La
Repubblica, il Corriere della Sera,
il Sole 24 Ore e la Stampa danno
particolare rilievo alla previsione per il
2005 di D'Alema che promette uno sconto sul
computer a ogni famiglia con studenti. Il
presidente del Consiglio lo ha annunciato ieri
nel corso del convegno "I have an
e-dream" organizzato da Punto.it a
Milano. Sul Corriere della Sera viene
riportata la risposta del premier all'e-mail
di un utente della Rete che chiedeva come lo
Stato possa aiutare le imprese della new
economy. D'Alema, confermando il progetto
del "portale Italia" (una rete
telematica pubblica a disposizione delle
piccole aziende), sottolinea che il governo
può intervenire, ma solo in modo indiretto
creando le condizioni per allargare l'accesso
on line. A questo proposito, la Stampa
intervista il ministro dei Trasporti Pierluigi
Bersani che si dichiara ottimista sulle
possibilità che l'Italia recuperi il ritardo
nella new economy. Secondo Bersani,
L'Italia è già a buon punto dopo aver
avviato il processo di liberalizzazione nel
settore delle telecomunicazioni e investito
molto nella modernizzazione della pubblica
amministrazione. "Bisogna sfondare con
pacchetti di servizi per le piccole imprese e
per le famiglie, fare come con i telefonini:
senza grandi pensate ora siamo leader del
settore", conclude il ministro.
Crisi dei
mercati ma la new economy regge
Sul
Messaggero Stefano Trincia in “Old
economy in caduta libera, ma Internet
resta in piedi” commenta il crollo dei
titoli Procter&Gamble che ha trascinato
verso il basso tutte le Borse da Wall Street a
Piazza Affari. Trincia riporta l’opinione
dell’analista Peter Handerson della
Handerson Brothers che definisce la società
americana un colosso dai piedi di argilla.
Secondo Handerson, infatti, questa
protagonista dell’economia dei consumi
tradizionali è destinata a subire lo stesso
destino di profitti in calo di Coca Cola e
Gilette. Al contrario, i titoli legati alla new
economy non hanno ceduto se non
leggermente in chiusura di giornata.
Il Vecchio
continente a caccia di informatici
In
prima pagina sul Sole 24 Ore
l’allarme lanciato in Europa per la mancanza
di esperti in informatica. Ad annunciarlo ieri
è stato uno studio
condotto dall’International data
corporation con Microsoft: nel Vecchio
continente servono un milione e 700mila
informatici in tre anni. Un giacimento di
posti di lavoro che rischia di rimanere
inutilizzato e di far perdere ai paesi europei
380 miliardi di euro da oggi al 2003, secondo
un’altra analisi di Datamonitor.
Sempre
sul giornale economico la notizia
dell’accordo tra Poste e Omnitel per la
distribuzione e la gestione logistica delle
merci per il portale della società
telefonica. L’intesa prevede che le aziende
che metteranno in vendita i propri prodotti in
Rete, attraverso Omnitel 2000, potranno
servirsi delle Poste italiane per tutte le
fasi: dalla gestione del magazzino alla
consegna a domicilio, fino alla fatturazione e
all’incasso.
In
breve
Sul
supplemento del Sole 24 Ore Finanza
e Mercati l’operazione da 42 miliardi di
lire che permetterà alla VeriSign, un gigante
del software per le trasmissioni in codice su
Internet, il controllo della Network Solutions,
la società che dal ’92 gestisce per conto
del governo americano l’albo centrale dei
domini, i nomi che identificano i siti sul
Web.
Sull’Unità
e sulla Stampa la notizia
dell’attacco hacker contro il sito Internet
della Gallup, la più antica società di
sondaggi degli Stati Uniti. Domenica, due
giorni prima del “supermartedì” delle
elezioni primarie, alcuni pirati informatici
sono riusciti a sabotare il sito manipolando i
dati dei sondaggi sulle previsioni elettorali.
Le modifiche, che erano
piccole ma proprio per questo insinuose, sono
rimaste visibili sullo schermo
addirittura per sei ore.
L’episodio, mette in evidenza Ferdinando
Camon sull’Unità, è significativo
perché testimonia che ciò che davvero conta
ora è il risultato nel mondo virtuale, non i
voti che uno ha ma quelli che gli si
attribuiscono.
Nella
pagina che il Giornale dedica all’”Er@
digitale” il boom di software sviluppati per
bloccare l’accesso dei minorenni ai siti
porno. NetNanny, CyberPatrol, SafeSurf e
SurfWatch sono tutti programmi che, seguendo
le impostazioni degli utenti, non permettono
di accedere a determinate pagine Web. E
possono risultare utili non solo ai genitori
ma anche alle aziende che desiderano impedire
ai dipendenti la navigazione durante le ore di
ufficio all’interno dei siti “caldi”.
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