Roma, 20 Marzo 2000

Monti: un cambio di marcia per la new economy in Europa

Le conclusioni del seminario Aspen su Europa e new economy. La crescita del commercio elettronico  nel Vecchio Continente. La guerra Microsoft-Aol per la semplificazione dell'accesso a Internet.


Il Messaggero dà ampio risalto alle conclusioni emerse dal seminario organizzato a Venezia dall'Istituto Aspen sui nuovi orizzonti economici europei. Molti dei partecipanti - economisti, politici, ministri di vari paesi dell'Unione Europea, imprenditori e sindacalisti - hanno sottolineato l'urgenza di un cambio di marcia per favorire lo sviluppo della nuova economia. Il commissario europeo Mario Monti ha spiegato che "la new economy richiede decisioni ancora più rapide, poiché questo è un fattore di competitività". Ha aggiunto, inoltre, che "occorre un quadro leggero ma coerente di regole, per esempio in materia di copyright", ma che "la macchina legislativa europea non è più veloce della lentezza di tanti stati nazionali". Il ministro del tesoro Amato si è soffermato, invece, sui rapporti tra la vecchia e la nuova economia, spiegando che "la new economy è il modo per velocizzare la produzione e il commercio di beni e sevizi che appartengono al già noto, non all'ignoto… e chi ritiene che la new economy prescinda totalmente da quella old rischia di trovarsi sulle montagne russe: un su e giù tra grandi speranze e immani illusioni". La Stampa riferisce, inoltre, le parole del responsabile del Tesoro riguardo i problemi dell'occupazione nel nuovo contesto economico in formazione. "Di certo la new economy distrugge molti posti di lavoro ma contemporaneamente ne crea a valle altrettanti per i quali occorre però avere cultura e qualità adeguati". Secondo Lucio Stanca, presidente Ibm Europa intervenuto alla tre giorni di dibattito, si possono stimare in 7-800 mila unità i posti di lavoro vacanti nel settore informatico.

Il commercio elettronico decolla in Europa
Il supplemento della Repubblica Affari & Finanza dedica il Rapporto di questa settimana all'E-Commerce. La vendita in rete è ormai un fenomeno di massa anche in Europa. Secondo uno studio condotto da Forrester Research, i paesi del Vecchio Continente si possono dividere in tre fasce. Nella prima figurano le nazioni che hanno intuito le potenzialità della rete già dal 1998: Olanda, Svizzera, Finlandia, Norvegia, Danimarca a e Svezia. Alla seconda ondata appartengono, invece, Austria, Belgio, Inghilterra, Germania e Lussemburgo. La terza categoria è quella dei paesi partiti in ritardo e comprende, oltre al nostro paese, l'Irlanda e la Francia. Ultimi in classifica Spagna, Portogallo e Grecia per i quali si prevede uno sviluppo telematico significativo solo dopo il 2002. Anche la rubrica Er@ Digitale del Giornale si occupa di commercio elettronico. Un articolo riferisce i risultati di una ricerca effettuata dalla società At Kearney nel nostro paese. Nel 1999 il giro di affari in rete nel settore business to consumer è stato di 250 miliardi ed è in netta ascesa. Si prevede, infatti, che nel corso di quest'anno possa addirittura triplicare. Aumenta, inoltre, la propensione delle imprese a investire nel web: il 15 per cento delle piccole e medie aziende si è già dotata degli strumenti Internet necessari ad aprire nuovi canali di vendita. I siti italiani per lo shopping on line sono già più di mille. Le categorie merceologiche prevalenti sono Cd, libri, videocassette, videogiochi, prodotti informatici e vini.

Internet senza www
In evidenza nella sezione Multimedia di Affari & Finanza la guerra tra Bill Gates e Steve Case per la semplificazione dell'accesso al web. Microsoft ha acquistato il 20 per cento di Real Names, una società che ha sviluppato una tecnologia che consente di sostituire agli indirizzi dei siti semplici parole eliminando il prefisso www e i suffissi. America Online, con il suo browser, offre già da tempo ai suoi abbonati un servizio analogo. Con l'ingresso di Microsoft in Real Names l'esclusività di Aol viene, dunque, meno. La tecnologia Aol, inoltre, è di tipo proprietario e viene offerta agli utenti del provider come servizio aggiunto. Real Names, invece, con il decisivo supporto di Microsoft, ha proposto la propria soluzione tecnica all'Internet Engineering Task Force, l'organismo che regolamenta gli standard della rete.

New economy e new families
CorrierEconomia dedica ampio spazio all'accordo Fiat-General Motors. L'alleanza cade in una fase di sovracapacità produttiva e sottili margini di utile. Si sta passando da un modello "spinto" a uno fondato sulle richieste dei clienti. Si prevede che i prezzi possano crollare anche del 14 per cento. L'utilizzo di Internet avrà due campi di applicazione immediata: la vendita diretta di auto on line (business to consumer) e la connessione in rete con migliaia di fornitori (business to business). All'indomani della grande intesa Affari & Finanza si interroga sulle sorti del capitalismo familiare italiano nell'era di Internet. Il sistema delle famiglie è tutt'altro che in declino ma la rivoluzione telematica sta creando un ricambio e un rinnovamento. Del resto anche le "vecchie famiglie" sono a loro volta figlie delle precedenti rivoluzioni industriali, delle svolte di inizio Novecento nei settori della meccanica, della chimica e dell'energia.

Variety contro la cattiva televisione italiana
La Stampa, il Giornale e il Corriere della Sera riferiscono l'atto d'accusa di Variety contro la Tv italiana. Il settimanale internazionale di spettacolo giudica la televisione del nostro paese "un vero e proprio disastro". "Con l'arrivo di Mediaset e la nascita dei canali tematici" - sostiene la rivista - "la qualità della Tv italiana negli ultimi dieci anni è letteralmente precipitata". La corrispondente Deborah Yung si domanda "perché mai gli italiani dovrebbero pagare il canone visto che la Rai offre la stessa programmazione delle Tv commerciali". Secondo la giornalista, infatti, il servizio pubblico dovrebbe avere il compito istituzionale di mandare in onda programmi di qualità e invece "vediamo solo giochi a premi che promettono soldi facili… e la prima serata si è ridotta a uno sterminato varietà in cui si alternano politici, soubrette seminude e bellezze esotiche".

In breve
Smau, il grande salone italiano della tecnologia, inaugura dopo Milano un'esposizione anche nella capitale. Come paese partner di questa edizione romana di Smau Com Mediterraneo è stata scelta la Tunisia. Il presidente della fiera Enore Deotto illustra alla Repubblica questo progetto che apre una porta tecnologica per il Sud e spiega: "l'idea di creare questo evento è nata alcuni anni fa durante un seminario delle università del Mediterraneo. Lo slogan di quella comunità di atenei era 'molte voci in un mare solo'. Lo Smau non poteva certo ignorare quello spunto".

Internet e Africa, new economy e melting pot, sono le chiavi della sinistra del 2000 proposte da Walter Veltroni al Forum della sinistra giovanile riunitosi questo fine settimana a Napoli. L'Unità sintetizza così il discorso ai giovani pronunciato dal segretario dei Ds.

La new economy entra a Buckingham Palace. Elisabetta d'Inghilterra ha infatti investito in una società Internet guadagnando, oltre a una discreta fortuna, il soprannome di QueenDotCom ovvero ReginaPuntoCom.

I principali quotidiani riferiscono del debutto in borsa di Cdb, e.Biscom e I.Net mentre c'è attesa per la prossima quotazione di altri 29 titoli.