Il
dibattito sulla nuova economia coinvolge
politici e commentatori. Walter Veltroni,
segretario dei Democratici di sinistra,
intervistato dalla Stampa, dichiara:
"siamo in presenza di una rivoluzione che
ha bisogno di libertà. Una volta garantita la
privacy, rispettata la proprietà
intellettuale, tutelati i minori, stop, lo
Stato eviti di interferire, non pretenda di
pilotare il cambiamento". Veltroni
critica, inoltre, la decisone di limitare il
numero di licenze per l'Umts ovvero l'ultima
generazione di cellulari, a cinque: "i
concorrenti credibili sono di più e il
mercato è in espansione. L'Illionois ha
dodici milioni di abitanti e sei licenze.
Potremmo usare lo stesso metro". "È
possibile lanciare una critica alla nuova
economia senza per questo essere considerato
un conservatore luddista o un nostalgico delle
ciminiere?" - domanda Severino Salvemini
su CorrierEconomia invitando a
riflettere sulle condizioni di lavoro nei
contesti di produzione e di servizio a elevato
impiego di tecnologie. La new economy resta, a
suo parere, fordista. Nei call center, ad
esempio, "i compiti sono definiti a
priori con orari, flussi, regole prescritte e
non modificabili". "Tutto ciò
richiama le immagini del lavoro in fabbrica di
inizio '900, dove il ritmo dell'attività era
imposto dalla tecno0logia e la
discrezionalità esercitata dagli operatori
era pressoché nulla".
Bill
Gates beffato dagli hacker
In
prima pagina sulla Stampa e in cronaca
sui principali quotidiani Bill Gates vittima
dei pirati informatici. Il prezioso numero
della carta di credito del proprietario di
Microsoft è stato, infatti, clonato, insieme
ad altri 23 mila, da due hacker gallesi
diciottenni. I ragazzi hanno dichiarato che la
sottrazione dei codici è stata possibile
grazie a un bug del sistema operativo Windows
che ha consentito l'accesso ad alcune basi di
dati di commercio elettronico in una delle
quali era inserita anche la carta dell'uomo
più ricco del mondo.
La
Cenerentola del web
In
prima pagina sul Corriere della Sera la
favola moderna di una Cenerentola inglese
divenuta principessa grazie a Internet.
Philippa Scholles, ventisettenne addetta alle
pulizie in un'impresa col sogno di diventare
cantante, dopo l'ennesimo rifiuto da parte
delle case discografiche, ha inciso un Cd e
aperto una pagina web personale. Ha poi
convinto il manager dell'azienda in cui
lavorava a guardare il sito e a investire su
di lei. Ora guadagna 100 milioni l'anno, ha a
disposizione oltre un miliardo per coltivare
la sua carriera di cantante e guida un sito
dedicato ai musicisti esordienti (www.pipstars.com)
che attrae 25 mila visitatori al giorno.
La
rivoluzione e-Pirelli
CorrierEconomia
dà ampio spazio al progetto e-Pirelli. Il
gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera
lancia una rivoluzione mai vista in Italia. La
questione non è vendere pneumatici on line ma
rifare un'impresa. L'azienda ha già una serie
di business legati a Internet che
costituiscono la base della sua partnership
con Cisco Systems: fibre speciali, cavi e
componentistica ottica. Il progetto intende
ora cambiare anche il processo di produzione
dei pneumatici grazie a un nuovo sistema di
robotizzazione (Mis) che consentirà di
ridurre i costi del 25 per cento. Tutti i
business della compagnia saranno collocati
nello spazio di mercato del web.
Il
videogioco come forma d'arte
Secondo
un articolo pubblicato recentemente dal
settimanale americano Newsweek citato dal CorrierEconomia,
la forma espressiva più vitale del futuro
sarà il videogioco. Ciò avverrà quando gli
adolescenti di oggi, che giocano in media 49
minuti al giorno, saranno, a loro volta,
produttori. Padrona del linguaggio e libera
dall'eredità della tradizione, la nuova
generazione creerà prodotti che avranno
dignità di opere d'arte. Scettico riguardo a
questa prospettiva Antonio Farina,
amministratore delegato di Milestone, la più
importante società italiana produttrice di
videogame: "la componente tecnologica dei
videogiochi, sottoposta a un'evoluzione
velocissima, crea un vincolo temporale che
forse non consentirà mai di chiamarli
arte". A proposito di arte e nuove
tecnologie, la Stampa ospita le
riflessioni di Ferdinando Camon su Artenauta,
un sito che promuove la diffusione di opere
d'arte. Questa galleria on line si distingue
da altre perché, oltre a vendere quadri, li
dà in affitto. L'intento è di spezzare il
legame tra quadri e ricchi, un abbinamento che
ha conseguenze estetiche significative. Il
pittore, infatti, sa che i suoi acquirenti
saranno ricchi e dipinge di conseguenza.
La
guerra dei portali
Il
supplemento economico della Repubblica
Affari & Finanza dedica, invece, la
prima pagina alla guerra dei portali ormai
avviata anche in Italia. "Non ha più
senso aprire un sito, cioè un negozio, se si
può aprire un portale, cioè un
supermarket" - sintetizza Roberto
Crapelli, presidente di AtKearney Italia. La
corsa al portale nasce dalla necessità di
creare un luogo di incontro, e quindi una
comunità di utenti navigatori, in un settore
in cui la fedeltà al marchio è bassissima e
basta un clic per cambiare fornitore. Eppure
l'Italia è ancora indietro nell'uso della
rete. Dal rapporto sull'Information technology
appena pubblicato dall'Ocse risulta, infatti,
che solo il 2,3 per cento delle famiglie e il
30 per cento delle aziende con meno di 20
dipendenti dispone di un collegamento a
Internet. In percentuale sul prodotto interno
lordo, inoltre, il nostro paese spende meno
dell'Ungheria e del Portogallo sia per
l'hardware che per il software e i servizi.
Commercio
elettronico: le iniziative legislative e la
situazione nelle piccole e medie imprese
Il
Sole 24 Ore dedica vari articoli al
commercio elettronico. Si susseguono
iniziative legislative comunitarie e italiane
per regolamentare il settore. La Commissione
europea ha proposto il progetto e-Europe e si
è impegnata a presentare una direttiva sul
trattamento Iva delle transazioni on line. Ha
approvato, inoltre, la direttiva sulla firma
elettronica e ha stanziato 3600 milioni di
euro per finanziare nuove imprese. Il
parlamento italiano sta valutando le proposte
del governo, collegate alla Finanziaria, per
incentivare lo sviluppo del commercio
elettronico. Nel frattempo sono stati resi
noti i risultati di una ricerca sul commercio
elettronico nella piccola e media impresa
italiana realizzata dall'Osservatorio Sda
Bocconi-Smau. L'indagine analizza i fattori
che favoriscono o inibiscono lo sviluppo del
commercio in rete. I principali siti
commerciali italiani non hanno un elevato
grado di specializzazione e offrono servizi
limitati: in molti casi, infatti, non sono
possibili forme di pagamento alternative alla
carta di credito e non è prevista la formula
del soddisfatti o rimborsati. Secondo il Rapporto
HiTech e Consumi l'Italia è ancora
all'inizio ma qualcosa si sta movendo. Gli
investimenti in Ict hanno prodotto un giro
d'affari di quasi 100 mila miliardi di lire e
i servizi Internet hanno fatturato 1500
miliardi. Si stanno sviluppando nuovi profili
professionali ma nel nostro paese mancano
ancora all'appello almeno 50 mila tecnici
informatici. Altro fronte su cui lavorare è
quello della fibra ottica e
dell'implementazione delle tecnologie wireless.
In
breve
Il
Rapporto Futur Show di Affari &
Finanza segnala le principali attrazioni
dell'esposizione di tecnologie che aprirà
questa settimana a Bologna. Ampio spazio è
dedicato alla missione dello Shuttle Srtm
(Shuttle radar topography mission) partita con
l'obiettivo di ottenere una mappa di tutta la
superficie terrestre. Al progetto ha
contribuito anche la tecnologia italiana.
Alenia ha realizzato per l'Agenzia spaziale
italiana il processore per la generazione
delle immagini capace di elaborare i dati in
tempo reale e di inviarli alla base di
Houston.
L'ultima
frontiera dell'Ibm è l'ingresso nel software
per il wireless. Secondo le stime del gruppo,
riferite da Affari & Finanza, entro
due anni il 63 per cento delle transazioni via
Internet non partirà dal computer. Il
presidente di Ibm Italia Elio Catania rilascia
un'intervista al Messaggero in cui,
parlando degli scenari economici che si stanno
delineando, avverte: "troppi miti, troppi
new…Chiamiamola web o digital economy. Non
per bollare una moda ma per evitare uscite di
strada. Non c'è la vecchia economia e la
nuova. È il mercato che si comporta in modo
diverso".
Nelle
campagne elettorali attualmente in corso per
il rinnovo dei consigli regionali ha un posto
anche Internet. Il Giornale riferisce
che i siti dei partiti politici sono almeno 61
ma osserva che la maggior parte è
"pretenziosa ma lentissima, strabordante
di immagini ma tecnologicamente
involuta".
La
Francia ha celebrato la terza festa di
Internet. Il supplemento culturale dell'Unità
media riferisce le iniziative che hanno
animato la rete durante la scorsa settimana:
feste nei web bar, forum di discussione,
scambi euforici di e-mail. Rispetto alle
edizioni precedenti l'evento telematico ha
goduto di una risonanza eccezionale da parte
dei media.
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