Roma, 12 Giugno 2000
L'Europa rischia di perdere il treno della new economy

L'Ocse lancia l'allarme: l'Unione europea in coda per l'hi-tech e l'occupazione. A Siena una rete di fili in fibra ottica dà via al cablaggio. Negli Stati Uniti sempre meno aziende optano per l'etichetta "dot.com"

Per approfondire queste tematiche nella nostra biblioteca digitale vai a:

Commercio e servizi in Rete
 
 
 

Le economie di molti Paesi dell’Unione europea, Italia in prima linea, rischiano di non riuscire a cogliere i frutti prodigiosi che la diffusione delle nuove tecnologie ha invece prodotto negli Stati Uniti. Il Sole 24 Ore riporta in prima pagina l’allarme lanciato dall’Ocse che nelle prossime settimane pubblicherà uno studio sull’argomento. L’analisi ha messo in evidenza il rapporto tra occupazione e crescita: il gap rispetto al reddito pro capite americano (quasi il 35 per cento in meno) si spiega, infatti, soprattutto con la bassa utilizzazione del lavoro in Europa. E i rimedi suggeriti sono principalmente due: incrementare l’occupazione, soprattutto quella dei soggetti deboli che rappresentano “un enorme potenziale di crescita”, e abbattere le barriere che ostacolano la new economy. “Talvolta – osserva l’Ocse – succede che le nuove imprese senza storia, strutture e interessi preesistenti sappiano cavalcare meglio le nuove tecnologie, inclusa la definizione di più efficienti forme di organizzazione. Per questo il compito più importante è fornire un contesto favorevole alla fioritura di attività imprenditoriali, facilitando gli ingressi in mercati sempre più competitivi.”

 

A Siena parte l’operazione “città cablata”

 Sulla Repubblica la notizia che dal 22 giugno a Siena verrà installata una rete comunale di fili in fibra ottica. Ciò permetterà ai senesi di vedere la tv satellitare, navigare su Internet ad alta velocità e di eliminare le antenne. L’esperienza della città toscana è importante in quanto, prima ancora che Telecom avviasse il piano Socrate per cablare l’Italia (peraltro abbandonato nel ’98 e ripreso quest’anno), Siena decise di sperimentare il cablaggio.  L’operazione non ha comportato lavori all’interno degli appartamenti: togliere le parabole e le vecchie antenne per passare al cavo sarà obbligatorio e gratuito entro il 30 giugno del 2001. Dopo questa data i cittadini dovranno provvedere a loro spese.

 

Il tramonto del dot.com

 Con la stessa rapidità con cui era esploso, il boom delle etichette con diretta allusione al business sul Web “dot.com” si avvia al tramonto. Il supplemento Affari e Finanza di Repubblica riferisce la nuova tendenza che viene dagli Stati Uniti. Le imprese, tanto più quelle della new economy, mirano a rifugiarsi dietro un’immagine più tranquillizzante e tradizionale da old economy. E presto, complice il crollo dei titoli hi-tech in Borsa, questa moda è destinata a sbarcare anche nel nostro Paese. Ad osservare il fenomeno in Italia, infatti, è Andreina Mandelli, responsabile executive education in e-marketing e e-commerce alla Sda Bocconi di Milano. “L’attuale inversione di tendenza  - spiega - è legata la necessità di trasferire un’immagine di solidità di fronte alle incertezze rilevate sul mercato finanziario nei confronti dei progetti di net economy”. La crisi dei listini, infatti, ha raffreddato i mercati: non basta più avere solo un’idea per andare in Borsa, ora sono necessarie iniziative studiate, elaborate e mirate.

On line la nascita di un elefantino

Ieri circa 50 mila persone si sono connesse alla Rete per assistere alla nascita in diretta di un elefantino. Moltissimi, infatti, avevano chiesto al direttore dello Zoo di Zurigo di essere aggiornati sui tempi della gestazione della partoriente Celya-Amali, pachiderma originaria dello Sri Lanka.

A riportare la cronaca dell’evento è il Corriere della Sera che ricorda anche il primo parto della storia di Internet. Nel 1998, infatti, due milioni di navigatori si erano collegati per assistere al primo vagito di Sean, il bambino nato nella sala parto dell’Arnold Hospital di Orlando, in Florida.

Ciò che accomuna i due nati è che in entrambi i casi, nascoste tra i panni sterili o la paglia, c’erano una o più webcam, cioè le telecamere che riprendono immagini da trasmettere su Internet. Nella gabbia dell’elefante, a Zurigo, ne erano state fissate due.

Sono tantissime le webcam sparse per il mondo a caccia di immagini, suoni e atmosfere da immettere in Rete e a questo proposito il quotidiano rende noto l’indirizzo di un sito Internet interamente dedicato alle riprese on line dai quattro angoli del globo, www.webring.org.

In breve

Su Internet gli italiani possono acquistare qualsiasi farmaco dal mercato on line americano. Ne dà notizia l’Unità che riporta i risultati di un’indagine della Federazione dei farmacisti italiani. Sulla Rete esistono siti “seri” certificati dalle autorità americane, ma anche siti “selvaggi” nei quali è possibile senza ricetta praticamente tutti i farmaci e persino le droghe. Questo fenomeno – secondo la Fofi, che difende gli interessi delle 16mnila farmacie nazionali – potrebbe trasformarsi in “deriva commerciale fuori da ogni controllo”.

Passeggiando tra le bancarelle di Porta Portese, a Roma, è già possibile acquistare la copia illegale dell’ultimo sistema operativo della Microsoft. Costa diecimila lire e non è l’unico prodotto hi-tech disponibile tra i banchi dello storico mercato della Capitale: sono disponibili anche telefoni cellulari, software pirata, macchine fotografiche digitali e molti altri prodotti tecnologici. Nell’era della new economy – fa notare il Messaggero – anche Porta Portese si adegua e offre business all’avanguardia.