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Meno geni, maggiore influenza dell’ambiente La
mappa della mappe: guida ai siti del Progetto Genoma
di Wanda Marra Mentre sull'inglese Nature appare la sequenza elaborata dal consorzio pubblico
internazionale, l'americana Science
riferisce la sequenza raccolta dalla Celera
Genomics, l'azienda privata
diretta dal genetista Craig Venter, che ha consentito un accesso limitato ai
dati a partire dal proprio sito. I dati sono stati presentati ufficialmente
oggi, con cinque conferenze stampa a Tokio, Londra, Berlino, Parigi e
Washington. Alcune anticipazioni dei risultati erano già apparse ieri sul New
York Times e su altri giornali americani. Il programma internazionale Genoma Umano era nato nel 1990 allo scopo di disegnare la mappa integrale del patrimonio ereditario della specie umana e doveva durare 15 anni, ma i progressi della tecnologia hanno permesso di raggiungere più rapidamente gli obiettivi prefissi. Per sviluppare questo programma era nato il National Human Genome Research Institute (NHGRI). A partecipare al progetto, già dal 1992, sono stati circa duecentocinquanta laboratori internazionali (privati e pubblici). Tra questi: la Perkin Elmer Corporation, il Washington University Genome Sequencing Center (Usa), il Baylor College of Medicine Human Genome Center(Usa) , il Sanger centre (Gran Bretagna), Genome Sequencing Centre Jena (Germania) , il Genethon (Francia), lo Human Genome Centre (Giappone) . Oltre a visitare i siti degli istituti direttamente coinvolti, per tentare di saperne di più sull’argomento si può consultare il prezioso database TIGR (TDB), o ricercare informazioni sulla teoria e le tecniche dell’ingegneria genetica sul sito del Biotechnology Information Center. Un dossier molto ricco e molto informato è The Human Genome Project , pubblicato dal New York Times. Il Council for Biotechnology Information offre notizie, ricerche e informazioni sulla biotecnologia. Il dibattito su se, come e perché si dovrebbe favorire l’uso delle tecnologie genetiche è complesso e ben lontano dall’essere arrivato a una qualche conclusione definitiva: il Council for Responsible Genetics - monitora lo sviluppo delle nuove tecnologie della genetica e si occupa del loro uso responsabile; GeneWatch UK è un’organizzazione indipendente che si occupa dell’etica e dei rischi dell’ingegneria genetica: è in Rete anche un progetto per la bioetica, Bioethics Internet Project realizzato dall’Università della Pennsylvania. In tutto questo è già polemica: oggi i rappresentanti del Progetto
internazionale hanno accusato Celera di aver realizzato un prodotto
inferiore, fallendo negli obiettivi centrali e frenando la scienza a causa
della diffusione parziale dei dati. Venter si è difeso, precisando che i
dati (non minori rispetto a quelli degli altri) sono consultabili
gratuitamente dagli scienziati che intendono utilizzarli per le loro
ricerche e non a fini commerciali. |
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