Non vedenti mobilitati
contro gli editori
Mentre l'industria si attiva per garantire ai non
vedenti una vita migliore, in Rete si diffonde la protesta contro
l'oscuramento dei testi in Braille.
Di Wanda Marra
La settimana appena trascorsa ha visto il sorgere di una vera e
propria mobilitazione online per protestare contro la rimozione dei
testi digitali resi disponibili negli scorsi mesi agli utenti non
vedenti dall'Istituto Cavazza su
richiesta dagli editori Mondadori, Longanesi, Corbaccio, Guanda, Ponte
alle Grazie, Salani e Tea. Sul sito del Cavazza, da un paio d'anni, i
non vedenti di tutta Italia potevano scegliere fra circa 1300 libri di
narrativa e saggistica, scannerizzati e trasformati in testi elettronici
grazie al lavoro volontario di un gruppo di detenuti ex- Br del carcere
di Opera, per poi leggerli con l'aiuto del traduttore Braille o del
traduttore vocale. Nelle lettere inviate all'Istituto,
che ha prontamente rimosso quelle pagine, gli editori sostenevano che la
riproduzione dei testi e la successiva messa a disposizione di chiunque
fosse interessato a prelevarli e a copiarli, anche a fini di lucro,
costituiva una grave ed evidente violazione dei diritti d'autore. Mentre
dalla Rete è venuta una proposta
di boicottaggio, con l'invito a non comprare e non regalare i libri
delle case editrici coinvolte, la mailing list tecnica "uictech",
alla quale sono iscritti circa 300 disabili visivi, dedicata ai problemi
dell'informatica per i ciechi, ha redatto un appello ai politici, alla
società civile e ai cittadini in genere, chiedendo loro di aiutare i
disabili visivi ad ottenere dalle case editrici la possibilità di
accedere ai testi digitalizzati.
Questa vicenda, i cui sviluppi sono ancora in corso, ha riportato
all'attenzione una realtà, quella dei non vedenti, per la quale la
tecnologia può fare molto. Si realizzano dispositivi per la lettura di
testi con interfaccia Braille, software per riconoscere i colori e per
tradurre le immagini visive in musica, casse automatiche guidate dalla
voce.
Di e-book per non-vedenti si è parlato, in questi giorni, anche da
un'altra prospettiva: la Microsoft, insieme a Pulse Data International,
ha in programma dei nuovi dispositivi per la lettura di testi con
interfaccia Braille, che costeranno circa 3-4mila dollari. Si tratta di
un'innovazione importante, in quanto attualmente questi dispositivi
possono arrivare a costare sul mercato americano fino a 15mila dollari.
In più, lo scorso settembre il National institute of standards and
technology (Nist) ha presentato un reader per e-book, che costerà mille
dollari e sarà capace di convertire all'istante i documenti che vengono
ricevuti dal computer al quale è connesso.
Ma la tecnologia non si ferma ai soli libri: la società giapponese
Hokkei Industry Co. sta sviluppando un software chiamato Color Talk, che
ha la forma e le dimensioni di un telefono cellulare e contiene un
sensore capace di riconoscere i colori dei tessuti. Lo scopo? Aiutare i
non vedenti ad abbinare i colori nel loro abbigliamento. Questo
dispositivo sarà realizzato dalla Diebold,
la maggior produttrice americana di sportelli automatici, che ha
sviluppato anche il prototipo di una cassa automatica guidata
interamente dalla voce.
E non è tutto: un software per tradurre le immagini visive in musica
è stato progettato dagli scienziati dell'Università di Manchester. Il
programma, riportato dal sito Beyond2000,
contiene importanti applicazioni per i non vedenti, ai quali consente,
per esempio, di "vedere" il loro percorso per la città.
L'idea del software è simile a quella delle pianole che producono
automaticamente una melodia grazie a dei fori praticati su un nastro
scorrevole. Un'immagine viene infatti ridotta in tante unità a cui si
fanno corrispondere diverse note che insieme formano la
"sinfonia" di un oggetto. L'apparecchio, però, può essere
usato solo da chi non è cieco dalla nascita e conserva delle immagini
mentali.
Lunedi' 27 Novembre 2000
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