"Alzati e cammina"

Il progetto biotecnologico per riprodurre le funzioni nervose nei paraplegici. Marc e Ludovico muovono i primi passi

di Wanda Marra

Ha ragione Cristopher Reeve, il superman costretto su una sedia a rotelle, a sperare di tornare a camminare. Marc Merger e Ludovico Corrao, ci sono riusciti. Per loro il sogno di ricominciare una vita normale sulle proprie gambe è diventato realtà. Operati rispettivamente il 14 febbraio e il 26 giugno di quest'anno, sono ora in grado di alzarsi in piedi seppur con l'aiuto delle stampelle e muovere i primi passi. Un miracolo realizzato grazie alla bioingegneria.

E' la prima volta al mondo che si tenta un'operazione di questo genere sugli arti inferiori di persone relegate alla sedia rotelle. Il progetto chiamato "Stand up and walk", "Alzati e cammina", fa parte di una ricerca che ha coinvolto sei paesi della comunità europea: Italia, Francia, Gran Bretagna, Danimarca, Germania e Olanda ed è coordinato da Pierre Rabischong, professore di tecniche biomedicali all'Università di Montpellier. Insieme hanno elaborato un sofisticato circuito microelettronico capace di imitare alcune funzioni del sistema nervoso. Un insieme di elettrodi posti sui muscoli e sui nervi delle gambe e del tronco, viene collegato, tramite sottilissimi fili, a una centralina inserita sotto la pelle dell'addome. Un computer portatile delle dimensioni di un telefono cellulare e dotato di un'antenna assolve al compito di stazione di controllo; completano il dispositivo due stampelle collegate via radio al PC. Quando il malato vuole muovere una gamba preme un pulsante: il segnale viene captato dall'antenna del computer che, dopo averlo elaborato, lo invia alla centralina. 

Attualmente si sta lavorando sulle reti neurali per creare un cervello artificiale che permetta di aggiustare e controllare il movimento. Non bisogna, però, creare false illusioni: l'intervento riguarda soltanto paraplegici che abbiano ancora muscoli viventi. L'operazione infatti non modifica la lesione ma consente di riutilizzare muscoli finora non più funzionanti. La tecnologia al servizio dei disabili sta dando risultati molto incoraggianti. Gli ultimi sviluppi riguardano endoprotesi, ausili innovativi e protesi biomeccaniche per la restituzione di funzioni perse, ma soprattutto sistemi intelligenti impiantabili e miniaturizzati in cui un microprocessore interagisce direttamente con l'organismo, allo scopo di riprodurre alcune funzioni del sistema nervoso per controllare, ad esempio, la locomozione nei paraplegici o l'attivazione di aree cerebrali specifiche nel morbo di Parkinson. Obiettivi ambiziosi, ma forse non impossibili, che vengono perseguiti in vari centri di ricerca sparsi per il mondo. Leader nello sviluppo di tecniche avanzate per ristorare le funzioni di persone affette da paralisi è il Cleveland FES Center (http://feswww.fes.cwru.edu/), che ha sviluppato il FES (functional electrical stimulation), un sistema di stimolazione elettrica delle funzioni. Il Cleveland FES Centre fabbrica apparecchi medici impiantabili: stimolatori elettrici, elettrodi e sensori, sistemi per migliorare le funzioni della mano, l'andatura, la postura, gli spostamenti, le funzioni vescicali, digestive e respiratorie. 

In Italia esiste il Centro di Bioingegneria (http://www.cbi.polimi.it) di Milano, nato nel 1976 con l'obiettivo di integrare le ricerche in informatica, microelettronica e tecnologie avanzate con le più recenti acquisizioni in campo medico-biologico, per approfondire la conoscenza e sviluppare nuove applicazioni in medicina e riabilitazione. Lo stesso progetto "Stand up and Walk" è parte di una ricerca che viene da lontano: già nel 1992, infatti, una rete di cliniche europee aveva riunito chirurghi, esperti di riabilitazione, ingegneri, per dare vita al progetto CALIES. Per arrivare ai risultati attuali si sono dovuti realizzare elettrodi che fossero tollerati per anni dai muscoli e dai nervi, fili conduttori degli impulsi resistenti a milioni di piegamenti, si è dovuta realizzare una centralina da impiantare sottocute nell'addome capace sia di ricevere per via elettromagnetica (da un antenna collegata ad un piccolo computer portatile) il "programma" del movimento e la forza elettrica necessaria, sia di trasmettere gli impulsi agli arti inferiori. Infine è stato preparato un programma di stimolazione sequenziale dei muscoli che fosse capace di dare come risultato la locomozione. Ma per adesso si tratta di una sfida vinta: Marc e Ludovico stanno reagendo bene e ci sono in programma molti altri interventi.

Giovedi' 2 Novembre 2000

Top