Cento passi nello spazio
Passeggiata spaziale numero 100 per gli
astronauti della Nasa. La diretta Internet ci porta più vicini alle
stelle. Videoconferenza degli studenti con gli astronauti
di Eleonora Giordani
Febbraio
2001 è stato un mese importante per la Nasa,
che ha festeggiato in diretta dalle stelle la centesima
"passeggiata spaziale", ovvero l'azione extraveicolare
degli astronauti fuori dalla navetta. Scopo della missione, i
ritocchi finali al montaggio del modulo del laboratorio Destiny
fissato al corpo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss).
Tutte le operazioni sono state trasmesse in diretta su Internet
dall'agenzia spaziale americana e rimangono disponibili sul sito
dell'Iss.
Un anniversario che si presta a riflessioni di vario tipo. La
più evidente è quella legata allo sviluppo delle nuove tecnologie
della comunicazione, ma non mancano quelle di carattere economico e
politico.
La suspense di gruppo che ha tenuto incollati alla tv con il
fiato sospeso i telespettatori di tutto il pianeta all'epoca dello
sbarco dell'uomo sulla luna, ha lasciato il posto al disincantato
interesse dei fruitori della Rete, ad una visione individuale, a
volte distratta, di eventi che hanno perso ormai una parte del loro
fascino pionieristico. D'altro canto le pagine web dedicate alla
ricerca spaziale, sia quelle specialistiche che quelle più
divulgative, dimostrano che l'argomento continua ad appassionare
soprattutto i più giovani e che gli aspiranti esploratori del cosmo
sono in aumento. Più scienza e meno fantascienza, insomma. E grazie
alle potenzialità del web ora il sogno di viaggiare tra le galassie
sembra quasi un'opzione alla portata di tutti.
Il sito della Nasa, per esempio, è una fonte inesauribile di
dati, informazioni, immagini, strumenti didattici ed interattivi. Ma
oggi è anche possibile dialogare direttamente con lo spazio, come
hanno fatto la settimana scorsa gli alunni di una scuola media di
Baltimora (Usa) in una videoconferenza proprio con gli astronauti a
bordo della navetta shuttle Atlantis di ritorno dalla passeggiata
spaziale numero cento. Gli studenti, riporta il Sunspot.net
hanno fatto le loro domande dal Centro scientifico del Maryland
nell'avanzatissimo laboratorio interattivo SpaceLink, mentre lo
shuttle orbitava al di sopra dell'Africa; e quando un abitante della
navetta si è alzato in piedi dimostrando la sua assenza di peso,
tutti hanno avuto l'impressione di trovarsi nelle stesse condizioni.
Poco prima gli astronauti Robert Curbeam e Tom Jones erano usciti
dallo shuttle per montare all'esterno della stazione spaziale
un'antenna a disco ed ispezionare una delle lunghe ali dell'Iss,
cariche di pannelli solari, destinate a fornire l'energia elettrica
all'intera struttura. Sono trascorsi quasi ventisei anni dal primo
"space walk": era il 18 marzo 1965 e il sovietico Alexei
Leonov usciva dalla sua astronave per fluttuare nello spazio aperto
(dovutamente imbrigliato, certo), seguito nel giugno dello stesso
anno, per le logiche delle guerra fredda, dall'americano Edward
White durante la missione "Gemini IV". Da allora gli
equilibri politici sono radicalmente cambiati sia sulla Terra che in
orbita. E anche a livello scientifico, almeno ufficialmente, più
che una corsa a chi per primo poserà piede su Marte si è passati
ad un'ottica di cooperazione.
Con questo spirito è nata negli anni '80 l'idea di una Stazione
spaziale internazionale, un programma della Nasa insieme alle
agenzie spaziali di altri 16 paesi per costruire e mantenere in
orbita un laboratorio multi-disciplinare abitato dall'uomo, dedicato
agli studi in ambiente di micro-gravità e all'osservazione della
Terra e dell'Universo. La caduta del muro di Berlino ha consentito
l'ingresso effettivo del nuovo governo russo nel programma, già
rivitalizzato nel1995 dall'adesione dell'ex Unione Sovietica. E'
stata proprio la dimensione internazionale a mettere in atto il
progetto, che più volte ha rischiato di essere accantonato a causa
del grosso impegno finanziario richiesto per la sua realizzazione.
Sul sito ufficiale dell'Iss
(in inglese) si può fare una visita virtuale a 360 gradi della
stazione spaziale andando a scoprire la partecipazione delle varie
nazioni. Ci sono anche moltissime foto e simulazioni video in
formato Mpeg. E un simpatico robot chiamato MC propone un tour
guidato di circa 12 minuti.
A fine assemblaggio, attualmente previsto per il 2006, la
stazione sarà costituita da sei laboratori e due moduli abitativi
pressurizzati, e da nove piattaforme esterne per l'alloggiamento di
strumentazione scientifica; potrà ospitare fino a 6 astronauti e
mantenere sotto osservazione, grazie alle caratteristiche orbitali,
l'85 per cento della superficie terrestre. Sarà visitata ogni tre
mesi dallo Shuttle o dai vettori russi, che provvederanno al
trasporto di materiale scientifico e di sussistenza e al ricambio
dell'equipaggio.
Per saperne di più sulla conquista dello spazio e sulla presenza
del nostro paese nel programma della Nasa, l'Agenzia spaziale
italiana (Asi)
ha dedicato una sezione del suo sito alla stazione
spaziale internazionale. Qui troviamo Una panoramica delle
attività scientifiche nei laboratori orbitali, la descrizione della
Stazione e dei tempi di realizzazione, una breve storia dei voli
spaziali abitati, materiale divulgativo per gli appassionati e per
le scuole.
Aspettando il completamento della stazione, le uscite
extraveicolari continueranno e la presenza dell'uomo nel firmamento
si farà sempre meno virtuale. Siamo solo nel 2001 e l'odissea nello
spazio è appena iniziata.
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