La biblioteca mette le ruote
Internet e libri in libero accesso su un pullman
che attraversa la provincia di Roma
di Eleonora Giordani
Se Maometto non va alla montagna, la montagna arriverà. In questo caso
la montagna è un autentico bus inglese rosso, a due piani, partito da
Bristol e giunto a Roma dopo cinque giorni di viaggio. Ma non serve a
portare i turisti a spasso nella città eterna. Il Bit-Bus, questo il
suo nome, è in realtà una biblioteca itinerante e multimediale che
farà la spola tra i 12 comuni dei Castelli Romani, a sud della
capitale, proponendo gratuitamente i libri e i servizi delle biblioteche
municipali a chi finora non poteva accedervi o magari era troppo pigro
per farlo.
Entrando nel pullman, troviamo subito quattro pc portatili collegati
ad Internet ed al catalogo online del Sistema bibliotecario dei Castelli
Romani, che vanta oltre 85 mila titoli. Al piano superiore invece c'è
una sala di lettura in miniatura e scaffali che possono contenere fino a
mille libri. Si può leggere sul posto o prenotare un volume per via
telematica. Non importa in quale Comune si trova il libro richiesto,
grazie alla rete Intranet delle biblioteche dei Castelli e al prestito
interbibliotecario, il testo arriverà al prossimo passaggio del Bitbus.
"La biblioteca esce da se stessa per andare incontro a chi ancora
non la conosce" afferma Maria Teresa Tamassia, vicepresidente del
Consorzio del sistema bibliotecario dei castelli romani, promotore
dell'iniziativa insieme alla Provincia di Roma. Il Bitbus sosterà nei
luoghi dove si svolgono eventi culturali, nelle vicinanze di scuole ed
ospedali e nelle zone più decentrate, non sufficientemente servite
dalle biblioteche.
Dal punto di vista dell'immagine l'idea non poteva essere più
indovinata: un veicolo colorato, dal gusto un po' retrò, che offre un
sistema tecnologicamente avanzatissimo di catalogazione e di
consultazione di libri e prodotti multimediali. E' soddisfatta Paola
Guerci, assessore alla cultura e alle politiche giovanili della
Provincia di Roma: "Vogliamo attivare con tutti i mezzi la
promozione della cultura e il Bitbus ci è sembrato un dispositivo molto
accattivante per invitare alla lettura soprattutto i più giovani".
"Per ora sul pullman il collegamento alla Rete avviene tramite
linea telefonica, ma presto potremo farlo con un ponte radio",
spiega l'assistente informatico, che è uno dei 26 giovani formati e
assunti a tempo indeterminato dal consorzio. E' soprattutto grazie alle
nuove tecnologie che questo progetto di diffusione culturale si è
potuto concretizzare, creando posti di lavoro e aprendo la strada a una
serie di servizi innovativi per i cittadini. Infatti, oltre ai servizi
attuali si punta ora alla creazione di una biblioteca virtuale, con la
digitalizzazione dei volumi più antichi e preziosi non accessibili al
prestito. E tramite la rete Intranet delle biblioteche si arriverà
presto a mettere in connessione tutti gli Uffici per le relazioni con il
pubblico dei comuni che aderiscono al Consorzio. La montagna, insomma,
è sempre più vicina.
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