Martedi' 2 Gennaio 2001




 

 


L'album del 2000 ha 500 miliardi di pagine web

Fatti, personaggi e tendenze dell'anno appena trascorso

di Georgia Garritano

Il 2000 è cominciato con la paura che il millennium bug, il difetto di programmazione legato al cambio di data, mandasse in tilt i computer di tutto il mondo. Il grande black out, invece, non c'è stato: task force di specialisti, nei cinque continenti, hanno finito in tempo i lavori di adeguamento dei sistemi informatici, così si sono registrati alcuni spiacevoli inconvenienti ma nessuna vera catastrofe. L'anno si apre, comunque, con un evento che si può definire storico: la più grande fusione mai realizzata, un'operazione da 650 mila miliardi di lire. America Online, primo provider di Internet con oltre venti milioni di abbonati, acquista Time Warner, il gigante dell'editoria e dell'intrattenimento. Un'altra megafusione fa nascere in Europa il colosso della telefonia cellulare: la società inglese Vodafone riesce a conquistare il controllo del gruppo tedesco Mannesmann. Le due compagnie, insieme, hanno 36 milioni di abbonati e un fatturato complessivo di 56 mila miliardi.

In un periodo di grandi alleanze, c'è, però, anche chi teme lo smembramento: dopo il verdetto dell'Antitrust statunitense, si parla, infatti, di dividere Microsoft, la più grande industria informatica del pianeta, in tre aziende autonome, una per i sistemi operativi, una per il software e una per i prodotti Internet. A gennaio, durante una conferenza stampa per la presentazione della nuova piattaforma Windows 2000, Bill Gates, a sorpresa, si dimette dalla carica di amministratore delegato e passa le consegne al direttore generale Steve Ballmer. A giugno la sentenza del giudice Jackson decreta la divisione di Microsoft in due società e, ovviamente, Gates ricorre in appello.

Oltre ai problemi giudiziari, Microsoft deve affrontare anche quelli della sicurezza: più volte le reti informatiche della compagnia vengono violate. La guerriglia telematica, in effetti, dilaga tutto l'anno e le intrusioni non risparmiano le imprese più importanti. A febbraio i pirati informatici mettono sotto assedio i grandi del web: il motore di ricerca Yahoo! , la casa d'aste virtuale eBay , la più grande libreria di Internet Amazon , il sito della Cnn , il quotidiano online ZdNet , solo per citare alcuni nomi, sono vittime del "denial of service": gli hacker impediscono l'accesso agli utenti ingolfando i server con milioni di messaggi di posta elettronica. Pochi mesi dopo, a maggio, il virus "I love you", partito dalle Filippine e diffuso per e-mail, paralizza i computer di mezzo mondo.

C'è chi vede una continuità, se non operativa almeno culturale, tra queste azioni e le manifestazioni antiglobalizzazione tenutesi qualche mese prima a Seattle, in occasione del vertice dell'Organizzazione mondiale per il commercio. Il movimento torna in piazza ad aprile a Washington, durante il summit del Fondo monetario internazionale.

Aspre battaglie si continuano a combattere anche nelle aule dei tribunali. Dopo la lunga vicenda del processo Microsoft, il nuovo caso giudiziario è quello che vede protagonista Napster. Il sito sul quale i giovani di tutto il mondo scambiano file musicali, accusato di violazione del diritto d'autore dalle multinazionali del cd, viene ritenuto colpevole, a fine luglio, da una corte di San Francisco. In seguito Napster sceglie la via dell'accordo e sigla un'alleanza con l'etichetta Bmg: il sito potrà disporre dell'intero catalogo della casa discografica ma gli utenti dovranno pagare.

Shawn Fanning, il capellone ("the napster"), si impone, comunque, tra i protagonisti dell'anno. Non è potente come Steve Case di Aol ma ha fondato una comunità di quasi 40 milioni di persone promuovendo il modello dello scambio tra pari. Altri personaggi, invece, vengono dimenticati: ad aprile Phillip Katz, l'uomo che ha inventato Zip, il programma di compressione dei file che tanto ha favorito lo sviluppo della rete, muore alcolizzato a trentasette anni in povertà e solitudine.

La crescita di Internet procede veloce: la società inglese Bright Planet arriva a stimare che le pagine web, incluse quelle dinamiche non indicizzate dai motori di ricerca, siano addirittura 500 miliardi. A novembre l'Icann , l'autorità che gestisce i nomi di dominio, vara sette nuovi suffissi per i siti: "info" per l'informazione, "biz" per gli affari, "name" per le pagine personali, "pro" per i professionisti, "museum" per i musei, "coop" per le cooperative e "aero" per l'industria aeronautica.

L'Europa vive, invece, un autunno caldo sul fronte delle telecomunicazioni. Nei paesi del Vecchio continente vengono indette aste per assegnare le licenze Umts (Universal mobile telecommunications system), la telefonia mobile di terza generazione. In Italia l'asta si conclude prematuramente e tra accese polemiche per il ritiro di Blu, il quinto concorrente in gara per le quattro concessioni.

La nuova economia di rete regala alle Borse di tutto il mondo performance straordinarie e flessioni altrettanto straordinarie. Dopo mesi di alti e bassi, anche l'ultimo periodo dell'anno è altalenante per il Nasdaq, l'indice americano dei titoli tecnologici. Il 21 dicembre il listino hi-tech perde il 7 per cento toccando il suo valore minimo dal marzo 1999 ma si risolleva prontamente dopo le notizie positive sull'andamento del commercio in occasione degli acquisti natalizi.

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