Roma, 18 Aprile 2000
Rimonta il Nasdaq mentre crollano le borse asiatiche

Chiude in positivo il Nasdaq, al termine di un'altalena di rialzi e ribassi, trascinando le piazze europee che terminano la giornata contenendo le perdite. Crollano invece le piazze orientali e continua il confronto tra rialzisti e ribassisti.

 

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L'altalena dei mercati conquista l'attenzione della stampa. Il Nasdaq, dopo le pesanti perdite di venerdì scorso, al termine di una seduta contrassegnata da brusche ritirate e improvvisi rialzi, ha chiuso ieri al rialzo del 6,5 per cento. Positivo anche il Dow Jones che ha terminato la giornata registrando una crescita del 2,69 per cento. Dopo un inizio disastroso, (in preapertura a Milano si contavano 18 titoli rinviati per eccesso di ribasso), determinato in parte dal crollo delle Borse asiatiche, sulla scia del Nasdaq le piazze europee riducevano le perdite, chiudendo con inflessioni contenute rispetto alle aspettative. A confortare gli azionisti la notizia del buon debutto di T-Online, l'Internet provider di Deutsche Telekom, che ieri ha fatto il suo esordio sulla borsa di Francoforte a prezzi superiori ai 27 euro di collocamento. Piazza Affari chiudeva a '1,86, quasi ignorando le notizie di politica interna e concentrando tutta l'attenzione sulla partenza del mercato americano.

Di fronte all'alta volatilità dei mercati, i commenti e le dichiarazioni sono di segno opposto. A Washington per il vertice del Fondo Monetario Internazionale, mentre i ragazzi di Seattle protestano contro la globalizzazione, il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, riflette sugli squilibri tra economia finanziaria ed economia reale, un gap che "va colmato" sostiene, per " consentire all'Europa di crescere in modo sano e di non pesare sulle spalle della locomotiva Usa. Sulle piazze si è persa ricchezza virtuale e una qualche correzione è salutare". Per questo Fazio ha invocato riforme strutturali e flessibilità dei mercati. Anche Carlo De Benedetti considera la caduta delle borse "un fatto salutare per il mercato", mentre Stan Shi, fondatore e presidente di Acer, terzo produttore mondiale di pc, intervistato da La Repubblica, sostiene che il futuro delle aziende e dell'economia è solo ed esclusivamente su Internet. Presentando i progetti hi-tech del gruppo taiwanese, Stan Shi afferma che "solo le aziende che avranno fatto la scelta dell'e-life, abbracciando la rete sia come modello aziendale che come filosofia dei prodotti, saranno vincenti". "Stiamo cercando un equilibrio tra vecchia e nuova economia - afferma Bruce Steinberg, economista della Merril Lynch - e di una cosa sono certo la nuova economia è tra noi per restare. Non dimentichiamo che i migliori clienti per il settore sono le aziende della vecchia economia che debbono adeguarsi alle sfide poste dalla tecnologia". Alessandro Brugnoli, strategist di Caboto, sostiene invece che "difficilmente le borse si riprenderanno a breve. Anzi il pericolo è che un rimbalzo violento cancelli i benefici della correzione e spinga la Federal Reserve a intervenire sul fronte dei tassi". Gli fa eco Allen Sinai, capoeconomista di Primark Decison Economics, intervistato dal Sole 24 Ore: "la correzione al ribasso è profonda e non credo sia finita. Alla radice c'è un'inflazione che potrebbe accelerare il passo, un boom economico troppo robusto. La prospettiva di nuove strette monetarie minaccia di danneggiare l'economia e i futuri profitti delle aziende americane". "Nel lungo periodo tuttavia - aggiunge - il settore tecnologico rimarrà la principale area di crescita". Nessun ottimismo sui titoli asiatici hi-tech secondo Marc Faber, guru svizzero trapiantato in Asia trent'anni fa, "i tecnologici - sostiene in un'intervista al Sole 24 Ore - sono destinati a cedere l'80 per cento del loro valore rispetto ai massimi". Negli Usa il commentatore politico Walter Shapiro, come riporta l'Unità, si chiede "se i mercati stagneranno, crederanno gli elettori che Al Gore potrebbe essere il presidente della prosperità? E' questa la vera domanda di questi giorni".

E, come si legge nel quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, il botta e risposta tra rialzisti e ribassisti, tra chi ritiene che le perdite di questi giorni esauriscano la fase della correzione e chi, invece, prevede nuovi crolli, occupa newsgroup e chat line.

In breve
I principali giornali riportano la notizia del furto di un computer portatile che conteneva informazioni molto riservate raccolte dall'Intelligence americana. L'Fbi ha aperto subito le indagini per ritrovare il pc e individuare i responsabili del furto.

Nelle pagine dedicate allo spettacolo da La Repubblica, la presentazione dell'ultimo film di Giuseppe Bertolucci girato in digitale. "Non si tratta solo di un cambio di tecnologia - ha dichiarato il regista - ma di un nuovo atteggiamento mentale, una diversa grammatica del cinema. Penso che questo tipo di mezzi leggeri offrano l'immediatezza della verità. Vorrei riuscire a raccontare qualcosa che sta succedendo senza mediazioni".

Nelle pagine di Cronache La Stampa presenta il centro elettronico contro le scarcerazioni facili che il ministero di Grazia e Giustizia ha presentato ieri nel corso di un contro tra il ministro Diliberto e i magistrati dell'Antimafia. Database sulla situazione carceraria da aggiornare in tempo reale, videoconferenze, ricorso massiccio alle nuove tecnologie.

Su L'Unità e sul Corriere della Sera, la notizia dell'approvazione del bilancio 1999 di Tiscali. L'anno passato si è chiuso con una perdita operativa di 14 miliardi di lire su un fatturato di 63,36 miliardi (2,51 nel 98). Renato Soru, numero uno di Tiscali, si dichiara imbarazzato del confronto dei giorni scorsi tra la sua società e la Fiat . la società sarda, infatti ha superato in termini di capitalizzazione il colosso di Torino. "Il futuro - dichiara comunque Soru - appartiene alla net-economy". Soru, infine a proposito della gara per le licenze Umts, si à dichiarato a favore della licitazione privata criticando il ricorso all'asta come è avvenuto in Inghilterra. "Si correrebbe il rischio - spiega - di far crescere i costi del servizio a danno degli utenti. I consumatori pagherebbero prezzi più alti. Sarebbe come tassare la nuova tecnologia".

Sul Sole 24 Ore la notizia della costituzione di una task force da parte del ministero delle Finanze per controllare il rischio dell'evasione fiscale tramite rete.