Sui
principali giornali una notizia
rivoluzionaria per la salute degli esseri
umani. Si deve a Paul Swain, un
gastroenterologo inglese del Royal London
Hospital, l’invenzione di un apparecchio
che grazie a una minuscola telecamera è in
grado di esplorare l’interno
dell’intestino. La pillola endoscopica,
che Swain ha sperimentato su se stesso e
su altri dieci pazienti, è lunga 11
millimetri e larga 30 e rimane all’interno
dell’apparato digerente per ventiquattro
ore. Sul Giornale ne viene spiegato
il funzionamento: il dispositivo
microscopico viene ingoiato e invia le
immagini all’esterno tramite un
registratore contenuto in una cintura
indossata dal paziente.
“Questa
tecnologia – afferma Swain – si rivelerà
utilissima nella diagnostica di ulcere e
tumori e i medici potranno vedere tratti
intestinali che finora erano
inaccessibili”. In questo modo, poiché il
paziente non avverte la presenza della
pillola, il nuovo apparecchio potrà
sostituire i fastidiosi esami endoscopici
che al momento utilizzano sonde in fibre
ottiche inserite dalla gola o per via
rettale. “E’ una grande rivoluzione che
necessita di ulteriori sviluppi”, è il
commento dell’endoscopista Franco di
Pietro, responsabile di alcuni servizi del
gruppo ospedaliero San Donato di Milano.
“La pillola-sonda può essere utile per
l’attività diagnostica – spiega - ma
non ancora per quella interventista che
caratterizza oggi la moderna endoscopia”.
Genova
invasa dai ribelli anti-biotech
E’
di quindici feriti e due arresti il bilancio
della guerriglia scatenatasi ieri a Genova
tra Forze dell’ordine e autonomi durante
“Tebio”, il convegno sulle
biotecnologie. I principali quotidiani
riportano le immagini e i commenti sulla
protesta degli ecologisti e sugli scontri di
ieri. Sulla Repubblica,
nell’editoriale “Ribelli new age”,
Antonio Polito definisce queste
manifestazioni simbolo del nuovo
“fondamentalismo” dell’Occidente,
ovvero un movimento “trasversale,
telematico, apocalittico” sostenuto
silenziosamente da una gran parte
dell’opinione pubblica.
Polito sottolinea il diritto dei
cittadini di essere informati sulle sostanze
contenute nei cibi transgenici, ma sostiene
anche la necessità di non interromperne le
ricerca scientifica. Secondo il giornalista,
a questo punto è necessario istituire anche
in Europa un’autorità transnazionale
affidabile come la “Food and Drug
Administration” americana in modo che ci
siano norme e trasparenza sui prodotti
alimentari in vendita nei supermercati.
Sulle
pagine del Corriere della Sera, in
un’intervista, l’economista e filosofo
Jeremy Rifkin mette in guardia sui rischi
dell’alimentazione transgenica. “Sono
contrario all’impiego della genetica nei
cibi. E’ un campo sperimentale, esposto a
gravi rischi. Non sappiamo quali conseguenze
possa avere sul nostro organismo”. Rifkin
suggerisce
l’adozione di “un approccio
morbido” alla genetica: si dovrebbe
evitare di puntare sull’intervento diretto
tramite i geni e cercare, invece, di
tracciare la mappa genetica di ciascuna
persona fin dalla nascita. In questo modo
“conosceremmo in anticipo i rischi a cui
ciascuno di noi va incontro. Il potenziale
della genetica adoperata così è
eccezionale - conclude Rifkin - vivremmo
fino a 110 anni circa”.
Arrestato il
vicepresidente di Olidata
Nessun
quotidiano trascura la notizia
dell’arresto del vicepresidente del gruppo
Olidata, il principale produttore italiano
di computer e componentistica hardware.
Carlo Rossi è accusato di frode fiscale per
la cifra di mille miliardi di lire. L’Unità
riferisce che dalle indagini,
avviate nel ’97 dalla Guardia di
Finanza, è emerso che il manager avrebbe
orchestrato un sofisticato imbroglio per
evadere l’Iva attraverso un complesso
sistema di “cartiere”, cioè di società
di comodo in Italia e all’estero, in modo
da immettere sulla piazza nazionale computer
a prezzi notevolmente più bassi di quelli
di mercato.
L’arresto di Rossi ha provocato
immediate reazioni nel mondo finanziario: a
Piazza Affari il titolo Olidata è stato
sospeso prima della diffusione del
comunicato ufficiale dell’operazione della
Guardia di Finanza.
Brevi
Sul
supplemento del Sole 24 Ore New
Economy l’opinione di Daniel Gorrel,
guru di Strategic Vision, una delle più
importanti società californiane di ricerche
di mercato, sull’impatto di Internet nel
mercato automobilistico americano. Dalla
ricerca è emerso che tre acquirenti di auto
nuova su quattro possiedono un computer e
quasi tutti usano Internet. I consumatori,
infatti, sono più informati sulle
caratteristiche del veicolo, sui dati
tecnici, sugli accessori, ma soprattutto sui
prezzi. Gorrel, comunque, sostiene che,
nonostante i clienti siano propensi a
comprare on line la propria automobile, i
concessionari non scompariranno perché i
clienti devono poter contare su un luogo
fisico e non virtuale dove poter toccare
l’auto e provarla su strada.
Il
Corriere della Sera parla della
proposta di legge depositata ieri in
Cassazione dal Polo della Libertà e dalla
Lega riguardo alle licenze Umts, i
telefonini della nuova generazione.
L’obiettivo della proposta è
quello di “evitare che ci siano cinque
licenze blindate per cinque monopolisti”,
ha spiegato l’onorevole Giulio Tremonti.
Il sottosegretario alle Comunicazioni,
Michele Lauria, ha così commentato
l’iniziativa delle opposizioni: “Non
dovrebbero ragionevolmente esserci né
polemiche né sospetti sull’utilizzo degli
introiti derivanti dall’assegnazione delle
licenze Umts. Non esiste alcuna intenzione
del governo di utilizzare i proventi della
gara in modo clientelare né, tantomeno, a
scopi elettorali”.