L'album del 2000 ha 500
miliardi di pagine web
Fatti, personaggi e tendenze dell'anno appena
trascorso
di Georgia Garritano
Il
2000 è cominciato con la paura che il millennium bug, il difetto di
programmazione legato al cambio di data, mandasse in tilt i computer di
tutto il mondo. Il grande black out, invece, non c'è stato: task force
di specialisti, nei cinque continenti, hanno finito in tempo i lavori di
adeguamento dei sistemi informatici, così si sono registrati alcuni
spiacevoli inconvenienti ma nessuna vera catastrofe. L'anno si apre,
comunque, con un evento che si può definire storico: la più grande
fusione mai realizzata, un'operazione da 650 mila miliardi di lire. America
Online, primo provider di Internet con oltre venti milioni di
abbonati, acquista Time Warner,
il gigante dell'editoria e dell'intrattenimento. Un'altra megafusione fa
nascere in Europa il colosso della telefonia cellulare: la società
inglese Vodafone riesce a
conquistare il controllo del gruppo tedesco Mannesmann.
Le due compagnie, insieme, hanno 36 milioni di abbonati e un fatturato
complessivo di 56 mila miliardi.
In un periodo di grandi alleanze, c'è, però, anche chi teme lo
smembramento: dopo il verdetto dell'Antitrust statunitense, si parla,
infatti, di dividere Microsoft,
la più grande industria informatica del pianeta, in tre aziende
autonome, una per i sistemi operativi, una per il software e una per i
prodotti Internet. A gennaio, durante una conferenza stampa per la
presentazione della nuova piattaforma Windows 2000, Bill Gates, a
sorpresa, si dimette dalla carica di amministratore delegato e passa le
consegne al direttore generale Steve Ballmer. A giugno la sentenza del
giudice Jackson decreta la divisione di Microsoft in due società e,
ovviamente, Gates ricorre in appello.
Oltre ai problemi giudiziari, Microsoft deve affrontare anche quelli
della sicurezza: più volte le reti informatiche della compagnia vengono
violate. La guerriglia telematica, in effetti, dilaga tutto l'anno e le
intrusioni non risparmiano le imprese più importanti. A febbraio i
pirati informatici mettono sotto assedio i grandi del web: il motore di
ricerca Yahoo! , la casa d'aste
virtuale eBay , la più grande
libreria di Internet Amazon , il
sito della Cnn , il quotidiano online ZdNet
, solo per citare alcuni nomi, sono vittime del "denial of service":
gli hacker impediscono l'accesso agli utenti ingolfando i server con
milioni di messaggi di posta elettronica. Pochi mesi dopo, a maggio, il
virus "I love you", partito dalle Filippine e diffuso per
e-mail, paralizza i computer di mezzo mondo.
C'è chi vede una continuità, se non operativa almeno culturale, tra
queste azioni e le manifestazioni antiglobalizzazione tenutesi qualche
mese prima a Seattle, in occasione del vertice dell'Organizzazione
mondiale per il commercio. Il movimento torna in piazza ad aprile a
Washington, durante il summit del Fondo monetario internazionale.
Aspre battaglie si continuano a combattere anche nelle aule dei
tribunali. Dopo la lunga vicenda del processo Microsoft, il nuovo caso
giudiziario è quello che vede protagonista Napster.
Il sito sul quale i giovani di tutto il mondo scambiano file musicali,
accusato di violazione del diritto d'autore dalle multinazionali del cd,
viene ritenuto colpevole, a fine luglio, da una corte di San Francisco.
In seguito Napster sceglie la via dell'accordo e sigla un'alleanza con
l'etichetta Bmg: il sito potrà
disporre dell'intero catalogo della casa discografica ma gli utenti
dovranno pagare.
Shawn Fanning, il capellone ("the napster"), si impone,
comunque, tra i protagonisti dell'anno. Non è potente come Steve Case
di Aol ma ha fondato una comunità di quasi 40 milioni di persone
promuovendo il modello dello scambio tra pari. Altri personaggi, invece,
vengono dimenticati: ad aprile Phillip Katz, l'uomo che ha inventato
Zip, il programma di compressione dei file che tanto ha favorito lo
sviluppo della rete, muore alcolizzato a trentasette anni in povertà e
solitudine.
La crescita di Internet procede veloce: la società inglese Bright
Planet arriva a stimare che le pagine web, incluse quelle dinamiche
non indicizzate dai motori di ricerca, siano addirittura 500 miliardi. A
novembre l'Icann , l'autorità che
gestisce i nomi di dominio, vara sette nuovi suffissi per i siti: "info"
per l'informazione, "biz" per gli affari, "name" per
le pagine personali, "pro" per i professionisti, "museum"
per i musei, "coop" per le cooperative e "aero" per
l'industria aeronautica.
L'Europa vive, invece, un autunno caldo sul fronte delle
telecomunicazioni. Nei paesi del Vecchio continente vengono indette aste
per assegnare le licenze Umts (Universal mobile telecommunications
system), la telefonia mobile di terza generazione. In Italia l'asta si
conclude prematuramente e tra accese polemiche per il ritiro di Blu, il
quinto concorrente in gara per le quattro concessioni.
La nuova economia di rete regala alle Borse di tutto il mondo
performance straordinarie e flessioni altrettanto straordinarie. Dopo
mesi di alti e bassi, anche l'ultimo periodo dell'anno è altalenante
per il Nasdaq, l'indice americano dei titoli tecnologici. Il 21 dicembre
il listino hi-tech perde il 7 per cento toccando il suo valore minimo
dal marzo 1999 ma si risolleva prontamente dopo le notizie positive
sull'andamento del commercio in occasione degli acquisti natalizi.
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