Roma, 09 Giugno 2000
Bill Gates non si arrende

La reazione del presidente di Microsoft alla sentenza che dispone la divisione della società. L'informazione on line divide i giornalisti. La crisi dei brevetti italiani. La penna che scrive e-mail

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Tutti i quotidiani seguono gli sviluppi della vicenda Microsoft. All'indomani della sentenza che ha disposto la divisione della compagnia in due società, una per i sistemi operativi e una per gli applicativi, la reazione di Bill Gates non si fa attendere. Il presidente del gruppo di Redmond annuncia, com'era prevedibile, il ricorso in appello e respinge l'ipotesi di trasferire l'attività all'estero. Gates continua a difendere la legittimità di "introdurre strumenti per l'uso di Internet all'interno di Windows" e a ritenere "indispensabile offrire software integrati" (Repubblica). Più duro l'amministratore delegato Steve Ballmer che ha definito il verdetto "un'ingiustificata intrusione del governo sul mercato". In Borsa, però, i titoli dell'azienda vanno al rialzo e nei sondaggi - lo riferisce il Corriere - Gates va meglio del presidente e dei candidati alla presidenza: il 69 per certo degli americani, infatti, ha un'opinione positiva di lui. Anche se tutti pensano che le pratiche monopolistiche devono essere condannate, il "ragazzo d'oro", per il suo talento e la sua attività filantropica, conquista molti favori. Sul Giornale Andrea Resti, docente presso l'università di Bergamo, sottolinea che la sentenza "non esclude espressamente che il signor Gates possa rimanere, in futuro, l'azionista di riferimento di entrambe le aziende". Inoltre, "le due società potranno farsi poca concorrenza se, come pare, opereranno su segmenti di mercato distinti". Sull'Unità Antonio Pollio Salimbeni sottolinea la concomitanza tra la sentenza americana e quella dell'Antitrust italiano contro i petrolieri e osserva che "sia nella Old Economy (petrolio e dintorni) che nella New Economy (industria tecnologicamente avanzata) le condizioni di libera competizione restano una regola del gioco fondamentale", nonostante le tentazioni monopolistiche siano sempre in agguato. Secondo il manifesto la linea di difesa di Gates è "non solo vagamente minacciosa ('faremo salire i prezzi') ma anche in contraddizione aperta con i miti fondamentali dell'economia di libero mercato". Un forum sul sito della Stampa registra, infine, le perplessità dei lettori: la maggior parte del pubblico ha un'opinione articolata e, anche se condivide la sentenza, ne critica l'intempestività.     

L'informazione on line divide i giornalisti
L'informazione on line divide i giornalisti. Lorenzo Del Boca, presidente della Federazione nazionale della stampa, ha dichiarato in un'intervista al Messaggero che i giornalisti rischiano "di essere tagliati fuori" se non raccolgono la sfida delle nuove tecnologie e che l'Ordine della categoria è "un conglomerato di interessi conservatori". Il Sole 24 Ore, la Stampa e il Corriere riportano le repliche di professionisti del settore alle accuse di Del Boca. Per Giorgio Bocca "Internet significa la morte del giornalismo". Per Mario Cervi, direttore del Giornale, "la vera sfida è non seguire la tv". Per Piero Ottone "il nuovo, cioè Internet, finirà per affermarsi". Per Franco Siddi, vice-presidente della Fnsi, "i siti Internet che fanno informazione vinceranno la sfida quando i proprietari-editori capiranno che la partita si gioca nella qualità e sull'informazione certificata perché proposta da operatori qualificati". Per Mario Petrina, presidente dell'Ordine dei giornalisti, "l'ordine va sburocratizzato, deve diventare più snello e va creato un giurì che in tempi rapidi decida per la deontologia. Se tutto questo non è possibile farlo, allora è meglio abolirlo".     
 
In Italia non si inventa più
In prima pagina sul Corriere della Sera un commento di Massimo Piattelli Palmarini sul declino del numero di brevetti di origine italiana. La notizia, secondo lo studioso, "rattrista, ma non può certo sorprendere. I brevetti sono la punta di un iceberg scientifico e tecnologico". La massa non visibile in superficie è costituita dal sistema universitario e dalla rete di collaborazioni tra industria e ricerca. "L'università italiana" - prosegue Piattelli - "ha via via digerito secondo i propri succhi gastrici ogni tentativo recente di ammodernamento e di spinta innovativa. I professori a contratto, creati dal legislatore per portare dentro le aule un sapere nuovo, pratico... sono diventati una routine per 'sistemare' provvisoriamente docenti locali senza un ruolo fisso". I ruoli di "super-esperti" istituiti per importare docenti stranieri sono anche serviti "a punteggiare carriere burocratico-accademiche italiane". Infine le vie preferenziali per giovani ricercatori con una formazione internazionale "sono state spesso occupate da beniamini di potenti baroni, inviati appositamente all'estero per ottenere tali facilitazioni" 
 
Arriva la penna che scrive e-mail
Il Messaggero annuncia il lancio di una biro in grado di scrivere e-mail. La super penna, in plastica e acciaio, contiene inchiostro e una microcamera che fotografa quello che viene scritto su una speciale carta puntinata che funziona da chip e converte la scrittura in formato digitale. Un trasmettitore invia i dati al computer e, quindi, ai destinatari dei messaggi di posta elettronica. Il nuovo strumento si chiama Anoto, è stato realizzato dalla società svedese C Technologies e si basa su un sistema di trasmissione a bassa frequenza detto Bluetooth, che Ericsson sta già pensando di utilizzare per i prossimi modelli di cellulari. Un'altra azienda, la Time Manager, produrrà la carta speciale di cui la penna ha bisogno per funzionare. La speciale puntinatura potrà anche essere stampata on line su fogli comuni. Per ora i prezzi sono alti, sui 100 dollari (circa 200mila lire) ma potrebbero scendere se il progetto avesse successo.
 
In breve
L'elettrosmog divide medici e imprenditori. Il Corriere della Sera pubblica le raccomandazioni della Società italiana di radiologia medica riguardo cellulari, tralicci ed elettrodomestici: usare l'auricolare, cambiare spesso orecchio durante la conversazione, estrarre completamente l'antenna e non ricaricare il telefono vicino a dove si dorme, non sostare a lungo accanto a trasmettitori radiotelevisivi e verificare che il forno a microonde non funzioni quando lo sportello è aperto. Il Sole 24 Ore riferisce, invece, le preoccupazioni di Renzo Tani, presidente dell'Anie, la federazione delle imprese elettroniche ed elettrotecniche, secondo il quale l'allarmismo sull'inquinamento elettromagnetico e l'eccesso di regole restrittive frenano la crescita della tecnologia e lo sviluppo di nuovi standard.
 
Il Giornale apre con la crisi dell'Unità. Il quotidiano fondato da Antonio Gramsci perde tre miliardi al mese e rischia la chiusura. Il vertice dell'azienda sta trattando con una cordata di imprenditori che potrebbe farsi carico della pesante situazione finanziaria e chiede una settimana di tempo, ma resta lo spettro della liquidazione. Attualmente il giornale impiega 124 giornalisti e vende oltre 40mila copie al mese. Oggi Walter Veltroni, segretario dei Ds, incontrerà il comitato di redazione. Un articolo ripercorre i 76 anni della storia della testata. 
 
Il supplemento dell'Unità Ecologia & territorio si sofferma su due iniziative di lotta contra le biotecnologie. Una riguarda la Gran Bretagna e vede schierato anche il miliardario Mohammed al-Fayed, proprietario dei magazzini Harrods: l'imprenditore ha scoperto che anche nella sua tenuta nell'Eastern Ross, come in molti altri terreni europei, è stata  seminata inavvertitamente colza transgenica insieme a quella convenzionale ed è pronto a farsi carico di tutte le spese legali di un'eventuale causa collettiva contro la compagnia di sementi responsabile dell'errore. Un altro fronte di battaglia è aperto negli Stati Uniti dove, con la bella stagione, tornano a colpire i guerriglieri delle serre, distruggendo le varietà agricole di laboratorio e mescolando i pollini per invalidare gli esperimenti in corso. 
 
In evidenza sul Sole 24 Ore e sulla Repubblica il monito del presidente della Banca centrale europea Wim Duisenberg sull'utilizzo dei proventi delle licenze Umts. Duisenberg esorta i governi a non usare il denaro ricavato dalle concessioni per ridurre le tasse ma a destinarlo all'abbattimento del debito pubblico. 
 
Il supplemento del Sole 24 Ore New Economy dedica l'apertura al boom del silicio: il mercato mondiale dei microchip cresce del 27 per cento e le previsioni per il 2000 sono ancora migliori. Considerando lo sviluppo planetario delle telecomunicazioni, non si vede, infatti, come potrebbe esserci un calo: i chip non sono solo dentro ai computer ma anche nelle infrastrutture per le fibre ottiche, nei sistemi di comunicazione senza fili, in tutti gli apparati di rete, nei modem... Insomma quello dei processori è sicuramente il settore su cui puntare per investimenti remunerativi.
 
Il Messaggero segnala un nuovo pericolo hacker: duemila computer negli Stati Uniti e in Europa sarebbero stati violati da due pirati informatici che si firmano Serbian e Badman. L'allarme è stato dato da Network Security Technologies, una società che si occupa di sicurezza on line per conto del dipartimento di Giustizia americano.
 
I pubblicitari si sono riuniti a Cagliari in un convegno intitolato Facciofintadisaperlo.it sponsorizzato da Kataweb, Publitalia e Sipra, per dibattere sulle sfide lanciate ai creativi dal nuovo mezzo telematico. Enrico Montangero, presidente dell'associazione che raggruppa le agenzie, si è detto sicuro che i professionisti del settore sapranno adattarsi al nuovo ambiente. Sulla Repubblica