I principali
quotidiani forniscono gli ultimi
aggiornamenti sul caso del virus informatico
"I love you". Il misterioso autore
del programma è stato individuato dall'Fbi
ed è venuto alla ribalta ieri a Manila nel
corso di una conferenza stampa. Si chiama
Onel de Gulzman, ha 23 anni ed è il
fratello di Irene, la ragazza il cui
appartamento fu perquisito una settimana fa.
Il giovane ha ammesso di aver creato il
virus ma ha aggiunto di non sapere se l'ha
attivato e che, se l'ha fatto, è stato per
errore. Il ragazzo studia all'Ama,
l'Università cibernetica della capitale
filippina, ma non si è ancora laureato
perché le sue tesi sono state respinte: lo
studente sostiene che Internet costa troppo
e predica l'accesso alla rete gratuito e
libero dal controllo delle multinazionali.
"I love you" ha causato danni per
16 miliardi di lire, la maggior parte negli
Stati Uniti, che ora vorrebbero chiedere
l'estradizione. Contrarie le autorità delle
Filippine che temono che nell'ateneo di Onel
possa scatenarsi una rivolta.
Come
spendere i ricavi delle licenze Umts?
C'è già
polemica sull'utilizzo degli introiti
straordinari che arriveranno nelle casse
dello Stato dalla concessione delle licenze
Umts. Per il ministro della Funzione
pubblica Franco Bassanini l'entrata una
tantum non dovrebbe servire
all'alleggerimento della pressione fiscale o
all'aumento degli stipendi: i ricavi
dovrebbero, invece, essere destinati alla
riduzione del deficit pubblico ed,
eventualmente, a investimenti nella
tecnologia. Contrario il ministro del Lavoro
Cesare Salvi, che chiede che quel denaro
venga investito in occupazione. Lo
riferiscono l'Unità, il Sole
24 Ore e il Giornale.
La
selezione della specie nel commercio
elettronico
In Italia in sei
mesi è scomparso il 42 per cento dei siti
commerciali. Nello stesso periodo si è
registrato un tasso di natalità del 90 per
cento. Per ogni sito disattivato, cioè, ne
vengono inaugurati due. Questi i risultati
di uno studio dell'Osservatorio sull'e-commerce
del Politecnico di Milano, pubblicati dal Corriere
della Sera. A novembre del '99 i
siti dedicati alle vendite ai consumatori
erano 1253. Alla fine dell'anno il giro
d'affari complessivo è stato di 352
miliardi di lire, 218 dei quali sono stati
realizzati dai sei siti più grandi. Solo 22
siti hanno investito più di 50 milioni per
avviare l'attività e l'80 per cento non ha
speso quasi nulla in iniziative di
promozione. La media degli investimenti
iniziali dei siti americani è, invece, di
due miliardi di lire. Negli Stati Uniti,
inoltre, il commercio elettronico gode
dell'esenzione fiscale: il regime
provvisorio, che avrebbe dovuto cessare
nell'ottobre del 2001, è stato prorogato di
altri cinque anni, fino al 2006.
Un'altra
ricerca, effettuata da Forrester e
pubblicata dal Sole 24 Ore, individua
grossi rischi all'orizzonte degli "e-tailer",
i "venditori on line di consumi".
Per quest'anno si prevede un ulteriore
incremento del 17 per cento nel settore ma
il boom, che dura da quattro anni, sta per
finire. Questi operatori si sono preoccupati
finora esclusivamente di crescere,
subordinando a tale obiettivo la
profittabilità e la credibilità
finanziaria e sono stati colti impreparati
dalla "grande correzione" del
Nasdaq di fine marzo. Senza profitti da
esibire, il pericolo di crisi di liquidità
incombe, tranne che per quelli che hanno
conquistato posizioni dominanti, come Amazon
e eBay, o che hanno alle spalle gruppi
industriali consolidati, come Sony e
Wal-Mart. I ritmi di crescita, da qui al
2004, sono quindi destinati a rallentare ma
già nei prossimi mesi si deciderà il
destino di centinaia di dettaglianti on
line.
Miracolo
irlandese
Il supplemento
del Sole 24 Ore New Economy dedica
l'apertura al boom irlandese all'insegna
dell'hi-tech. L'Irlanda è riuscita, in
tempi rapidi, a passare da un'economia
rurale a una industriale d'avanguardia
grazie a una politica incentrata sulle
tecnologie. Nel paese si produce il 60 per
cento del software per applicazioni business
e il 40 per cento degli applicativi a
pacchetto venduti in Europa. Grazie a
incentivi fiscali, che limitano la
tassazione a quota 10 per cento, 1300 società
straniere, tra cui tutte le principali
multinazionali, operano in Irlanda.
L'infrastruttura di reti, con una ragnatela
di fibre ottiche a 2,5 Gbits al secondo, è
superiore a quella degli Stati Uniti e del
Giappone. Il Pil cresce del 7,5 per cento e
la disoccupazione è scesa al 4,75 per
cento. Il 40 per cento dei 30 mila laureati
annui sono specializzati nell'area tecnica.
Genova
come Seattle?
La domanda,
posta dall'Unità e dalla Stampa,
nasce dal timore di manifestazioni
violente degli eco-attivisti in
occasione della mostra-convegno sulle
biotecnologie in programma alla Fiera del
mare dal 24 al 26 maggio. Tebio, questo il
nome dell'esposizione, ospiterà 62 aziende
di 6 paesi industrializzati e 121 relatori
di 21 nazionalità. I nemici delle
manipolazioni genetiche e dei cibi
transgenici si sono riuniti in Mobilitebio,
un fronte cui aderiscono 230 associazioni (Ong,
cattolici, solidali, centri sociali e
movimenti ambientalisti) e parteciperanno a
una manifestazione di protesta.
In
breve
L'Unità
fa il punto sull'iter della legge sull'elettrosmog:
l'attesa normativa potrebbe passare in
Senato entro luglio per poi tornare alla
Camera, dove è già stata votata in prima
lettura, ed essere approvata in autunno.
Tre articoli sono già stati approvati e
nelle prossime settimane dovranno essere
analizzati 400 emendamenti. Tra le novità
introdotte da Palazzo Madama una più
precisa distinzione tra tutela sanitaria e
difesa dell'ambiente. Lo Stato, inoltre,
deve fissare i limiti per l'esposizione ai
campi elettromagnetici insieme alle
Regioni.
Sul manifesto
la presa di posizione dell'accusa alle
contropoposte di Bill Gates. Il Dipartimento
di Giustizia giudica inadeguate le misure
alternative chieste dall'azienda di Redmond
perché "non le impedirebbero di
dividere il mercato né di vendicarsi sui
costruttori di computer e sugli sviluppatori
di software che adottino tecnologie
concorrenti". Sembra, inoltre, che
nello stesso momento in cui promette una
diversa condotta Microsoft stia adottando
contro RealNetworks, produttrice di Real
Player, programma di gestione dell'audiovideo
in Internet, gli stessi metodi illegali
adottati anni fa contro il browser Netscape:
la società sta, infatti, regalando il
programma MediaPlayer insieme al sistema
operativo, nel tentativo di conquistare un
promettente mercato.
Non ha invece a
che fare con le carte processuali il
documento elaborato da Microsoft pubblicato
dal Sole 24 Ore. Lo "Skill
profile project" individua, infatti, le
professioni del futuro: otto profili per tre
aree di lavoro. Per quanto riguarda l'ambito
sistemistico il mercato necessita di
operatori di supporto tecnico e di
specialisti di sistema in ambienti di rete
locale, di specialisti con focalizzazione su
Internet e la sicurezza e di specialisti di
sistemi di telecomunicazioni. Nell'ambito
dello sviluppo occorrono, invece,
progettisti di software applicativo, di
applicazioni multimediali e di architetture
software. L'ambito del commercio richiede,
infine, consulenti commerciali.
Il ministro
della Pubblica istruzione Tullio De Mauro,
al Lingotto di Torino per inaugurare la
Fiera del libro, ha parlato del rapporto tra
nuove e vecchie tecnologie. "Nessun
timore che i computer soppiantino il
libro" - ha affermato. "In fondo
è la storia della nostra specie: quando
abbiamo imparato a parlare non abbiamo
smesso di usare i gesti e quando abbiamo
appreso la scrittura non abbiamo dimenticato
la parola". Il neoministro e filosofo
del linguaggio ha, però, osservato:
"il vero problema del computer è che
cosa ci mettiamo dentro. Forse non tutti
ricordano che i padri del computer lo
chiamavano Gigo, un acronimo che sta per 'garbage
in garbage out' ossia 'spazzatura dentro
spazzatura fuori'. Il potenziamento dei
mezzi non risolve il problema dei
contenuti". Sul Corriere della
Sera.
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