Roma, 04 Aprile 2000

Microsoft condannata da mercati e Antitrust, ma le insicurezze della borsa non distruggeranno la new economy

La Microsoft è stata ritenuta colpevole di violazione delle norme antitrust. Nell'attesa del verdetto il panico ha spinto gli investitori ad abbandonare il comparto tecnologico a favore dei più rassicuranti titoli della old economy e l'effetto Microsoft ha investito le borse di tutto il mondo.


Il giudice Thomas Penfield Jackson ha riconosciuto la Microsoft di Bill Gates, gigante mondiale del software, colpevole di aver violato la legge americana contro i monopoli, lo Sherman Act del 1890. In attesa del verdetto ufficiale, gli investitori hanno severamente punito la società di Redmond che ha perso in borsa il 15 per cento del suo valore. E oggi tutti i giornali si interrogano sul caso Microsoft e sul futuro della new economy.

Il lunedì nero del colosso del software, che ha bruciato 150mila miliardi di lire in poche ore, si è trasformato nella giornata incubo per l’intero mercato dei titoli tecnologici. Il Nasdaq ha segnato il ribasso record di 349 punti, - 7,64, trascinando in discesa tutte le piazze europee ad eccezione, non a caso, della borsa di Zurigo, tradizionalmente estranea all’euforia dei titoli hi-tech. Maglia nera a Piazza Affari che ha chiuso con una perdita del – 2,94 per cento. In compenso gli investitori hanno premiato i più rassicuranti titoli della old economy e il Dow Jones ha guadagnato il 2,75 per cento.

Il giudice Jackson avrà tre mesi di tempo per decidere la pena della società di Bill Gates. Nella peggiore delle ipotesi la Microsoft sarà smembrata, nella migliore dovrà accettare vincoli rigidi per garantire la libera concorrenza. Gates ha dichiarato di voler ricorrere in appello e di “essere certo della vittoria finale”. Ma secondo un sondaggio della Cnn la fiducia degli americani nel re del software è ormai tramontata: il 61 per cento degli intervistati infatti ha dato ragione al giudice Jackson. Su La Repubblica e sul Sole 24 Ore le attese e i timori delle società informatiche della Silicon Valley.

E se i piccoli risparmiatori si chiedono inquieti se sia ormai scoccata l’ora per l’euforia finanziaria degli ultimi tempi, i commentatori rassicurano: a beneficiare della fine del monopolio Microsoft e del riequilibrio dei mercati sarà proprio la new economy. “La lunga mano della legge - commenta su La Repubblica Vittorio Zucconi - ha colpito non in nome della controrivoluzione ma forte della convinzione che proprio Microsoft e la sua prepotenza fossero non più il motore ma l’elefante bianco seduto sul sentiero della nuova economia”. Allora “la campana di Wall Street non ha segnato la fine ma l’inizio della rivoluzione informatica che farà bene alla stessa Microsoft”. “L’errore - fa eco Federico Rampini - è credere che la borsa possa distruggere la new economy” Il giudizio dell’antitrust, infatti, “sarà benefico per l’industria del settore ed è rassicurante vedere l’economia americana in buone mani”. “Si sta ristabilendo un legame tra l’economia reale e i corsi delle azioni virtuali” osserva, infine, sul Sole 24 Ore, Domenico Siniscalco. “nel più lungo periodo questo aggiustamento, che indica un riavvicinamento tra economia reale e titoli virtuali, non potrà che essere un fattore benefico” per il mercato. In controtendenza, Geremy Rifkin intervistato sul tema dalla Repubblica rilancia l’analogia tra il crollo del 29 e la situazione economica attuale e prevede un disastro generalizzato dei mercati.

  In Gran Bretagna, sì alla clonazione

In prima pagina sui principali giornali la notizia che Tony Blair avrebbe intenzione di avallare il giudizio di una commissione governativa favorevole alla clonazione terapeutica degli embrioni umani. Se confermata, la notizia segnerebbe l’apertura di un conflitto tra la Gran Bretagna e gli altri partner europei.

 La dichiarazione dei redditi arriva via rete

Nelle pagine economiche dei principali giornali e in prima pagina sul Corriere della Sera, la notizia dell’avvio della dichiarazione dei redditi via internet. Da ieri è possibile collegarsi al sito del Ministero delle Finanze e compilare un apposito modulo. Dal prossimo anno, assicura il ministro Visco, grazie alla rete della pubblica amministrazione il modulo sarà in buona parte riempito automaticamente.

 Da Ibm un rivoluzionario microchip

L’Ibm comincerà l’anno prossimo a produrre microchip di nuova generazione. Chiave di volta la sostituzione del silico con una materiale plastico detto Silk. I collegamenti a Internet saranno 30 volte più veloci degli attuali, ci sarà un alto di qualità nel campo della grafica e miglioramenti per a realizzazione di protesi. La notizia, ripresa da tutti i giornali, potrebbe segnare una nuova era per la società dell’informazione.

 In Breve

La Stampa e Il Giornale intervistano a Geremy Rifkin a proposito del suo nuovo libro, “L’era dell’accesso”. “L’età dell’accesso – dichiara Rifkin alla Stampa – può essere un Rinascimento oppure un’epoca cupa dipende da come sapremo bilanciare la commercializzazione della cultura con la creazione il mantenimento di spazi culturali non mercificati”.

 Nelle pagine economiche dei principali giornali l’intesa tra Kataweb e Unicredit la sinergia ha come obiettivo la creazione di una nuova banca virtuale per le famiglie, lo sviluppo di portali “cobranded” nazionali e locali e la promozione di una nuova banca multicanale per la clientela di fascia alta .

 Su L’Unità il nuovo servizio gratuito di Poste italiane. La possibilità di seguire dal web proprie spedizioni e di ricevere sul telefonino o via mail la notizia dell’avvenuta consegna

 Nelle pagine economiche  La Repubblica riporta voci di mercato secondo cui la ispanica Telefonica avrebbe intenzione di lanciare un’opa per conquistare British Telecom. Nessuna conferma né smentite dai gruppi in questione.

 Su La Repubblica Telecom promette 5mila miliardi di investimenti e nuova occupazione al sud nei prossimi due anni. Tra i progetti la realizzazione di due call-center uno in Sicilia l’altro in Calabria e un centro sperimentale in Basilicata.