Sette contro Tiscali
Soru punta al primato europeo ma dovrà affrontare
una concorrenza agguerrita. Ecco gli avversari principali dell'azienda
italiana
di Georgia Garritano
"La
nostra politica di espansione non si fermerà fino a quando non saremo
diventati il numero uno in Europa" - ha dichiarato Renato Soru,
fondatore e amministratore delegato di Tiscali,
dopo aver concluso l'affare Liberty
Surf , l'acquisto del portale francese che ha reso la sua azienda il
secondo provider europeo per numero di utenti. L'ormai ex start-up sarda
non nasconde, dunque, le proprie ambizioni di leadership ma dovrà
vedersela con una concorrenza davvero agguerrita.
Il primato continentale, per ora, rimane a T-Online,
la divisione Internet della compagnia telefonica tedesca Deutsche
Telekom, secondo provider del mondo coi sui 6 milioni di utenti. Più
del 90 per cento degli introiti della società derivano dalla fornitura
di accesso a Internet; ancora marginali, invece, le entrate dovute al
commercio elettronico e all'offerta di altri servizi in rete. Sul
mercato borsistico dall'aprile dello scorso anno, T-Online ha avuto un
debutto felice, con quotazioni superiori al prezzo di lancio per alcune
settimane, ma poi il crollo dei titoli telefonici non ha risparmiato
neanche l'azienda tedesca, le cui azioni attualmente hanno valori
ridotti del 50 per cento rispetto a maggio.
L'alto gigante europeo, in grande ascesa, è Wanadoo,
filiale di France-Télécom, che qualche giorno dopo il colpo di Tiscali
annuncia di detenere il 90 per cento delle azioni dell'Isp britannico Freeserve,
cioè la soglia necessaria, secondo la legge inglese, per imporre agli
azionisti del rimanente 10 per cento la cessione delle loro
partecipazioni. L'offerta pubblica di acquisto, lanciata a dicembre,
viene prolungata e, intanto, alla Borsa di Parigi, il titolo, spinto da
Freeserve, vola. Grazie a questa operazione Wanadoo arriva a 4 milioni
di abbonati e, soprattutto, conquista la prima posizione sia in Francia
che nel Regno Unito, due mercati chiave in Europa.
L'operatore indipendente Tiscali riesce, dunque, a trovare posto tra
due grandi società sostenute dai gestori telefonici ex monopolisti. Una
situazione intermedia è quella di Aol
, anch'essa a quota 4 milioni di clienti: un player puro di Internet
che, tuttavia, arriva in Europa sull'onda del successo conseguito
oltreoceano e forte del sostegno editoriale di Time Warner.
Alla gara per la conquista della posizione dominante partecipa anche
Terra Lycos, una delle società più
attive nella "campagna acquisti". Se Tiscali si è aggiudicata
World Online e Liberty Surf e T-Online ha acquisito il portale spagnolo
Ya e quello francese Club-Internet, la società ispano-americana ha
realizzato un'importante fusione col fornitore di accesso al web
scandinavo Spray Networks per rafforzare la sua presenza nel Nord
Europa. Secondo le proiezioni della prestigiosa banca d'investimenti
Merrill Linch, il provider Terra Lycos, che attualmente vanta 3,7
milioni di utenti, sarà una delle imprese che sopravviveranno alla
fatale selezione per la sopravvivenza nell'economia di rete.
Un po' distanziati nella grande corsa al vertice, almeno per il
momento, sono Mannesman, che mette in rete poco meno di tre milioni di
navigatori, British Telecom che fornisce l'accesso a 2,7 milioni di
utenti e Seat-Tin.it che connette due milioni e mezzo di persone. Il
gruppo tedesco Mannesmann,
controllato da quasi un anno dall'inglese Vodafone, ha alle spalle la
prima società di telecomunicazioni del mondo, con oltre 29 milioni di
clienti soprattutto nel mercato della telefonia mobile. Vodafone ha già
realizzato una joint venture con Vivendi per la creazione di un portale
multiaccesso per l'Europa, Vizzavi, che si candida a essere "il
primo portale della seconda era di Internet". British
Telecom è in fase di ristrutturazione e sta separando le sue
attività residenziali da quelle aziendali; ultimamente sono anche corse
voci che davano per imminente la cessione di Yell, le pagine gialle
inglesi. La compagnia, tuttavia, gestisce 28 milioni di linee
telefoniche fisse e 7 milioni di utenze cellulari ed è stata la prima a
lanciare il servizio Gprs (General packet radio service). Anche Tin.it
, incorporata nel gruppo Seat Pagine Gialle, il cui azionista di
maggioranza è Telecom Italia, ha alle spalle un potente ex monopolista.
Seat ha, però, appena ricevuto dall'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni un parere negativo sull'acquisto dell'emittente televisiva
Tmc, una manovra simile a quelle già compiute da altri operatori
europei e americani che, disponendo delle tecnologie per le
telecomunicazioni, hanno puntato ad assicurarsi i contenuti.
Come Tiscali, che è azionista del consorzio Andala,
quasi tutti i concorrenti sono legati a società (da Deutsche Telekom a
France Télécom, da Vodafone a British Telecom) che hanno investito
moltissimo nelle aste per l'assegnazione delle licenze Umts (Universal
mobile telecommunications system), la telefonia cellulare di terza
generazione, e che puntano a offrire una gamma completa di servizi di
telecomunicazione.
Tiscali è il fornitore di accesso alla rete geograficamente più
diffuso in Europa, essendo ormai attivo in una quindicina di paesi,
tuttavia, in nessuno di questi paesi ha una posizione dominante: oscilla
nei mercati in cui è presente, Italia compresa, tra il secondo e il
terzo posto e ciò, secondo gli analisti finanziari di Wall
Street Italia , può essere un limite in un settore "dove solo
i numeri uno sopravvivono". Bisognerà vedere se la compagnia
guidata da Soru riuscirà a integrare le sue acquisizioni ma, dopo
l'acquisto di Liberty Surf, banche d'affari come Abn
Amro e Merril Lynch
sembrano valutare più positivamente le potenzialità del titolo
italiano.
- Tiscali
- Liberty Surf
- T-Online
- Wanadoo
- Freeserve
- Aol
- Lycos
- Mannesmann
- British Telecom
- Tin.it
- Andala
- Wall Street Italia
- Abn Amro
- Merril Lynch
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