In evidenza sulle prime
pagine dei principali quotidiani nazionali, in
particolare su Repubblica, Corriere della Sera
e Sole 24 Ore, l'operazione che porterà alla
nascita del primo vero colosso italiano del Web, la
fusione tra Tin.it e Seat Pagine Gialle. Il progetto,
annunciato ieri da Roberto Colaninno, amministratore
delegato di Telecom, prevede una partecipazione della
società telefonica al 29,9 % in Seat e sostituirà
l'annunciata quotazione in Borsa di Tin.it prevista per
giugno. Proprio dalla Borsa le prime reazioni positive
dopo la conferma dell'integrazione: la Seat è stato il
titolo più scambiato registrando un rialzo del 12%.
Su Repubblica
Federico Rampini individua nella fusione tra Seat e
Tin.it "l'irruzione prepotente nel capitalismo
italiano della Nuova Economia nata in America". E
dagli Stati Uniti, dall'esempio della fusione Aol-Time
Warner, Roberto Colaninno avrebbe tratto spunto per
portare avanti il suo progetto: "non basta avere
l'accesso telefonico alla grande Rete, controllare il
leader dei telefonini (…). Per essere competitivi
bisogna possedere anche i contenuti da vendere sul
Web". E in Italia nessuno più della Seat, con le
Pagine Gialle, vera e propria miniera di informazioni,
il motore di ricerca Virgilio e la FinEco, può dirsi
attrezzato in fatto di contenuti da veicolare su
Internet.
Al rialzo delle
quotazioni borsistiche della Seat in occasione della
maxi-fusione si ricollega sul Corriere della Sera
un articolo di commento di Alessandro Penati , La
moneta magica. Al di là del fatto che probabilmente
la moneta virtuale che circola su Internet vale meno di
quanto si pensi e del fatto che indubbiamente crea nuovi
soggetti economici sul mercato, Penati rileva che
"le banconote virtuali hanno valore perché la
Borsa ha fiducia in un'idea imprenditoriale abbinata a
una innovazione tecnologica".
La guerra dell'Fbi
contro i cyber-pirati
In primo piano e nelle
pagine di cronaca dei più importanti quotidiani
continua, tra accuse, sospetti e ipotesi, la caccia
degli agenti federali agli hacker che hanno seminato il
panico bloccando i più importanti siti Web
statunitensi. Nonostante il massimo impegno degli
esperti informatici dell'Fbi, non è stato raggiunto
finora nessun risultato concreto, il nemico rimane
"invisibile" e la provenienza dell'attacco
ignota. Il vice-ministro della giustizia Eric Holder ha
dovuto ammettere che l'unica cosa certa è che il
"piano criminale" è stato condotto da più di
un pirata. Bill Clinton intanto ieri avrebbe presentato
la proposta di mettere a capo della task force
per la sicurezza informatica un generale del Pentagono.
Nella sezione Finanza
& mercati del Sole 24 Ore, la notizia che
nonostante il massimo allarme suscitato dall'ondata di
terrorismo informatico, Wall Street ha ripreso a volare
con i titoli legati alla new economy, snobbando
così i pirati e confermando fiducia al mercato
telematico.
In
breve
Sul Giornale un
commento di Angelo Maria Petroni su Internet e politica.
Secondo Petroni, dall'esempio delle prossime primarie
per l'elezione del Presidente degli Stati Uniti, che in
Arizona si terranno via Web, potrebbe partire una vera
rivoluzione all'interno del sistema politico
democratico. Grazie alla facilità di instaurare una
"comunicazione bidirezionale tra eletti ed
elettori", Internet potrebbe dare una spinta
decisiva al passaggio dalla democrazia rappresentativa
alla democrazia diretta.
Sull'inserto settimanale
del Sole 24 Ore dedicato all'informatica, in
un'intervista a Umberto Paolucci, vicepresidente europeo
della Microsoft, si sottolinea la necessità di
investire nelle risorse umane in un settore in cui il
rischio più grande è che le tecnologie diventino più
importanti degli esseri umani. Presto, secondo Paolucci,
tutte le aziende saranno .com: "Essere .com sarà
come dire, oggi, che abbiamo il telefono. Ma le persone
.com cove sono? Bisognerà costruirle".
Ancora nell'inserto
dedicato all'informatica del principale quotidiano
economico italiano, nella sezione Internet, un articolo
sulla Net revolution che sta investendo il mondo
economico. Dall'esempio americano, si prevede che presto
il Web sarà il motore dell'economia mondiale e
contribuirà a migliorare la qualità della vita
soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
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