Mercoledi' 24 Gennaio 2001




 

 


Le meraviglie di Flash

Sviluppi e utilizzazioni di un programma grafico che ha creato una nuova forma di espressione

di Wanda Marra e Cristina Cilli

In principio era Shockwave di Macromedia, una tecnologia per la grafica grazie alla quale furono costruiti giochi, videogiochi, siti Internet. Poi fu la volta di Flash di Macromedia, un software di animazione vettoriale, le cui realizzazioni si traducono in file di dimensioni relativamente piccole, che permettono un flusso di dati leggero e uniforme con tempi di "download" brevi per l'utente. Esiste un limite tecnico: l'animatore ha a disposizione non più di 10-12 fotogrammi al secondo, anche se con l'avvento della banda larga e di processori più veloci presto la disponibilità sarà di 24 fotogrammi al secondo. In questo momento, senza alcun dubbio Flash è lo strumento standard per l'animazione Internet e viene utilizzato da circa mezzo milione di autori in giro per il mondo per creare siti Web.

Come accade spesso per tutto ciò che è relativo ad Internet, gli strumenti nati e costruiti per uno scopo specifico diventano un'occasione per trasformare la Rete in maniera sostanziale, facendone emergere potenzialità prima nascoste. Un programma come Flash ha reso possibile la nascita e lo sviluppo di forme sempre più creative e sofisticate di animazione in Rete, che vanno da video musicali, a spot pubblicitari, a cartoni animati.

La definitiva legittimazione di Flash come strumento creativo si ha anche grazie ai numerosi festival che danno spazio ai lavori creati appositamente per la Rete con questa tecnica di animazione. La Flashforward conference è un meeting mondiale, che tre volte l'anno permette a tutti coloro che lavorano con Flash di incontrarsi. Come ci ha raccontato Kevin Skoglund, Chief Executive Officer della United Digital Artist, società organizzatrice della manifestazione, in occasione del Future Film Festival di Bologna che si è svolto nei giorni scorsi, l'idea è nata nel 1999, mentre le prime edizioni si sono svolte nel 2000 a San Francisco (marzo), a New York (luglio), a Londra (novembre). La prossima edizione avra luogo dal 19 al 21 febbraio a San Francisco. Queste conferenze ospitano anche un FlashFilmFestival, durante il quale vengono proiettate le migliori creazioni realizzate per il web in Flash. A San Francisco saranno mostrati al pubblico 55 lavori divisi in 11 categorie (sperimentale, grafica pubblicitaria, merito tecnico, e-commerce, cartoni, grafica per film, suono originale, 3D, navigazione, storia, giochi, scelta della gente). Il 1 febbraio i cinque migliori prodotti di ognuna delle 11 categorie verranno mandati in onda sul sito www.flashforward.2001.com, per essere votati online e aggiudicarsi il premio della gente. Gli altri vincitori, invece, verranno designati da una giuria di esperti.

A Kevin Skoglund abbiamo chiesto quali sono le caratteristiche creative di Flash, cosa questo programma cambia nel modo di fare animazione, quali sono le sue applicazioni più interessanti: "Le animazioni in Flash devono essere, per caratteristiche proprie del programma, molto brevi. Flash è importante per tutto quel che riguarda la comunicazione, a prescindere dall'ambito. Qualsiasi sia il settore di un'animazione in Flash, l'importante è la storia e il modo di raccontarla". Flash sta cambiando l'estetica del cartoon? "Assolutamente sì. È la prima volta che un programma serio è a disposizione degli animatori e fa lavorare insieme e interagire persone che provengono da vari campi, dall'animazione tradizionale al design. Anche per questo produce delle trasformazioni".

Non è un caso se oggi Flash è lo strumento principe per la realizzazione di cartoni animati diffusi attraverso Internet. Lo strumento grafico e la creatività dell'autore, insieme, "fanno" il cartoon e il web sembra essere diventato la nuova frontiera di questa forma di espressione: la Rete, infatti è un luogo dove si possono sfruttare e rivitalizzare vecchi prodotti, soprattutto testare nuovi progetti. I limiti e le potenzialità della Rete modificano anche la concezione tradizionale del cartone animato, che viene ad avere una serie di caratteristiche originali, tra le quali la capacità di sintesi e la stilizzazione del segno grafico. La creazione per il web costituisce un enorme stimolo al lavoro di immaginazione, si traduce in un prodotto che fa leva sulla curiosità e sull'intelligenza dello spettatore, piuttosto che sulla stimolazione sensoriale: per esempio, i limiti visivi e grafici di un cartone animato fruibile online obbligano gli autori a porre un'attenzione speciale allo sviluppo narrativo e alla caratterizzazione dei personaggi. La storia, prima di tutto, deve essere in grado di attrarre e interessare l'utente. La forza "estetica" dell'animazione sul web non sta nello spettacolo, ma nella possibilità di fare connessioni, mettendo insieme le informazioni e le immagini in una costellazione di significato. La narrazione, inoltre, deve tenere conto delle possibili interazioni con l'utente. La scrittura del cartoon per il web, oltre a porre gli stessi problemi e gli stessi spunti del prodotto multimediale interattivo, deve presupporre una gestione della interazione nella serialità. Sia il "webisode" (episodio web), che i personaggi, che la storia possono essere adattati specificamente all'utente, e corrispondere alle sue aspettative e preferenze. Inoltre l'animazione per il web permette sperimentazioni non possibili con le opportunità offerte dalla produzione e dalla diffusione tradizionale: la libertà e la relativa economicità della diffusione via Internet offrono accesso ad una moltitudine di soggetti, spesso esclusi da circuiti e mezzi di diffusione tradizionali.

Un autore dal calibro di Tim Burton, per esempio, realizza per la Macromedia una serie di brevi film di animazione, che raccontano le avventure di Stainboy, il personaggio di Burton già comparso nel suo libro The Melancholy Death of Oyster Boy & Other Stories, visibili in qualsiasi momento sul sito Shockwave.com. La Macromedia d'altro canto non è nuova a questo tipo di operazioni; in precedenza era già stato ottenuto un accordo con i creatori di Southpark, Trey Parker e Matt Stone e con l'icona dei fumetti Stan Lee per la creazione di rispettive serie di filmati di animazione. In Italia Bruno Bozzetto con Flash ha già realizzato tre cortometraggi. Al Future Film Festival di Bologna ha presentato la sua nuova serie "Tony e Maria", parodia dei generi cinematografici realizzata appositamente per la Rete, scegliendo una prospettiva dall'alto, che permette di sfruttare la capacità di Flash di animare molto bene oggetti semplici e geometrici. Ma avverte: "Flash è una tecnica di utilizzare il movimento. Ma anche nella semplicità deve avere dietro una scuola d'animazione".

Ma è possibile che in futuro un prodotto venga realizzato in Flash e destinato appositamente al grande schermo? Secondo Kevin Skoglund è possibile, "ma la gente ama Flash per la facilità di diffondere il materiale su Internet. Perché mettere un video in Flash al cinema, se puoi vederlo online quando vuoi e a poco prezzo? È vero, però, che il destino dei nuovi media è di essere trasportati sui vecchi media e di trasformarli". E da Flash possiamo aspettarci nuove rivoluzioni: "Macromedia cambia il software, a seconda dei bisogni e delle modalità di utilizzazione dei suoi fruitori".

-Macromedia
-United Digital Artist
-Future Film Festival
-FlashFilmFestival
-Bruno Bozzetto

 

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