I
principali quotidiani danno ampio spazio al
Giubileo dell’informazione, celebrato ieri
a San Pietro. A 7000 operatori del settore,
riuniti nell’aula Paolo VI in Vaticano, il
Papa ha ricordato di essere “fedeli alla
verità”, non solo alla verità dei fatti
ma anche a quella dell’uomo, alla
“dignità della persona umana in tutte le
sue dimensioni”. La libertà di
espressione e il diritto all’informazione
trovano un limite proprio “nel dovere di
rispettare la dignità e la legittima libertà
degli altri”. Il pontefice ha inoltre
esortato i giornalisti a non cedere alla
schiavitù dell’audience: “non si
può scrivere e trasmettere solo in funzione
del grado di ascolto a discapito di servizi
veramente formativi”. Giovanni Paolo II ha
infine
ringraziato quanti hanno fatto
conoscere fatti e parole del suo ministero.
La Stampa riferisce le reazioni di alcuni
professionisti al monito del Pontefice.
Enrico Mentana ricorda che l’etica
professionale è laica; per Giorgio Bocca ciò
che dice il Papa “è quello che qualsiasi
giornalista veramente giornalista pensa”;
Lucia Annunziata giudica “assolutamente
condivisibile” la direzione indicata ma
esorta a una più attenta riflessione sulle
cause che spingono a seguire l’audience
e a non fare giornalismo a favore dei più
deboli.
Lo
Stato libero del Web
Repubblica
e Corriere della Sera annunciano la
nascita dello Stato libero del Web. Si trova
al largo della Gran Bretagna ed è una
fortezza militare in disuso. Chiunque
domicilierà siti Internet nell’isola, che
si trova in acque internazionali, potrà
aggirare le leggi nazionali. La fortezza fu
occupata nel 1967 da un cittadino
britannico, Roy Bates, che proclamò il
Principato (non riconosciuto) di Sealand.
L’anno scorso l’imprenditore americano
Sean Hastings, l’ha acquistata per
trasferirci la sua società di servizi
Internet e creare un paradiso fiscale..
L'evasione
fiscale corre sul web
In
prima pagina sulla Repubblica e nelle pagine
economiche della Stampa l'allarme lanciato
dalla Relazione '99 del Secit: il volume
d'affari del commercio elettronico è
destinato ad aumentare di dieci volte nei
prossimi quattro anni ma il Fisco non
incasserà quanto gli spetta. Secondo il
servizio ispettivo, infatti, gli
accertamenti delle evasioni risultano
estremamente difficili.
Non
sempre Internet ci fa vivere meglio
Meridiano,
l’editoriale in prima pagina sul CorrierEconomia,
è firmato questa settimana da Thomas
Friedman che racconta ai lettori gli umori
delle città americane alle prese con la
rivoluzione digitale. “Ho avuto la
sensazione che potrebbe esserci nell’aria
una rivolta contro tutta quella tecnologia
così esagerata che domina le nostre vite”
– riassume l’autore. A New York si
incontrano giovani professionisti di dot.com
sull’orlo del fallimento; a Chicago si
rimane sotto shock se in un’operazione di phone-banking
capita, a causa di un guasto, che a
rispondere sia una persona in carne e ossa;
a Minneapolis la fotografia tradizionale
risulta più interessante di quella digitale
se la vecchia tecnologia viene ribattezzata
con nomi futuristici come “alogenuro di
argento”; a Las Vegas il convegno dei
centri commerciali è dominato dalla
preoccupazione che nessuno esca più di casa
per fare acquisti. “Mi sembra” –
conclude l’autore – “ che se noi
abbiamo iniziato a navigare in rete la rete
ora stia navigando in noi. Le nuove
tecnologie non ci stanno affatto
semplificando la vita, anzi semmai è
proprio il contrario e noi non siamo ancora
riusciti a trovare il giusto equilibrio”.
Rimarranno
in tre
Secondo
uno studio di Forrester Research, citato da
Affari & Finanza, nei prossimi anni
negli Stati Uniti rimarranno solo tre
portali. Si tratta di America Online, Yahoo!
e Msn, cioè i tre maggiori operatori di
oggi. Aol e Yahoo! che sono nati in Internet
e non hanno dovuto adattare alla rete vecchi
modelli di business sono avvantaggiati. In
espansione il portale di Microsoft, presente
già in 33 paesi (tra cui l'Italia) e
accessibile in 17 lingue.
In
breve
Affari
& Finanza pubblica questa settimana
un Rapporto Internet che fa il punto
sulla situazione della rete. L’evento
dell’ultimo periodo è senz’altro il
fallimento di Boo. Ma le difficoltà toccano
anche altre imprese della net economy:
nelle start up americane si
registrano già drastiche riduzioni di
personale. La crisi di crescita e la
selezione selvaggia negli Stati Uniti non
incoraggiano la rincorsa dell’Europa.
Nonostante le preoccupazioni, però, molti
protagonisti del settore sostengono che la
rivoluzione digitale è reale e che i titoli
tecnologici torneranno a salire.
Il
Rapporto di questa settimana del Sole
24 Ore è dedicato alla Qualità.
Il call center è una risorsa sempre
più strategica. Il quotidiano pubblica il
decalogo per la gestione efficiente di tale
servizio e la top ten delle società
con le migliori prestazioni rispetto ai
dieci criteri base. La prima regola d’oro
è quella di non lasciare squillare il
telefono più di cinque volte.
Il
governo francese sembra avviato a rinunciare
al meccanismo dell’asta per
l’assegnazione delle licenze Umts. La
decisione di Jospain dovrebbe essere
comunicata ufficialmente a metà settimana.
Ciascuna delle quattro licenze dovrebbe
costare intorno ai 10 mila miliardi di lire
ma l’esborso verrebbe diluito: 4500
miliardi
entro il 2002, il resto sotto forma
di canone annuale. Sicure le licenze di
France Telecom e Vivendi. L’interrogativo
è che la scelta francese rischia di
rimescolare le carte delle gare europee in
altri paesi dopo la lievitazione dei prezzi
in Gran Bretagna. Sulla Stampa.
La
“mergermania”, la febbre delle
acquisizioni e fusioni, sollecitata dalla
spinta alla competizione della new
economy, è destinata a durare,
soprattutto nel settore delle comunicazioni.
Il Sole 24 Ore pubblica la
graduatoria 1999 (fonte Kpmg) dei paesi
acquirenti e venditori; si compra di più in
Gran Bretagna, si vende di più negli Stati
Uniti.
Dopo
le recenti correzioni i titoli telefonici
europei vanno alla riscossa: Telecom Italia,
ad esempio, è cresciuta dell’8 per cento.
Il Sole 24 Ore segnala che le
preferenze degli analisti per l’immediato
vanno agli operatori iberici Telefonica e
Portugal Telecom. A medio e lungo termine,
però, si riveleranno interessanti anche gli
altri ex monopolisti, specialmente France
Telecom e Deutsche Telekom.
Il
supplemento della Stampa tuttosoldi dedica
ampio spazio alle offerte di navigazione a
pagamento. Tra i siti segnalati
Netfraternity.net, Nopay.it,
Extrasalary.com e Tiscalinet che pagano gli
utenti che accettano di vedere un banner
pubblicitario.
Esempio di sistema di vendita
piramidale è invece It.Virtual che offre
guadagni a chi procura nuovi clienti.
Interviste.net e Ciao.it pagano, infine, chi
risponde a indagini di mercato.
Il
supplemento economico della Repubblica Affari
& Finanza dedica ampio spazio a
Grapes, la società di telecomunicazioni che
sta per essere quotata sul mercato italiano.
Grapes rappresenta un modello di business
“a grappolo”: nasce dall’incontro di
un gruppo di operatori telefonici in Spagna,
Grecia e Italia per sviluppare la
connettività nei paesi mediterranei. La
compagnia conta 800 dipendenti e sta
investendo per realizzare una rete di 9 mila
chilometri in fibra ottica (il contratto è
con Alcatel). In Italia le prime città ad
essere cablate saranno Napoli, Verona,
Padova, Genova, Udine e Bari.
Il
distretto calzaturiero del Brenta sta per
approdare in Internet. Le 800 fabbriche di
scarpe comprese nel triangolo
Venezia-Padova-Rovigo, che contano
complessivamente 13 mila dipendenti e
producono 19 milioni di paia di calzature
all’anno e un fatturato di 2700 miliardi,
l’87 per cento dei quali dall’export,
lanceranno entro la fine dell’anno un
progetto di commercio elettronico destinato
ad essere esportato anche in altri
distretti. Tanto il business to business
che il business to client verranno
presto gestiti in rete. Su Affari &
Finanza.
Il
supplemento culturale dell’Unità media segnala la nascita della prima testata giornalistica on
line dedicata alla scena: Tuttoteatro.com,
settimanale di informazione e
approfondimento diretto da Mariateresa
Surianello.
Nasce
l’Osservatorio permanente giovani-editori.
L’iniziativa è stata promossa dal
presidente di Rcs Cesare Romiti,
dall’amministratore delegato di
Poligrafici Editoriale Andrea Riffeser Monti
e dal presidente del movimento d’opinione
fiorentino “Progetto Città” Andrea
Ceccherini per avvicinare il mondo giovanile
– che privilegia televisione e Internet
– a quello della carta stampata. Sul Corsera.
Elio
Catania, presidente di Ibm Italia,
intervistato dalla Stampa, sostiene
che colmare il divario tra Italia e Stati
Uniti è possibile: “quello che serve, nel
settore pubblico come in quello privato, è
la semplificazione e la formazione”. Il
manager prevede, inoltre, che i soggetti che
più guadagneranno dall’economia di rete
saranno le piccole industrie.