Roma, 13 Aprile 2000

Freno del governo all'Internet selvaggio

Al vaglio della Camera una serie di provvedimenti governativi contro il cybersquatting. Sui cibi transgenici Strasburgo boccia gli emendamenti "garantisti". Nuovo crollo in borsa dei titoli tecnologici.

 


“Internet, stop a sito selvaggio”: titola così L’Unità, in prima pagina, la notizia del pacchetto anti “cybersquatting”, annunciato ieri a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Massimo D’Alema. Ampio spazio ai provvedimenti per arginare le speculazioni sui domini Internet anche su tutti gli altri principali giornali che riportano i punti salienti del disegno governativo ora all’esame della Camera. Le nuove regole prevedono il divieto di usare nomi altrui per tutti i domini “.it”, ma anche “.org”, “ .edu” e “.com”, e multe salate per i trasgressori, con una sanzione minima di 60 milioni a risarcimento dell’uso indebito. E soprattutto: istituzione di un anagrafe del Web, presso l’Authority che ha sede al Cnr di Pisa, con il compito di regolare la registrazione dei domini e cancellare automaticamente i siti abusivi e quelli non utilizzati entro 90 giorni dalla data di registrazione. Insomma bando ai furbi: d’ora in poi non sarà più possibile registrare un dominio appropriandosi di nomi altrui o di una società o creare siti Web solo con lo scopo di rivenderli, come spiega il capo del governo nell’intervento riportato dal Corriere della Sera: “Vogliamo porre fine a una giungla non positiva, che ostacola lo sviluppo di Internet dando certezza giuridica al settore ed evitando abusi e confusioni”.

 

Dall’Europa nessuna garanzia ai consumatori sul biotech

 In primo piano sulla Stampa, il Manifesto, il Corriere della Sera, e l’Unità la direttiva approvata ieri dal Parlamento europeo per rendere più severe le norme sulla commercializzazione di organismi geneticamente modificati. Grande lo scontento degli ambientalisti che hanno già ribattezzato il provvedimento “direttiva Frankestein”. Sono state bocciate infatti una serie di norme che avrebbero conferito alla legge europea un carattere più ambientalista e pro-consumatori. Norme che fino all’ultimo, ma senza successo, sono state sostenute da Verdi, Pse, e altri schieramenti minoritari. Il parlamento ha, infatti, respinto, tra le altre, la proposta di attribuire alle imprese produttrici la “responsabilità” civile nel caso di danni provocati da coltivazioni di piante transgeniche. Soddisfazione invece da parte dalla commissaria europea all’Ambiente, Margot Wallstrom, che ha commentato così la seduta parlamentare: “Ora abbiamo una legislazione che protegge di più la salute umana e l’ambiente, ma al tempo stesso permette di trarre benefici dai vantaggi delle biotecnologie”.

 

Divieto Internet sul posto di lavoro, se la navigazione è per fini personali

 La Repubblica mette in evidenza l’emergere di una nuova forma di assenteismo, legata alla diffusione di Internet: la navigazione personale sul posto di lavoro. Ogni giorno – si rende noto nell’articolo - sono decine di migliaia i dipendenti pubblici e privati che si collegano alla Rete mentre sono a lavoro, scaricando pagine Web o mandando e ricevendo e-mail per scopi personali. Adesso, però, le imprese sono corse ai ripari e i computer messi sotto controllo negli ultimi mesi sono già ventimila. “Così come non si tollerava che il dipendente andasse a fare la spesa con la macchina della ditta” – commenta Fabrizio Bressani, manager della Itway, che distribuisce un programma di filtering per l’accesso dei computer al Web – “è giusto che oggi la Rete non diventi un diversivo che riduce la capacità produttiva dell’impresa”. Perciò, chi viene colto in flagrante mentre fa un uso improprio del computer in ufficio scattano provvedimenti punitivi: richiami, sanzioni e in alcuni casi anche richieste di risarcimenti. Sulla questione, il giornale diretto da Ezio Mauro, riporta le considerazioni del Garante della Privacy, Stefano Rodotà: “Così a prima vista direi che questa del controllo della navigazione in Rete è una questione che solleva subito degli interrogativi”. E aggiunge: “Bisognerebbe avere maggiori informazioni su questi software e chiarire se i dipendenti sono stati informati che esiste una forma di controllo e un’eventuale registrazione di dati”.

 

Nuovo crollo del Nasdaq ( -7%)

 Il Sole24Ore dedica ampio spazio al nuovo crollo del listino tecnologico, che ieri ha registrato una perdita del 7,07 per cento. Il tonfo del Nasdaq a New York ha trascinato a fine giornata anche il Dow Jones (-1,43%). La giornata nera è stata però attenuata nelle Borse europee, e Piazza Affari ha persino mostrato un discreto ottimismo, chiudendo in positivo la giornata. Secondo quanto riferisce il giornale economico, a innescare l’ondata di vendite a Wall Street è stata la revisione al ribasso delle stime di crescita di Microsoft.

 

In breve

 Il Corriere della Sera riporta i commenti politici all’annuncio di un prossimo decreto del capo del governo per creare un portale Italia su Internet. Il nuovo sito tricolore dovrebbe rappresentare uno strumento privilegiato per l’accesso alla Rete e avrebbe il compito di coordinare le informazioni esistenti in Rete sul nostro Paese. Oltre al portale di Stato – si legge sulla Stampa - il governo ha annunciato un’altra iniziativa all’insegna della new economy, il progetto “Skillpass”, finanziato da sei banche, per la formazione di 30mila persone da inserire nel mercato tecnologico.

 Nelle pagine Spettacoli del Messaggero, un articolo passa in rassegna i siti Internet delle più grandi rock star. Dal sito di David Bowie a quello dei fratelli Hanson, le pagine Web dei divi musicali non offrono solo informazioni, ma anche servizi a valore aggiunto come l’accesso alla Rete e una casella di posta elettronica. In ritardo i cantanti italiani: quasi tutti i big della canzone nostrana hanno un sito Web personale, ma pochi si sono lanciati nel commercio online.

 Sempre sul quotidiano romano, la notizia del primo “seggio elettronico” domenica prossima a San Benedetto del Tronto. In anteprima assoluta, nella cittadina marchigiana, infatti, verrà sperimentato in occasione delle elezioni regionali il voto elettronico. Al Ministero dell’Interno assicurano che la procedura digitale entrerà a pieno regime entro 36 mesi anche nel resto d’Italia. Così, grazie ad una smart card, ogni cittadino potrà recarsi in un chiosco tecnologico autorizzato ed effettuare le operazioni di voto tramite il computer.