Il Giornale
intervista Jonas Birgersson, l'imprenditore svedese che
passa per essere il Gates europeo. Nel 1994, a soli
ventidue anni, ha fondato la sua prima società non
profit legata a Internet, nel '95 ha anticipato i tempi
creando The passage ovvero quello che poi sarebbe stato
chiamato un portale. Oggi la sua società di consulenza
per le aziende che vogliono entrare in rete, Framfab,
impiega 1500 dipendenti e ha sedi in mezza Europa.
Birgersson è ottimista sul futuro del nuovo continente:
"abbiamo ancora un grosso problema, ovvero la
mancanza di infrastrutture, ma ormai ci sono le risorse
per risolverlo nel giro di poco tempo. Stiamo lavorando
per realizzare una rete mobile a larga banda… Quando
questa operazione sarà completata, gli altri paesi
dovranno temerci". L'area scandinava da cui
Birgersson proviene, è, secondo il settimanale
americano Newsweek, il nuovo orizzonte della
tecnologia. Il basso numero di abitanti, le
telecomunicazioni avanzate, l'ottimo livello di
istruzione e una burocrazia snella, infatti, fanno dei
paesi nordici un terreno ideale di sviluppo della nuova
economia. Per ora, però, Europa e Stati Uniti viaggiano
ancora a due velocità diverse. In prima pagina sul
supplemento CorrierEconomia le banche centrali
degli Stati Uniti e d'Europa alle prese con la New
economy. Sia Greenspan che Duisenberg alzano i tassi di
interesse ma il primo è preoccupato che la nuova
economia, troppo aggressiva, generi inflazione mentre il
secondo che la nuova economia stenti ancora a decollare
e che non sia ancora iniziato il circolo virtuoso di
alta crescita e bassa inflazione.
Ford: un Pc ai
lavoratori e una lezione esemplare di nuova economia.
L'evoluzione economica in atto negli Stati Uniti sta
cambiano profondamente il rapporto tra imprese e
lavoratori. Federico Rampini commenta sulla Repubblica
l'iniziativa dell'industria americana Ford di regalare a
tutti i suoi dipendenti un computer: "attenzione a
chiamarlo paternalismo. Quel regalo, che alla Ford costa
600 miliardi, è stato concordato con i sindacati e fa
parte dell'ultimo contratto integrativo. Sta facendo
scuola rapidamente: una delle maggiori compagnie aeree
americane, Delta Airlines, ha già annunciato che farà
lo stesso, e altre grandi aziende seguiranno a
ruota". La campagna di alfabetizzazione informatica
lanciata dalla Ford si inserisce in una logica precisa:
"il boom americano sta toccando, per la prima volta
dal 1992, un limite serio: la penuria di manodopera…
Nel momento in cui il lavoro diventa una risorsa scarsa
le aziende capiscono quanto valore abbia". Il caso
Ford dimostra, dunque, che nell'era di Internet è
possibile riproporre "un modello cooperativo di
relazioni industriali".
Il boom della
telefonia: il dopo fusione Vodafone-Mannesamann, l'Adsl,
la febbre borsistica.
Su Affari & Finanza Stefano Carli
analizza gli effetti della fusione Vodafone-Mannesmann.
Qualcosa cambierà nelle strategie di Vodafone che non
si occuperà esclusivamente di cellulari ma dirigerà
una quota delle sue risorse allo sviluppo dei suoi
operatori di rete fissa. La joint venture con Vivendi
sembra favorire soprattutto i francesi. Sul versante
italiano ci sono vantaggi per Omnitel, che rischiava di
restare bloccata dal braccio di ferro tra i suoi
azionisti inglesi e tedeschi, e per Infostrada, che vede
avvicinarsi la quotazione autonoma in borsa. L'inserto
offre, inoltre, un rapporto sulla telefonia. Vengono
analizzati vantaggi e svantaggi della nuova tecnologia
Adsl. La linea asimmetrica digitale ad abbonamento è
dieci volte più veloce di una normale connessione
digitale e in grado, quindi, di migliorare in modo
rilevante la fruizione di immagini tridimensionali,
video e audio ad alta fedeltà. Evita, inoltre, onerosi
cablaggi in fibra ottica e consente all'utente di
rimanere collegato a Internet in permanenza a costo
zero. Lo svantaggio principale è di non garantire un
flusso di dati predeterminato: la velocità di
connessione, cioè, può oscillare tra picchi
elevatissimi e pochi Bps. Inoltre, il tratto massimo che
il servizio può coprire senza ricorrere a ripetitori è
di soli 5 chilometri. Telefonia in primo piano anche sul
Sole 24 Ore. A Piazza Affari i titoli telefonici
catalizzano l'attenzione degli investitori, tanto che
molti fondi italiani sono ormai ai limiti di portafoglio
consentiti dalla legge. La nascita del gigante
Vodafone-Mannesman dà un'ulteriore spinta alle
quotazioni dei titoli delle telecomunicazioni. L'attesa
è ora concentrata sui collocamenti dei provider del
calibro di T-Online (Deutsche Telekom) e di Tin.it
previsti per la prossima primavera.
In breve
Il rapporto del Sole
24 Ore dedicato alle banche si occupa della nuova
frontiera del virtual banking. Crescono gli operatori
che propongono la gestione telematica del conto corrente
e, grazie alla riduzione dei costi, sono in grado di
offrire ai risparmiatori buoni tassi di remunerazione.
Sul Corriere della
Sera, nelle pagine politiche, un articolo di Renato
Mannheimer sull'incidenza della Tv nel mercato
elettorale. Secondo i suoi calcoli la televisione sposta
il 7-8 per cento dei consensi. La Rai "sembra
influenzare più gli elettori dei partiti in qualche
modo legati a un'ideologia 'storica'… mentre i tre
canali Mediaset appaiono più efficaci sui votanti per
le forze non riconducibili a una tradizione
precisa". Il futuro della Tv sarà in rete. La
sezione MultiMedia dell'inserto CorrierEconomia dà
ampio risalto all'intervisione, cioè alla televisione
su Internet. Lo sviluppo di questa realtà è stato al
centro di Imagina, la rassegna europea delle immagini
digitali e dei mondi virtuali appena conclusasi a
Montecarlo. La Nuova economia sta ormai prendendo il
sopravvento nelle pagine dei principali giornali
economici. Sul Wall Street Journal il 15 per cento della
raccolta pubblicitaria proviene ormai da aziende .com;
sul Financial Times il fatturato della pubblicità di
società del settore tecnologico nel corso del '99 è
cresciuto del 19 per cento rispetto all'anno precedente.
Il Wall Street Journal Europe da oggi ha una veste
rinnovata e una sezione sulla new economy intitolata
Networking.
In cronaca sul Corsera
il boom nelle città degli Stati Uniti dei chioschi
elettronici che, in soli dieci minuti, selezionano le
domande dei giovani in cerca di lavoro. Alcuni esperti,
tuttavia, criticano l'iniziativa perché non
garantirebbe la privacy. Anche il Messaggero
lancia l'allarme privacy: dal bancomat al viacard alle
telecamere dei grandi magazzini, siamo sempre sotto lo
sguardo di un occhio artificiale che ci spia.
Nella pagina degli
spettacoli, infine, la radio all'assalto di Internet.
Sono ormai migliaia le emittenti on line e molte nascono
solo per la rete. Alcuni popolari dj italiani esprimono
la loro opinione su come sta cambiando il modo di
ascoltare la musica. Si occupa di musica in rete anche
il supplemento dell'Unità media. Si moltiplicano
le campagne delle major della discografia contro l'uso
del mp3, lo standard che permette di trasferire sul
proprio computer i file musicali e di poterli ascoltare
o masterizzare.
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