In
prima pagina sul Giornale e sul Messaggero
l’attacco dei pirati informatici ai danni
di alcuni siti istituzionali italiani. I
sistemi dei ministeri della Sanità, dei
Trasporti, del Lavoro, della Difesa, delle
Politiche agricole e della Corte dei C0nti
sono stati violati. Sulle pagine Web, al
posto delle consuete informazioni, sono
apparse scritte volgari e beffarde. Gli hacker
hanno usato una tecnica chiamata “defacing”:
si individua una falla nel software, si
sferra l’attacco e si sostituisce il
contenuto grafico e testuale del sito. Gli
“inquinatori”, che si firmano Unabomber,
hanno agito probabilmente dal Brasile.
Umts,
costosa occasione
In
prima pagina sulla Repubblica
un’inchiesta di Federico Rampini sulla
posta in gioco nella corsa all’Umts, “la
battaglia
tecnologico-finanziaria del
decennio”, un affare da oltre 330 mila
miliardi, la prima occasione di rivincita
del Vecchio Continente per una volta in
anticipo sull’America. Solo il colosso
giapponese DoCoMo, che ha già fatto un
blitz in Europa acquistando il 15 per cento
della compagnia telefonica olandese Kpn,
potrebbe spiazzare i gruppi europei.
Sull’uso delle risorse derivanti dall’Umts,
però, l’Europa è spaccata. All’ultimo
vertice Ecofin, una settimana fa a
Bruxelles, il ministro dell’Economia
francese Laurent Fabius ha accennato alla
possibilità di spenderne una parte per
l’occupazione, la stessa proposta fatta in
Italia dal ministro del Lavoro Cesare Salvi.
La Germania, invece, ha ricordato che le
regole di Maastricht impongono di versare
tutto il ricavato alla riduzione dei debiti
pubblici. L’asta inglese, che ha già
fruttato 75 mila miliardi, sta facendo
lievitare i prezzi dell’Umts ma nessuna
impresa osa ritirarsi dalla competizione per
timore di un crollo in Borsa. In Francia,
invece, l’Autorità delle
telecomunicazioni si è espressa contro
l’asta competitiva con la motivazione che
il sovrapprezzo pagato dai gestori per le
licenze verrebbe poi scaricato sui
consumatori.
Umts
in prima pagina anche sul Sole 24 Ore.
Il quotidiano economico-finanziario prevede
un “futuro in grigio per i titoli
telefonici in Europa”, per effetto della
gara al rialzo nelle aste per le licenze
Umts in quasi tutti i paesi europei. “Gli
investimenti necessari allo sviluppo della
nuova tecnologia freneranno il flusso atteso
dei profitti” mentre i vantaggi non si
vedranno prima del 2003. A risentirne meno
dovrebbero essere i gestori già presenti
sul mercato Gsm che dispongono di maggiore
liquidità e forza finanziaria.
Secondo gli analisti, comunque, la
turbolenza “non intaccherà sul medio
termine le potenzialità di crescita di uno
dei comparti più dinamici in Europa”.
Commercio
elettronico, boom o no?
Il
supplemento E CorrierEconomia dedica
l’apertura alle difficoltà del commercio
elettronico. L’e-commerce al
dettaglio ha, infatti, un decollo più lento
del previsto e molte società “puntocom”
sono già vicine alla crisi. Gli investitori
sembrano aver realizzato improvvisamente che
molte promesse del commercio elettronico
erano eccessive. Nel settore del B2C (business
to consumer) le società devono spendere
molto per farsi conoscere, fidelizzare i
clienti e mantenere gli impegni di consegna
e non riescono a competere coi grandi
gruppi. Il nuovo mercato di punta dell’on
line è, ora, il B2B (business to
business) per le transazioni tra
aziende. I risparmi nelle forniture – fino
al 90 per cento – potrebbero far volare i
titoli della old economy.
Sull’inserto
di Repubblica Affari & Finanza si
parla, invece, di boom del commercio
elettronico. Gli acquisti decollano, come
dimostra il fatturato di Chl, prima società
europea nella vendita di informatica on
line, passato dagli 83 miliardi nel ’99 ai
200 attuali, i 50 mila ordini del
supermercato virtuale Flashmall e le 4000
vetrine virtuali aperte sulla directory di
Kataweb dedicata alle piccole e medie
imprese. Secondo gli esperti, infatti, le
aziende non sostenute da grandi gruppi
possono vincere in due modi: o con una
specializzazione spinta o inserendosi in
grandi portali. Anche l’inserto economico
di Repubblica concorda sul fatto che il
settore di maggior sviluppo è quello del
business aziendale.
In breve
Debutta
oggi in Borsa il quarto gestore telefonico,
Blu, che ha come azionista di riferimento
Luciano Benetton. Sia il presidente
Giancarlo Elia Valori che l’amministratore
delegato Enrico Casini sono convinti di
poter conquistare, con prezzi competitivi,
una buona quota di mercato. Anche Blu
concorrerà nella gara per l’assegnazione
delle licenze Umts, il cellulare di quarta
generazione. Sulla Stampa.
La
sezione Er@ digitale del Giornale
segnala il lancio di Netscape 6, la nuova
versione del noto programma di navigazione
Internet. Oltre a offrire prestazioni più
elevate sia con sistemi operativi Windows
che Mac, il nuovo browser punta su una serie
di funzioni personalizzabili. Netscape si può
scaricare gratuitamente dal sito della
società. La versione definitiva sarà
pronta entro la fine dell’anno.
In
vendita da settembre, invece, Windows
Millennium, l’erede di Windows 98, cui
dedica un articolo Affari & Finanza.
Avrà Explorer incorporato perché la
sentenza dell’Antitrust non è ancora
operativa. La rivoluzione Microsoft arriverà,
però, con Whistler, la piattaforma che
rappresenterà la convergenza tra i sistemi
operativi Windows98-Millennium e Windows
2000-NT, mettendo fine alla separazione tra
mercato consumer e mercato business
e creando una base comune più compatibile
con i diversi applicativi specifici.
La
rubrica Oltre l@ rete del Giornale
recensisce il cortometraggio The new
arrival, nato per Internet e presentato
al Festival di Cannes. Il film sfrutta la
tecnologia “Immersive” dando allo
spettatore la possibilità di scegliere
l’inquadratura che preferisce. La
differenza col cinema tradizionale è così
sintetizzata dalla regista Amy Talkington:
“c’è la stessa distanza che passa tra
il dipingere e lo scolpire”.
La
Stampa e il CorrierEconomia segnalano
che da oggi il ministero delle Finanze mette
a disposizione dei navigatori il software
per la dichiarazione dei redditi on line. Il
contribuente richiede al sito il codice
personale, le cui cifre, per ragioni di
sicurezza,
vengono in parte fornite tramite Web,
in parte spedite a casa. Si scarica, quindi,
dalla rete il modello interattivo e si
procede alla compilazione guidata.
Collegandosi al sito si spedisce la
dichiarazione e si ottiene la ricevuta on
line.