Il Corriere della Sera,
nelle pagine degli esteri, evidenzia le contraddizioni
dell'Iran, alla vigilia delle elezioni che vedono
favoriti i riformatori. Nel paese la rigida tradizione
islamica si incontra con la globalizzazione e con
Internet. Chi vuole saperne di più sul nuovo corso di
Khatami può consultare le pagine web della presidenza.
E' in rete anche l'Irna, l'agenzia di stampa ufficiale.
Persino gli studiosi del Corano stanno informatizzando
il loro sapere, sia in persiano che in inglese. Nel
centenario della nascita del Grande Ayatollah, poi, non
potevano mancare siti dedicati a Khomeini. Nascono anche
i primi negozi virtuali: il magnate dei media Soroush
della Soroush Multimedia Corporation investe nel
commercio elettronico con un catalogo di musica iraniana
da acquistare on line.
Tornando alla società
occidentale, il Sole 24 Ore e l'Unità
danno ampio risalto all'ultima fusione del mondo dei
media. Dopo le intese Time-Warner, Vodafone-Mannesman,
Seat-Tin.it arriva l'annuncio a sorpresa dell'alleanza
tra Deutsche Telekom e il gruppo editoriale francese
Lagardère: il provider della compagnia telefonica
tedesca T-Online ha rilevato quello transalpino Club
Internet. L'avanzata in Francia di T-Online, già primo
provider europeo, potrebbe rivelarsi decisiva perché,
secondo le previsioni, il mercato francese sarà quello
che crescerà di più in Europa nei prossimi anni: più
60 per cento entro il 2003. Ron Sommer, amministratore
delegato di Deutsche Telekom, sta progettando, inoltre,
una joint venture col broadcast televisivo tedesco Kirch
per la realizzazione di una piattaforma multimediale.
Negli Stati Uniti, alla vigilia della fase conclusiva
della causa anti-trust contro Microsoft, il Corsera e il
Sole sottolineano il cambiamento di strategia del
gruppo. A pochi giorni dalla ripresa delle udienze,
fissata per il prossimo 22 febbraio, la società di Bill
Gates rivela al Wall Street Journal Interactive, la
disponibilità ad accettare restrizioni pur di evitare
lo smembramento.
Per quanto riguarda le
vicende italiane, Corriere della Sera e Repubblica
si occupano, in particolare, di due argomenti. Il
governo e l'Abi, l'Associazione bancaria italiana,
stanno trattando un accordo per consentire a 600 mila
studenti di acquistare un pc a un milione e 300 mila
lire grazie a prestiti da restituire a rate a tasso
zero. Nicola Grauso, ex editore dell'Unione sarda e uno
dei pionieri italiani della rete, ha registrato 500 mila
domini Internet con cognomi e suffissi di tutto il mondo
pagando 60 miliardi di lire. Nel nostro paese,
diversamente dagli Stati Uniti, manca una normativa che
impedisca tali operazioni ma per Stefano Passigli, che
cura la politica tecnologica del governo, si tratta di
un abuso e si potrebbe configurare una violazione della
concorrenza.
Il Sole 24 Ore evidenzia, invece, le difficoltà
del turismo on line: mentre nel resto del mondo questo
settore è in grande espansione, nel nostro paese stenta
a decollare a causa di un intreccio normativo: in una
direttiva europea sui "contratti negoziati fuori
dai locali commerciali" è stato inserito, infatti,
un articolo che prevede il diritto di recesso per il
consumatore entro 10 giorni anche per i servizi
turistici. E' imminente una direttiva sul commercio
elettronico ma ci vorrà ancora molto tempo per arrivare
a un testo unico. Il quotidiano economico-finanziario e
il Corriere riferiscono, inoltre, del ricorso
alle armi dell'informatica nella lotta contro l'evasione
fiscale: il ministero delle Finanze si è dotato di un
programma chiamato E. T. ovvero "evasori
totali", in grado di effettuare verifiche
incrociate confrontando dati significativi quali la
presenza di una partita Iva, l'iscrizione alla Camera di
commercio, la proprietà di autoveicoli, le utenze
elettriche, le polizze contro rischi particolari, il
possesso di licenze e le attività patrimoniali.
Il Giornale segnala la crescita dei casinò virtuali
su Internet: secondo il sindacato dei gestori di giochi
di intrattenimento in Italia ne esistono già 431, molti
dei quali senza controllo. Oltre ai rischi connessi con
lo scambio di denaro attraverso il computer c'è quello,
forse più grave, della sindrome del gioco d'azzardo
che, secondo gli psichiatri, affligge già 700 mila
persone. A questa patologia ossessiva-compulsiva dedica
ampio spazio anche il Messaggero in un articolo
sul video-poker.
Le pagine culturali della
Stampa, infine, riferiscono i risultati di uno
studio coordinato da Norman Nie, docente presso la
prestigiosa Stanford University. Dopo aver analizzato un
campione di oltre 4 mila persone di età superiore a 18
anni, più della metà del quale dotata di un accesso a
Internet e collegata in rete per una durata settimanale
variabile da una a dieci ore, Nie traccia un quadro non
rassicurante delle prospettive future. Egli, infatti,
vede all'orizzonte "una società ancora più
parcellizzata dell'attuale ed esposta a un serio
pericolo di isolamento da parte degli individui".
|