Il
Messaggero dà ampio risalto alle
conclusioni emerse dal seminario organizzato a
Venezia dall'Istituto Aspen sui nuovi
orizzonti economici europei. Molti dei
partecipanti - economisti, politici, ministri
di vari paesi dell'Unione Europea,
imprenditori e sindacalisti - hanno
sottolineato l'urgenza di un cambio di marcia
per favorire lo sviluppo della nuova economia.
Il commissario europeo Mario Monti ha spiegato
che "la new economy richiede decisioni
ancora più rapide, poiché questo è un
fattore di competitività". Ha aggiunto,
inoltre, che "occorre un quadro leggero
ma coerente di regole, per esempio in materia
di copyright", ma che "la macchina
legislativa europea non è più veloce della
lentezza di tanti stati nazionali". Il
ministro del tesoro Amato si è soffermato,
invece, sui rapporti tra la vecchia e la nuova
economia, spiegando che "la new economy
è il modo per velocizzare la produzione e il
commercio di beni e sevizi che appartengono al
già noto, non all'ignoto… e chi ritiene che
la new economy prescinda totalmente da quella
old rischia di trovarsi sulle montagne russe:
un su e giù tra grandi speranze e immani
illusioni". La Stampa riferisce,
inoltre, le parole del responsabile del Tesoro
riguardo i problemi dell'occupazione nel nuovo
contesto economico in formazione. "Di
certo la new economy distrugge molti posti di
lavoro ma contemporaneamente ne crea a valle
altrettanti per i quali occorre però avere
cultura e qualità adeguati". Secondo
Lucio Stanca, presidente Ibm Europa
intervenuto alla tre giorni di dibattito, si
possono stimare in 7-800 mila unità i posti
di lavoro vacanti nel settore informatico.
Il
commercio elettronico decolla in Europa
Il supplemento della Repubblica Affari
& Finanza dedica il Rapporto di
questa settimana all'E-Commerce. La
vendita in rete è ormai un fenomeno di massa
anche in Europa. Secondo uno studio condotto
da Forrester Research, i paesi del Vecchio
Continente si possono dividere in tre fasce.
Nella prima figurano le nazioni che hanno
intuito le potenzialità della rete già dal
1998: Olanda, Svizzera, Finlandia, Norvegia,
Danimarca a e Svezia. Alla seconda ondata
appartengono, invece, Austria, Belgio,
Inghilterra, Germania e Lussemburgo. La terza
categoria è quella dei paesi partiti in
ritardo e comprende, oltre al nostro paese,
l'Irlanda e la Francia. Ultimi in classifica
Spagna, Portogallo e Grecia per i quali si
prevede uno sviluppo telematico significativo
solo dopo il 2002. Anche la rubrica Er@
Digitale del Giornale si occupa di
commercio elettronico. Un articolo riferisce i
risultati di una ricerca effettuata dalla
società At Kearney nel nostro paese. Nel 1999
il giro di affari in rete nel settore business
to consumer è stato di 250 miliardi ed è in
netta ascesa. Si prevede, infatti, che nel
corso di quest'anno possa addirittura
triplicare. Aumenta, inoltre, la propensione
delle imprese a investire nel web: il 15 per
cento delle piccole e medie aziende si è già
dotata degli strumenti Internet necessari ad
aprire nuovi canali di vendita. I siti
italiani per lo shopping on line sono già
più di mille. Le categorie merceologiche
prevalenti sono Cd, libri, videocassette,
videogiochi, prodotti informatici e vini.
Internet
senza www
In evidenza nella sezione Multimedia di
Affari & Finanza la guerra tra Bill
Gates e Steve Case per la semplificazione
dell'accesso al web. Microsoft ha acquistato
il 20 per cento di Real Names, una società
che ha sviluppato una tecnologia che consente
di sostituire agli indirizzi dei siti semplici
parole eliminando il prefisso www e i
suffissi. America Online, con il suo browser,
offre già da tempo ai suoi abbonati un
servizio analogo. Con l'ingresso di Microsoft
in Real Names l'esclusività di Aol viene,
dunque, meno. La tecnologia Aol, inoltre, è
di tipo proprietario e viene offerta agli
utenti del provider come servizio aggiunto.
Real Names, invece, con il decisivo supporto
di Microsoft, ha proposto la propria soluzione
tecnica all'Internet Engineering Task Force,
l'organismo che regolamenta gli standard della
rete.
New
economy e new families
CorrierEconomia dedica ampio spazio
all'accordo Fiat-General Motors. L'alleanza
cade in una fase di sovracapacità produttiva
e sottili margini di utile. Si sta passando da
un modello "spinto" a uno fondato
sulle richieste dei clienti. Si prevede che i
prezzi possano crollare anche del 14 per
cento. L'utilizzo di Internet avrà due campi
di applicazione immediata: la vendita diretta
di auto on line (business to consumer)
e la connessione in rete con migliaia di
fornitori (business to business).
All'indomani della grande intesa Affari
& Finanza si interroga sulle sorti del
capitalismo familiare italiano nell'era di
Internet. Il sistema delle famiglie è
tutt'altro che in declino ma la rivoluzione
telematica sta creando un ricambio e un
rinnovamento. Del resto anche le "vecchie
famiglie" sono a loro volta figlie delle
precedenti rivoluzioni industriali, delle
svolte di inizio Novecento nei settori della
meccanica, della chimica e dell'energia.
Variety
contro la cattiva televisione italiana
La Stampa, il Giornale e il Corriere
della Sera riferiscono l'atto d'accusa di Variety
contro la Tv italiana. Il settimanale
internazionale di spettacolo giudica la
televisione del nostro paese "un vero e
proprio disastro". "Con l'arrivo di
Mediaset e la nascita dei canali
tematici" - sostiene la rivista -
"la qualità della Tv italiana negli
ultimi dieci anni è letteralmente
precipitata". La corrispondente Deborah
Yung si domanda "perché mai gli italiani
dovrebbero pagare il canone visto che la Rai
offre la stessa programmazione delle Tv
commerciali". Secondo la giornalista,
infatti, il servizio pubblico dovrebbe avere
il compito istituzionale di mandare in onda
programmi di qualità e invece "vediamo
solo giochi a premi che promettono soldi
facili… e la prima serata si è ridotta a
uno sterminato varietà in cui si alternano
politici, soubrette seminude e bellezze
esotiche".
In breve
Smau, il grande salone italiano della
tecnologia, inaugura dopo Milano
un'esposizione anche nella capitale. Come
paese partner di questa edizione romana di
Smau Com Mediterraneo è stata scelta la
Tunisia. Il presidente della fiera Enore
Deotto illustra alla Repubblica questo
progetto che apre una porta tecnologica per il
Sud e spiega: "l'idea di creare questo
evento è nata alcuni anni fa durante un
seminario delle università del Mediterraneo.
Lo slogan di quella comunità di atenei era
'molte voci in un mare solo'. Lo Smau non
poteva certo ignorare quello spunto".
Internet e
Africa, new economy e melting pot, sono
le chiavi della sinistra del 2000 proposte da
Walter Veltroni al Forum della sinistra
giovanile riunitosi questo fine settimana a
Napoli. L'Unità sintetizza così il
discorso ai giovani pronunciato dal segretario
dei Ds.
La new economy
entra a Buckingham Palace. Elisabetta
d'Inghilterra ha infatti investito in una
società Internet guadagnando, oltre a una
discreta fortuna, il soprannome di QueenDotCom
ovvero ReginaPuntoCom.
I principali
quotidiani riferiscono del debutto in borsa di
Cdb, e.Biscom e I.Net mentre c'è attesa per
la prossima quotazione di altri 29 titoli.
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