"È
davvero tutt'oro quel che riluce? La
capitalizzazione delle imprese neoquotate
riflette attese ragionevoli o è l'effetto
dell'esuberanza irrazionale che il nuovo,
purché nuovo, suscita
nell'investitore?". L'interrogativo
lanciato ieri da Luigi Spaventa, presidente
della Consob, la commissione di vigilanza
sulla Borsa, no, rimbalza oggi sulle prime
pagine di tutti i giornali, che offrono
commenti e riflessioni sul quadro di Piazza
Affari emerso ieri, a Milano, nel corso
dell'incontro annuale con il mondo
dell'economia. E proprio ieri il Nasdaq ha
perso il 5,8 per cento proprio per i timori di
sopravvalutazione del settore hi-tech. Una
Borsa adulta per capitalizzazione, numero di
società quotate e strutture tecniche e di
mercato all'avanguardia, ma viziata da
insider trading, abuso di informazioni
privilegiate, aggiotaggio, divulgazione di
notizie false o esagerate per alterare i
prezzi dei titoli, e quotazioni anomale.
questo il quadro disegnato dal presidente
della Consob. Nel corso del 99 la Commissione
ha inviato alla magistratura 38 segnalazioni e
in 30 casi è stato ipotizzato un illecito: un
balzo rispetto ai 21 dell'anno precedente. A
questo proposito Spaventa ha chiesto la
revisione immediata del regime sanzionatorio,
lamentando i troppo limitati poteri per
tutelare il mercato della Consob. Inoltre, ha
precisato, "la presenza dello Stato in
Borsa è ancora troppo forte e aumentano le
concentrazioni della proprietà
azionaria". Sulle società start-up
quotate in Borsa, Spaventa ha sottolineato
come dai prospetti esaminati è emerso che 4
su 10 ammesse non avevano mai pubblicato un
bilancio annuale e non prevedevano utili prima
del 2001. Un monito alla prudenza e alla
responsabilità rivolto a giornalisti di
economia, risparmiatori e soprattutto agli
intermediari. In particolare Spaventa ha
sottolineato la scarsità di venture
capitalist che altrove, come negli Stati
Uniti, "compiono una valutazione
professionale del rischio e del rendimento
delle nuove iniziative, prima del collocamento
pubblico, e svolgono una funzione di
filtro". Bacchettate anche agli analisti
che non sempre assolvono alla loro funzione di
critica e di orientamento per gli investitori.
Il 60 per cento degli studi del 99
raccomandava di comprare e solo il 6 per cento
di vendere. Concordano i commentatori con
l'analisi di Spaventa. "Allo sviluppo del
mercato non corrisponde ancora una crescita
deontologica adeguata da parte della
generalità degli operatori" commenta sul
Sole 24 Ore Marco Onado. Sul Corriere
della Sera Piergaetano Marchetti, docente
di diritto commerciale alla Bocconi di Milano,
si chiede se, dal momento che gli intermediari
operano anche sulle piazze internazionali, in
cui gli investimenti "su nuovi titoli da
parte di investitori stranieri non sono
irrilevanti, all'Italia non si riservino
comportamenti di minore professionalità che
altrove". La Repubblica offre il
commento di Federico Rampini che osserva:
"il capitalismo italiano non si sta
modernizzando con la stessa velocità con cui
cambia il comportamento dei
risparmiatori". Secondo Rampini la Consob
ha ragione "ma in attesa che il
legislatore le dia armi più efficaci tiri
fuori le unghie che ha". Sul principale
quotidiano economico di Milano, nell'inserto
Affari e Finanza, la versione integrale del
discorso di Spaventa.
Normativa Ue
sui cibi transgenici, è polemica
In prima pagina
i principali giornali segnalano l'entrata in
vigore del regolamento Ue sui cibi transgenici,
che obbliga i produttori ad indicare
sull'etichetta dei prodotti la presenza di
organismi geneticamente modificati se
contenuti in quantità superiore all'1 per
cento. Critiche da Verdi, consumatori e
produttori che giudicano il provvedimento
parziale e contraddittorio. Al centro della
polemica la non obbligatorietà dell'etichetta
ai fornitori di materie prive, la mancanza di
test standardizzati per verificare la presenza
di Ogm e la difficoltà dei controlli, in
particolare sulle importazioni.
In breve
Su La
Repubblica le critiche mosse da Francis
Collins, responsabile del consorzio pubblico
impegnato nella decifrazione del genoma umano,
ai risultati sul calcolo dei geni annunciati
dalla società Celera. Collins accusa Venier,
proprietario di Celera, di millantare dati che
in realtà non avrebbe o che comunque per il
metodo seguito risulterebbero ancora troppo
imprecisi.
Sul Corriere
della Sera la notizia dell'asta telematica
indetta da Idealab per acquistare il suffisso
.tv, che dovrebbe far gola in particolare alle
televisioni di tutto il mondo. Idealab ha a
sua volta comprato il suffisso da Tuvalu, nove
minuscoli atolli del Pacifico al costo di 100
miliardi di lire da verserà entro 12 anni.
L'asta in corso permetterà alla società,
secondo le previsioni, di guadagnare centinaia
di miliardi di lire.
Tutti i
giornali scrivono sull'apertura della 39esima
edizione del Salone del mobile a Milano. La
casa del futuro, secondo designer e
architetti, coniugherà tecnologia e
tradizione, oggetti new tech come schermi tv
ultra piatti, sistemi di controllo degli
elettrodomestici, illuminazioni complesse e
bagni iperattrezzati, con mobili e materiali
classici.
Sul Messaggero
e sul giornale fondato da Eugenio Scalfari la
notizia dell'avvio della sperimentazione, a
Imperia, della carta sanitaria europea che
grazie a un microchip permetterà agli utenti
di utilizzare le strutture sanitarie francesi
e del sud della Germania.
In prima pagina
del Sole 24 Ore la notizia del ritardo
delle case produttrici nella consegna del
software che permette al cittadino la
dichiarazione dei redditi tramite rete. Il
programma non sarà dipsonibile prima del 25
maggio a causa dei ritardi del ministero delle
Finanze nella redazione del modello. E dalle
associazioni di tributaristi arriva la
richiesta di una proroga, dal momento che il
pagamento delle imposte legate all'Unico è
fissato al 31 maggio.
La Repubblica
nelle pagine di cronaca presenta la
pubblicazione "The etiquette advantage in
business" dedicata alle norme corrette di
comportamento di chi usa le nuove tecnologie,
dal pc al fax al telefonino. La cosiddetta
Netiquette, ossia l'etichetta sulla rete. Tra
le norme prescritte, mai consultare Internet
durante l'orario di lavoro a scopi personali
come aggiornamenti di borsa o di risultati
calcistici, o ricerca di un altro impiego.
Sui principali
giornali la notizia che Telecom Italia ha
intenzione di offrire alle scuole un
vantaggioso pacchetto Internet, contribuendo,
in tal modo, alla diffusione di massa della
cultura informatica. Si tratta della
possibilità di collegarsi a costo fisso,
70mila lire al mese per connettersi ad alta
velocità.
Sul Sole 24
Ore un'inchiesta sul destino del
giornalismo nell'era della new economy.
Secondo esperti di media londinesi,
intervistati dal quotidiano, il giornale non
morirà schiacciato tra Internet e le agenzie
di stampa, ma diventerà sempre più ricco di
quegli approfondimenti e commenti che le
agenzie non hanno il lusso di permettersi.
Diverso il discorso per i giornali finanziari
che dovranno potenziare sempre più le
redazioni on line per assicurare informazioni
sui titoli in tempo reale. Scompare anche il
giornalista tuttologo del passato per lasciare
il posto a professionisti specializzati
In prima pagina
del Sole 24 Ore la notizia delle
previsioni sull'occupazione nel settore
hi-tech in America. Secondo uno studio dell'Information
Technology association of America, Itaa, le
aziende informatiche avranno bisogno di 1,6
milioni di dipendenti entro gennaio 2001 ma ne
assumeranno solo 850mila perché mancano le
figure ricercate. Di qui la richiesta al
Congresso di favorire il trasferimento di
lavoratori adeguati dall'estero.
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