Lunedi' 8 Gennaio 2001




 

 


Videogiochi, roba da donne

Per la prima volta a giocare online ci sono più donne che uomini

di Georgia Garritano

Quando il gioco va online le donne si fanno avanti. Per la prima volta a cimentarsi coi videogiochi in rete ci sono più donne che uomini: con una percentuale del 50,4 per cento, infatti, le donne rappresentano ormai la maggioranza della popolazione che gioca. Il dato emerge da una ricerca di PcData  e conferma quanto gli specialisti del settore osservavano da tempo, che il mercato si stava allargando grazie alla presenza crescente del pubblico femminile. Il successo dei giochi online tra le donne rispecchia anche il fatto che le navigatrici aumentano sempre di più e rappresentano ormai una larga parte del popolo di Internet.

Il 35 per cento dei web giocatori trascorre più di cinque ore a settimana giocando in rete; il 41 per cento da una a cinque ore; il 24 per cento meno di un'ora a settimana. Ma a uomini e donne non piacciono gli stessi svaghi. Gli uni preferiscono i giochi d'azione e combattimento, quelli di ambientazione sportiva e le simulazioni di guida. Le altre, invece, amano intrattenersi con giochi di logica e pazienza: il 78 per cento delle donne gioca a carte, contro il 51 per cento degli uomini; il 36 per cento fa scommesse, contro il 26 per cento; il 55 per cento risponde a quiz o costruisce puzzle, contro il 25 per cento degli uomini. Due titoli, ormai diventati classici, sono i più popolari tra le donne, tanto online quanto offline: Solitario e Free Cell.

Man mano che acquistano esperienza nei videogiochi, comunque, le donne si avvicinano anche ai generi tradizionalmente prediletti dagli utenti maschi. GameGal, un magazine online dedicato alle giocatrici, traccia cinque profili di donne che giocano. La "Hardcore GameGal" ama i videogame movimentati e violenti, aggiorna continuamente i propri sistemi informatici e niente le dà più soddisfazione di battere chi pensa che certi giochi non siano fatti per le ragazze. La "Braniac" ama solo i giochi che la obbligano a pensare. Per la "Pc princess" il gioco è pura evasione e piacere estetico. La "Newbie" si avvicina al gioco per amore delle novità e senso artistico. Infine la "Console queen", che possiede una o più piattaforme per videogame e storce il naso di fronte ai giochi online: per lei il gioco è soprattutto un'occasione per esercitare il controllo.

Sul sito si trova, inoltre, l'analisi dell'associazione Children Now sulle differenze di genere nei dieci principali titoli per PlayStation, Dreamcast e Nintendo 64. I personaggi maschili appaiono in quasi tutti i videogame (92 per cento), quelli femminili, invece, in poco più della metà (54 per cento). Nei giochi in cui compaiono, le figure femminili agiscono spesso in modo violento e presentano una rilevante esposizione del corpo: nel 23 per cento dei casi mostrano il seno, di solito di taglia "abbondante"; nel 31 per cento dei casi le cosce o la vita, di solito molto stretta; nel 15 per cento dei casi i glutei.

Una galleria completa delle "donne digitali" si trova su WomenGamers . Le eroine dei giochi più famosi vengono valutate da ogni punto di vista: aspetto, carattere, intelligenza, atteggiamento, voce, dialoghi e perfino efficacia delle strategie di marketing adottate per lanciarle. La famosissima Lara Croft va poco oltre la sufficienza col suo fisico anatomicamente improbabile dal seno imponente, il girovita inverosimilmente ridotto e le lunghe gambe, anche se temperamento e acume non le mancano. Severo, invece, il giudizio su Beth di "Excalibur 2555 PlayStation", un clone di "Tomb Raider": brutta e priva di personalità è un personaggio del tutto passivo. Al contrario Grace Nakimura di "Gabriel Knight" rappresenta un modello femminile con cui è possibile relazionarsi: non particolarmente attraente, vestita in modo appropriato ma non appariscente, orgogliosa e professionale, emotiva ma controllata, insomma un carattere psicologicamente complesso. Voti alti, infine, anche per Rinoa e Quistis, le eroine dell'ultima versione di "Final Fantasy", alla prima soprattutto per il suo spirito indipendente, la determinazione e l'apertura mentale, alla seconda per la saggezza, il senso di responsabilità e la prontezza nel prendere in mano le situazioni.

Per la critica dei giochi, invece, un punto di riferimento in rete è Grrl Gamer , una rivista online di recensioni che vanta oltre un milione di pagine visionate ogni mese. L'idea che ispira questo progetto è quella della comunità: le donne che hanno provato un videogame ne descrivono pregi e difetti alle colleghe giocatrici. Informazioni, segnalazioni e anteprime anche su GameGirlz , il sito che recentemente ha organizzato, insieme alla Cyberathlete professional league un torneo di videogame per sole donne con premi milionari. Un indirizzo che dispone, inoltre, di un fornito "Download center": un ampio repertorio di titoli scaricabili da Internet per tutti i gusti. Per quelle che hanno l'istinto dell'avventura, per quelle che hanno attitudini strategiche, per quelle che prediligono i giochi di parola, per chi desidera evasione e relax, per chi insegue emozioni forti, per chi è alla ricerca di sfide e competizioni, c'è un gioco per ogni donna.

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