Mercoledi' 10 Gennaio 2001




 

 


Chi è la più "verde" del reame?

Si moltiplicano le iniziative delle aziende per lo smaltimento ecologico dei rifiuti hi-tech. E le migliori vincono un premio.

di Eleonora Giordani

La tecnologia avanza a passi sempre più rapidi e per ogni nuovo strumento ultrapiatto e ultrarapido immesso sul mercato ci sono montagne di vecchi computer ormai da buttare, stampanti rotte, cartucce esaurite. I rifiuti hi-tech hanno il tasso di crescita più rapido in Italia e in Europa raggiungendo il 4 per cento di tutti i rifiuti urbani e continuano ad aumentare tra il 16 e il 28 per cento ogni cinque anni, ovvero tre volte in più rispetto alla media dei rifiuti ordinari. I dati europei dello scorso anno parlano di 6 milioni di tonnellate di spazzatura tecnologica, di cui almeno la metà finisce nelle discariche e solo il 5 per cento viene avviato ad un trattamento compatibile con l'ambiente. Saremo allora presto sommersi da display, tastiere e antichi mouse? O rischieremo di rimanere intossicati dalle esalazioni derivanti dalla loro combustione a scopo di smaltimento?

Se fino a poco tempo fa lo scenario si presentava abbastanza catastrofico, da qualche anno a questa parte, imprese ed enti locali hanno compiuto passi significativi per arginare il problema. Anche perché la normativa italiana in materia e le nuove direttive europee ormai impongono di seguire la strada del rispetto dell'ambiente.

La tendenza ecologista inoltre si sta rivelando anche un buon affare e ambiente e informatica ormai non si "rifiutano" più. Anzi aumentano le aziende del settore che sviluppano iniziative per dimostrare la loro sensibilità alla tutela della natura. E dal 1998, ogni anno le idee migliori vengono insignite del premio "Ecohitech", il maggior riconoscimento italiano destinato alle aziende "amiche dell'ambiente".

Le imprese che hanno vinto l'edizione 2000 si sono segnalate per almeno una eco-virtù. Sony Italia per la globalità dei suoi processi produttivi, controllabile da tutti i dipendenti sulla rete Intranet. Kyosera per la produzione di stampanti laser provviste di un sistema di toner e tamburo costruito con materiali biodegradabili e non tossici. Eso per l'efficienza dei suoi servizi di ritiro, recupero e smaltimento dei rifiuti tecnologici e Lexmark per il finanziamento di un progetto mirato alla salvaguardia delle foreste pluviali in collaborazione con due importanti organizzazioni non governative.

L'Echohitech Award è attribuito da Ecoqual'It, un Consorzio volontario nazionale formato da aziende del comparto informatico che vogliono conciliare l'attività produttiva con una filosofia di sviluppo sostenibile. "È in quest'ottica che è stato istituito il premio" ci ha spiegato Stefano Apuzzo, ex parlamentare e coordinatore di Ecoqual'It: "Si tratta di mettere in luce il fatto che nel mondo delle Ict, le imprese sono sempre più sensibili alle tematiche ambientali e ogni anno elaborano soluzioni eco-compatibili nei prodotti, nelle tecnologie e nei sistemi di riciclaggio". Le imprese che volessero candidarsi al premio 2001, possono chiedere informazioni al Consorzio via e-mail. La giuria che valuta le aziende è composta da esperti delle massime istituzioni del settore: dal ministero dell'Ambiente a quello dell'Industria, dall'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente al Consorzio nazionale imballaggi, dalla Federazione nazionale delle imprese elettroniche all'Assografici, senza dimenticare i dipartimenti per l'ambiente delle Università di Milano e dell'Unioncamere Lombardia.

Per assegnare il premio si prendono in considerazione vari fattori. Ad esempio, l'uso delle risorse naturali da parte delle aziende partecipanti o il possesso di certificazioni ambientali come la Iso 14001, lo standard internazionale che contiene le specifiche per creare un Sistema di gestione ambientale (Sga). E ancora, l'impegno nella riduzione e nel recupero degli imballaggi, lo sviluppo e il finanziamento di progetti ambientali.

Ma cosa deve fare in pratica un'azienda per poter vantare il titolo di ecoqualità? Lo abbiamo chiesto alle vincitrici di quest'anno.

Sony Italia: "Obiettivi ecologici e trasparenza"
 
Eso: un box per l'esaurimento in ufficio
 
Kyocera Mita: ritorno alla natura 

Lexmark: una cartolina per salvare le foreste pluviali

Sony Italia: "Obiettivi ecologici e trasparenza"

L'Award Ecohitech 2000 per la categoria "Processi aziendali", è stato assegnato alla filiale italiana della Sony. "Per arrivare a questo risultato abbiamo operato su due fronti" spiega Enzo Volpato, responsabile delle politiche ambientali di Sony Italia. "Da una parte, il perseguimento di obiettivi 'amici dell'ambiente' in tutto il nostro processo produttivo ci ha portato ad ottenere la certificazione Iso 14001 con un anno di anticipo rispetto alla data fissata da Sony a livello mondiale, ovvero marzo 2001. Dall'altra abbiamo adottato una politica di assoluta trasparenza sulle nostre politiche ambientali sia rispetto al pubblico che rispetto alla totalità dei dipendenti".

Quali sono questi obiettivi? 
Tutti quegli accorgimenti che rispettano l'ambiente sia nella fase di creazione materiale dei prodotti che nel momento della commercializzazione. Sviluppare sistemi che consentono un risparmio energetico o riducono gli scarti; facilitare la selezione dei rifiuti e il recupero dei componenti; utilizzare elementi che riducono al minimo le esalazioni atmosferiche, studiare leghe di saldatura per microcircuiti senza piombo; concepire imballaggi che non invadano l'ambiente…

E per quanto riguarda la trasparenza? 
I dipendenti Sony Italia, dal primo all'ultimo, possono controllare attraverso la nostra rete Intranet la globalità dei processi aziendali per la tutela dell'ambiente, le informazioni sugli obiettivi, le schede di sicurezza sui prodotti utilizzati in azienda. Tutto materiale disponibile anche sul nostro sito web, fatta eccezione dei dati più strettamente riservati al personale, nella sezione riservata alla certificazione Iso 14001. Questo modo di condividere gli obiettivi con i dipendenti ha avuto un forte riconoscimento sia da parte del Gruppo Sony che dall'ente certificatore che ci ha valutato, perché ha potuto constatare che l'impegno per l'ambiente è effettivo a tutti i livelli: una garanzia in più per il consumatore finale.

Sony Italia 

Eso: un box per l'esaurimento in ufficio

Per la prima volta, il premio Ecohitech era esteso anche alle imprese di gestione del "fine vita", che si occupano cioè del recupero e riciclaggio dei materiali da ufficio. E' stata una giovane azienda ad aggiudicarsi la vittoria, la Eso di Opera, vicino Milano. Nata nella primavera del 1999 è già presente in tutta Italia e ritira, recupera e smaltisce tutto ciò che non serve più: cartucce e toner, computer obsoleti ma anche carta e lampade al neon. E non mancano i clienti prestigiosi, dai negozi Buffetti ai gruppi Coin e Rinascente. "Siamo stati premiati per l'organizzazione e l'efficienza dei nostri servizi" afferma con soddisfazione Nicolas Meletiou, presidente e amministratore delegato di Eso.

Qual è la vostra cura per l' "esaurimento" da ufficio? 
Sono gli "esobox", delle scatole appositamente studiate per contenere toner, cartucce laser e a getto di inchiostro e nastri esauriti. Alla prima consegna viene fornito l'Esobox e nelle 24 ore successive dei nostri inviati preleveranno il contenuto dei pacchetti inserendo i ricambi nell'Esobox, che restano quindi in dotazione al cliente per il prossimo riutilizzo. Per quanto riguarda il materiale elettronico obsoleto, computer, video, stampanti, fotocopiatori, scanner, server, fax... il servizio comprende il ritiro da parte di personale specializzato direttamente all'interno degli uffici.

Che fine fanno questi rifiuti?
Per lo smaltimento seguiamo le direttive del "decreto Ronchi", ovvero recuperare quanto più possibile. Per questo stiamo per dare il via al programma "Eso Recycling", con il quale ci candideremo al premio Ecohitech del prossimo anno. Si tratta di un piano per lo smaltimento ecologico, che prevede la costruzione di cinque impianti per il trattamento dei rifiuti riciclabili su quattro canali: elettrodomestici, computer e materiali hi-tech, televisori e lampade a vapori di gas tossici. I rifiuti subiranno un processo di cernita e saparazione dei componenti e ciò permetterà di ricavare materie prime e seconde da reimmettere sul mercato.

Allora l'ambiente è anche un buon affare? 
Noi siamo un'azienda giovane che ha investito molto (un miliardo di pubblicità nel 2000) e ci troviamo ancora nella fase in cui i risultati economici non possono essere attivi. Ma le prospettive sono buone. Siamo partiti in due e oggi ci sono 45 dipendenti, che svolgono continui corsi di formazione e aggiornamento sulla normativa ambientale, la logistica e la sicurezza. E fin dall'inizio abbiamo puntato a dei risultati a medio e lungo termine.

Eso 

Kyocera Mita: ritorno alla natura

Nella categoria "Prodotto" la giuria ha premiato Kyocera per il sistema di stampa Ecosys. L'azienda produttrice di stampanti ha scalzato dal trono Ibm Italia, vincitrice dell'Award Ecohitech del 1998 e 1999, di cui peraltro è stata ribadita "l'altissima qualità dell'impegno profuso". Secondo Moreno Aspesani, il direttore marketing di Kyocera Italia, la salvaguardia dell'ambiente passa per il ritorno all'uso di materiali naturali. "Siamo partiti dalla nostra esperienza nella ceramica fine e ne abbiamo sfruttato il principio chimico che la rende un componente a lunga durata".

Che cos'è Ecosys? 
È il nome di un brevetto ecologico per il sistema tamburo-toner che si trova in tutte le nostre stampanti laser ormai da tre anni. Il tamburo è costituito da materiale amorfo, un prodotto presente in natura. Le cartucce, costruite con particelle di ceramica, sono pensate per durare a lungo. Durante la vita della stampante quindi, si dovrà cambiare solo il contenitore del toner, che è prodotto peraltro con plastica riciclabile. Insomma, con questo sistema non si genera nessun materiale esausto che non possa essere trattato come un normale rifiuto urbano. E al momento dello smaltimento non si sviluppano gas nocivi.

Quali sono i costi e come rispondono i clienti? 
Adottare una filosofia aziendale volta al rispetto dell'ambiente comporta un maggiore investimento economico. E soprattutto una politica di comunicazione più onerosa. Bisogna infatti spiegare bene che il prezzo più alto di queste macchine è dato dall'utilizzo di certi materiali che tutelano l'ambiente. Ma una volta che l'utente capisce che a lungo termine questo si traduce in un risparmio nei costi di gestione, perché deve cambiare solo un elemento della macchina, allora si crea un vero mercato.

Kyocera 

Lexmark: una cartolina per salvare le foreste pluviali

La menzione speciale "Award Ecohitech" è stata riconosciuta a Lexmark International per lo sviluppo del recente "Progetto Rainforest", teso alla salvaguardia delle foreste pluviali. Questo costituisce un elemento di ulteriore promozione e valorizzazione del già collaudato progetto "Prebate" per il recupero delle cartucce toner esauste.

Antonello Cardone, amministratore delegato di Lexmark Italia: come è nato il progetto Rainforest? 
L'impegno ecologico fa da sempre parte delle attività del nostro gruppo, che regolarmente investe risorse per controllare l'impatto sulla natura dei suoi prodotti. Ma vogliamo anche sensibilizzare i nostri clienti alle grandi problematiche ambientali. Per questo è nato il progetto Rainforest, per accrescere la consapevolezza sulle necessità di preservare le foreste pluviali nel mondo e raccogliere i fondi necessari per salvaguardarle. L'iniziativa è stata lanciata in collaborazione con due importanti associazioni internazionali note in questo campo: The Rainforest Foundation e The Tropical Rainforest Coalition, che da anni investono in programmi che difendano gli habitat di numerose specie a rischio di estinzione e Lexmark è lieta di affiancarle in questa importante sfida. Con lo slogan "Verseremo un euro per ogni cartolina che ci invierai", Lexmark ha organizzato una campagna di sensibilizzazione legata ai suoi prodotti di consumo "Linea" per stampanti e di contributo concreto per la tutela delle foreste.

Concretamente, in cosa consiste l'impegno di Lexmark, sia a livello internazionale che a livello italiano, per la salvaguardia dell'ambiente? 
La strategia delle "3 R" (Riduci, Riusa e Ricicla) costituisce il caposaldo della filosofia ambientale di Lexmark. Nelle fasi produttive è stato eliminato l'utilizzo di sostanze nocive. Il design dei prodotti Lexmark è a tutti gli effetti un "eco design" che mira a prolungare il più possibile la vita del bene. Il concetto di "riuso" è reso evidente dal riutilizzo che viene fatto degli imballaggi, di tutte le componenti del packaging. Il "riciclaggio" è ben testimoniato dal progetto di recupero delle cartucce toner esauste: "Recycling Program", un programma che coinvolge ben tredici paesi europei. In Italia promuoviamo e incentiviamo tutte queste iniziative e, a testimonianza di ciò, abbiamo creato un sito ambientale totalmente dedicato a sensibilizzare clienti e partner alle tematiche ambientali promosse da Lexmark.

Il progetto "Prebate" è stato pensato per il recupero delle cartucce toner esauste. Di cosa si tratta e come vengono riciclate queste cartucce? 
Per incentivare la restituzione delle cartucce esauste, Lexmark promuove un programma definito "Prebate": i clienti, che acquistano una cartuccia toner Lexmark e accettano l'accordo di licenza posto sulla confezione che implica il monouso della cartuccia e la restituzione del "vuoto" attraverso il Pragramma Recycling, ottengono un consistente sconto immediato sul prezzo del prodotto standard. I vuoti recuperati vengono raccolti e spediti alla nostra sede in Europa dove vengono distrutte e recuperate come materia prima. I riscontri avuti da questo tipo di programma sono notevoli dato che negli ultimi due anni il 99 per cento dei clienti ha scelto di acquistare cartucce Prebate.

Lexmark 

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