Videogiochi, roba da
donne
Per la prima volta a giocare online ci sono più
donne che uomini
di Georgia Garritano
Quando
il gioco va online le donne si fanno avanti. Per la prima volta a
cimentarsi coi videogiochi in rete ci sono più donne che uomini: con
una percentuale del 50,4 per cento, infatti, le donne rappresentano
ormai la maggioranza della popolazione che gioca. Il dato emerge da una
ricerca di PcData
e conferma quanto gli specialisti del settore osservavano da tempo, che
il mercato si stava allargando grazie alla presenza crescente del
pubblico femminile. Il successo dei giochi online tra le donne
rispecchia anche il fatto che le navigatrici aumentano sempre di più e
rappresentano ormai una larga parte del popolo di Internet.
Il 35 per cento dei web giocatori trascorre più di cinque ore a
settimana giocando in rete; il 41 per cento da una a cinque ore; il 24
per cento meno di un'ora a settimana. Ma a uomini e donne non piacciono
gli stessi svaghi. Gli uni preferiscono i giochi d'azione e
combattimento, quelli di ambientazione sportiva e le simulazioni di
guida. Le altre, invece, amano intrattenersi con giochi di logica e
pazienza: il 78 per cento delle donne gioca a carte, contro il 51 per
cento degli uomini; il 36 per cento fa scommesse, contro il 26 per
cento; il 55 per cento risponde a quiz o costruisce puzzle, contro il 25
per cento degli uomini. Due titoli, ormai diventati classici, sono i
più popolari tra le donne, tanto online quanto offline: Solitario e
Free Cell.
Man mano che acquistano esperienza nei videogiochi, comunque, le
donne si avvicinano anche ai generi tradizionalmente prediletti dagli
utenti maschi. GameGal, un magazine online dedicato
alle giocatrici, traccia cinque profili di donne che giocano. La
"Hardcore GameGal" ama i videogame movimentati e violenti,
aggiorna continuamente i propri sistemi informatici e niente le dà più
soddisfazione di battere chi pensa che certi giochi non siano fatti per
le ragazze. La "Braniac" ama solo i giochi che la obbligano a
pensare. Per la "Pc princess" il gioco è pura evasione e
piacere estetico. La "Newbie" si avvicina al gioco per amore
delle novità e senso artistico. Infine la "Console queen",
che possiede una o più piattaforme per videogame e storce il naso di
fronte ai giochi online: per lei il gioco è soprattutto un'occasione
per esercitare il controllo.
Sul sito si trova, inoltre, l'analisi dell'associazione Children Now
sulle differenze di genere nei dieci principali titoli per PlayStation,
Dreamcast e Nintendo 64. I personaggi maschili appaiono in quasi tutti i
videogame (92 per cento), quelli femminili, invece, in poco più della
metà (54 per cento). Nei giochi in cui compaiono, le figure femminili
agiscono spesso in modo violento e presentano una rilevante esposizione
del corpo: nel 23 per cento dei casi mostrano il seno, di solito di
taglia "abbondante"; nel 31 per cento dei casi le cosce o la
vita, di solito molto stretta; nel 15 per cento dei casi i glutei.
Una galleria completa delle "donne digitali" si trova su WomenGamers
. Le eroine dei giochi più famosi vengono valutate da ogni punto di
vista: aspetto, carattere, intelligenza, atteggiamento, voce, dialoghi e
perfino efficacia delle strategie di marketing adottate per lanciarle.
La famosissima Lara Croft va poco oltre la sufficienza col suo fisico
anatomicamente improbabile dal seno imponente, il girovita
inverosimilmente ridotto e le lunghe gambe, anche se temperamento e
acume non le mancano. Severo, invece, il giudizio su Beth di "Excalibur
2555 PlayStation", un clone di "Tomb Raider": brutta e
priva di personalità è un personaggio del tutto passivo. Al contrario
Grace Nakimura di "Gabriel Knight" rappresenta un modello
femminile con cui è possibile relazionarsi: non particolarmente
attraente, vestita in modo appropriato ma non appariscente, orgogliosa e
professionale, emotiva ma controllata, insomma un carattere
psicologicamente complesso. Voti alti, infine, anche per Rinoa e Quistis,
le eroine dell'ultima versione di "Final Fantasy", alla prima
soprattutto per il suo spirito indipendente, la determinazione e
l'apertura mentale, alla seconda per la saggezza, il senso di
responsabilità e la prontezza nel prendere in mano le situazioni.
Per la critica dei giochi, invece, un punto di riferimento in rete è
Grrl Gamer , una
rivista online di recensioni che vanta oltre un milione di pagine
visionate ogni mese. L'idea che ispira questo progetto è quella della
comunità: le donne che hanno provato un videogame ne descrivono pregi e
difetti alle colleghe giocatrici. Informazioni, segnalazioni e anteprime
anche su GameGirlz
, il sito che recentemente ha organizzato, insieme alla Cyberathlete
professional league un torneo di videogame per sole donne con premi
milionari. Un indirizzo che dispone, inoltre, di un fornito "Download
center": un ampio repertorio di titoli scaricabili da Internet per
tutti i gusti. Per quelle che hanno l'istinto dell'avventura, per quelle
che hanno attitudini strategiche, per quelle che prediligono i giochi di
parola, per chi desidera evasione e relax, per chi insegue emozioni
forti, per chi è alla ricerca di sfide e competizioni, c'è un gioco
per ogni donna.
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