Sul
Corriere della
Sera un
articolo riporta
le dichiarazioni
dei protagonisti
dell'esperimento
che ha ridato la
vista a un cieco
negli Stati Uniti.
Grazie a una
telecamera
collegata al
cervello il
sessantaduenne di
New York, Jerry,
che ha rifiutato
di svelare la sua
identità, dice
che adesso il suo
prossimo passo sarà
riuscire a
navigare su
Internet per
giocare in Borsa.
Il pensionato ha
ammesso di essersi
sottoposto
all'esperimento
"per il bene
di tutti coloro
che non
vedono" e
William Dobelle,
il medico che ha
reso possibile il
miracolo, ha
aggiunto che,
anche se non è
ancora noto se le
sue scoperte
consentiranno di
vedere anche a chi
è cieco dalla
nascita, i
progressi
dell'elettronica e
della
miniaturizzazione
fanno presumere
che "tra
qualche anno i
Jerry si
moltiplicheranno".
In
prima pagina sulla
Repubblica
l'editoriale di
Hans Magnus
Enzensberger, Il
nuovo vangelo dei
media, analizza le
ripercussioni
sulla società
dell'irrefrenabile
sviluppo delle
tecnologie nelle
comunicazioni.
Enzensberger
sostiene che,
poiché i media
digitali hanno
invaso la nostra
vita in modo
prepotente,
saranno necessari
tempi lunghi e
processi
complicati prima
che gli utenti
possano acquisire
una certa
familiarità con i
nuovi strumenti.
Vengono, inoltre,
messi in evidenza
gli svantaggi
della
globalizzazione in
un mondo dove il
"solipsismo e
la dissidenza
trionfano su
migliaia di home
page".
Internet non
sarebbe, quindi, né
un bene né un
male, ma
semplicemente la
fotografia della
società nella
quale viviamo.
Enzensberger
affronta anche il
problema dell'overload
informativo della
Rete al quale si
cerca di porre
rimedio con i
motori di ricerca
anche se -
sostiene -
"il migliore
di tutti è ancora
il nostro
cervello".
La
Repubblica
dedica una pagina
intera al sorpasso
della musica sul
sesso su Internet.
I navigatori,
infatti, si sono
mostrati molto più
interessati a
ricercare siti che
attraverso l'mp3,
un programma che
distribuisce
gratuitamente la
musica in Rete,
permettano di
ascoltare gli
artisti preferiti.
Attualmente sono
disponibili almeno
30 milioni di
canzoni depositate
su decine di
migliaia di siti.
I più famosi sono
quelli gestiti
dalle nuove
aziende Internet,
ma non mancano
quelli delle case
discografiche e
degli artisti
stessi.
Sulla
sezione Commenti e
Inchieste de Il
Sole 24 Ore
l'articolo Il Far
East punta tutto
sulla Rete dà
notizia della
rivoluzione
tecnologica che
sta investendo
l'Asia. Nel '99,
infatti, gli
utenti del
continente
asiatico sono
raddoppiati e il
commercio
elettronico è
triplicato. Luca
Vinciguerrra
sottolinea come
Internet abbia
dato voce alle
istanze di
democrazia e
libertà delle
comunità oppresse
e degli
emarginati. I
Governi dei Paesi
asiatici hanno
deciso di giocare
d'anticipo nella
corsa alle nuove
tecnologie
promuovendo nel
corso dell'anno
numerosi progetti
di poli
cibernetici
destinati a
sviluppare gli
investimenti in
settori di
avanguardia.
Nelle
pagine economiche
del Corriere
della Sera
vengono annunciati
gli utili-record
della Microsoft
per il secondo
trimestre
1999-2000. I
profitti netti del
gigante del
software sono
aumentati del
23,2% raggiungendo
i 2,44 miliardi di
dollari. Sempre su
queste pagine la
notizia della
visita di Julie
Meyer, fondatrice
di First Tuesday,
una delle
iniziative più
originali nel
mondo del business
online,
all'Università
Bocconi di Milano.
La Meyer sostiene
che in Italia, al
terzo posto per la
diffusione dei
telefoni
cellulari, il
futuro per lo
sviluppo di
Internet è
collegato proprio
a questo mezzo di
comunicazione.
Nella
rubrica Internet e
dintorni del Corriere
della Sera
l'annuncio del
sito Gsmbox.com
sull'attivazione
di un nuovo
servizio Sms (i
brevi messaggi via
telefonino) che
dal 25 gennaio
permetterà di
seguire le finali
della Louis
Vuitton Cup con
Luna Rossa contro
America One.
Sulle
pagine economiche
della Stampa
vengono riportati
i dati dell'Isvap,
l'Istituto di
vigilanza sulle
assicurazioni,
sull'aumento della
spese che hanno
affrontato le
compagnie italiane
per gli incidenti
automobilistici.
Di conseguenza il
rischio di una
maggiorazione
anche dei costi
sulle polizze è
alto.
"Occorre più
trasparenza e
informazione -
dice Giovanni
Minghetti,
presidente dell'Isvap
- per consentire
al consumatore di
scegliere la
polizza più
conveniente".
Minghetti aggiunge
che una soluzione
potrebbe essere
stipulare polizze
via telefono e su
Internet dove i
costi da sostenere
sono minori.
Sul
supplemento della Stampa
TuttoScienze la
polemica nei
confronti degli
abbonamenti
gratuiti ad
Internet. Vi si
sostiene la tesi
secondo cui il
risparmio che
l'utente pensa di
avere senza
sottoscrivere
l'abbonamento è
praticamente
annullato dai
lunghi tempi di
attesa. A parità
di informazioni
trasmesse,
infatti, si
pagherebbe un
numero di scatti
telefonici dieci
volte superiore a
quelli con
l'abbonamento a
pagamento.