Le
economie di molti Paesi dell’Unione
europea, Italia in prima linea, rischiano di
non riuscire a cogliere i frutti prodigiosi
che la diffusione delle nuove tecnologie ha
invece prodotto negli Stati Uniti. Il Sole
24 Ore riporta in prima pagina
l’allarme lanciato dall’Ocse che nelle
prossime settimane pubblicherà uno studio
sull’argomento. L’analisi ha messo in
evidenza il rapporto tra occupazione e
crescita: il gap rispetto al reddito
pro capite americano (quasi il 35 per cento
in meno) si spiega, infatti, soprattutto con
la bassa utilizzazione del lavoro in Europa.
E i rimedi suggeriti sono principalmente
due: incrementare l’occupazione,
soprattutto quella dei soggetti deboli che
rappresentano “un enorme potenziale di
crescita”, e abbattere le barriere che
ostacolano la new economy.
“Talvolta – osserva l’Ocse – succede
che le nuove imprese senza storia, strutture
e interessi preesistenti sappiano cavalcare
meglio le nuove tecnologie, inclusa la
definizione di più efficienti forme di
organizzazione. Per questo il compito più
importante è fornire un contesto favorevole
alla fioritura di attività imprenditoriali,
facilitando gli ingressi in mercati sempre
più competitivi.”
A
Siena parte l’operazione “città
cablata”
Sulla
Repubblica la notizia che dal 22
giugno a Siena verrà installata una rete
comunale di fili in fibra ottica. Ciò
permetterà ai senesi di vedere la tv
satellitare, navigare su Internet ad alta
velocità e di eliminare le antenne.
L’esperienza della città toscana è
importante in quanto, prima ancora che
Telecom avviasse il piano Socrate per
cablare l’Italia (peraltro abbandonato nel
’98 e ripreso quest’anno), Siena decise
di sperimentare il cablaggio.
L’operazione non ha comportato
lavori all’interno degli appartamenti:
togliere le parabole e le vecchie antenne
per passare al cavo sarà obbligatorio e
gratuito entro il 30 giugno del 2001. Dopo
questa data i cittadini dovranno provvedere
a loro spese.
Il
tramonto del dot.com
Con
la stessa rapidità con cui era esploso, il
boom delle etichette con diretta allusione
al business sul Web “dot.com” si avvia
al tramonto. Il supplemento Affari e
Finanza di Repubblica riferisce
la nuova tendenza che viene dagli Stati
Uniti. Le imprese, tanto più quelle della new
economy, mirano a rifugiarsi dietro
un’immagine più tranquillizzante e
tradizionale da old economy. E
presto, complice il crollo dei titoli
hi-tech in Borsa, questa moda è destinata a
sbarcare anche nel nostro Paese. Ad
osservare il fenomeno in Italia, infatti, è
Andreina Mandelli, responsabile executive
education in e-marketing e e-commerce alla
Sda Bocconi di Milano. “L’attuale
inversione di tendenza
- spiega - è legata la necessità di
trasferire un’immagine di solidità di
fronte alle incertezze rilevate sul mercato
finanziario nei confronti dei progetti di net
economy”. La crisi dei listini,
infatti, ha raffreddato i mercati: non basta
più avere solo un’idea per andare in
Borsa, ora sono necessarie iniziative
studiate, elaborate e mirate.
On
line la nascita di un elefantino
Ieri
circa 50 mila persone si sono connesse alla
Rete per assistere alla nascita in diretta
di un elefantino. Moltissimi, infatti,
avevano chiesto al direttore dello Zoo di
Zurigo di essere aggiornati sui tempi della
gestazione della partoriente Celya-Amali,
pachiderma originaria dello Sri Lanka.
A
riportare la cronaca dell’evento è il Corriere
della Sera che ricorda anche il primo
parto della storia di Internet. Nel 1998,
infatti, due milioni di navigatori si erano
collegati per assistere al primo vagito di
Sean, il bambino nato nella sala parto
dell’Arnold Hospital di Orlando, in
Florida.
Ciò
che accomuna i due nati è che in entrambi i
casi, nascoste tra i panni sterili o la
paglia, c’erano una o più webcam, cioè
le telecamere che riprendono immagini da
trasmettere su Internet. Nella gabbia
dell’elefante, a Zurigo, ne erano state
fissate due.
Sono
tantissime le webcam sparse per il mondo a
caccia di immagini, suoni e atmosfere da
immettere in Rete e a questo proposito il
quotidiano rende noto l’indirizzo di un
sito Internet interamente dedicato alle
riprese on line dai quattro angoli del
globo, www.webring.org.
In
breve
Su
Internet gli italiani possono acquistare
qualsiasi farmaco dal mercato on line
americano. Ne dà notizia l’Unità che
riporta i risultati di un’indagine della
Federazione dei farmacisti italiani. Sulla
Rete esistono siti “seri” certificati
dalle autorità americane, ma anche siti
“selvaggi” nei quali è possibile senza
ricetta praticamente tutti i farmaci e
persino le droghe. Questo fenomeno –
secondo la Fofi, che difende gli interessi
delle 16mnila farmacie nazionali –
potrebbe trasformarsi in “deriva
commerciale fuori da ogni controllo”.
Passeggiando
tra le bancarelle di Porta Portese, a Roma,
è già possibile acquistare la copia
illegale dell’ultimo sistema operativo
della Microsoft. Costa diecimila lire e non
è l’unico prodotto hi-tech disponibile
tra i banchi dello storico mercato della
Capitale: sono disponibili anche telefoni
cellulari, software pirata, macchine
fotografiche digitali e molti altri prodotti
tecnologici. Nell’era della new economy
– fa notare il Messaggero – anche
Porta Portese si adegua e offre business
all’avanguardia.