Roma, 09 Marzo 2000

Elezioni online per dieci milioni di suffragi in più

In Arizona le prime elezioni ufficiali via Web incoronano Al Gore e George Bush jr. Le ultime mode della Rete tra giochi di ruolo virtuali e videogame ( sempre più sofisticati. Parte da BancaIntesa una nuova proposta per lanciare l' e-banking in Italia.


Nella sezione società&cultura della Stampa l'esperimento dell'urna-Internet per le primarie americane in Arizona. A parlarne, riporta il quotidiano torinese, è Joe Mohen, uno dei padri fondatori e amministratore delegato di Election.com, il sito statunitense che ha in gestione le prime elezioni ufficiali via Web della storia americana. L'obiettivo di Election.com è innanzitutto quello di riuscire a dimostrare che la Rete può aiutare gli americani a riconciliarsi con la politica. Portando dieci milioni di elettori in più rispetto alle ultime presidenziali per votare il prossimo novembre Al Gore o George Bush jr. Inoltre, aggiunge Mohen, "il voto online fa risparmiare" e anche per questo lo Stato della California avrebbe recentemente pubblicato una ricerca su Internet che ha riportato dati favorevoli alle elezioni elettroniche.

I dubbi che sorgono sono inerenti i problemi giuridici, di privacy o di sicurezza delle informazioni veicolate via Web. Ma anche su questo Mohen assicura che i codici di criptaggio e le difese contro gli hacker usati dalla Election.com sono superiori agli standard usati per le transizioni finanziarie e per la protezione degli arsenali nucleari.

Intanto l’Europa rimane a guardare. Secondo Regis Jamin, responsabile in Europa della Election.com, anche nel Vecchio continente come in America il voto elettronico potrebbe “far aumentare il flusso elettorale e stimolare il voto dei più giovani”. Nel frattempo però si attende che dagli Stati Uniti arrivino dei segnali positivi dalle prime prove di democrazia elettronica. 

L’Unità, a proposito di elezioni e Internet riporta la guerra dei media sui risultati delle primarie presidenziali negli Stati Uniti. Il trionfo di Al Gore o George Bush jr. sugli altri candidati è stato annunciato dai siti Internet già dal pomeriggio bruciando nettamente tutti i principali network televisivi americani.

 Internet scatena la moda dei giochi di ruolo virtuali

 Su Repubblica Niccolò Ammaniti, giovane scrittore autore di “Branchie” commenta in un’intervista l’ultima moda del Web: i giochi di ruolo di ultima generazione, interattivi ed estremamente realistici. “E’ un altro pianeta rispetto ai classici videogame”, afferma Ammaniti, “qui giocando ci si insulta, si vedono le reazioni umane. A volte fa impressione perché sai che quel pupazzetto è manovrato da un altro uomo, magari che sta in Giappone.” O in qualsiasi parte del mondo, dal momento che i personaggi sono animati da altre persone che partecipano collegandosi via Internet con il proprio computer. Secondo dati non ufficiali, si tratta di una mania tra i giovani: attualmente i giocatori sono circa tre milioni, e in futuro sarebbero destinati a crescere vertiginosamente.  Un vero e proprio record, insomma, se si pensa al costo e alla difficoltà dei videogame, che richiedono uno studio di situazioni e di regole neppure paragonabili con gli esami universitari più difficili.

 

Anche sul Corriere della Sera si parla di videogiochi. Ma questa volta di quelli off line, perché la distribuzione dell’ultimo modello della Playstation, lanciato sul mercato appena una settimana fa, è già stato sospeso. La nuova console più popolare del mondo, e che in pochi giorni ha venduto 980mila pezzi, presenterebbe alcuni malfunzionamenti, in particolare nella Memory Card, il sistema di memorizzazione delle partite e di lettura dei Dvd. Immediata la risposta della Sony: la software house giapponese ha assicurato tutti i clienti che le card difettose verranno sostituite quanto prima.

 La nuova destra italiana hi-tech e internettiana

 In primo piano sul Corriere della Sera, un’intervista a Tremonti, deputato di Forza Italia, sulla proposta di legge che assieme a Silvio Berlusconi ha depositato giovedì scorso alla Camera. Il documento, in otto articoli, prevede la creazione di tre portali Internet per lo sviluppo della new economy, propone agevolazioni fiscali per le imprese che intendono aprirsi all’e-commerce, equipara fiscalmente l’editoria elettronica a quella tradizionale e imporrebbe alla Rai di usare il 20 per cento delle trasmissioni in prima serata per programmi di formazione dedicati soprattutto all’informatica e all’inglese.

 In breve

 Nella sezione economica del Corriere della Sera e della Repubblica il nuovo progetto di e-banking che prevede l’accordo tra Ibm e Telecom per la distribuzione di centomila computer forniti di collegamento Internet ad altrettanti clienti. L’iniziativa è di Banca-Intesa che con un investimento di 250 miliardi intende lanciare in maniera decisa i nuovi servizi di home banking e la nuova piattaforma IntesaTrade per gli scambi azionari in Rete.

 In prima pagina sul Sole 24 Ore l’imminente apertura di Portale Italia, una “piazza virtuale” che dovrebbe favorire la conoscenza dei prodotti italiani in tutto il mondo.

Il progetto, che verrà presentato ufficialmente la prossima settimana, dovrebbe costituire un valido ausilio alla promozione delle piccole e media imprese made in Italy permettendo ad esempio di valutare tempestivamente la loro la competitività rispetto alla concorrenza e mettendo a disposizione studi sempre aggiornati sullo sviluppo dei settori economico e finanziario differenziati per area geografica.

 Nella sezione economia&finanza del Messaggero un esempio degli effetti del fenomeno Internet sulle pubbliche amministrazioni. Gli uffici del Provveditorato Generale dello Stato che provvedeva agli acquisti statali per quanto riguardava computer, scrivanie, penne, auto di rappresentanza sta per essere sostituito dalla Consip, una spa di proprietà pubblica, che sovrintenderà agli approvvigionamenti statali esclusivamente via Internet. Si calcola che la modernizzazione degli uffici, la creazione di una rete di commercio elettronico  farà risparmiare allo Stato 1.500 miliardi di lire l’anno sul costo degli acquisti ma pone il problema di trecento dipendenti da ricollocare.