Roma, 16 Marzo 2000

Mercoledì nero per i titoli hi-tech

Il crollo in borsa dei titoli legati a Internet e alle nuove tecnologie travolge i mercati europei. Il programma di Romano Prodi per il vertice UE di Lisbona. Parte la joint venture Seat-Tin.it


In prima pagina sul Corriere della Sera, sull’Unità e sul Sole 24 Ore e in primo piano sui maggiori quotidiani nazionali il crollo dei titoli tecnologici legati alla new economy in tutti i mercati europei. L’ondata di ribassi ha letteralmente travolto Piazza Affari che è arrivata a perdere fino al 5 per cento bruciando ben 56 mila miliardi. E questa volta a fare da traino verso il basso sono stati proprio i titoli di Internet e delle telecomunicazioni: Telecom e Olivetti hanno perso più dell’8 per cento, Tecnost e Seat hanno frenato la caduta intorno al 7 per cento.

L’orribile mercoledì borsistico non ha risparmiato nessun listino del Vecchio continente: giù anche Francoforte a –3%, Parigi a –2,54% e Londra che ha limitato i danni con una perdita dello 0,62%. Solo l’andamento positivo registrato dal Dow Jones (+3%) a New York ha impedito che la giornata di ieri si trasformasse in uno spaventoso tracollo per la new economy. Oltreoceano sono stati proprio i titoli del Nasdaq a guidare il rilancio di Wall Street dopo la chiusura negativa di martedì scorso.  

Al di là degli andamenti dei mercati borsistici, il pericolo maggiore dopo la caduta dei cybertitoli è che si diffonda tra gli investitori la sensazione che i listini tecnologici e delle telecomunicazioni siano stati finora oggetto di pericolose sopravvalutazioni.­                                              

Prodi: “Prepararsi alla new economy è un dovere prioritario”

  In prima pagina sulla Repubblica l’articolo di Romano Prodi scritto per il settimanale tedesco Die Zeit dove il presidente della Commissione europea espone dettagliatamente il programma che proporrà ai Quindici al vertice di Lisbona il 23 e 24 marzo. Per Prodi la parola d’ordine è abbracciare la new economy senza ulteriori indugi e impegnarsi nel promuovere l’alfabetizzazione informatica nel Vecchio continente. Un programma da portare avanti senza timori reverenziali nei confronti degli Stati uniti poiché “l’Europa, nei prossimi  dieci anni, può diventare l’economia più competitiva del mondo”. Due i “punti cardine” sui quali si baseranno le proposte di Prodi al vertice di Lisbona. Innanzitutto potenziare “le riforme economiche che mirano allo sviluppo dell’economia del sapere”, e quindi sollecitare “l’integrazione totale dei mercati finanziari europei entro il 2005” e in secondo luogo investire più denaro per la formazione e l’alfabetizzazione digitale di tutti i cittadini della comunità europea. “Tutte le scuole, entro l’anno 2001, devono essere collegate a Internet, e tutti docenti devono essere istruiti all’impiego della Rete entro l’anno 2002”.

 

L’impegno di D’Alema per la new economy in Italia

  La Repubblica riporta un intervento di Massimo D’Alema sulle potenzialità del nostro paese nel campo della new economy e delle nuove tecnologie. Ieri pomeriggio, durante il Question Time alla Camera, il presidente del consiglio ha usato parole rassicuranti sulle misure governative in agenda per incentivare il progresso tecnologico, e sui prossimi provvedimenti che riguarderanno soprattutto il mondo scolastico. Come ha sottolineato D’Alema, nell’ultimo anno l’Italia ha dato segnali positivi in questa direzione: “Le statistiche mostrano una crescita impetuosa, anche in termini di fatturato, del mercato dell’Information and comunication technology.”

 

Al via il matrimonio finanziario Seat-Tin.it

 Nelle pagine economiche dei maggiori quotidiani grande rilievo viene dato alla notizia della fusione Seat-Tin.it che darà vita al gigante italiano del Web, primo operatore in Europa a sfruttare le nuove tecnologie Wap e Umts e presente lungo tutta la catena di Internet: dal mercato consumer al business to business.  Per stabilire i dettagli dell’operazione sono stati necessari due consigli di amministrazione delle società ma ieri, finalmente, dopo il via libera della Consob all’operazione senza Opa, è stato raggiunto l’accordo. Tin.it diventerà un Spa, e dalla sua scissione una metà confluirà insieme a Seat nel nuovo colosso, di cui Telecom controllerà il 64%. Nella fusione entrano anche Viasat e Saritel. Gli annunci di intesa non hanno però frenato la caduta dei titoli Seat e Telecom, trascinati dalla tendenza al ribasso di tutti i tecnologici.

 

In breve

 Nella sezione economica dei principali giornali trova spazio un’altra alleanza finanziaria, quella fra Tiscali e  Sanpaolo Imi per la nascita di un megasupermarket per il trading online. Ieri, infatti, il Cda del gruppo bancario torinese ha approvato l’ingresso della società di Soru nel capitale di Imiweb sim. Il commento di Rainer Masera, amministratore delegato di Sanpaolo: “Questo nuovo matrimonio online ha voluto dar vita a un player che sia leader in Italia  ma che si riveli competitivo anche sul mercato europeo.”

 Nella pagina Economia&finanza del Messaggero l’arrivo di Blu il quarto gestore di telefonia mobile pronto a lanciarsi sul mercato dalla prossima estate con l’obiettivo di far gravitare l’asse occupazionale della società verso il Sud. In attesa dell’assegnazione delle nuove licenze Umts, per le quali Blu è in corsa, è già stato varato in via sperimentale il primo call center della società a Calenzano, in provincia di Firenze.

 Sul quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, un editoriale di Vittorio Zucconi commenta l’annuncio di Clinton e Blair sulla necessità di rendere pubblica le ricerche sul Dna umano, riflettendo sulle ripercussioni finanziarie che le parole dei due leader politici hanno provocato nel mercato dell’hi tech. Un terremoto, che Clinton ha cercato di arginare, assicurando che il suo invito va nella direzione dell’allargamento della concorrenza, e non della restrizione.

 Sulle pagine economiche del Giornale ricompare il millennium bug. Dai dati diffusi dall’Istat è risultato un calo produttivo dello 0,5 per cento rispetto a dicembre e secondo Guidalberto Guidi, consigliere della Confindustria la pausa d’inizio anno sarebbe stata determinata dalle preoccupazioni legate all’effetto “baco”. Le imprese avrebbero attuato uno stop preventivo alla produzione per verificare che i computer funzionassero a dovere.

 Nella pagina di cronaca del Corriere della Sera il fenomeno dei nuovi cyberPaperoni americani. Negli Stati uniti è stata battezzata “sudden wealth syndrome”, sindrome della ricchezza improvvisa e pare abbia già colpito molti dei 350 mila super-ricchi che in America hanno raggiunto un reddito superiore ai 20 miliardi l’anno grazie a Internet. La “malattia” consisterebbe in una forte forma di depressione e infelicità che colpisce chi si arricchisce troppo velocemente.