Impariamo dai ragazzi
il valore della rete
Ambiziosi progetti multimediali realizzati da
giovani di tutto il mondo in mostra a Roma al Global junior challenge
di Georgia Garritano
Se pensate
che i giovani usino Internet solo per scambiare file musicali, "chattare"
e saperne di più sugli ultimi videogiochi vi sbagliate. Per molti
ragazzi la rete è uno strumento per apprendere più facilmente,
favorire l'inserimento sociale, coltivare interessi culturali, tutelare
l'ambiente. Lo dimostrano i cinquanta progetti multimediali in mostra al
Global junior challenge, la
rassegna sui giovani e l'era digitale organizzata dal comune di Roma.
Per i ragazzi americani Internet può rivelarsi un mezzo di
promozione sociale e di integrazione razziale e culturale. Harlem
live è una testata di giornalismo on line realizzata dagli
adolescenti del celebre quartiere nero di New York dal 1996.
L'iniziativa, sostenuta sia da fondi pubblici che privati, ha già
formato professionalmente centinaia di ragazzi come redattori,
fotografi, grafici e tecnici web.
Il progetto Four directions,
promosso nel '93 dal dipartimento dell'istruzione di Laguna nel Nuovo
Messico, coinvolge, invece, i giovani nativi americani. In questo caso i
nuovi media sono impiegati per salvaguardare le antiche tradizioni
tribali e diffondere il patrimonio culturale degli indiani d'America.
Allo stesso tempo la partecipazione attiva degli studenti fa sì che si
diffonda l'accesso alla tecnologia negli ambienti che ne sono più
frequentemente esclusi. Oggi le scuole sostenute dal Bureau of indian
affairs (Bia) integrate nel programma sono diciannove in dieci stati
dell'Unione. Tra le realizzazioni concrete c'è il museo virtuale degli
Indiani d'America.
Il liceo di Greenland nell'Arkansas ha collaborato, invece, a realizzare
il programma Gems (Greenland
emergency management system), un sistema computerizzato per la gestione
delle situazioni di crisi: le chiamate di emergenza vengono localizzate
su una mappa interattiva che mostra gli idranti più vicini, le vie di
fuga, le barriere che possono ostacolare i soccorsi e la presenza di
materiali rischiosi nei dintorni.
All'avanguardia anche i ragazzi israeliani che hanno imparato a usare
Internet per preservare la sicurezza dei voli e la fauna del cielo.
Israele, infatti, crocevia tra Europa, Asia e Africa, è attraversata
due volte l'anno da flussi migratori di 500 milioni di uccelli (www.birds.org.il)
che creano gravi difficoltà al trasporto aereo. Gli studenti di alcune
scuole, istituti palestinesi compresi, coordinati da centri di ricerca
universitari, ricevono quotidianamente informazioni sulla posizione
degli uccelli e aggiornamenti sul clima mediante fotografie satellitari,
raccolgono i dati, li elaborano e contribuiscono a far sì che vengano
tratte previsioni sulle rotte migratorie utili all'aviazione.
Per i circa 3000 bambini sordi iscritti nelle scuole israeliane, i loro
familiari e i loro insegnanti, è nata la comunità virtuale Net
Shema. Gli studenti audiolesi possono trovare in rete un tutor che
fornisce loro un sostegno a distanza. L'associazione, inoltre, promuove
l'uso degli strumenti informatici per sviluppare le possibilità di
apprendimento e comunicazione dei disabili. Nello stato ebraico, del
resto, il programma di alfabetizzazione tecnologica nelle scuole è
capillare e non esclude neanche gli asili. Il comune di Ariel,
capoluogo della Samaria e città digitale d'Israele (Israel's Smart
city), al motto "non lasciare indietro nessun bambino" ha
portato Internet anche nei giardini d'infanzia per far sì che anche i
più piccoli possano familiarizzare con le immagini e i suoni della
rete.
Non sfigurano affatto, comunque, i ragazzi italiani che, nonostante
lamentino una notevole carenza di strutture nelle scuole, armati di
entusiasmo hanno dato vita a iniziative creative. Gli studenti del liceo
classico Tasso, storico istituto di Roma, hanno realizzato un
laboratorio di fotografia digitale articolato in due percorsi: da un
lato l'elaborazione di immagini al computer, dall'altro lo studio della
storia dell'arte moderna e contemporanea.
La pittura ha ispirato, invece, la scuola media romana Bramante. Gli
allievi di seconda e terza hanno creato Bramarte,
un sito di storia dell'arte usato come ausilio nello studio della
materia anche dai colleghi delle altre classi e addirittura da quelli
dei licei artistici. Il viaggio nell'arte si articola in quattro
percorsi: dal 40000 a.C. al 999 d.C., dal 1000 al 1700, l'Ottocento e il
Novecento. Numerosissime le immagini scansionate, accompagnate dalle
biografie degli autori e dai quadri storici curati dagli studenti.
L'attrazione per il formato multimediale non sembra allontanare i
giovani dal supporto cartaceo: Virgilio
web è la versione on line di Virgilio news, il giornale
dell'omonimo istituto della capitale. Questo spazio Internet,
interamente gestito dagli studenti, si affianca al sito ufficiale della
scuola e ospita tutti progetti passati e presenti realizzati dentro e
fuori dalle aule. Ma le nuove tecnologie coinvolgono anche gli studenti
delle borgate. All'Anna Magnani di Morena (Roma) i ragazzi delle medie
studiano matematica e scienze avvalendosi dei supporti informatici.
Dalla geometria piana a quella solida, dall'analisi chimica della crosta
terrestre all'analisi nutrizionale delle merende l'apprendimento è
facilitato da una serie di percorsi ipertestuali.
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