Cercasi 13
professionalità per la new economy
Il rapporto Federcomin-Anasis offre la descrizione
di nuovi profili professionali e individua l'iter formativo
di Wanda Marra
13
figure professionali della Net Economy, con la descrizione analitica
delle competenze e una definizione orientativa delle relative unità
didattiche: è questo l'importante risultato del rapporto "Ict: le
figure professionali" presentato oggi a Roma da Federcomin,
la Federazione di Confindustria che raggruppa oltre 1000 aziende di
telecomunicazioni, radiotelevisione ed informatica in collaborazione con
Anasin. La ricerca era nata con
l'obiettivo di evidenziare gli standard emergenti nelle figure
professionali Ict per poi definire i relativi percorsi formativi.
In Italia il settore Ict conta nel 2.000 circa 1.313.000 persone. Dal
'95 ad oggi sono stati creati quasi 95.000 posti di lavoro. E se fossero
stati superati i problemi relativi allo skill shortage, l'incremento
sarebbe stato ancora maggiore. In Italia lo skill shortage - il gap tra
domanda e offerta - è, infatti, attualmente di 112.000 unità e
diventerà di 215.000 nel 2002. Tra il 1998 e il 2000 l'occupazione
totale in Italia è cresciuta dell'1,1 per cento e nella Net Economy,
del 2,5 per cento.
È evidente come per colmare questo gap, bisogna prima di tutto
capire quali sono le effettive necessità del mondo del lavoro, non solo
in generale, ma anche in particolare. Delle risposte a questa esigenza
sono fornite dalla ricerca realizzata da Federcomin ed Anasin, che ha
l'indubbio merito di delineare 13 figure professionali concrete e di
porsi dunque come uno strumento di lavoro fattivo. L'analisi, in questo
caso, è un punto di partenza per andare oltre e individuare dei
percorsi sui quali lavorare. Le 13 figure professionali, richieste dal
mondo delle imprese della Net Economy sono: Tecnico di reti locali;
Specialista di sistema in ambiente di rete locale; Gestore di reti;
Specialista di sistema in ambiente web; WebMaster; Progettista di
software applicativo; Progettista di architetture software; Specialista
di Sistemi di Telecomunicazione; Consulente Commerciale; Analista
Programmatore Object Oriented; Responsabile di Marketing e Vendite in
area e-business; Esperto ERP (Enterprise Resource Planning); Esperto in
linguaggi e tecnologie multimediali.
Una serie di schede, ognuna relativa ai nuovi profili emersi,
descrive dettagliatamente queste figure: i prerequisiti necessari, le
competenze di base, quelle tecnico-professionali e il know-how
trasversale. E inoltre sono ipotizzati dei percorsi didattici per
ciascun profilo: metodologie, materiali, valutazione, ore di docenza,
ore di laboratorio, ore di verifica. Queste schede sono consultabili in
Rete sul sito www.ict-job.it, attivo
da oggi.
"La formazione non può essere in futuro, quello che è stata in
passato". Il sottosegretario all'Industria, Stefano Passigli, ha
sottolineato il ruolo fondamentale che gioca la formazione per risolvere
il problema dello skill-shortage, e, più in generale, per affrontare in
maniera radicale il problema dell'occupazione. Infatti, "oltre il
40 per cento degli studenti frequentano facoltà che sono fucine di
disoccupazione". Il problema della riqualificazione, soprattutto in
un Paese come l'Italia, dalla grande tradizione culturale, ma dal
preoccupante e ingente fenomeno della disoccupazione intellettuale, è
stato sottolineato da Andrea Ranieri, Presidente dell' Organismo
bilaterale nazionale per la formazione (Obnf), che ha invitato a
inserire le competenze informatiche in un sistema più ampio, più
completo, a renderle parte integrante di tutte le lauree. Il ministro
del Lavoro e della Previdenza Sociale, Cesare Salvi ha ribadito che -
per quanto la nuova economia abbia bisogno di figure professionali nuove
- anche chi lavora nella vecchia economia ha bisogno di nuove
competenze. Bisogna - comunque - ridisegnare l'intero iter formativo. Ma
intanto c'è bisogno di una "terapia d'urto", soprattutto nel
Mezzogiorno. Esiste un programma straordinario per l'Italia Meridionale,
che si pone l'obiettivo di riqualificare i disoccupati intellettuali e
un programma di "alfabetizzazione" per i disoccupati del sud,
che - oltre ad affrontare il problema del lavoro - intende anche
combattere l'emarginazione di ritorno, che colpisce chi non sa una
parola d'inglese o non è in grado di usare il computer.
Top
|