Roma, 13 Marzo 2000

Privacy: al via la normativa italiana per la sicurezza delle banche dati

Dal prossimo 29 marzo scatta la normativa per la sicurezza delle banche dati elettroniche. La new economy  in Europa, le riflessioni di Dorbusch e Roche.


In prima pagina sul Sole 24 Ore il Dossier privacy. Navigando in Internet si possono conoscere e acquistare sistemi per violare i computer, come ad esempio cavetti di collegamento tra Pc e tastiera che registrano tutte le informazioni digitate o software che contengono tutte le parole di una lingua da usare per catturare una password. I pirati informatici, inoltre, sono facilitati anche da alcune ingenuità. Essi sanno, ad esempio, che nel 27 per cento dei casi si sceglie come password il nome di un parente e che spesso si utilizza la propria matricola lavorativa o si copia una parola letta sul cartellone pubblicitario davanti alla propria finestra. Ci si può difendere usando nomi di fantasia e cambiando spesso la parola chiave. Ma, per contrastare questi rischi dal 29 marzo scatta l'obbligo di proteggere le banche dati che custodiscono e gestiscono informazioni personali, obbligo che interessa tutti, privati e pubblica amministrazione. Il decreto 318 del '99 ha individuato le misure minime di sicurezza previste dalla legge sulla privacy: ogni azienda che gestisce dati sensibili deve approntare un documento programmatico sulla sicurezza (Dpss) che, sulla base dell'analisi dei rischi e dell'organizzazione preposta al trattamento, descriva i criteri tecnici adottati per la protezione delle informazioni personali.

L'Europa e la new economy

La Repubblica ospita in prima pagina un commento di Rudi Dorbusch, docente del Massachussetts Institute of Technology di Boston, sulla new economy in Europa. "La situazione si sta animando" - sostiene Dorbusch - "sul mercato azionario la nuova economia si sposta rapidamente verso il centro della scena". Inoltre, "tutti i gruppi stanno riesaminando il complesso delle loro attività per definire quelle da scorporare o da alienare". Il boom del mercato azionario sarà provvidenziale per l'Europa perché attirerà i capitali dagli Stati Uniti e dall'Estremo Oriente e sveglierà le burocrazie che ancora frenano il formidabile capitale umano disponibile. Anche per David Roche, che firma un editoriale su CorrierEconomia, l'Europa può farcela. Gli Stati Uniti hanno parecchi vantaggi, quali la mentalità, la flessibilità del lavoro e l'accesso più facile al capitale di rischio ma il Vecchio Continente ha buone possibilità di recupero. L'Europa ha già stabilito la sua leadership nella trasmissione dei dati via cellulare e ha un'industria manifatturiera in grado di gestire i cambiamenti in atto. L'unico rischio è che la Banca centrale europea blocchi la ripresa alzando i tassi di interesse in modo troppo aggressivo.

In breve

La Repubblica dà ampio risalto alla ripresa in Italia del cablaggio. Se Telecom ha messo da parte il progetto, Wind, e.Biscom-Aem, Colt e Albacom sono convinti, invece, che sia praticabile. Il maggior numero di soggetti in campo - 12 - è a Milano. Stefano Passigli, sottosegretario all'Innovazione, intervistato sull'argomento, lancia un allarme: "In Italia rischiamo una nuova migrazione interna da province senza tecnologie digitali ad altre ricche di infrastrutture". Il senatore sollecita, pertanto, un intervento dell'Authority delle comunicazioni per evitare che si creino nel paese zone di serie B.

Sul supplemento Affari & Finanza l'accordo tra Microsoft e Dns, l'azienda controllata da Murdoch specializzata nello sviluppo di software per le televisione interattiva. La società di Bill Gates cerca di allargare il suo raggio di azione entrando nel settore del web via Tv prima che il gigante Aol consolidi la sua posizione anche in questo campo. Si tratta di un mercato che nel 2004 svilupperà un giro d'affari di 12 miliardi di dollari.

Nel rapporto Trading Online ampio risalto alla rivoluzione del "mobile banking" ovvero l'interazione tra telefonia cellulare e informatica per l'accesso ai servizi bancari. Nel 2003 si prevedono in Europa 18 milioni di utenti, il doppio rispetto a quelli degli Stati Uniti. Sul fronte italiano quest'estate si giocherà un'accesa battaglia per l'assegnazione delle cinque licenze Umts (Universal mobile telecommunication system) ovvero la tecnologia della terza generazione di cellulari.

Il CorriereSoldi si occupa di commercio elettronico indicando i controlli da fare prima di comunicare il numero della propria carta di credito. Secondo i dati forniti dal dipartimento della polizia postale e delle telecomunicazioni, in un anno si sono registrati 40 mila casi di disconoscimenti di transazioni con carte di credito su Internet. Per uno shopping on line sicuro è bene, pertanto, accertarsi che il sito indichi nome e indirizzo del fornitore, usare un software con standard di sicurezza internazionale, stampare una copia dell'ordine e delle condizioni di vendita, fornire il proprio numero di carta di credito solo se viene garantita la trasmissione dei dati con un sistema di crittografia e verificare che sia prevista la restituzione della merce.

Anche la Chiesa italiana scopre Internet. La Stampa riferisce i dati emersi dal convegno "www.chiesa in rete" appena conclusosi ad Assisi. Sono già più di 2600 le realtà ecclesiali presenti in Internet. Sul sito Preti on line si può parlare con oltre 500 sacerdoti, su quello dei salesiani si fa catechesi, su quello della gioventù francescana è attiva una chat line. Ci sono poi pagine web che pubblicano il libretto della messa e i testi dei canti sacri e, naturalmente, non può mancare il sito istituzionale del Giubileo.

Si adegua ai nuovi scenari multimediali pure il mondo della formazione, come emerge da un articolo del Sole 24 Ore. Al Politecnico di Torino esistono aule strutturate per l'insegnamento a distanza con un sistema di telecamere orientabili per favorire il contatto tra docenti e studenti. All'Università di Trieste è stato creato il Progetto certificazione per offrire, in convenzione con le aziende, corsi su prodotti e tecnologie del settore informatico. Gli atenei milanesi Politecnico, Bocconi e Cattolica hanno avviato corsi sul commercio elettronico e un master sull'e-business è stato attivato anche dall'Università di Lecce. Alla Luiss di Roma, invece, si studia il management dei sistemi multimediali. L'Università di Bologna, invece, ha indetto tra i suoi iscritti un concorso per premiare le migliori idee imprenditoriali a base tecnologica.

Il supplemento culturale dell'Unità media riferisce le conclusioni di Alan Cooper, ex progettista Microsoft ora a capo di un'azienda che porta il suo nome, sull'inadeguatezza delle tecnologie attuali. In un libro uscito in Italia come "Il disagio tecnologico" ma intitolato in lingua originale "I matti gestiscono il manicomio", Cooper sostiene che la maggior parte del software in commercio è goffo e difficile da usare perché i programmatori non sanno progettare l'interattività e le aziende sono restie a dare spazio ai designer.

La sezione Er@ digitale del Giornale segnala la crescita di Riffage.com, il sito che la rivista americana Wired ha definito "l'Amazon dell'universo MP3". Si tratta di una comunità web dove i navigatori possono informarsi sui concerti, scambiarsi brani, votare per le canzoni e, naturalmente, scaricare i software necessari per l'ascolto. Il sito sarà presto tradotto in 9 lingue tra cui l'italiano. Il Giornale pubblica, inoltre, un Rapporto Telecomunicazioni. La parola d'ordine del settore sembra essere convergenza. Un testo dell'Unione Europea, intitolato appunto "Libro verde convergenza" descrive i cambiamenti in corso. Grazie alla tecnologia digitale si incontrano sistemi tradizionali e nuovi e si sviluppa l'integrazione tra i servizi.

Il Sole 24 Ore, infine, segnala il boom dei titoli delle industrie di hardware. I produttori di cavi, semiconduttori, periferiche, processori e apparecchi telefonici hanno raggiunto una capitalizzazione in Borsa di 3750 miliardi di dollari e si prevede che continueranno a crescere.