Roma, 16 Maggio 2000
Vertice G8, Europa scettica sullo sceriffo anti hacker

A Parigi i G8 si interrogano sulla sicurezza informatica. Un debutto in sordina per la Borsa serale. Partono le trattative per la fusione Olivetti Tecnost.

 

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Economia dei media


Combattere a livello planetario la cybercriminalità e rafforzare la cooperazione tra gli stati senza interferire con lo sviluppo della new economy. Questi i punti chiave del dibattito avviato a Parigi in un vertice internazionale sull'argomento oggi all'attenzione della stampa.

Dalle minacce di morte via e-mail alla frode finanziaria, al sabotaggio di servizi pubblici e privati: aumenta ogni giorno l'emergenza criminalità cibernetica, "la terza grande minaccia per le grandi potenze dopo le armi chimico-batteriologiche e il nucleare", secondo Colin Rose della società scozzese Buchanan International. "La vulnerabilità dei sistemi informatici che erogano servizi essenziali - sostiene sul Messaggero Umberto Rapetto - è il tallone d'Achille delle civiltà evolute. Si pensi alla capacità di inquinare gli archivi elettronici con attacchi semantici che non lasciano segni esteriori". Per tre giorni i rappresentanti dei G8 (i sette grandi più la Russia), imprese, poliziotti e esperti del settore si interrogheranno sull'adozione di un piano comune per fronteggiare hacker, cracker, (i delinquenti veri e propri che usano la rete per perpetrare i loro crimini), e terrorismo informatico. Diverse le posizioni in campo. Gli Stati Uniti chiedono la creazione di una cyber polizia internazionale, una sorta di sceriffo del Web libero di operare in tutti gli stati e di investigare nei sistemi informatici di altri paesi. Scettici gli europei, in particolare la Francia. "Dal punto di vista del diritto il cyberspazio non esiste" ha detto il ministro degli Interni francese Jean Pierre Chevenement. Le infrazioni legate alle nuove tecnologie sono previste nei codici nazionali, resta quindi il dovere di "adattarsi agli imperativi di rapidità e efficienza" che impone questa nuova forma di criminalità. Le aziende informatiche dal canto loro temono l'introduzione di controlli che limitino la libera navigazione sulla rete, e chiedono di "non rallentare l'innovazione".

E per quanto riguarda le indagini sul sabotaggio dei siti istituzionali italiani dei giorni scorsi, la polizia postale delle comunicazioni sembra aver abbandonato la posta brasiliana. "Stiamo lavorando in Italia" si sono limitati a dire gli agenti della Postale. Su Il Giornale, in un'intervista, Franco Frattini, presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza, lamenta la scarsa attenzione del governo sul tema della sicurezza informatica, più volte affrontata dai rapporti del comitato . "Nessuno ha capito che non ci sono in ballo soltanto le telecomunicazioni ma la sicurezza del paese, che si rischia cioé di lasciare ai pirati una finestra aperta sulla pubblica amministrazione. Da noi manca una cultura del coordinamento, i rapporti dei servizi finiscono nei cassetti, dove non li guarda più nessuno"

Debutta la Borsa serale, avvio al rallentatore

In prima pagina su La Repubblica e nelle pagine interne dei principali giornali il resoconto della partenza delle contrattazioni prolungate, il primo caso europeo di Borsa "fuori orario". Gli ordini sono arrivati via Internet dai computer di casa e dai privati collegati tramite telefono ai call center delle banche e delle società di intermediazione. Ma il volume complessivo degli scambi non ha superato i 56 miliardi, circa l'1 per cento di una seduta ordinaria. E il mercato si è aperto e chiuso all'insegna dell'hi-tech: fra i primi ordini l'acquisto di una manciata di Cdweb mentre l'ultimo è stato per 100 azioni della Bipop. Soddisfatto l'amministratore delegato di Borsa Italiana, Massimo Capuano, ma secondo molti operatori è ancora presto per tracciare un bilancio definitivo. Oggi si replica e sullo sfondo domina l'attesa per la il verdetto della Federal Reserve che potrebbe decidere oggi di alzare i tassi di interesse per contenere il rischio inflazione.

Al via Olitec

Nelle pagine economiche di tutti i giornali e in prima pagina sul Sole 24 Ore la notizia dell'imminente fusione tra Olivetti e Tecnost. La fusione per incorporazione di Tecnost in Olivetti è stata infatti esaminata ieri dai consigli di amministrazione delle due società che hanno dato mandato a Arthur Andersen di valutare i concambi. I due organismi amministrativi torneranno a riunirsi sabato 27 maggio per il via libera definitivo. In una nota dell'Olivetti si afferma che "il consiglio farà sì che le modalità dell'eventuale operazione di fusione pongano al centro l'interesse primario del mercato e tengano conto delle aspettative di tutte le categorie di investitori obbligazionisti compresi".

In breve

Nelle pagine culturali della Stampa Carlo Massarini interviene sull'editoria nell'era di Internet, "una aggregazione meticcia e ibrida che sfugge a ogni controllo ma da cui uscirà una parte del domani". Per il conduttore di Mediamente non è in gioco la sopravvivenza del libro scritto, ("il percorso delle tecnologie non à per eliminazione diretta ma per stratificazione") ma una nuova modalità di interagire con la scrittura, "un atteggiamento, un modo di vivere, un senso di partecipazione a livello planetario". La chiave della "rivoluzione silenziosa che sarebbe un errore considerare soltanto formale" è senz'altro l'interattività e la continua mutazione della rete, "sempre pronta e essere modificata". Il risultato "una scrittura connettiva, fatta dell'unione babelica di tutti i wired people".

Scarso interesse per le potenzialità della new economy e pochi investimenti all'estero: un'indagine sulle imprese del nord est riportata dal Sole 24 Ore evidenzia la necessità di non adagiarsi sui successi del passato.

Su La Repubblica la notizia delle reazioni negative della Rai alla decisione della provincia di Bolzano di "commissionare" a un canale pubblico austriaco, per un costo di 1 miliardo e 700 milioni, un notiziario per le minoranze tedesche. "Fino ad oggi la nostra tv ha avuto un ruolo da protagonista nei notiziari per le minoranze linguistiche. Non era meglio - si chiede Vittorio Emiliani, consigliere d'amministrazione di Viale Mazzini - favorire una collaborazione tra le tv pubbliche italiana e austriaca? Trovo poi bizzarro che una provincia faccia l'editore tv".

Su La Stampa la notizia dell'accordo tra il portale Ciaoweb e il movimento Slow food per la creazione del sito che difende la tradizione del buon cibo italiano. Il sito sarà multilingue e offrirà informazioni su incontri, iniziative, eventi del movimento.

L'Unità intervista Emilio Brengio, creatore del progetto Rhoda per la didattica della matematica attraverso il computer, a proposito del congelamento dell'accordo governo-banche per permettere a docenti e studenti di acquistare computer a prezzi vantaggiosi. "Un'altra occasione persa - commenta Brengio - considerato che le analisi più recenti evidenziano un'altissima carenza nei prossimi anni di lavoratori nelle nuove tecnologie sarebbero necessari interventi immediati per diffonderne la conoscenza. Non basta mettere due computer per ogni scuola. Servono motivazioni continue, assistenza, sollecitazioni. È curioso che un bambino a casa maneggi computer, telecomandi e poi a scuola trovi Una realtà medievale".

Su tutti i giornali e in prima pagina sul Sole 24 Ore la notizia dell'avvio di Unico telematico, in linea da ieri. Il Giornale critica la lentezza del download del software per compilare la dichiarazione dei redditi e lamenta i problemi incontrati dagli utenti Mac e Unix. Il modello on line non è ancora predisposto per i possessori di partita Iva ma lo sarà da lunedì prossimo.