Chi è la più
"verde" del reame?
Si moltiplicano le iniziative delle aziende per lo
smaltimento ecologico dei rifiuti hi-tech. E le migliori vincono un
premio.
di Eleonora Giordani
La
tecnologia avanza a passi sempre più rapidi e per ogni nuovo strumento
ultrapiatto e ultrarapido immesso sul mercato ci sono montagne di vecchi
computer ormai da buttare, stampanti rotte, cartucce esaurite. I rifiuti
hi-tech hanno il tasso di crescita più rapido in Italia e in Europa
raggiungendo il 4 per cento di tutti i rifiuti urbani e continuano ad
aumentare tra il 16 e il 28 per cento ogni cinque anni, ovvero tre volte
in più rispetto alla media dei rifiuti ordinari. I dati europei dello
scorso anno parlano di 6 milioni di tonnellate di spazzatura
tecnologica, di cui almeno la metà finisce nelle discariche e solo il 5
per cento viene avviato ad un trattamento compatibile con l'ambiente.
Saremo allora presto sommersi da display, tastiere e antichi mouse? O
rischieremo di rimanere intossicati dalle esalazioni derivanti dalla
loro combustione a scopo di smaltimento?
Se fino a poco tempo fa lo scenario si presentava abbastanza
catastrofico, da qualche anno a questa parte, imprese ed enti locali
hanno compiuto passi significativi per arginare il problema. Anche
perché la normativa italiana in materia e le nuove direttive europee
ormai impongono di seguire la strada del rispetto dell'ambiente.
La tendenza ecologista inoltre si sta rivelando anche un buon affare
e ambiente e informatica ormai non si "rifiutano" più. Anzi
aumentano le aziende del settore che sviluppano iniziative per
dimostrare la loro sensibilità alla tutela della natura. E dal 1998,
ogni anno le idee migliori vengono insignite del premio "Ecohitech",
il maggior riconoscimento italiano destinato alle aziende "amiche
dell'ambiente".
Le imprese che hanno vinto l'edizione 2000 si sono segnalate per
almeno una eco-virtù. Sony Italia per la globalità dei suoi processi
produttivi, controllabile da tutti i dipendenti sulla rete Intranet.
Kyosera per la produzione di stampanti laser provviste di un sistema di
toner e tamburo costruito con materiali biodegradabili e non tossici.
Eso per l'efficienza dei suoi servizi di ritiro, recupero e smaltimento
dei rifiuti tecnologici e Lexmark per il finanziamento di un progetto
mirato alla salvaguardia delle foreste pluviali in collaborazione con
due importanti organizzazioni non governative.
L'Echohitech Award è attribuito da Ecoqual'It, un Consorzio
volontario nazionale formato da aziende del comparto informatico che
vogliono conciliare l'attività produttiva con una filosofia di sviluppo
sostenibile. "È in quest'ottica che è stato istituito il
premio" ci ha spiegato Stefano Apuzzo, ex parlamentare e
coordinatore di Ecoqual'It: "Si tratta di mettere in luce il fatto
che nel mondo delle Ict, le imprese sono sempre più sensibili alle
tematiche ambientali e ogni anno elaborano soluzioni eco-compatibili nei
prodotti, nelle tecnologie e nei sistemi di riciclaggio". Le
imprese che volessero candidarsi al premio 2001, possono chiedere
informazioni al Consorzio via e-mail.
La giuria che valuta le aziende è composta da esperti delle massime
istituzioni del settore: dal ministero dell'Ambiente a quello
dell'Industria, dall'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente
al Consorzio nazionale imballaggi, dalla Federazione nazionale delle
imprese elettroniche all'Assografici, senza dimenticare i dipartimenti
per l'ambiente delle Università di Milano e dell'Unioncamere Lombardia.
Per assegnare il premio si prendono in considerazione vari fattori.
Ad esempio, l'uso delle risorse naturali da parte delle aziende
partecipanti o il possesso di certificazioni ambientali come la Iso
14001, lo standard internazionale che contiene le specifiche per creare
un Sistema di gestione ambientale (Sga). E ancora, l'impegno nella
riduzione e nel recupero degli imballaggi, lo sviluppo e il
finanziamento di progetti ambientali.
Ma cosa deve fare in pratica un'azienda per poter vantare il titolo
di ecoqualità? Lo abbiamo chiesto alle vincitrici di quest'anno.
Sony Italia: "Obiettivi ecologici e
trasparenza"
Eso: un box per l'esaurimento in ufficio
Kyocera Mita: ritorno alla natura
Lexmark: una cartolina per salvare le foreste pluviali
Sony Italia: "Obiettivi
ecologici e trasparenza"
L'Award Ecohitech 2000 per la categoria "Processi
aziendali", è stato assegnato alla filiale italiana della Sony.
"Per arrivare a questo risultato abbiamo operato su due
fronti" spiega Enzo Volpato, responsabile delle politiche
ambientali di Sony Italia. "Da una parte, il perseguimento di
obiettivi 'amici dell'ambiente' in tutto il nostro processo produttivo
ci ha portato ad ottenere la certificazione Iso 14001 con un anno di
anticipo rispetto alla data fissata da Sony a livello mondiale, ovvero
marzo 2001. Dall'altra abbiamo adottato una politica di assoluta
trasparenza sulle nostre politiche ambientali sia rispetto al pubblico
che rispetto alla totalità dei dipendenti".
Quali sono questi obiettivi?
Tutti quegli accorgimenti che rispettano
l'ambiente sia nella fase di creazione materiale dei prodotti che nel
momento della commercializzazione. Sviluppare sistemi che consentono un
risparmio energetico o riducono gli scarti; facilitare la selezione dei
rifiuti e il recupero dei componenti; utilizzare elementi che riducono
al minimo le esalazioni atmosferiche, studiare leghe di saldatura per
microcircuiti senza piombo; concepire imballaggi che non invadano
l'ambiente…
E per quanto riguarda la trasparenza?
I dipendenti Sony Italia, dal
primo all'ultimo, possono controllare attraverso la nostra rete Intranet
la globalità dei processi aziendali per la tutela dell'ambiente, le
informazioni sugli obiettivi, le schede di sicurezza sui prodotti
utilizzati in azienda. Tutto materiale disponibile anche sul nostro sito
web, fatta eccezione dei dati più strettamente riservati al personale,
nella sezione riservata alla certificazione Iso 14001. Questo modo di
condividere gli obiettivi con i dipendenti ha avuto un forte
riconoscimento sia da parte del Gruppo Sony che dall'ente certificatore
che ci ha valutato, perché ha potuto constatare che l'impegno per
l'ambiente è effettivo a tutti i livelli: una garanzia in più per il
consumatore finale.
Sony Italia
Eso: un box per l'esaurimento in
ufficio
Per la prima volta, il premio Ecohitech era esteso anche alle imprese
di gestione del "fine vita", che si occupano cioè del
recupero e riciclaggio dei materiali da ufficio. E' stata una giovane
azienda ad aggiudicarsi la vittoria, la Eso di Opera, vicino Milano.
Nata nella primavera del 1999 è già presente in tutta Italia e ritira,
recupera e smaltisce tutto ciò che non serve più: cartucce e toner,
computer obsoleti ma anche carta e lampade al neon. E non mancano i
clienti prestigiosi, dai negozi Buffetti ai gruppi Coin e Rinascente.
"Siamo stati premiati per l'organizzazione e l'efficienza dei
nostri servizi" afferma con soddisfazione Nicolas Meletiou,
presidente e amministratore delegato di Eso.
Qual è la vostra cura per l' "esaurimento" da ufficio?
Sono gli "esobox", delle scatole appositamente studiate per
contenere toner, cartucce laser e a getto di inchiostro e nastri
esauriti. Alla prima consegna viene fornito l'Esobox e nelle 24 ore
successive dei nostri inviati preleveranno il contenuto dei pacchetti
inserendo i ricambi nell'Esobox, che restano quindi in dotazione al
cliente per il prossimo riutilizzo. Per quanto riguarda il materiale
elettronico obsoleto, computer, video, stampanti, fotocopiatori,
scanner, server, fax... il servizio comprende il ritiro da parte di
personale specializzato direttamente all'interno degli uffici.
Che fine fanno questi rifiuti?
Per lo smaltimento seguiamo le
direttive del "decreto Ronchi", ovvero recuperare quanto più
possibile. Per questo stiamo per dare il via al programma "Eso
Recycling", con il quale ci candideremo al premio Ecohitech del
prossimo anno. Si tratta di un piano per lo smaltimento ecologico, che
prevede la costruzione di cinque impianti per il trattamento dei rifiuti
riciclabili su quattro canali: elettrodomestici, computer e materiali
hi-tech, televisori e lampade a vapori di gas tossici. I rifiuti
subiranno un processo di cernita e saparazione dei componenti e ciò
permetterà di ricavare materie prime e seconde da reimmettere sul
mercato.
Allora l'ambiente è anche un buon affare?
Noi siamo un'azienda
giovane che ha investito molto (un miliardo di pubblicità nel 2000) e
ci troviamo ancora nella fase in cui i risultati economici non possono
essere attivi. Ma le prospettive sono buone. Siamo partiti in due e oggi
ci sono 45 dipendenti, che svolgono continui corsi di formazione e
aggiornamento sulla normativa ambientale, la logistica e la sicurezza. E
fin dall'inizio abbiamo puntato a dei risultati a medio e lungo termine.
Eso
Kyocera Mita: ritorno alla natura
Nella categoria "Prodotto" la giuria ha premiato Kyocera
per il sistema di stampa Ecosys. L'azienda produttrice di stampanti ha
scalzato dal trono Ibm Italia, vincitrice dell'Award Ecohitech del 1998
e 1999, di cui peraltro è stata ribadita "l'altissima qualità
dell'impegno profuso". Secondo Moreno Aspesani, il direttore
marketing di Kyocera Italia, la salvaguardia dell'ambiente passa per il
ritorno all'uso di materiali naturali. "Siamo partiti dalla nostra
esperienza nella ceramica fine e ne abbiamo sfruttato il principio
chimico che la rende un componente a lunga durata".
Che cos'è Ecosys?
È il nome di un brevetto ecologico per il sistema
tamburo-toner che si trova in tutte le nostre stampanti laser ormai da
tre anni. Il tamburo è costituito da materiale amorfo, un prodotto
presente in natura. Le cartucce, costruite con particelle di ceramica,
sono pensate per durare a lungo. Durante la vita della stampante quindi,
si dovrà cambiare solo il contenitore del toner, che è prodotto
peraltro con plastica riciclabile. Insomma, con questo sistema non si
genera nessun materiale esausto che non possa essere trattato come un
normale rifiuto urbano. E al momento dello smaltimento non si sviluppano
gas nocivi.
Quali sono i costi e come rispondono i clienti?
Adottare una
filosofia aziendale volta al rispetto dell'ambiente comporta un maggiore
investimento economico. E soprattutto una politica di comunicazione più
onerosa. Bisogna infatti spiegare bene che il prezzo più alto di queste
macchine è dato dall'utilizzo di certi materiali che tutelano
l'ambiente. Ma una volta che l'utente capisce che a lungo termine questo
si traduce in un risparmio nei costi di gestione, perché deve cambiare
solo un elemento della macchina, allora si crea un vero mercato.
Kyocera
Lexmark: una cartolina per salvare
le foreste pluviali
La menzione speciale "Award Ecohitech" è stata
riconosciuta a Lexmark International per lo sviluppo del recente
"Progetto Rainforest", teso alla salvaguardia delle foreste
pluviali. Questo costituisce un elemento di ulteriore promozione e
valorizzazione del già collaudato progetto "Prebate" per il
recupero delle cartucce toner esauste.
Antonello Cardone, amministratore delegato di Lexmark Italia: come è
nato il progetto Rainforest?
L'impegno ecologico fa da sempre parte
delle attività del nostro gruppo, che regolarmente investe risorse per
controllare l'impatto sulla natura dei suoi prodotti. Ma vogliamo anche
sensibilizzare i nostri clienti alle grandi problematiche ambientali.
Per questo è nato il progetto Rainforest, per accrescere la
consapevolezza sulle necessità di preservare le foreste pluviali nel
mondo e raccogliere i fondi necessari per salvaguardarle. L'iniziativa
è stata lanciata in collaborazione con due importanti associazioni
internazionali note in questo campo: The Rainforest Foundation e The
Tropical Rainforest Coalition, che da anni investono in programmi che
difendano gli habitat di numerose specie a rischio di estinzione e
Lexmark è lieta di affiancarle in questa importante sfida. Con lo
slogan "Verseremo un euro per ogni cartolina che ci invierai",
Lexmark ha organizzato una campagna di sensibilizzazione legata ai suoi
prodotti di consumo "Linea" per stampanti e di contributo
concreto per la tutela delle foreste.
Concretamente, in cosa consiste l'impegno di Lexmark, sia a livello
internazionale che a livello italiano, per la salvaguardia
dell'ambiente?
La strategia delle "3 R" (Riduci, Riusa e
Ricicla) costituisce il caposaldo della filosofia ambientale di Lexmark.
Nelle fasi produttive è stato eliminato l'utilizzo di sostanze nocive.
Il design dei prodotti Lexmark è a tutti gli effetti un "eco
design" che mira a prolungare il più possibile la vita del bene.
Il concetto di "riuso" è reso evidente dal riutilizzo che
viene fatto degli imballaggi, di tutte le componenti del packaging. Il
"riciclaggio" è ben testimoniato dal progetto di recupero
delle cartucce toner esauste: "Recycling Program", un
programma che coinvolge ben tredici paesi europei. In Italia promuoviamo
e incentiviamo tutte queste iniziative e, a testimonianza di ciò,
abbiamo creato un sito ambientale totalmente dedicato a sensibilizzare
clienti e partner alle tematiche ambientali promosse da Lexmark.
Il progetto "Prebate" è stato pensato per il recupero
delle cartucce toner esauste. Di cosa si tratta e come vengono riciclate
queste cartucce?
Per incentivare la restituzione delle cartucce esauste,
Lexmark promuove un programma definito "Prebate": i clienti,
che acquistano una cartuccia toner Lexmark e accettano l'accordo di
licenza posto sulla confezione che implica il monouso della cartuccia e
la restituzione del "vuoto" attraverso il Pragramma Recycling,
ottengono un consistente sconto immediato sul prezzo del prodotto
standard. I vuoti recuperati vengono raccolti e spediti alla nostra sede
in Europa dove vengono distrutte e recuperate come materia prima. I
riscontri avuti da questo tipo di programma sono notevoli dato che negli
ultimi due anni il 99 per cento dei clienti ha scelto di acquistare
cartucce Prebate.
Lexmark
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