Dall'ultimo miglio all'ultimo metro
Prima conferenza annuale del Forum Permanente delle
Comunicazioni: interconnessione, Accesso, Convergenza.
di Laura Testa
La prima giornata di studio del Forum Permanente delle Comunicazioni
si è svolta ieri nell' Aula Magna del Ministero delle Comunicazioni,
dopo il primo semestre d'attività del Forum, insediato nel luglio
scorso dal Ministro Cardinale. In questi mesi di attività il Forum ha
attivato operatori del settore, esperti, accademici, imprenditori su
analisi e approfondimenti per temi come le infrastrutture della
"nuova economia", elettrosmog, accesso universale alla rete,
telefonia mobile Umts, televisione digitale terrestre, ricerca e
innovazione nel digitale e nella "convergenza multimediale".
Il Forum è un interfaccia fra il Ministero e la società civile,
rappresentata dal sistema delle imprese e degli esperti. Uno dei temi
forti e trasversali di tutto il lavoro del Forum è l'accesso universale
alla rete, che dalle analisi è risultato essere per il presente e per
il futuro un dato di scenario inalienabile nell'intraprendere il governo
della convergenza multimediale e della connettività nell'era della new
economy. Nel Rapporto dei Gruppi di lavoro che è stato presentato alla
conferenza il Presidente del Forum Enrico Manca ha segnalato che
affrontare il problema dell'accesso universale alla rete significa anche
mettere le basi per una politica dell'innovazione d'ampio respiro che
voglia individuare nell'inclusione un valore fondante e non accetti
l'esclusione d'ampie fascie d'utenza che rischiano di confermare o
aggravare le distanze rilevate tra gli information rich e gli
information poor che già oggi marcano squilibri sociali e territoriali
nella società dell'informazione. Inoltre la "povertà
informativa" presenta una forte correlazione con la "povertà
materiale"(reddito). L'esclusione sociale e la crescita di un'ampia
sottoclasse rischiano di diventare elementi caratteristici della
società dell'informazione.
I singoli gruppi di lavoro si propongono programmi specifici che
vengono qui riassunti:
GDL 1 "Problematiche delle reti"
Al Gruppo di lavoro 1 sono stati assegnati la definizione e lo studio
delle problematiche globali delle reti di telecomunicazioni, poste in
essere dal progresso tecnologico e dalle nuove forme di mercato anche
determinate dalle politiche Europee in tema di liberalizzazione, tenendo
peraltro conto del ruolo essenziale che il settore allargato delle
telecomunicazioni ha assunto, oltre che nel campo economico e
industriale, anche in quello, sociale e culturale. Il Gruppo sta quindi
considerando le tendenze evolutive delle nuove infrastrutture di rete,
sia su supporto fisico che su supporto radioelettrico, fino ad aprire
una finestra di monitoraggio sull'offerta di nuovi servizi. In un
secondo tempo verrà considerato l'impatto sulla domanda di nuovi posti
di lavoro specialistici come pure sui possibili effetti di degrado
ambientale da eccesso di radiazioni (elettrosmog), argomento questo
ultimo su cui sono puntati gli occhi dell'intero paese. Infine il Gruppo
di Lavoro si occuperà del servizio universale, delle infrastrutture
destinate a servizi di carattere sociale e di protezione civile e delle
possibili regolamentazioni delle attività svolte sulla rete Internet.
GDL 2 :"Telefonia mobile: UMTS"
L'attività è stata incentrata su analisi e discussioni con vincitori
della gara per le licenze UMTS, associazioni dei costruttori, centri di
ricerca e degli INTERNET provider. La fase del tutto iniziale dello
sviluppo del sistema ha portato a delineare ipotesi di scenari della
situazione italiana che necessitano approfondimenti come pure l'analisi
delle condizioni che potrebbero stimolare o ritardare lo sviluppo dell'UMTS
in Italia. Per quanto riguarda gli apparati, oltre alla conferma
dell'essersi instaurata una fase di intesa sperimentazione, si è
evidenziata una situazione di indeterminatezza per quanto relativamente
ai criticissimi terminali d'utente. Poco consistenti sono apparsi gli
studi italiani di settore sugli effetti dell'UMTS su INTERNET, a fronte
di previsioni, a livello internazionale, che indicano nell'accesso al
Web la principale opzione del servizio radiomobile di terza generazione.
GDL 3 "Digitale Terrestre"
Si sono approfondite alcune problematiche relative al governo della
transizione dalle trasmissioni analogiche a quelle digitali mediante
audizioni dei concessionari televisivi nazionali, sia di servizi in
chiaro sia ad accesso condizionato, come pure di alcuni esperti di
chiara fama e dell'ANIE. Questa ultima ha fornito utili informazioni
sulle nuove famiglie di apparati (televisori e set top box) in grado di
ricevere i nuovi segnali digitali, sia nel periodo di transizione sia a
regime, tra cui le previsioni di vendita in Italia degli apparati
stessi; in particolare i calcoli di simulazione e proiezione sono stati
fatti ipotizzando 4 date di chiusura delle trasmissioni analogiche: il
2004, il 2006 (come previsto nel DDL 1138) il 2008 il 2010. Su questa
base il primo rapporto interinale si propone di fornire una prima
disamina del quadro normativo italiano confrontato con quello dei
principali Paesi europei, una panoramica sul sistema delle aziende
interessate lungo tutto la catena di produzione del valore dall'affasciamento
dei contenuti sino alla fruizione da parte degli utenti, e infine alcune
previsioni di massima sui tempi di adozione del digitale terrestre da
parte delle famiglie italiane.
GDL 4 "Ricerca ed innovazione"
I principali punti di "novità" dei lavori del Gruppo sono
riconducibili: a) al concentrare inizialmente i lavori sulle
problematiche del rafforzamento della ricerca nazionale ICT (Information
Communication Tecnology) in ambito istituzionale e cioè nell'Istituto
Superiore CTI. b) identificazione di sinergie tra mondo accademico e
mondo delle imprese nel quadro della ricerca europea (6° programma
quadro) e del Piano Nazionale della Ricerca del MURST. c) Scelta di
puntare all'eccellenza per l'Italia su una tematica di attualità e di
ampio respiro consistente nelle reti a pacchetto con protocollo Internet
di nuova generazione con adeguata qualità di servizio da estremo ad
estremo.
Nella sua relazione Enrico Manca ha puntualizzato che la posizione
che ciascun individuo occuperà nella Società dell'informazione sempre
più sembra essere collegata all'accesso fisico ed economico alle
infrastrutture e ai servizi; all'accesso al sapere tecnologico e alla
formazione; all'accesso alla cultura e alla conoscenza; all'accesso a
contesti professionali e sociali. Il problema dell'accesso da un lato
tocca "diritti e vantaggi" degli utilizzatori, dall'altro è
elemento primario delle strategie delle aziende che compongono la
domanda: aziende "produttrici" del trasporto del segnale, di
connettività e di contenuti. E' necessario che tutti gli attori della
nuova economia: il mercato, la politica, la ricerca, il sistema
educativo, quello tecnologico debbono attivare ogni possibile
consapevole iniziativa perché nessuno rimanga escluso dalla connessione
e dalla capacità di gestirla con adeguata intelligenza e sufficiente
competenza. Ciò significa estendere ad ogni possibile livello e con
ogni mezzo l'offerta di alfabetizzazione multimediale sia per l'utenza
di lavoro sia per quella di consumo. Si deve affrontare il problema come
un'emergenza nazionale anche con la capacità di attivare soluzioni
creative e innovative: penso, ha detto Manca, al ruolo del servizio
pubblico radiotelevisivo, ma anche a quello delle televisioni private e
locali. Penso a presidi territoriali per un'alfabetizzazione di base
chiamando in causa gli uffici postali, i locali delle scuole e, perché
no, anche le sale parrocchiali. Il tema dell'alfabetizzazione è
decisivo per consentire agli abitanti del terzo millennio di partecipare
come cittadini a pieno titolo alla nuova Società dell'informazione e
della conoscenza. Si tratta di un tema vitale per la nostra civiltà in
un'epoca in cui l'uomo appare esser sempre più padrone di se stesso e
del suo futuro. L'accesso universale è uno snodo che coinvolge in pari
tempo i disegni della più alta e lungimirante strategia politica, e il
contingente legiferare perché, la democrazia dell'accesso produce
l'accesso universale alla conoscenza che, a sua volta, alimenta in un
processo virtuoso la stessa democrazia dell'accesso.
Il presidente dell'Autorita' per le Comunicazioni Enzo Cheli
intervenendo alla prima conferenza delle comunicazioni ha dichiarato che
''L'Italia non solo ha recuperato il terreno perduto negli anni passati
ma puo' vantare una posizione di assoluta avanguardia in tema di accesso
e di interconnessione''. Infatti dopo una fase di preparazione che si e'
aperta nel '99, oggi, dopo la sperimentazione in tre citta' si sta
passando alla fase di commercializzazione con l'apertura di 550 centrali
Telecom a nuovi operatori. Le centrali - nei prossimi 9 mesi saliranno a
1.650. Da marzo, 37 operatori offriranno alla clientela i servizi
previsti dalla disciplina dell'ultimo miglio, sia sulla rete in rame che
su quella a fibra ottica''. Cheli ha poi definito l'accesso alla rete
come ''lo strumento fondamentale della liberalizzazione'', ma quello
della convergenza va anche inteso, secondo il presidente dell'Authority,
come servizio universale con un peso fondamentale sia sul piano
economico che su quello dei rapporti politici e sociali. Il rischio che
non dobbiamo correre, ha concluso, ''e' quello di creare nuove barriere
tra coloro che usano la rete e coloro che non sono in grado di entrarci''.
Per evitare questo, secondo Cheli, occorrono regole appropriate e
collegate al diritto dell'accesso e al dovere, per gli operatori,
dell'apertura.
Il Presidente del Consiglio Giuliano Amato in videoconferenza da
Palazzo Chigi ha lanciato alla conferenza un messaggio di allarme:
"le nuove tecnologie sono in grado di offrire molte opportunita' ma
rischiano anche di far scivolare la democrazia verso una ''deriva
populistica. La democrazia elettronica ha spiegato, oggi per come si
presenta ha troppe somiglianze con la democrazia dei sondaggi e non sono
quindi convinto che il contributo delle nuove tecnologie sia nella
cosiddetta partecipazione democratica che consentono. Gli aspetti
positivi delle nuove tecnologie sono invece rappresentati dalla
capacita' di allargare i confini per chi vive in spazi ristretti e la
moltiplicazione delle opportunita' per cittadini e imprese''. Al termine
del Forum il sottosegretario alle Comunicazioni Vincenzo Vita con il suo
intervento conclusivo ha dichiarato che anche sul digitale l'Italia
stava cadendo miseramente e che dopo la vittoria di questa giornata non
si è dileguata l'amarezza. che non siamo riusciti a migliorare la legge
Maccanico, in particolare eliminando gli incroci tra tlc e tv e tra
stampa e televisione. Infine ha invitato il Forum Permanente ad avviare
un processo di valorizzazione della nuova cultura e della
professionalità praticate dalle giovani generazioni nel web.
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