Giovedì 15 Febbraio 2001




 

 


Dall'ultimo miglio all'ultimo metro

Prima conferenza annuale del Forum Permanente delle Comunicazioni: interconnessione, Accesso, Convergenza.

di Laura Testa

La prima giornata di studio del Forum Permanente delle Comunicazioni si è svolta ieri nell' Aula Magna del Ministero delle Comunicazioni, dopo il primo semestre d'attività del Forum, insediato nel luglio scorso dal Ministro Cardinale. In questi mesi di attività il Forum ha attivato operatori del settore, esperti, accademici, imprenditori su analisi e approfondimenti per temi come le infrastrutture della "nuova economia", elettrosmog, accesso universale alla rete, telefonia mobile Umts, televisione digitale terrestre, ricerca e innovazione nel digitale e nella "convergenza multimediale". Il Forum è un interfaccia fra il Ministero e la società civile, rappresentata dal sistema delle imprese e degli esperti. Uno dei temi forti e trasversali di tutto il lavoro del Forum è l'accesso universale alla rete, che dalle analisi è risultato essere per il presente e per il futuro un dato di scenario inalienabile nell'intraprendere il governo della convergenza multimediale e della connettività nell'era della new economy. Nel Rapporto dei Gruppi di lavoro che è stato presentato alla conferenza il Presidente del Forum Enrico Manca ha segnalato che affrontare il problema dell'accesso universale alla rete significa anche mettere le basi per una politica dell'innovazione d'ampio respiro che voglia individuare nell'inclusione un valore fondante e non accetti l'esclusione d'ampie fascie d'utenza che rischiano di confermare o aggravare le distanze rilevate tra gli information rich e gli information poor che già oggi marcano squilibri sociali e territoriali nella società dell'informazione. Inoltre la "povertà informativa" presenta una forte correlazione con la "povertà materiale"(reddito). L'esclusione sociale e la crescita di un'ampia sottoclasse rischiano di diventare elementi caratteristici della società dell'informazione.

I singoli gruppi di lavoro si propongono programmi specifici che vengono qui riassunti:

GDL 1 "Problematiche delle reti" 
Al Gruppo di lavoro 1 sono stati assegnati la definizione e lo studio delle problematiche globali delle reti di telecomunicazioni, poste in essere dal progresso tecnologico e dalle nuove forme di mercato anche determinate dalle politiche Europee in tema di liberalizzazione, tenendo peraltro conto del ruolo essenziale che il settore allargato delle telecomunicazioni ha assunto, oltre che nel campo economico e industriale, anche in quello, sociale e culturale. Il Gruppo sta quindi considerando le tendenze evolutive delle nuove infrastrutture di rete, sia su supporto fisico che su supporto radioelettrico, fino ad aprire una finestra di monitoraggio sull'offerta di nuovi servizi. In un secondo tempo verrà considerato l'impatto sulla domanda di nuovi posti di lavoro specialistici come pure sui possibili effetti di degrado ambientale da eccesso di radiazioni (elettrosmog), argomento questo ultimo su cui sono puntati gli occhi dell'intero paese. Infine il Gruppo di Lavoro si occuperà del servizio universale, delle infrastrutture destinate a servizi di carattere sociale e di protezione civile e delle possibili regolamentazioni delle attività svolte sulla rete Internet.

GDL 2 :"Telefonia mobile: UMTS"
L'attività è stata incentrata su analisi e discussioni con vincitori della gara per le licenze UMTS, associazioni dei costruttori, centri di ricerca e degli INTERNET provider. La fase del tutto iniziale dello sviluppo del sistema ha portato a delineare ipotesi di scenari della situazione italiana che necessitano approfondimenti come pure l'analisi delle condizioni che potrebbero stimolare o ritardare lo sviluppo dell'UMTS in Italia. Per quanto riguarda gli apparati, oltre alla conferma dell'essersi instaurata una fase di intesa sperimentazione, si è evidenziata una situazione di indeterminatezza per quanto relativamente ai criticissimi terminali d'utente. Poco consistenti sono apparsi gli studi italiani di settore sugli effetti dell'UMTS su INTERNET, a fronte di previsioni, a livello internazionale, che indicano nell'accesso al Web la principale opzione del servizio radiomobile di terza generazione.

GDL 3 "Digitale Terrestre"
Si sono approfondite alcune problematiche relative al governo della transizione dalle trasmissioni analogiche a quelle digitali mediante audizioni dei concessionari televisivi nazionali, sia di servizi in chiaro sia ad accesso condizionato, come pure di alcuni esperti di chiara fama e dell'ANIE. Questa ultima ha fornito utili informazioni sulle nuove famiglie di apparati (televisori e set top box) in grado di ricevere i nuovi segnali digitali, sia nel periodo di transizione sia a regime, tra cui le previsioni di vendita in Italia degli apparati stessi; in particolare i calcoli di simulazione e proiezione sono stati fatti ipotizzando 4 date di chiusura delle trasmissioni analogiche: il 2004, il 2006 (come previsto nel DDL 1138) il 2008 il 2010. Su questa base il primo rapporto interinale si propone di fornire una prima disamina del quadro normativo italiano confrontato con quello dei principali Paesi europei, una panoramica sul sistema delle aziende interessate lungo tutto la catena di produzione del valore dall'affasciamento dei contenuti sino alla fruizione da parte degli utenti, e infine alcune previsioni di massima sui tempi di adozione del digitale terrestre da parte delle famiglie italiane.

GDL 4 "Ricerca ed innovazione"
I principali punti di "novità" dei lavori del Gruppo sono riconducibili: a) al concentrare inizialmente i lavori sulle problematiche del rafforzamento della ricerca nazionale ICT (Information Communication Tecnology) in ambito istituzionale e cioè nell'Istituto Superiore CTI. b) identificazione di sinergie tra mondo accademico e mondo delle imprese nel quadro della ricerca europea (6° programma quadro) e del Piano Nazionale della Ricerca del MURST. c) Scelta di puntare all'eccellenza per l'Italia su una tematica di attualità e di ampio respiro consistente nelle reti a pacchetto con protocollo Internet di nuova generazione con adeguata qualità di servizio da estremo ad estremo.

Nella sua relazione Enrico Manca ha puntualizzato che la posizione che ciascun individuo occuperà nella Società dell'informazione sempre più sembra essere collegata all'accesso fisico ed economico alle infrastrutture e ai servizi; all'accesso al sapere tecnologico e alla formazione; all'accesso alla cultura e alla conoscenza; all'accesso a contesti professionali e sociali. Il problema dell'accesso da un lato tocca "diritti e vantaggi" degli utilizzatori, dall'altro è elemento primario delle strategie delle aziende che compongono la domanda: aziende "produttrici" del trasporto del segnale, di connettività e di contenuti. E' necessario che tutti gli attori della nuova economia: il mercato, la politica, la ricerca, il sistema educativo, quello tecnologico debbono attivare ogni possibile consapevole iniziativa perché nessuno rimanga escluso dalla connessione e dalla capacità di gestirla con adeguata intelligenza e sufficiente competenza. Ciò significa estendere ad ogni possibile livello e con ogni mezzo l'offerta di alfabetizzazione multimediale sia per l'utenza di lavoro sia per quella di consumo. Si deve affrontare il problema come un'emergenza nazionale anche con la capacità di attivare soluzioni creative e innovative: penso, ha detto Manca, al ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo, ma anche a quello delle televisioni private e locali. Penso a presidi territoriali per un'alfabetizzazione di base chiamando in causa gli uffici postali, i locali delle scuole e, perché no, anche le sale parrocchiali. Il tema dell'alfabetizzazione è decisivo per consentire agli abitanti del terzo millennio di partecipare come cittadini a pieno titolo alla nuova Società dell'informazione e della conoscenza. Si tratta di un tema vitale per la nostra civiltà in un'epoca in cui l'uomo appare esser sempre più padrone di se stesso e del suo futuro. L'accesso universale è uno snodo che coinvolge in pari tempo i disegni della più alta e lungimirante strategia politica, e il contingente legiferare perché, la democrazia dell'accesso produce l'accesso universale alla conoscenza che, a sua volta, alimenta in un processo virtuoso la stessa democrazia dell'accesso.

Il presidente dell'Autorita' per le Comunicazioni Enzo Cheli intervenendo alla prima conferenza delle comunicazioni ha dichiarato che ''L'Italia non solo ha recuperato il terreno perduto negli anni passati ma puo' vantare una posizione di assoluta avanguardia in tema di accesso e di interconnessione''. Infatti dopo una fase di preparazione che si e' aperta nel '99, oggi, dopo la sperimentazione in tre citta' si sta passando alla fase di commercializzazione con l'apertura di 550 centrali Telecom a nuovi operatori. Le centrali - nei prossimi 9 mesi saliranno a 1.650. Da marzo, 37 operatori offriranno alla clientela i servizi previsti dalla disciplina dell'ultimo miglio, sia sulla rete in rame che su quella a fibra ottica''. Cheli ha poi definito l'accesso alla rete come ''lo strumento fondamentale della liberalizzazione'', ma quello della convergenza va anche inteso, secondo il presidente dell'Authority, come servizio universale con un peso fondamentale sia sul piano economico che su quello dei rapporti politici e sociali. Il rischio che non dobbiamo correre, ha concluso, ''e' quello di creare nuove barriere tra coloro che usano la rete e coloro che non sono in grado di entrarci''. Per evitare questo, secondo Cheli, occorrono regole appropriate e collegate al diritto dell'accesso e al dovere, per gli operatori, dell'apertura.

Il Presidente del Consiglio Giuliano Amato in videoconferenza da Palazzo Chigi ha lanciato alla conferenza un messaggio di allarme: "le nuove tecnologie sono in grado di offrire molte opportunita' ma rischiano anche di far scivolare la democrazia verso una ''deriva populistica. La democrazia elettronica ha spiegato, oggi per come si presenta ha troppe somiglianze con la democrazia dei sondaggi e non sono quindi convinto che il contributo delle nuove tecnologie sia nella cosiddetta partecipazione democratica che consentono. Gli aspetti positivi delle nuove tecnologie sono invece rappresentati dalla capacita' di allargare i confini per chi vive in spazi ristretti e la moltiplicazione delle opportunita' per cittadini e imprese''. Al termine del Forum il sottosegretario alle Comunicazioni Vincenzo Vita con il suo intervento conclusivo ha dichiarato che anche sul digitale l'Italia stava cadendo miseramente e che dopo la vittoria di questa giornata non si è dileguata l'amarezza. che non siamo riusciti a migliorare la legge Maccanico, in particolare eliminando gli incroci tra tlc e tv e tra stampa e televisione. Infine ha invitato il Forum Permanente ad avviare un processo di valorizzazione della nuova cultura e della professionalità praticate dalle giovani generazioni nel web.

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