In prima pagina,
oggi, su tutti i quotidiani nazionali la
giornata di follia della Borsa americana
ancora scossa dalla sentenza Microsoft. Nel
pomeriggio di ieri Wall Street ha vissuto
momenti di vero e proprio panico. Il Nasdaq ha
registrato una progressione negativa record,
culminata a tre ore dalla chiusura con un
picco verso il basso addirittura del 13%. Alla
fine, però, gli investitori hanno mantenuto
la calma e l'indice del listino telematico
americano ha recuperato, chiudendo con un
ribasso dell'1,75%. Una rimonta insperata che
ha contenuto le perdite finanziarie ma non è
riuscita a cancellare la paura vissuta degli
operatori americani. Inevitabile la frenata
all'entusiasmo e all'euforia degli ultimi mesi
nei confronti della new economy. In proposito,
Il Sole 24 Ore riporta il commento
emblematico del capo analista di mercato di
Cantor Fitzgerald: "Non credo che vedremo
nel Nasdaq lo stesso ritorno di ottimismo che
abbiamo visto in passato. Ci vorrà del tempo
per riparare i guai di una giornata che ha
visto oscillazioni di mille punti". Una
chiave interpretativa diversa, quella offerta
dall'editoriale di Vittorio Zucconi su Repubblica.
Il giornalista, riferendosi al recupero
finale, considera l'intera giornata come un
importante segnale di allarme per la Borsa:
"Il miracolo di Wall Street potrebbe
avere salvato l'economia americana dal rischio
di una recessione, mostrando la fragilità e i
rischi del boom". Così, dopo un anno in
volata per tutti i titoli tecnologici, ieri è
stata la rivincita della Old Economy: i
titoli farmaceutici, quello dei trasporti, del
largo consumo e del chimico hanno chiuso la
giornata di ieri in rialzo. E anche i mercati
europei, proprio grazie all'andamento positivo
di bancari e dei finanziari, sono riusciti a
bilanciare la seduta nera dei tecnologici e
dei media. Nel vecchio continente -
sottolineano tutti i principali quotidiani -
si respira un clima meno teso, ma comunque
preoccupato. L'inserto Finanza e mercati
del Sole 24 Ore riporta l'invito alla
calma del presidente del consiglio Massimo D'Alema:
"Evidentemente è un settore nuovo, che
suscita grandi entusiasmi con momenti di
raffreddamento. Il male, a mio giudizio, è un
eccesso di volatilità". Il Messaggero
riporta il commento di Attilio Ventura, vice
presidente di Banca Leonardo e decano della
Borsa italiana, che smorza i toni drammatici
di molti commentatori: "Per il momento
non parlerei di crollo. Può essere ancora una
prolungata correzione dopo una lunga fase di
incredibili follie dei titoli
tecnologici". E aggiunge: "Era da
tempo che le Borse mostravano un andamento
nervoso, con uno sfasamento tra Nasdaq e Dow
Jones. Ieri questa divaricazione è diventata
assolutamente evidente, decretando il
passaggio dalla new alla old economy".
Intanto
si prepara il dopo Microsoft
Sulla
Stampa un articolo-intervista di Gianni
Riotta a Franco Bernabè, già numero uno
dell'Eni e della Telecom, fa il punto sul dopo
Microsoft. Secondo il consigliere di
amministrazione della Fiat il probabile
smembramento del colosso di Redmond potrebbe
riservare sorprese positive per il mercato,
analogamente a quanto è accaduto per
At&t. La fine del monopolio di Bill Gates
potrebbe infatti stimolare la nascita di nuove
imprese, gli Application Services Provider,
più dinamiche e libere di scegliere lo
standard tecnologico migliore. Ma la battaglia
per ridimensionare lo strapotere di Microsoft
è ancora lunga. E Bill Gates si prepara ad
affrontarla con tutte le armi a sua
disposizione: il tempo, le innovazioni
tecnologiche e soprattutto la politica. Il
quotidiano diretto da Ezio Mauro, a questo
proposito, riporta il parere degli analisti:
se il candidato dei repubblicani, Gorge Bush
jr, vincerà le elezioni presidenziali di
novembre, è probabile che il caso venga
riaperto, perché potrà beneficiare della
simpatia repubblicana. Mentre "Bill
Clinton e in generale i democratici, non hanno
mai fatto mistero di volersi appuntare la
condanna della Microsoft come un fiore
all'occhiello".
In
breve
Il
Sole 24 Ore parla dell'evoluzione della
"casa intelligente" che sulla sua
strada potrebbe trovare un ostacolo a causa
del freno dell'Authority sul passaggio
gratuito da 3 a 4,5 kilowatt di potenza
elettrica. Infatti, gli elettrodomestici di
nuova generazione, che automatizzano buona
parte dei sistemi delle nostre abitazioni,
richiedono una quantità maggiore di energia..
Basta pensare che la quota di consumo
raggiunge quella stabilita dal contratto
sottoscritto con l'Enel anche quando
funzionano contemporaneamente soltanto il
forno elettrico e il ferro da stiro. Ma oggi
ci sono sistemi di controllo e gestione
dell'energia elettrica che permettono di
utilizzare i diversi elettrodomestici nello
stesso momento. "Anche con i tradizionali
3 kilowatt - spiega Enrico Patriarca di A d di
Siemens - si possono controllare
automaticamente i consumi e disattivare un
elettrodomestico quando la quota di consumo si
avvicina a quella del contratto".
Sul
supplemento dell'Unità Scuola e
Formazione si tirano le somme della
37esima edizione della Fiera internazionale
del libro per ragazzi appena conclusasi a
Bologna. Dai sondaggi risulta che i bambini
sono da considerare i "lettori
forti" dell'Italia. Non solo leggono più
degli adulti ma, grazie al loro rapporto
"naturale" con il mondo
multimediale, "consumano" TV,
computer , cd musicali e videogiochi più dei
loro genitori. Quindi, grande protagonista
della manifestazione bolognese è stata la
scuola multimediale, come già, in apertura
della fiera internazionale, aveva annunciato
il ministro della Pubblica Istruzione Luigi
Berlinguer.
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