

Febbraio 2001 è stato un mese importante per la Nasa, che ha festeggiato in diretta dalle stelle la centesima "passeggiata spaziale", ovvero l'azione extraveicolare degli astronauti fuori dalla navetta. Scopo della missione, i ritocchi finali al montaggio del modulo del laboratorio Destiny fissato al corpo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Tutte le operazioni sono state trasmesse in diretta su Internet dall'agenzia spaziale americana e rimangono disponibili sul sito dell'Iss.

Un anniversario che si presta a riflessioni di vario tipo. La più evidente è quella legata allo sviluppo delle nuove tecnologie della comunicazione, ma non mancano quelle di carattere economico e politico.

La suspense di gruppo che ha tenuto incollati alla tv con il fiato sospeso i telespettatori di tutto il pianeta all'epoca dello sbarco dell'uomo sulla luna, ha lasciato il posto al disincantato interesse dei fruitori della Rete, ad una visione individuale, a volte distratta, di eventi che hanno perso ormai una parte del loro fascino pionieristico. D'altro canto le pagine web dedicate alla ricerca spaziale, sia quelle specialistiche che quelle più divulgative, dimostrano che l'argomento continua ad appassionare soprattutto i più giovani e che gli aspiranti esploratori del cosmo sono in aumento. Più scienza e meno fantascienza, insomma. E grazie alle potenzialità del web ora il sogno di viaggiare tra le galassie sembra quasi un'opzione alla portata di tutti.

Il sito della Nasa, per esempio, è una fonte inesauribile di dati, informazioni, immagini, strumenti didattici ed interattivi. Ma oggi è anche possibile dialogare direttamente con lo spazio, come hanno fatto la settimana scorsa gli alunni di una scuola media di Baltimora (Usa) in una videoconferenza proprio con gli astronauti a bordo della navetta shuttle Atlantis di ritorno dalla passeggiata spaziale numero cento. Gli studenti, riporta il Sunspot.net  hanno fatto le loro domande dal Centro scientifico del Maryland nell'avanzatissimo laboratorio interattivo SpaceLink, mentre lo shuttle orbitava al di sopra dell'Africa; e quando un abitante della navetta si è alzato in piedi dimostrando la sua assenza di peso, tutti hanno avuto l'impressione di trovarsi nelle stesse condizioni.

Poco prima gli astronauti Robert Curbeam e Tom Jones erano usciti dallo shuttle per montare all'esterno della stazione spaziale un'antenna a disco ed ispezionare una delle lunghe ali dell'Iss, cariche di pannelli solari, destinate a fornire l'energia elettrica all'intera struttura. Sono trascorsi quasi ventisei anni dal primo "space walk": era il 18 marzo 1965 e il sovietico Alexei Leonov usciva dalla sua astronave per fluttuare nello spazio aperto (dovutamente imbrigliato, certo), seguito nel giugno dello stesso anno, per le logiche delle guerra fredda, dall'americano Edward White durante la missione "Gemini IV". Da allora gli equilibri politici sono radicalmente cambiati sia sulla Terra che in orbita. E anche a livello scientifico, almeno ufficialmente, più che una corsa a chi per primo poserà piede su Marte si è passati ad un'ottica di cooperazione.

Con questo spirito è nata negli anni '80 l'idea di una Stazione spaziale internazionale, un programma della Nasa insieme alle agenzie spaziali di altri 16 paesi per costruire e mantenere in orbita un laboratorio multi-disciplinare abitato dall'uomo, dedicato agli studi in ambiente di micro-gravità e all'osservazione della Terra e dell'Universo. La caduta del muro di Berlino ha consentito l'ingresso effettivo del nuovo governo russo nel programma, già rivitalizzato nel1995 dall'adesione dell'ex Unione Sovietica. E' stata proprio la dimensione internazionale a mettere in atto il progetto, che più volte ha rischiato di essere accantonato a causa del grosso impegno finanziario richiesto per la sua realizzazione.

Sul sito ufficiale dell'Iss (in inglese) si può fare una visita virtuale a 360 gradi della stazione spaziale andando a scoprire la partecipazione delle varie nazioni. Ci sono anche moltissime foto e simulazioni video in formato Mpeg. E un simpatico robot chiamato MC propone un tour guidato di circa 12 minuti.

A fine assemblaggio, attualmente previsto per il 2006, la stazione sarà costituita da sei laboratori e due moduli abitativi pressurizzati, e da nove piattaforme esterne per l'alloggiamento di strumentazione scientifica; potrà ospitare fino a 6 astronauti e mantenere sotto osservazione, grazie alle caratteristiche orbitali, l'85 per cento della superficie terrestre. Sarà visitata ogni tre mesi dallo Shuttle o dai vettori russi, che provvederanno al trasporto di materiale scientifico e di sussistenza e al ricambio dell'equipaggio.

Per saperne di più sulla conquista dello spazio e sulla presenza del nostro paese nel programma della Nasa, l'Agenzia spaziale italiana (Asi) ha dedicato una sezione del suo sito alla stazione spaziale internazionale. Qui troviamo Una panoramica delle attività scientifiche nei laboratori orbitali, la descrizione della Stazione e dei tempi di realizzazione, una breve storia dei voli spaziali abitati, materiale divulgativo per gli appassionati e per le scuole.

Aspettando il completamento della stazione, le uscite extraveicolari continueranno e la presenza dell'uomo nel firmamento si farà sempre meno virtuale. Siamo solo nel 2001 e l'odissea nello spazio è appena iniziata.

- Nasa
- Iss
- Sunspot.net
- Asi
- stazione spaziale internazionale

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