Roma, 24 Febbraio 2000

In Europarlamento scoppia il caso Echelon


Presentato il dossier sul caso Echelon al Parlamento europeo. La rincorsa italiana alla new economy. Con i servizi telematici cambia il volto delle librerie tradizionali.

Nelle pagine dedicate alla cronaca del Corriere della Sera e nella sezione esteri del Giornale e della Repubblica e del Sole 24 ore la notizia delle prime prove dell'utilizzo del sistema di spionaggio Echelon per favorire le imprese angloamericane nei grandi affari internazionali contro la concorrenza europea e asiatica. E' Duncan Campbell, giornalista scozzese da tempo sulle orme del Grande fratello statunitense, ad aver presentato ieri al parlamento europeo un dossier completo sul caso Echelon. Creata nel 1948 dagli Stati Uniti per ascoltare conversazioni telefoniche in tutto il mondo per fini militari, la più grande rete di "intercettazione di massa" organizzata dalla National Security Agency (Nsa) americana costituirebbe un grande rischio per le imprese europee interessate a sviluppare il commercio elettronico. Secondo Campbell, per controllare le attività economiche delle imprese europee, la Nsa avrebbe stretto accordi con Microsoft e Ibm e ci sarebbero forti sospetti sulla presenza di codici nei programmi Windows e Netscape in grado di favorire le intercettazioni. Certo è che il governo di Washington ha sempre scoraggiato la Ue dall'adottare severi metodi di criptaggio nella protezione delle banche dati. Nonostante le smentite del premier britannico Tony Blair all'accusa di aver tradito i partner della Comunità europea per incrementare l'alleanza commerciale con gli Stati Uniti, la richiesta avanzata dai Verdi, di istituire una commissione d'inchiesta all'interno del Parlamento europeo ha trovato consenso sia tra i banchi della destra che della sinistra.

In Italia sempre più new economy

Sulla pagina economica del Giornale, troviamo un lungo commento sugli investimenti in Rete di De Benedetti, che nel '99 hanno fruttato al gruppo editoriale l'Espresso una crescita del 26,9% rispetto all'anno precedente. Merito di una serie di iniziative imprenditoriali all'insegna della new economy: da Kataweb, a Cdbweb e Blixer che adesso si sono dimostrate vincenti ma sulle quali, fino a qualche mese fa, in pochi erano disposti a scommettere. Il boom di Internet e il decollo dell'e-commerce, pero', hanno dato ragione all'ingegnere: secondo gli analisti il portale dell'Espresso oggi vale più di seimila miliardi di lire e presto potrebbe essere quotato in Borsa. A questo proposito, il commento di Vittorio Zambardino, direttore delle strategie della società: "il mercato Internet della pubblicità nel '99 ha visto un fatturato di 45-47 miliardi e Kataweb vi partecipa per oltre il 20%." La tendenza positiva degli investimenti pubblicitari sulla Rete sono, infatti, destinati a crescere vertiginosamente nei prossimi mesi e su questo mercato il gruppo editoriale di De Benedetti prevede di incrementare ulteriormente la sua presenza.

Anche il Sole24ore dedica un approfondimento sul tema della new economy, a commento dei dati forniti dalla società di ricerca americana Nortle Networks: nel 2003 l'economia mondiale legata a Internet potrebbe arrivare a fatturare 2800 miliardi di dollari, pari a 5,5 miliardi di lire, diventando il terzo maggiore comparto a livello mondiale. Stando alle stime della Networks, l'Europa giocherà un ruolo di primo piano nell'enorme espansione dell'economia online. In questa congiunzione positiva, l'Italia rischia di restare indietro se non verranno presi al più presto i provvedimenti necessari a dare uno slancio alle nuove tecnologie. Un aiuto potrebbe venire dall'accordo tra ministero dell'industria e del lavoro su un disegno di legge che favorisca la diffusione delle nuove strategie e i nuovi strumenti di tecnologia informatica. A questo proposito, troviamo sul Messaggero anche le altre iniziative del piano italiano per promuovere il commercio elettronico e dare un sostegno alle piccole e medie imprese ad alta tecnologia. Entro giugno, infatti, la comunità europea metterà a punto degli indicatori per misurare il grado di trasformazione digitale delle economie di ciascun paese membro: una Maastricht della new economy che impone un'accelerazione indispensabile per tenere il passo con gli Stati Uniti.

In breve

Nelle pagine economiche della Stampa e del Corriere della Sera la buona chiusura ieri delle Borse europee. Spinta dalla febbre da Internet e nuovi media Piazza Affari, in particolare, ha registrato la migliore performance tra i mercati del Vecchio continente con l'indice Mibtel a + 2,9.

Nella sezione dedicata all'economia italiana del Sole 24 Ore un resoconto dell'andamento non proprio florido negli Stati Uniti delle vendite online dei capi d'abbigliamento. Nel 1999, le percentuali di vendita, pur avendo registrato una crescita, sono rimaste sotto l'1% e le prospettive di crescita del settore non sarebbero entusiasmanti.

Sulla pagina culturale del Messaggero, si da' spazio al fenomeno di trasformazione delle librerie tradizionali, una metamorfosi che sta lentamente cambiando il volto delle vecchie librerie. Grazie all'introduzione di servizi telematici adesso i nuovi bookshop sono diventati veri e proprio ambienti multimediali, capaci di attirare e accogliere anche i lettori meno accaniti.

Il Giornale riferisce una curiosità: la nuova versione di Windows2000 , grazie allo standard "unicod", consente di riprodurre i caratteri del greco antico e di un altro centinaio di alfabeti minori, tra cui l'etiopico, il mongolo, e il runico.

Nelle pagine culturali del Giornale un articolo sul panorama della poesia italiana in Rete. Alla ricerca di poeti underground, Paolo Bianchi e Camillo Langone, hanno scoperto poche novità degne di nota, tra cui la voce di Isabella Santacroce su bestia.org, e tanti poeti senza editore che affidano a Internet i propri lavori.