Il
giudice Thomas Penfield Jackson ha
riconosciuto la Microsoft di Bill Gates,
gigante mondiale del software, colpevole di
aver violato la legge americana contro i
monopoli, lo Sherman Act del 1890. In attesa
del verdetto ufficiale, gli investitori hanno
severamente punito la società di Redmond che
ha perso in borsa il 15 per cento del suo
valore. E oggi tutti i giornali si interrogano
sul caso Microsoft e sul futuro della new
economy.
Il
lunedì nero del colosso del software, che ha
bruciato 150mila miliardi di lire in poche
ore, si è trasformato nella giornata incubo
per l’intero mercato dei titoli tecnologici.
Il Nasdaq ha segnato il ribasso record di 349
punti, - 7,64, trascinando in discesa tutte le
piazze europee ad eccezione, non a caso, della
borsa di Zurigo, tradizionalmente estranea
all’euforia dei titoli hi-tech. Maglia nera
a Piazza Affari che ha chiuso con una perdita
del – 2,94 per cento. In compenso gli
investitori hanno premiato i più rassicuranti
titoli della old economy e il Dow Jones ha
guadagnato il 2,75 per cento.
Il
giudice Jackson avrà tre mesi di tempo per
decidere la pena della società di Bill Gates.
Nella peggiore delle ipotesi la Microsoft sarà
smembrata, nella migliore dovrà accettare
vincoli rigidi per garantire la libera
concorrenza. Gates ha dichiarato di voler
ricorrere in appello e di “essere certo
della vittoria finale”. Ma secondo un
sondaggio della Cnn la fiducia degli americani
nel re del software è ormai tramontata: il 61
per cento degli intervistati infatti ha dato
ragione al giudice Jackson. Su La Repubblica e
sul Sole 24 Ore le attese e i timori delle
società informatiche della Silicon Valley.
E
se i piccoli risparmiatori si chiedono
inquieti se sia ormai scoccata l’ora per
l’euforia finanziaria degli ultimi tempi, i
commentatori rassicurano: a beneficiare della
fine del monopolio Microsoft e del
riequilibrio dei mercati sarà proprio la new
economy. “La lunga mano della legge -
commenta su La
Repubblica Vittorio Zucconi - ha colpito
non in nome della controrivoluzione ma forte
della convinzione che proprio Microsoft e la
sua prepotenza fossero non più il motore ma
l’elefante bianco seduto sul sentiero della
nuova economia”. Allora “la campana di
Wall Street non ha segnato la fine ma
l’inizio della rivoluzione informatica che
farà bene alla stessa Microsoft”.
“L’errore - fa eco Federico Rampini - è
credere che la borsa possa distruggere la new
economy” Il giudizio dell’antitrust,
infatti, “sarà benefico per l’industria
del settore ed è rassicurante vedere
l’economia americana in buone mani”. “Si
sta ristabilendo un legame tra l’economia
reale e i corsi delle azioni virtuali”
osserva, infine, sul Sole
24 Ore, Domenico Siniscalco. “nel più
lungo periodo questo aggiustamento, che indica
un riavvicinamento tra economia reale e titoli
virtuali, non potrà che essere un fattore
benefico” per il mercato. In controtendenza,
Geremy Rifkin intervistato sul tema dalla
Repubblica rilancia l’analogia tra il crollo
del 29 e la situazione economica attuale e
prevede un disastro generalizzato dei mercati.
In Gran Bretagna, sì alla
clonazione
In
prima pagina sui principali giornali la
notizia che Tony Blair avrebbe intenzione di
avallare il giudizio di una commissione
governativa favorevole alla clonazione
terapeutica degli embrioni umani. Se
confermata, la notizia segnerebbe l’apertura
di un conflitto tra la Gran Bretagna e gli
altri partner europei.
La
dichiarazione dei redditi arriva via rete
Nelle
pagine economiche dei principali giornali e in
prima pagina sul Corriere
della Sera, la notizia dell’avvio della dichiarazione dei redditi via
internet. Da ieri è possibile collegarsi al
sito del Ministero delle Finanze e compilare
un apposito modulo. Dal prossimo anno,
assicura il ministro Visco, grazie alla rete
della pubblica amministrazione il modulo sarà
in buona parte riempito automaticamente.
Da
Ibm un rivoluzionario microchip
L’Ibm
comincerà l’anno prossimo a produrre
microchip di nuova generazione. Chiave di
volta la sostituzione del silico con una
materiale plastico detto Silk. I collegamenti
a Internet saranno 30 volte più veloci degli
attuali, ci sarà un alto di qualità nel
campo della grafica e miglioramenti per a
realizzazione di protesi. La notizia, ripresa
da tutti i giornali, potrebbe segnare una
nuova era per la società dell’informazione.
In
Breve
La
Stampa
e Il Giornale intervistano a Geremy Rifkin a proposito del suo nuovo
libro, “L’era dell’accesso”. “L’età
dell’accesso – dichiara Rifkin alla Stampa
– può essere un Rinascimento oppure
un’epoca cupa dipende da come sapremo
bilanciare la commercializzazione della
cultura con la creazione il mantenimento di
spazi culturali non mercificati”.
Nelle
pagine economiche dei principali giornali
l’intesa tra Kataweb e Unicredit la sinergia
ha come obiettivo la creazione di una nuova
banca virtuale per le famiglie, lo sviluppo di
portali “cobranded” nazionali e locali e
la promozione di una nuova banca multicanale
per la clientela di fascia alta .
Su
L’Unità
il nuovo servizio gratuito di Poste italiane.
La possibilità di seguire dal web proprie
spedizioni e di ricevere sul telefonino o via
mail la notizia dell’avvenuta consegna
Nelle
pagine economiche
La Repubblica riporta voci di mercato secondo cui la ispanica
Telefonica avrebbe intenzione di lanciare
un’opa per conquistare British Telecom.
Nessuna conferma né smentite dai gruppi in
questione.
Su
La
Repubblica Telecom promette 5mila miliardi
di investimenti e nuova occupazione al sud nei
prossimi due anni. Tra i progetti la
realizzazione di due call-center uno in
Sicilia l’altro in Calabria e un centro
sperimentale in Basilicata.
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