Lunedi' 22 Gennaio 2001




 

 


Sette contro Tiscali

Soru punta al primato europeo ma dovrà affrontare una concorrenza agguerrita. Ecco gli avversari principali dell'azienda italiana

di Georgia Garritano

"La nostra politica di espansione non si fermerà fino a quando non saremo diventati il numero uno in Europa" - ha dichiarato Renato Soru, fondatore e amministratore delegato di Tiscali, dopo aver concluso l'affare Liberty Surf , l'acquisto del portale francese che ha reso la sua azienda il secondo provider europeo per numero di utenti. L'ormai ex start-up sarda non nasconde, dunque, le proprie ambizioni di leadership ma dovrà vedersela con una concorrenza davvero agguerrita.

Il primato continentale, per ora, rimane a T-Online, la divisione Internet della compagnia telefonica tedesca Deutsche Telekom, secondo provider del mondo coi sui 6 milioni di utenti. Più del 90 per cento degli introiti della società derivano dalla fornitura di accesso a Internet; ancora marginali, invece, le entrate dovute al commercio elettronico e all'offerta di altri servizi in rete. Sul mercato borsistico dall'aprile dello scorso anno, T-Online ha avuto un debutto felice, con quotazioni superiori al prezzo di lancio per alcune settimane, ma poi il crollo dei titoli telefonici non ha risparmiato neanche l'azienda tedesca, le cui azioni attualmente hanno valori ridotti del 50 per cento rispetto a maggio.

L'alto gigante europeo, in grande ascesa, è Wanadoo, filiale di France-Télécom, che qualche giorno dopo il colpo di Tiscali annuncia di detenere il 90 per cento delle azioni dell'Isp britannico Freeserve, cioè la soglia necessaria, secondo la legge inglese, per imporre agli azionisti del rimanente 10 per cento la cessione delle loro partecipazioni. L'offerta pubblica di acquisto, lanciata a dicembre, viene prolungata e, intanto, alla Borsa di Parigi, il titolo, spinto da Freeserve, vola. Grazie a questa operazione Wanadoo arriva a 4 milioni di abbonati e, soprattutto, conquista la prima posizione sia in Francia che nel Regno Unito, due mercati chiave in Europa.

L'operatore indipendente Tiscali riesce, dunque, a trovare posto tra due grandi società sostenute dai gestori telefonici ex monopolisti. Una situazione intermedia è quella di Aol , anch'essa a quota 4 milioni di clienti: un player puro di Internet che, tuttavia, arriva in Europa sull'onda del successo conseguito oltreoceano e forte del sostegno editoriale di Time Warner.

Alla gara per la conquista della posizione dominante partecipa anche Terra Lycos, una delle società più attive nella "campagna acquisti". Se Tiscali si è aggiudicata World Online e Liberty Surf e T-Online ha acquisito il portale spagnolo Ya e quello francese Club-Internet, la società ispano-americana ha realizzato un'importante fusione col fornitore di accesso al web scandinavo Spray Networks per rafforzare la sua presenza nel Nord Europa. Secondo le proiezioni della prestigiosa banca d'investimenti Merrill Linch, il provider Terra Lycos, che attualmente vanta 3,7 milioni di utenti, sarà una delle imprese che sopravviveranno alla fatale selezione per la sopravvivenza nell'economia di rete.

Un po' distanziati nella grande corsa al vertice, almeno per il momento, sono Mannesman, che mette in rete poco meno di tre milioni di navigatori, British Telecom che fornisce l'accesso a 2,7 milioni di utenti e Seat-Tin.it che connette due milioni e mezzo di persone. Il gruppo tedesco Mannesmann, controllato da quasi un anno dall'inglese Vodafone, ha alle spalle la prima società di telecomunicazioni del mondo, con oltre 29 milioni di clienti soprattutto nel mercato della telefonia mobile. Vodafone ha già realizzato una joint venture con Vivendi per la creazione di un portale multiaccesso per l'Europa, Vizzavi, che si candida a essere "il primo portale della seconda era di Internet". British Telecom  è in fase di ristrutturazione e sta separando le sue attività residenziali da quelle aziendali; ultimamente sono anche corse voci che davano per imminente la cessione di Yell, le pagine gialle inglesi. La compagnia, tuttavia, gestisce 28 milioni di linee telefoniche fisse e 7 milioni di utenze cellulari ed è stata la prima a lanciare il servizio Gprs (General packet radio service). Anche Tin.it , incorporata nel gruppo Seat Pagine Gialle, il cui azionista di maggioranza è Telecom Italia, ha alle spalle un potente ex monopolista. Seat ha, però, appena ricevuto dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni un parere negativo sull'acquisto dell'emittente televisiva Tmc, una manovra simile a quelle già compiute da altri operatori europei e americani che, disponendo delle tecnologie per le telecomunicazioni, hanno puntato ad assicurarsi i contenuti.

Come Tiscali, che è azionista del consorzio Andala, quasi tutti i concorrenti sono legati a società (da Deutsche Telekom a France Télécom, da Vodafone a British Telecom) che hanno investito moltissimo nelle aste per l'assegnazione delle licenze Umts (Universal mobile telecommunications system), la telefonia cellulare di terza generazione, e che puntano a offrire una gamma completa di servizi di telecomunicazione.

Tiscali è il fornitore di accesso alla rete geograficamente più diffuso in Europa, essendo ormai attivo in una quindicina di paesi, tuttavia, in nessuno di questi paesi ha una posizione dominante: oscilla nei mercati in cui è presente, Italia compresa, tra il secondo e il terzo posto e ciò, secondo gli analisti finanziari di Wall Street Italia , può essere un limite in un settore "dove solo i numeri uno sopravvivono". Bisognerà vedere se la compagnia guidata da Soru riuscirà a integrare le sue acquisizioni ma, dopo l'acquisto di Liberty Surf, banche d'affari come Abn Amro  e Merril Lynch  sembrano valutare più positivamente le potenzialità del titolo italiano.

- Tiscali
- Liberty Surf
- T-Online
- Wanadoo
- Freeserve
- Aol 
- Lycos
- Mannesmann
- British Telecom
- Tin.it
- Andala
- Wall Street Italia
- Abn Amro
- Merril Lynch 

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