Tutti contro Bush. Negli Usa è in corso una vera e propria mobilitazione online in favore di Al Gore e di Ralph Nader.

Un voto per Nader in cambio di uno per Gore

Un voto per Nader in uno Stato sicuro "scambiato" on line con uno per Gore in uno Stato incerto

di Wanda Marra

In America la Rete lancia lo scambio di voti digitale. È in corso infatti una vera e propria mobilitazione online per garantire il 5% dei voti al verde Ralph Nader - il tetto per ottenere fondi federali elettorali alle elezioni del 2004 - e 4 anni alla Casa Bianca ad Al Gore. Tutti contro Bush, dunque. Si può sciogliere senza drammi il dubbio se votare per Al Gore, che sembra il meno diabolico dei candidati o per Ralph Nader, il candidato dei Verdi. Diventando un Nader Trader votare per entrambi non solo è possibile, ma è banale.

Per spiegazioni ed istruzioni basta collegarsi al sito http://www.nadertrader.com, che illumina sulle origini e le motivazioni della proposta. Le elezioni saranno decise in una manciata di Stati oscillanti, dove poche migliaia di voti possono fare una grande differenza. Votare per Nader in questi Stati rischia di portare direttamente Bush alla Casa Bianca. E allora come fare ad evitare questo, che sembra il peggiore dei mali? Basta effettuare uno scambio di voti: votare Nader in uno stato sicuro per Gore o per Bush, in cambio di un voto per Gore in uno stato incerto. Lo scambio è amichevole e informale: si tratta di contattare amici, parenti, conoscenti in un altro Stato, per telefono o per e-mail e formulare questa proposta. L'importante è farlo con cognizione di causa. Ma la Rete ha pensato anche a questo: abcnews.com fornisce informazioni sugli Stati considerati incerti, e anche sulle percentuali di consenso relative a un candidato.

Controllare in questo modo le elezioni è una tentazione alla quale appare impossibile resistere. Da quando è stata lanciata l'idea, il 23 ottobre, il NaderTrader si è diffuso a macchia d'olio, attraverso e-mail, giornali, semplice informazione orale. Per organizzare il commercio dei voti sono nati una serie di siti. Il votante può collegarsi a Win-Win Campaign, o a Vote Exchange, e inserendo lo Stato di appartenenza e il candidato preferito, sapere se il suo Stato è sicuro o incerto, ed eventualmente scambiare il proprio voto. Il sito Nadergore.org è dedicato specificamente ai residenti in Michigan o a New York.

Non si tratta di una strategia nuova. In alcuni Stati i sostenitori di Nader e i "Greens for Gore" stanno organizzando la campagna "Hold Your Vote", che invita le persone ad aspettare - per andare a votare - fino alle 7:30 pomeridiane del giorno delle elezioni, e a regolarsi in base ai sondaggi. Se questi nel loro Stato mostrano un testa a testa tra Gore e Bush, dovranno votare per Gore, se invece la vittoria di Gore è sicura, il loro voto andrà a Nader.

Ma tutto questo è legale? Non significa in un certo senso viziare l'andamento delle elezioni? Secondo un portavoce del dipartimento di Giustizia americano, che investiga su potenziali frodi elettorali, non si può parlare di violazione legale. I siti servono come "stanza di compensazione". Non c'è scambio di denaro, ma si tratta di un accordo tra parti private. Dunque siamo di fronte semplicemente a un'innovazione tecnica della campagna elettorale. L'accordo è informale, basato su una relazione personale e non è un contratto legale. Ma intanto uno dei siti deputati allo scambio di voti è stato chiuso: Voteswap 2000 è stato costretto a ritirare il software per lo scambio di voti, considerato illegale dallo Stato di California. E lo stesso Nader ha definito questa idea frivola e si è rifiutato di incoraggiare la pratica, dicendo che si deve votare secondo coscienza. Ma chi si impegna nel commercio dei voti online non demorde e afferma di essere spinto da un misto di pragmatismo e idealismo. Pratica lecita o illecita, dunque? Saranno queste le elezioni del futuro?

Giovedi' 2 Novembre 2000

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