Rassegna Stampa

Indice

 

Roma, 26 Giugno 2000
Mappa del genoma umano e l'Italia rimane fuori

Oggi vengono svelati tutti i misteri del Dna umano. E' Internet la ragione del successo dell'economia americana.

Per approfondire queste tematiche nella nostra biblioteca digitale vai a:

Economia dei media

Ambiente e salute

Sulle prime pagine dei principali giornali l'annuncio del completamento della sequenza del Dna umano: oggi, infatti, una serie di conferenze stampa in tutto il mondo sveleranno il contenuto del "Libro della vita". E alla Casa Bianca gli scienziati privati della "Celera genomics" e i ricercatori pubblici del "Progetto Genoma Umano", prima nemici e poi uniti nella ricerca, lo presenteranno a Bill Clinton. Ma nel grande show che si sta preparando non ci sarà l'Italia. Sulla Repubblica si commenta così l'assenza del nostro paese: "Eppure proprio l'Italia era stata uno dei primi paesi ad aderire al progetto internazionale per il "sequenziamento" del genoma. Tanto da far rientrare il premio Nobel Renato Dulbecco dagli Stati Uniti e affidargli il programma nazionale. Ma il progetto è affossato in Italia da cinque anni, come spiega il direttore dell'Istituto di tecnologie biomediche avanzate, Paolo Vezzoni, braccio destro di Dulbecco alla guida delle ricerche italiane sul genoma". Tuttavia la ricerca, che non ha più ricevuto finanziamenti pubblici, è riuscita ad andare avanti e a conseguire risultati grazie al contributo di fondazioni e associazioni private come Telethon, Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) e Cariplo. "La ricerca continua - afferma infatti Vezzoni - con risorse private e 100 volte inferiori a quelle disponibili in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Ma l'Italia è ormai tagliata fuori dal processo del sequenziamento". Sempre sul quotidiano diretto da Ezio Mauro un'intervista al premio Nobel Renato Dulbecco, che nell'86, con un articolo su Science, fu tra i primi a sostenere la necessità di uno sforzo collettivo per decrittare l'intero materiale genetico umano. "E' un grande giorno, un punto di arrivo. Ma anche di partenza. Non è tanto la fine di un'impresa quanto l'inizio di molte - ha commentato Dulbecco -. Avere la possibilità di raggiungere tutti i geni è importantissimo, ma ancora più importante è sapere che cosa fanno i singoli geni o gruppi di geni. Ora che disponiamo della sequenza completa siamo in grado di estrarre un pezzo di Dna, isolare un determinato gene e lavorare su questo". A proposito del contributo italiano alla ricerca, il premio Nobel sostiene che "come sequenziamento non abbiamo partecipato un granché. Ma abbiamo contribuito parecchio alla fase successiva, quella relativa all'analisi della funzione dei geni". Per quanto riguarda il sequenziamento, infatti, "non era possibile competere - aggiunge Dulbecco -. Gli autori della decrittazione hanno avuto a disposizione mezzi formidabili, centinaia di potenti computer, un esercito di addetti. Anche mettendo insieme tutte le nostre risorse non avremmo raggiunto il dieci per cento dell'apparato dispiegato dagli altri".

 

Negli Usa Internet ha "macinato" un milione di miliardi di lire

Internet è il principale fattore della straordinaria crescita registrata in questi ultimi anni dall'economia americana, si sa, ma adesso si conoscono anche le reali dimensioni del fenomeno. A tentare di quantificare l'Internet economy, infatti, sono stati Anitesh Barua e Andrew Whinston, docenti all'Università del Texas e responsabili del Center for research in electronic commerce di Austin, a conclusione di uno studio commissionato da Cisco Systems, il gigante californiano delle infrastrutture Internet e basato su un sondaggio al quale hanno partecipato oltre duemila aziende americane. Dallo studio, riportato dal supplemento del Corriere della Sera Corriereconomia, è emerso che i prodotti e servizi connessi con la Internet economy Usa hanno raggiunto l'anno scorso un valore di quasi 524 miliardi di dollari, equivalente a più di un milione di miliardi di lire, il 63 per cento in più rispetto all'anno precedente. "A partire dal 1994 - dice Anitesh Barua - l'Internet economy è cresciuta a un ritmo molto più rapido della rivoluzione industriale, cominciata nel XIX secolo, e l'estensione, le dimensioni e l'impatto economico globale di questo nuovo sistema economico sono molto più vasti di quanto si possa immaginare oggi". E, se le previsioni delle aziende partecipanti al sondaggio saranno confermate dai fatti, quest'anno il fatturato dell'Internet economy potrà raggiungere gli 850 miliardi di dollari, 1,7 milioni di miliardi di lire.

 

Verso l'assegnazione delle cinque licenze Umts

Il governo sta lavorando per ridurre a cinque i contendenti per le licenze Umts, compito molto delicato soprattutto perché deve essere fatto con molta pazienza e al tempo stesso con rapidità. L'obiettivo è chiaro: all'asta per le cinque licenze dovranno presentarsi cinque candidati. La notizia appare sul supplemento Affari e Finanza di Repubblica. L'onere della decisione del governo è caduto su Linda Lanzillotta, segretario generale di Palazzo Chigi, che ha già stabilito la sorte di quattro licenze: spetteranno a Tim, Omnitel, Wind e Blu, gli attuali operatori di telefonia mobile. La quinta spetterà ad Atlanet, la nuova joint venture composta dalla spagnola Telefonica, che ha la maggioranza con il 34 per cento, e dai due soci italiani, Fiat e Acea, ciascuno con il 33 per cento. Andala dovrebbe far parte di Blu, che da sola sembra non avere la capacità di diventare un operatore efficiente. Dixit, che non ha soci in grado di dissanguarsi in una corsa all'ultimo rilancio, dovrebbe sciogliersi e i singoli partecipanti confluire attorno ad Atlanet.

 

In breve

Gli acquisti su Internet sfuggono alle tasse e la Commissione europea cerca una soluzione con il progetto di modifica della sesta direttiva Iva. Se ne parla sul Sole 24 Ore. Le nuove regole, che ridisegnano il quadro di riferimento per le specifiche transazioni, cercano di rendere giuridicamente cogenti gli accordi presi a livello Ocse dall'Unione europea nel 1998. In effetti, nella disciplina del commercio elettronico diretto a livello mondiale ci si è resi conto che è necessario trovare una soluzione giuridica concordata. Per avere un sistema normativo che funzioni e che consenta effettivamente la corretta tassazione delle singole transazioni sarà necessario sviluppare, accanto alle regole sostanziali, una cooperazione amministrativa internazionale basata sullo scambio di informazioni e sulla reciproca assistenza diretta.  

 

Sul supplemento Finanza e Mercati del Sole 24 Ore viene data la notizia del debutto europeo delle assicurazioni su Internet. Con la nomina di Mario Greco a unico amministratore delegato Ras, infatti, si è verificato un risveglio borsistico che ha portato il titolo a guadagnare il 43 per cento, soprattutto grazie al lancio on line dell'azienda assicuratrice. Ci sono studi, però, che sottolineano la complessità dello sviluppo della Rete come canale per la vendita di polizze. Ciò vale in particolar modo per il mercato italiano, dove la scarsa redditività dei settori più standardizzati e le difficoltà di integrazione fra i nuovi strumenti e la rete delle agenzie, frenano l'ingresso di operatori interamente virtuali e limitano l'impatto del Web sui conti delle compagnie tradizionali. In uno studio realizzato in primavera da Richard Burden e Stephen Dias di Goldman Sachs, vengono analizzati i diversi effetti di Internet sul mercato assicurativo. La conclusione tocca la "crescente distinzione fra produttori e distributori di polizze": i primi devono creare prodotti attraenti e i secondi puntano sui servizi a valore aggiunto. Nell'incontro fra polizze e Internet "il modello dell'e-intermediario indipendente è probabilmente il principale vincitore, grazie all'approccio amichevole con il cliente - dicono alla Goldman Sachs - e il modello trasferisce su Internet il ruolo del broker internazionale".