Su Marte c'è l'acqua. Lo
provano alcune fotografie scattate da una sonda in un canyon profondo seimila chilometri.
La notizia, ovviamente, trova spazio su tutti i quotidiani nazionali. Sul Corriere
della Sera si riferisce, tra l'altro, che la Nasa era proprio in procinto di
annunciare la scoperta nel corso di una conferenza stampa prevista per il 29 giugno, ma
che la notizia è stata anticipata su Internet dal sito Space.com. Gli entusiasmi
"marziani" si sono quindi riaccesi con la scoperta sul pianeta rosso del
liquido, segno evidente della presenza di una qualsiasi forma di vita. Gli obiettivi della
sonda, infatti, avrebbero colto delle fessure nelle pareti del canyon dalle quali
fuoriesce dell'acqua che poi forma delle pozzanghere che in seguito evaporano. La scoperta
è di fondamentale importanza poiché darebbe ragione a quegli scienziati secondo i quali
sul pianeta esisterebbero forme di vita. Sulla Repubblica Vittorio
Zucconi nel suo articolo intitolato "Marte, l'acqua promessa porterà vita alla
Terra", racconta la cronaca degli eventi negli Stati Uniti. Il presidente Bill
Clinton è stato il primo a venire a conoscenza della scoperta lunedì scorso, quando il
"Mars Team" della Nasa, la squadra che controlla il "Global Surveyor",
il satellite che sta studiandola superficie di Marte, lo ha informato prima di essere
interrogato, il giorno dopo, da una commissione del Senato. Da quel momento via Internet
si sono diffuse ogni genere di indiscrezioni fino a quando il segreto è stato finalmente
svelato da una dichiarazione del direttore amministrativo della Nasa: "Per continuare
l'esplorazione di Marte dobbiamo seguire l'acqua". Per quanto riguarda l'esistenza di
forme di vita, poi, Zucconi sostiene che "neppure questa 'pozzanghera marziana' è
necessariamente, incontrovertibilmente la prova che un giorno i profughi della Terra
possano abbeverarsi ai pozzi del pianeta rosso perché la Nasa lotta per vendere se
stessa, per sopravvivere nella crescente indifferenza del pubblico e dell'avarizia del
Parlamento che lesina i fondi". Secondo il giornalista, infine, l'organizzazione
spaziale americana non avrebbe neppure confermato ufficialmente la notizia diffusa dal
sito Space.com, che pure è importante e rispettabile, "forse perché indispettita di
avere visto il suo "colpo" del 29 giugno guastato dall'anticipazione".
L'Authority fissa le regole per la gara Umts
Ieri
l'Autorità delle telecomunicazioni, presieduta da Enzo Cheli, ha varato le regole per i
nuovi operatori di telefonia mobile. Immediato lo scontro sull'introduzione dell'operatore
virtuale. Ne danno notizia oggi i principali quotidiani. Il Giornale
sottolinea che il sistema dovrebbe garantire condizioni di effettiva concorrenza tra gli
operatori di telefonia mobile che utilizzeranno lo standard Umts. I tempi di introduzione
di questa norma, che consentirà a chiunque di partecipare alla gara per l'assegnazione
delle licenze per l'utilizzo delle reti Umts, non sono ancora stati decisi. "La
presenza degli operatori virtuali nell'Umts - ha spiegato Elia Valori, presidente di Blu e
Autostrade - non è giustificabile perché in contrasto con i principi della concorrenza,
tenuto conto dei rilevanti investimenti che dovranno essere sostenuti per la realizzazione
delle infrastrutture". La gara si svolgerà in due fasi: la prima prevede un giudizio
di idoneità, la seconda sancirà l'aggiudicazione in base a una graduatoria fissata
sull'offerta economica. Tale offerta passerà attraverso una serie di rilanci sul prezzo
iniziale che si aggira intorno ai 4 miliardi per licenza. L'Authority, inoltre, ha cercato
di favorire i nuovi gestori permettendo al vincitore, da scegliersi tra Andata, Dix.it e
Acea-Telefonica, la possibilità di usare la rete Gsm degli altri operatori, ovviamente in
base ai costi sostenuti da Tim e Omnitel, per un periodo di trenta mesi. Ora il
provvedimento è nelle mani dell'Advisor, il Crediop, per la stesura del bando di gara
definitivo che dovrà essere approvato dal comitato dei ministri il 27 giugno prossimo.
Italia fanalino di coda per l'e-commerce
Sul
Sole 24 Ore la notizia che l'Italia si trova in una posizione di fanalino
di coda tra gli Stati dell'Unione europea nel settore del commercio elettronico. E' al
sedicesimo posto, poco prima di Portogallo e Grecia, anche se la situazione sta cambiando
poiché il Paese si trova nel momento di passaggio da una fase pioneristica a una
industriale. Al momento, infatti, soggetti tradizionali, di dimensioni consistenti e con
grandi potenzialità finanziarie, stanno prendendo il posto dei pionieri. Questa
fotografia del fenomeno dell'e-business nazionale è stata illustrata nel corso del
convegno, organizzato ieri da Business International sulla trasformazione dell'economia
digitale. In ogni caso, è emerso che a far crescer il settore sono anche gli strumenti,
come "la firma digitale, il cui modello italiano - ha ricordato il ministro per la
Funzione Pubblica, Franco Bassanini, che ha aperto la conferenza - è ripreso anche da
altri Paesi. Bassanini ha parlato anche della "decertificazione" in atto nella
Pubblica amministrazione e della nuova carta di identità elettronica che sarà più
sicura di quella cartacea.
In breve
Montale e Verga anticipati in Rete dal
sito Studenti.it ed è di nuovo polemica sulla liceità delle informazioni che viaggiano
su Internet. Ad annunciarlo è il Messaggero. Già da martedì, infatti,
il sito, che in questo periodo affronta il tema degli esami di maturità, aveva pubblicato
possibili tracce per il primo scritto. E molti altri ancora vengono di continuo consultati
dai cybercandidati alla ricerca di suggerimenti on line. Le pagine Web del ministero della
Pubblica istruzione, ad esempio, ieri sono andate in tilt per i troppi accessi.