Roma, 15 Maggio 2000
Pirati informatici all'attacco dei ministeri

Attacco di pirateria informatica contro i siti di alcune amministrazioni centrali. Europa divisa su come usare i proventi dell'Umts. Commercio elettronico: boom del settore aziendale, crisi delle vendite al dettaglio.

 

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Commercio e servizi in rete 


In prima pagina sul Giornale e sul Messaggero l’attacco dei pirati informatici ai danni di alcuni siti istituzionali italiani. I sistemi dei ministeri della Sanità, dei Trasporti, del Lavoro, della Difesa, delle Politiche agricole e della Corte dei C0nti sono stati violati. Sulle pagine Web, al posto delle consuete informazioni, sono apparse scritte volgari e beffarde. Gli hacker hanno usato una tecnica chiamata “defacing”: si individua una falla nel software, si sferra l’attacco e si sostituisce il contenuto grafico e testuale del sito. Gli “inquinatori”, che si firmano Unabomber, hanno agito probabilmente dal Brasile.

 Umts, costosa occasione

In prima pagina sulla Repubblica un’inchiesta di Federico Rampini sulla posta in gioco nella corsa all’Umts, “la battaglia  tecnologico-finanziaria del decennio”, un affare da oltre 330 mila miliardi, la prima occasione di rivincita del Vecchio Continente per una volta in anticipo sull’America. Solo il colosso giapponese DoCoMo, che ha già fatto un blitz in Europa acquistando il 15 per cento della compagnia telefonica olandese Kpn, potrebbe spiazzare i gruppi europei. Sull’uso delle risorse derivanti dall’Umts, però, l’Europa è spaccata. All’ultimo vertice Ecofin, una settimana fa a Bruxelles, il ministro dell’Economia francese Laurent Fabius ha accennato alla possibilità di spenderne una parte per l’occupazione, la stessa proposta fatta in Italia dal ministro del Lavoro Cesare Salvi. La Germania, invece, ha ricordato che le regole di Maastricht impongono di versare tutto il ricavato alla riduzione dei debiti pubblici. L’asta inglese, che ha già fruttato 75 mila miliardi, sta facendo lievitare i prezzi dell’Umts ma nessuna impresa osa ritirarsi dalla competizione per timore di un crollo in Borsa. In Francia, invece, l’Autorità delle telecomunicazioni si è espressa contro l’asta competitiva con la motivazione che il sovrapprezzo pagato dai gestori per le licenze verrebbe poi scaricato sui consumatori.

Umts in prima pagina anche sul Sole 24 Ore. Il quotidiano economico-finanziario prevede un “futuro in grigio per i titoli telefonici in Europa”, per effetto della gara al rialzo nelle aste per le licenze Umts in quasi tutti i paesi europei. “Gli investimenti necessari allo sviluppo della nuova tecnologia freneranno il flusso atteso dei profitti” mentre i vantaggi non si vedranno prima del 2003. A risentirne meno dovrebbero essere i gestori già presenti sul mercato Gsm che dispongono di maggiore liquidità e forza finanziaria.  Secondo gli analisti, comunque, la turbolenza “non intaccherà sul medio termine le potenzialità di crescita di uno dei comparti più dinamici in Europa”. 

Commercio elettronico, boom o no?

Il supplemento E CorrierEconomia dedica l’apertura alle difficoltà del commercio elettronico. L’e-commerce al dettaglio ha, infatti, un decollo più lento del previsto e molte società “puntocom” sono già vicine alla crisi. Gli investitori sembrano aver realizzato improvvisamente che molte promesse del commercio elettronico erano eccessive. Nel settore del B2C (business to consumer) le società devono spendere molto per farsi conoscere, fidelizzare i clienti e mantenere gli impegni di consegna e non riescono a competere coi grandi gruppi. Il nuovo mercato di punta dell’on line è, ora, il B2B (business to business) per le transazioni tra aziende. I risparmi nelle forniture – fino al 90 per cento – potrebbero far volare i titoli della old economy.

Sull’inserto di Repubblica Affari & Finanza si parla, invece, di boom del commercio elettronico. Gli acquisti decollano, come dimostra il fatturato di Chl, prima società europea nella vendita di informatica on line, passato dagli 83 miliardi nel ’99 ai 200 attuali, i 50 mila ordini del supermercato virtuale Flashmall e le 4000 vetrine virtuali aperte sulla directory di Kataweb dedicata alle piccole e medie imprese. Secondo gli esperti, infatti, le aziende non sostenute da grandi gruppi possono vincere in due modi: o con una specializzazione spinta o inserendosi in grandi portali. Anche l’inserto economico di Repubblica concorda sul fatto che il settore di maggior sviluppo è quello del business aziendale. 

In breve

Debutta oggi in Borsa il quarto gestore telefonico, Blu, che ha come azionista di riferimento Luciano Benetton. Sia il presidente Giancarlo Elia Valori che l’amministratore delegato Enrico Casini sono convinti di poter conquistare, con prezzi competitivi, una buona quota di mercato. Anche Blu concorrerà nella gara per l’assegnazione delle licenze Umts, il cellulare di quarta generazione. Sulla Stampa

La sezione Er@ digitale del Giornale segnala il lancio di Netscape 6, la nuova versione del noto programma di navigazione Internet. Oltre a offrire prestazioni più elevate sia con sistemi operativi Windows che Mac, il nuovo browser punta su una serie di funzioni personalizzabili. Netscape si può scaricare gratuitamente dal sito della società. La versione definitiva sarà pronta entro la fine dell’anno.

In vendita da settembre, invece, Windows Millennium, l’erede di Windows 98, cui dedica un articolo Affari & Finanza. Avrà Explorer incorporato perché la sentenza dell’Antitrust non è ancora operativa. La rivoluzione Microsoft arriverà, però, con Whistler, la piattaforma che rappresenterà la convergenza tra i sistemi operativi Windows98-Millennium e Windows 2000-NT, mettendo fine alla separazione tra mercato consumer e mercato business e creando una base comune più compatibile con i diversi applicativi specifici. 

La rubrica Oltre l@ rete del Giornale recensisce il cortometraggio The new arrival, nato per Internet e presentato al Festival di Cannes. Il film sfrutta la tecnologia “Immersive” dando allo spettatore la possibilità di scegliere l’inquadratura che preferisce. La differenza col cinema tradizionale è così sintetizzata dalla regista Amy Talkington: “c’è la stessa distanza che passa tra il dipingere e lo scolpire”. 

La Stampa e il CorrierEconomia segnalano che da oggi il ministero delle Finanze mette a disposizione dei navigatori il software per la dichiarazione dei redditi on line. Il contribuente richiede al sito il codice personale, le cui cifre, per ragioni di sicurezza,  vengono in parte fornite tramite Web, in parte spedite a casa. Si scarica, quindi, dalla rete il modello interattivo e si procede alla compilazione guidata. Collegandosi al sito si spedisce la dichiarazione e si ottiene la ricevuta on line.