Le classi virtuali dei Cybervolontari

Viaggio nel programma Cyberecoles, iniziativa francese realizzata da volontari di Andersen Consulting e dedicata ai progetti educativi con le nuove tecnologie.

di Eleonora Giordani

Cosa succede quando uno scolaro abituato a prendere brutti voti deve pubblicare i suoi compiti online? "Bisogna vedere le loro facce che si illuminano appena la loro opera appare su uno schermo di un computer!" gongola un insegnate che ha fatto dell'informatica il perno della sua attività didattica. Serge Archimbaud, professore di lettere al liceo Saint Charles di Athis-Mons, una cittadina dell'hinterland parigino, ha sviluppato per i suoi alunni il sito Internet "La classe virtuale di Serge Archimbaud"
Si tratta di uno spazio articolato secondo due direttrici. Da una parte, gli studenti hanno accesso ai materiali d'approfondimento relativi ai corsi scolastici. Per esempio, studiando la letteratura francese del XVIII secolo ci si imbatte nelle "Relazioni pericolose " di Chorderlos de Laclos, lo straordinario romanzo epistolare adattato per il cinema nel 1988 da Stephen Frears. Ecco pronta allora una scheda che analizza il passaggio dal romanzo al film, il linguaggio delle immagini, lo studio dell'epoca e dei costumi necessario allo sceneggiatore per trasformare Glenn Close nella diabolica marchesa di Marteuil. D'altro canto gli alunni hanno la possibilità di mettere in Rete la maggior parte dei propri lavori scritti: e sapere che questi potrebbero essere letti ai quattro angoli del pianeta da qualsiasi internauta, motiva molto soprattutto chi di solito viaggia sotto la sufficienza.

Questo è solo l'ultimo dei progetti realizzati in Francia grazie al programma CyberEcoles, ovvero "cyberscuole": un'iniziativa lanciata due anni fa dalla filiale francese della società di consulenza Andersen Consulting. Un'azione "civile", la definiscono i responsabili, nata per mettere a disposizione degli insegnanti l'esperienza di specialisti delle nuove tecnologie e per contribuire allo studio di nuovi metodi d'apprendimento fondati sull'uso di computer, Internet e multimedia in genere. Circa 200 dipendenti della Andersen, chiamati "CyberVolontari", intervengono, su richiesta degli insegnanti, nella realizzazione di progetti che alleano didattica e nuove tecnologie. Il loro ruolo è quello di aiutare maestri e professori dal punto di vista tecnico, perfezionando la loro competenza informatica, ed escono dal progetto non appena questi sono in grado di gestirlo autonomamente. Sono gli insegnanti il perno fondamentale del progetto: sono loro che ne decidono l'orientamento e ne sono responsabili quando i CyberVolontari lo lasciano nelle loro mani. Per partecipare al programma CyberEcoles, i progetti devono rispondere ad un certo numero di criteri esaminati dai responsabili della Andersen: il progetto deve essere interessante e pensato per svilupparsi e durare nel tempo, gli insegnanti e i capi d'Istituto devono dimostrarsi altamente motivati, la scuola deve essere dotata di strumentazione adeguata.

Quello delle applicazioni future del progetto è un aspetto importante, perché dimostra la duttilità delle nuove tecnologie come strumenti di elaborazione della didattica. Il professor Archimbaud, per esempio, quest'anno ha allargato il suo campo d'azione dal sito delle lezioni virtuali ad un atelier multimediale aperto a tutti gli allievi del suo liceo, per far scoprire il francese e l'informatica utilizzando Internet e i multimedia. Qui il computer è utilizzato come una macchina per costruire poesie, fondata sui "Cento mila miliardi di poesie" di Raymond Queneau. Queneau sosteneva che prendendo a caso versi degli autori già pubblicati e mischiandoli tra loro, tutti possono scrivere poesie inedite di senso compiuto e forse di qualche valore artistico. Archimbaud ha associato questa intuizione al ben noto principio del "copia e incolla", sfruttatissimo da chi scrive col computer. In pratica ha creato un programma che permette di realizzare nella classe virtuale uno dei cento mila miliardi di poesie inedite. Questo consente al tempo stesso di fare lezioni sulla poesia e far vedere ai ragazzi che sono capaci di comporre un sonetto perfetto usando il computer.

Un altro progetto cui CyberEcoles ha dato il suo sostegno è "Fuga", un fotoromanzo online realizzato in francese e in inglese dagli allievi della scuola media Lucie Faure di Parigi. A partire da un libro letto in classe, il progetto ha poco a poco preso forma e tutti hanno imparato a lavorare insieme e a ripartirsi i ruoli "cinematografici": dal regista, allo sceneggiatore, ai fotografi, agli attori. Poi, negli atelier serali, gli insegnanti aiutati dai Cybervolontari, hanno insegnato ai ragazzi a mettere tutto in Rete, servendosi di Internet e di un editor di pagine web. La storia è molto carina. Due fratelli francesi, Albert e Frédéric, trovano un giorno un messaggio in una bottiglia: è di due fratelli inglesi, che vogliono conoscere dei loro coetanei d'oltremanica. Albert e Frédéric decidono di accettare l'invito e partono alla volta di Londra, portando con loro la ricetta dei croissant. Arrivati in Inghilterra, dopo aver conosciuto i loro amici, si arricchiscono vendendo ad un pasticcere i segreti dei perfetti cornetti francesi. Ma gli studenti migliorano il loro rendimento grazie ad Internet? Secondo gli insegnanti del Lucie Faure, c'è stato un notevole progresso dal punto della condotta. La classe che ha creato il fotoromanzo, all'inizio dell'anno era molto nervosa e indisciplinata. Poi, interagendo di più con gli insegnanti, che spesso imparavano nuove cose contemporaneamente ai loro alunni, c'è stato un netto miglioramento e il lavoro è diventato un piacere.

Giovedi' 16 Novembre 2000

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