Rassegna Stampa

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Roma, 16 Giugno 2000
A Roma gli hacker si riuniscono a convegno

Riunione dei pirati informatici al Forte Prenestino. In Italia è boom delle famiglie ad alta multimedialità.

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Il popolo della Rete
La società che cambia

I pirati informatici si sono dati appuntamento a Roma per confrontarsi su cosa significhi essere un hacker. A dare l'annuncio del convegno, che si apre oggi fino a domenica, sono l'Unità e il Giornale. Sull'Unità viene data voce a Graffio, Sillok, Jaromil, Snafu e tanti altri che si sono riuniti al Forte Prenestino, uno dei più antichi centri sociali di Roma, per ribadire il concetto che hacker significa libertà della Rete perché il pirata non è solo chi sfrutta le sue conoscenze informatiche per derubare gli utenti che fanno acquisti on line con le loro carte i credito. Essere hacker è esattamente quello che ha fatto Linus Torvald col suo sistema operativo Linux: mise in Rete, a disposizione degli altri pirati, le sue conoscenze e, così, grazie al contributo dei suoi "colleghi" (ingegneri, appassionati che vi dedicavano tempo solo per il gusto di creare un sistema facilmente utilizzabile da tutti) è nato il sistema operativo che ancora dopo 15 anni è uno dei più usati. In questo senso, si può sostenere che oggi non ci sarebbe stata la Rete, né il Web e, se vogliamo, nemmeno la new economy, se non ci fossero stati gli hacker. Loro sostengono che i grandi - tutti, da Bill Gates a Netscape - impediscono a chi ha voglia, fantasia e conoscenza di lavorare. Di guadagnare. Non si può far nulla, insomma, non puoi inventarti né un'applicazione né un'estensione se prima non hai pagato (e salato) i diritti a chi vende i dati iniziali. E così la new economy resta identica alla old economy: arricchisce solo chi è già ricco.

E-family: ecco il nuovo tecno-boom

Milioni di famiglie italiane sarebbero immerse in una grande rivoluzione tecnologica all'insegna dell'accoppiata telefonino-computer (e, in misura molto ridotta, della play station, dell'antenna parabolica e del lettore di compact disc) paragonabile a quella della lavatrice e del televisore che cambiò faccia alla vita domestica degli anni Sessanta. Lo sostiene una ricerca, di cui dà notizia la Repubblica, commissionata dalla Federazione delle imprese di comunicazione e informatica Niche Consulting che misura per la prima volta l'impatto di questi oggetti sull'ambiente familiare. Così, viene coniata la categoria delle famiglie ad alta multimedialità che risultano in fortissima espansione: erano complessivamente poco più di un milione nel 1996 e oggi sono tre milioni e 700mila.

La bolletta della luce si paga su Internet

Sul Messaggero, Repubblica e Giornale la notizia del bollettino postale che può essere pagato via Internet. Sul quotidiano romano vengono date tutte le informazioni sui servizi on line delle Poste italiane: al momento è possibile pagare il bollettino di conto corrente per le utenze (luce, acqua, telefono) ma in seguito si potranno compilare sul computer e versare anche quelli meno comuni e non pre-stampati. Tra le iniziative più interessanti presentate ieri, una società creata da una costola delle Poste, la Eboost, fornirà il servizio completo chiavi in mano a chiunque voglia vendere qualcosa sul Web. Non si tratta, però, di un portale: le Poste non vendono prodotti "per non mettersi in concorrenza con gli operatori commerciali - spiega Corrado Passera, amministratore delegato - Noi offriamo solo un'infrastruttura che servirà a dare impulso al commercio elettronico italiano".

In breve

Oggi il Comitato dei ministri definirà le linee guida del bando di gara per le licenze Umts, i telefonini di terza generazione. Se ne parla sul Giornale e sul Sole 24 Ore. Il Giornale sottolinea che l'ultima incognita riguarda il numero dei rilanci e la possibilità che sia fissato un tetto al miglioramento delle offerte finanziarie. Infine, sulla possibilità di un dilazionamento del pagamento delle licenze chieste da tutti gli operatori l'indirizzo che va delineandosi è quello di suddividere in tre anni l'esborso, come promesso dal ministro delle Comunicazioni Salvatore Cardinale.