Nella
sezione società&cultura della Stampa
l'esperimento dell'urna-Internet per le
primarie americane in Arizona. A parlarne,
riporta il quotidiano torinese, è Joe Mohen,
uno dei padri fondatori e amministratore
delegato di Election.com, il sito statunitense
che ha in gestione le prime elezioni ufficiali
via Web della storia americana. L'obiettivo di
Election.com è innanzitutto quello di
riuscire a dimostrare che la Rete può aiutare
gli americani a riconciliarsi con la politica.
Portando dieci milioni di elettori in più
rispetto alle ultime presidenziali per votare
il prossimo novembre Al Gore o George Bush jr.
Inoltre, aggiunge Mohen, "il voto online
fa risparmiare" e anche per questo lo
Stato della California avrebbe recentemente
pubblicato una ricerca su Internet che ha
riportato dati favorevoli alle elezioni
elettroniche.
I
dubbi che sorgono sono inerenti i problemi
giuridici, di privacy o di sicurezza delle
informazioni veicolate via Web. Ma anche su
questo Mohen assicura che i codici di
criptaggio e le difese contro gli hacker usati
dalla Election.com sono superiori agli
standard usati per le transizioni finanziarie
e per la protezione degli arsenali nucleari.
Intanto
l’Europa rimane a guardare. Secondo Regis
Jamin, responsabile in Europa della
Election.com, anche nel Vecchio continente
come in America il voto elettronico potrebbe
“far aumentare il flusso elettorale e
stimolare il voto dei più giovani”. Nel
frattempo però si attende che dagli Stati
Uniti arrivino dei segnali positivi dalle
prime prove di democrazia elettronica.
L’Unità,
a proposito di elezioni e Internet riporta la
guerra dei media sui risultati delle primarie
presidenziali negli Stati Uniti. Il trionfo di
Al Gore o George Bush jr. sugli altri
candidati è stato annunciato dai siti
Internet già dal pomeriggio bruciando
nettamente tutti i principali network
televisivi americani.
Internet
scatena la moda dei giochi di ruolo virtuali
Su
Repubblica
Niccolò Ammaniti, giovane scrittore
autore di “Branchie” commenta in
un’intervista l’ultima moda del Web: i
giochi di ruolo di ultima generazione,
interattivi ed estremamente realistici.
“E’ un altro pianeta rispetto ai classici
videogame”, afferma Ammaniti, “qui
giocando ci si insulta, si vedono le reazioni
umane. A volte fa impressione perché sai che
quel pupazzetto è manovrato da un altro uomo,
magari che sta in Giappone.” O in qualsiasi
parte del mondo, dal momento che i personaggi
sono animati da altre persone che partecipano
collegandosi via Internet con il proprio
computer. Secondo dati non ufficiali, si
tratta di una mania tra i giovani: attualmente
i giocatori sono circa tre milioni, e in
futuro sarebbero destinati a crescere
vertiginosamente.
Un vero e proprio record, insomma, se
si pensa al costo e alla difficoltà dei
videogame, che richiedono uno studio di
situazioni e di regole neppure paragonabili
con gli esami universitari più difficili.
Anche
sul Corriere
della Sera si parla di videogiochi. Ma
questa volta di quelli off line, perché la
distribuzione dell’ultimo modello della
Playstation, lanciato sul mercato appena una
settimana fa, è già stato sospeso. La nuova
console più popolare del mondo, e che in
pochi giorni ha venduto 980mila pezzi,
presenterebbe alcuni malfunzionamenti, in
particolare nella Memory Card, il sistema di
memorizzazione delle partite e di lettura dei
Dvd. Immediata la risposta della Sony: la
software house giapponese ha assicurato tutti
i clienti che le card difettose verranno
sostituite quanto prima.
La
nuova destra italiana hi-tech e internettiana
In
primo piano sul Corriere
della Sera, un’intervista a Tremonti,
deputato di Forza Italia, sulla proposta di
legge che assieme a Silvio Berlusconi ha
depositato giovedì scorso alla Camera. Il
documento, in otto articoli, prevede la
creazione di tre portali Internet per lo
sviluppo della new economy, propone
agevolazioni fiscali per le imprese che
intendono aprirsi all’e-commerce, equipara
fiscalmente l’editoria elettronica a quella
tradizionale e imporrebbe alla Rai di usare il
20 per cento delle trasmissioni in prima
serata per programmi di formazione dedicati
soprattutto all’informatica e all’inglese.
In
breve
Nella
sezione economica del Corriere della Sera e della Repubblica
il nuovo progetto di e-banking che prevede
l’accordo tra Ibm e Telecom per la
distribuzione di centomila computer forniti di
collegamento Internet ad altrettanti clienti.
L’iniziativa è di Banca-Intesa che con un
investimento di 250 miliardi intende lanciare
in maniera decisa i nuovi servizi di home
banking e la nuova piattaforma IntesaTrade per
gli scambi azionari in Rete.
In
prima pagina sul Sole
24 Ore l’imminente apertura di Portale
Italia, una “piazza virtuale” che dovrebbe
favorire la conoscenza dei prodotti italiani
in tutto il mondo.
Il
progetto, che verrà presentato ufficialmente
la prossima settimana, dovrebbe costituire un
valido ausilio alla promozione delle piccole e
media imprese made in Italy permettendo ad
esempio di valutare tempestivamente la loro la
competitività rispetto alla concorrenza e
mettendo a disposizione studi sempre
aggiornati sullo sviluppo dei settori
economico e finanziario differenziati per area
geografica.
Nella
sezione economia&finanza del Messaggero
un esempio degli effetti del fenomeno
Internet sulle pubbliche amministrazioni. Gli
uffici del Provveditorato Generale dello Stato
che provvedeva agli acquisti statali per
quanto riguardava computer, scrivanie, penne,
auto di rappresentanza sta per essere
sostituito dalla Consip, una spa di proprietà
pubblica, che sovrintenderà agli
approvvigionamenti statali esclusivamente via
Internet. Si calcola che la modernizzazione
degli uffici, la creazione di una rete di
commercio elettronico farà
risparmiare allo Stato 1.500 miliardi di lire
l’anno sul costo degli acquisti ma pone il
problema di trecento dipendenti da
ricollocare.
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