Roma, 30 Giugno 2000
Fine dell'età dell'oro per le società Punto-com

Sono in crisi le società Internet con fine esplicitamente commerciale. Ibm lancia il computer più veloce del mondo.


L'Unità racconta la fine dell'età d'oro per le società Internet con dominio ".com", ovvero quelle con scopi commerciali. A causa del collasso delle quotazioni azionarie, infatti, il numero di questo tipo di aziende che si erano guadagnate un posto nella lista dei magnifici cento della tecnologia informatica, è sceso da 27 a 14 e fra queste ultime ci sono colossi come America on line, Yahoo! e Yahoo! Japan. Al momento la parola d'ordine per le società Punto-com è produrre profitti nel più breve tempo possibile anche accettando di cambiare missione, come, ad esempio, passare dal commercio elettronico al designer di nuovi siti o viceversa. Anche perché gli investitori che hanno scommesso sulla Punto-com-mania non aspettano più di tre o quattro anni prima di vedere il risultato e questo è il motivo per cui anche le società che sono riuscite a piazzare le proprie azioni nei mesi d'oro delle offerte pubbliche ora devono rivolgersi alle banche per poter sopravvivere. Non solo, spesso fra i nemici della Internet-economia ci sono anche gli stessi consumatori, stracorteggiati oppportunisti. "Un gran numero di persone vuole avere i prodotti senza pagare, sono tantissimi quelli che non diventeranno mai veri clienti", commenta Katherine Legatos, una dei fondatori di Ingredients.com, società di vendita di prodotti di bellezza. Sì, perché ormai si è innestato un circolo vizioso per cui le società Punto-com non possono smettere di sedurre i navigatori ma nello stesso tempo sono costrette a eliminare sconti, facilitazioni e servizi gratuiti perché sono a corto di liquidità. Alcuni esempi del cambiamento in corso: Beauty.com ha caricato di ottomila lire l'invio, che prima era gratuito, dei cosmetici acquistati e Buy.com non può più vendere sotto costo il materiale elettronico. Lo stop ai servizi "free" è generalizzato e il motivo è sempre lo stesso: chi ha investito nelle società sul Web non vuole sussidiare consumatori pigri e "scrocconi".

 

Giù i titoli tecnologici e telefonici

Sul Sole 24 Ore e Repubblica la notizia del nuovo ribasso in Borsa dei titoli tecnologici e legati alle telecomunicazioni. Il quotidiano diretto da Ezio Mauro riferisce che ieri la perdita più vistosa è stata quella di di Unisys a Wall Street. Mentre in Europa sono stati presi di mira i telefonici che da tempo vengono indicati dagli esperti come il settore più vulnerabile di tutti i listini. La riapertura del caso Sprint, il vettore internazionale che dovrà ritornare sul mercato perché la fusione con WorldCom, viene ritenuta pericolosa per gli utenti di tutto il mondo dalle commissioni antitrust d'America e d'Europa. Rischia, infatti, di scaricare una nuova corsa tra i grandi gruppi a colpi di decine di migliaia di miliardi. Ma anche le varie gare per le licenze Umts lasceranno il segno nei bilanci aziendali.

 

Il computer più veloce del mondo

La Stampa rivela che l'Ibm sta per lanciare il computer più veloce del mondo. L'annuncio è di ieri quando la multinazionale americana ha comunicato di aver costruito l'"Advanced Strategic Computing Initiative White", un computer capace di elaborare in un secondo 12,3 miliardi di operazioni, una velocità tre volte superiore a quella del più veloce computer di ultima generazione. Il sistema sarà installato in California entro la fine dell'anno e secondo gli esperti potrebbe contribuire ad allentare le resistenze del Congresso alla ratifica del trattato per la messa al bando degli esperimenti nucleari. L'anno scorso, infatti, il Senato si rifiutò di ratificarlo insistendo sul fatto che gli Stati Unti dovevano mantenere il diritto di continuare i test sotterranei.

 

In breve

 

Dopo la condanna per aver violato le regole antitrust, Microsoft si lancia in un'offensiva tecnologica a tutto campo. Sul supplemento New Economy del Sole 24 Ore Umberto Paolucci, vicepresidente della Microsoft, spiega le strategie della società di Redmond. Al fine di risolvere il problema della incomunicabilità tra i siti a favore dell'utente, Microsoft suggerisce la creazione di una piattaforma generalizzata che verrà gradualmente sviluppata nei prossimi due anni "e che toccherà ogni aspetto del nostro software e del nostro stesso modo di essere sul mercato", come spiega Paolucci. In pratica tutto il catalogo di Redmond si arricchirà del suffisso ".Net" e offrirà nuovi sevizi.

Oracle ha assoldato un investigatore privato per indagare su presunte attività "poco ortodosse" della rivale Microsoft. La notizia è riportata dal Manifesto. Il presidente della società, Larry Ellison, ha dichiarato che Microsoft avrebbe pagato gruppi commerciali e organizzazioni lobbistiche per influenzare l'opinione pubblica durante il procedimento antitrust. Oracle avrebbe sborsato 1200 dollari (2.400.000 lire) a un custode per frugare tra la spazzatura del gruppo commerciale Association for Competitive Technology. "Manderemo la nostra spazzatura a Redmond così che la possano ispezionare. Siamo per la trasparenza totale", ha concluso Ellison.