Mucca pazza: per
saperne di più
In Rete è possibile reperire tutte le informazioni
sulla Bse. Ma non mancano i luoghi dove è possibile scherzare
di Wanda Marra
Nuove,
drastiche misure sono state annunciate dalla Commissione Europea, per
contenere il panico crescente intorno alla Bse, l'encefalopatia
spongiforme bovina, la malattia neurologica progressiva e mortale che
colpisce i bovini. Queste misure includono il bando del bestiame più
vecchio, a partire dal 1 gennaio e test a tappeto per tutti i bovini a
rischio. Intanto la scorsa settimana, sia la Germania che la Spagna,
hanno ammesso di aver trovato casi di Bse nei loro Paesi. In Italia e in
Francia sono state di recente proibite anche le farine animali, sostanze
prodotte dalla cottura di scarti di origine animale. La forma umana del
morbo, la nuova variante della sindrome di Creutzfeld-Jacob, ha ucciso
già più di ottanta persone in Gran Bretagna, e alcuni casi si sono
verificati anche in altri Paesi. E per di più è chiaro che gli animali
a rischio di infezione potrebbero non essere solo i bovini.
La Bse, meglio conosciuta come mucca pazza, che si è diffusa in Gran
Bretagna attraverso mangimi animali contenenti carne e ossa tritate di
animali infetti, utilizzati come apporto proteico, è stata scoperta nel
1986. Solo nel 1996 il governo britannico ha ammesso il rischio per la
salute umana, e ha avviato un'inchiesta, i cui risultati sono stati
pubblicati il 26 ottobre 2000 e sono disponibili online ( http://www.bseinquiry.gov.uk/
). Questo rapporto ha evidenziato il ritardo, la mancanza di
coordinamento e in generale il poco rigore nel prendere provvedimenti
del governo britannico, e la sua mancanza di trasparenza; per esempio
non è stato ammesso in maniera inequivocabile lo stretto collegamento
tra Bse e Cjd.
La Rete risulta, su questo argomento, una fonte di informazione
preziosa e ricchissima. Se da una parte il rischio di psicosi da mucca
pazza è tutt'altro che remoto, dall'altra è anche vero che le
informazioni riguardanti questo morbo sono state negli anni parziali e
imprecise, anche a causa della volontà del governo britannico di
coprire - almeno in parte - la faccenda. E comunque è in generale
difficile capire quali sono i veri confini della questione, anche
perché non sono del tutto chiari neanche agli scienziati.
Prima di tutto, per districarsi nella selva di informazioni, un buon
punto di partenza sono i dossier dedicati all'argomento dal quotidiano
britannico Guardian
, dal quotidiano francese Libération
e dal settimanale scientifico New
Scientist, nei quali si possono trovare link che rimandano ai siti
delle istituzioni, delle varie organizzazioni che si occupano delle
misure da prendere, e dei luoghi deputati alla ricerca scientifica.
Tutte le notizie relative all'inchiesta del governo
inglese sono disponibili in Rete, come quelle divulgate dal Ministero
dell'Agricoltura . Ha il suo sito anche la Human
Bse Foundation , un'organizzazione fondata dai familiari delle
vittime della sindrome Cjd, che ha tra i suoi obiettivi la volontà di
offrire un supporto confidenziale alle vittime della malattia, ai
familiari, agli amici e parenti; inoltre fornisce un servizio
informativo su tutte le questioni riguardanti la malattia. Il Comitato
Indipendente per la sorveglianza della Bse
descrive il programma per lo sradicamento della malattia e pubblica le
statistiche intorno alla sindrome di Creutzfeldt-Jacob. In francese, un
dossier sulla Bse è consultabile sul sito del Ministero
dell'Agricoltura e su quello dell'Organizzazione
mondiale della Sanità , che dà anche una serie di raccomandazioni
all'industria scientifica. È online anche il rapporto sulla Bse del Parlamento
Europeo. La mucca pazza ha anche il suo sito
ufficiale in inglese, con le ultime novità, i link a tutti i siti
che si occupano dell'argomento, nelle più svariate forme, le notizie
sulle vittime, le statistiche, i sintomi della malattia, l'aggiornamento
sullo stato della ricerca, le informazioni su scienziati e programmi.
Ma c'è ancora chi è deciso a continuare a mangiare carne bovina,
costi quel che costi. E a scherzare sull'argomento. D'altra parte, la
locuzione mucca pazza, volenti e nolenti, ha un'innegabile connotazione
ironica. Con un indubbio ed efficace effetto di alleggerimento, la Rete
propone alcuni siti dove scherzare, non solo si può, ma addirittura si
deve. "La vostra mucca è pazza?": è questo il quiz proposto
dal sito francese La vache folle.
Sul sito sono anche disponibili immagini comiche, animazioni, musica. E
si preannuncia l'arrivo di altri siti sulle malattie degli animali, tra
le quali, per esempio, la congiuntivite dei coccodrilli. "Siete
pregati di non portare il vostro cervello mentre visitate il sito":
è questo il monito rivolto a tutti gli internauti. "We love her"
recita la home page del sito Allows.cows,
riferendosi alla mucca, e invita tutti gli amanti di questo animale a
connettersi, per condividere con altri la loro passione. Tra le
iniziative proposte: l'elezione della mucca del mese.
Sia pazza o meno, la mucca non può non ricordarci il "muuuuu"
rassicurante e sano delle nostre infanzie.
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