Venerdi' 1 Dicembre  2000

 

Mucca pazza: per saperne di più

In Rete è possibile reperire tutte le informazioni sulla Bse. Ma non mancano i luoghi dove è possibile scherzare

di Wanda Marra

Nuove, drastiche misure sono state annunciate dalla Commissione Europea, per contenere il panico crescente intorno alla Bse, l'encefalopatia spongiforme bovina, la malattia neurologica progressiva e mortale che colpisce i bovini. Queste misure includono il bando del bestiame più vecchio, a partire dal 1 gennaio e test a tappeto per tutti i bovini a rischio. Intanto la scorsa settimana, sia la Germania che la Spagna, hanno ammesso di aver trovato casi di Bse nei loro Paesi. In Italia e in Francia sono state di recente proibite anche le farine animali, sostanze prodotte dalla cottura di scarti di origine animale. La forma umana del morbo, la nuova variante della sindrome di Creutzfeld-Jacob, ha ucciso già più di ottanta persone in Gran Bretagna, e alcuni casi si sono verificati anche in altri Paesi. E per di più è chiaro che gli animali a rischio di infezione potrebbero non essere solo i bovini.

La Bse, meglio conosciuta come mucca pazza, che si è diffusa in Gran Bretagna attraverso mangimi animali contenenti carne e ossa tritate di animali infetti, utilizzati come apporto proteico, è stata scoperta nel 1986. Solo nel 1996 il governo britannico ha ammesso il rischio per la salute umana, e ha avviato un'inchiesta, i cui risultati sono stati pubblicati il 26 ottobre 2000 e sono disponibili online ( http://www.bseinquiry.gov.uk/ ). Questo rapporto ha evidenziato il ritardo, la mancanza di coordinamento e in generale il poco rigore nel prendere provvedimenti del governo britannico, e la sua mancanza di trasparenza; per esempio non è stato ammesso in maniera inequivocabile lo stretto collegamento tra Bse e Cjd.

La Rete risulta, su questo argomento, una fonte di informazione preziosa e ricchissima. Se da una parte il rischio di psicosi da mucca pazza è tutt'altro che remoto, dall'altra è anche vero che le informazioni riguardanti questo morbo sono state negli anni parziali e imprecise, anche a causa della volontà del governo britannico di coprire - almeno in parte - la faccenda. E comunque è in generale difficile capire quali sono i veri confini della questione, anche perché non sono del tutto chiari neanche agli scienziati.

Prima di tutto, per districarsi nella selva di informazioni, un buon punto di partenza sono i dossier dedicati all'argomento dal quotidiano britannico Guardian , dal quotidiano francese Libération e dal settimanale scientifico New Scientist, nei quali si possono trovare link che rimandano ai siti delle istituzioni, delle varie organizzazioni che si occupano delle misure da prendere, e dei luoghi deputati alla ricerca scientifica. Tutte le notizie relative all'inchiesta del governo inglese  sono disponibili in Rete, come quelle divulgate dal Ministero dell'Agricoltura . Ha il suo sito anche la Human Bse Foundation , un'organizzazione fondata dai familiari delle vittime della sindrome Cjd, che ha tra i suoi obiettivi la volontà di offrire un supporto confidenziale alle vittime della malattia, ai familiari, agli amici e parenti; inoltre fornisce un servizio informativo su tutte le questioni riguardanti la malattia. Il Comitato Indipendente per la sorveglianza della Bse descrive il programma per lo sradicamento della malattia e pubblica le statistiche intorno alla sindrome di Creutzfeldt-Jacob. In francese, un dossier sulla Bse è consultabile sul sito del Ministero dell'Agricoltura  e su quello dell'Organizzazione mondiale della Sanità , che dà anche una serie di raccomandazioni all'industria scientifica. È online anche il rapporto sulla Bse del Parlamento Europeo. La mucca pazza ha anche il suo sito ufficiale in inglese, con le ultime novità, i link a tutti i siti che si occupano dell'argomento, nelle più svariate forme, le notizie sulle vittime, le statistiche, i sintomi della malattia, l'aggiornamento sullo stato della ricerca, le informazioni su scienziati e programmi.

Ma c'è ancora chi è deciso a continuare a mangiare carne bovina, costi quel che costi. E a scherzare sull'argomento. D'altra parte, la locuzione mucca pazza, volenti e nolenti, ha un'innegabile connotazione ironica. Con un indubbio ed efficace effetto di alleggerimento, la Rete propone alcuni siti dove scherzare, non solo si può, ma addirittura si deve. "La vostra mucca è pazza?": è questo il quiz proposto dal sito francese La vache folle. Sul sito sono anche disponibili immagini comiche, animazioni, musica. E si preannuncia l'arrivo di altri siti sulle malattie degli animali, tra le quali, per esempio, la congiuntivite dei coccodrilli. "Siete pregati di non portare il vostro cervello mentre visitate il sito": è questo il monito rivolto a tutti gli internauti. "We love her" recita la home page del sito Allows.cows, riferendosi alla mucca, e invita tutti gli amanti di questo animale a connettersi, per condividere con altri la loro passione. Tra le iniziative proposte: l'elezione della mucca del mese.

Sia pazza o meno, la mucca non può non ricordarci il "muuuuu" rassicurante e sano delle nostre infanzie.

Top