In
primo piano sulla stampa il caso Microsoft.
Salta la mediazione tra la compagnia di Bill
Gates e il governo americano e i diciannove
stati che hanno mosso l'accusa di monopolio.
Si aspetta ora il verdetto del giudice
federale. Tra i possibili esiti del processo
c'è anche la soluzione dello smembramento,
come accadde all'impero Rockefeller nel 1911 e
alla compagnia telefonica AT&T nel 1974.
Dopo il pronunciamento della corte, tuttavia,
le parti avranno ancora tre mesi per procedere
a un estremo tentativo di accordo. In attesa
della sentenza gli azionisti si trovano di
fronte al dilemma se vendere prima
dell'eventuale crollo o mantenere le
partecipazioni nella società sperando in
perdite contenute e in un recupero a lungo
termine. "Il Gulliver del software è in
balia dei Lillipuziani della Borsa" -
scrive Vittorio Zucconi sulla Repubblica.
Se la Borsa sbranerà il gigante senza neppure
aspettare la sentenza, molti saranno i
Lillipuziani che si arricchiranno sulle sue
spoglie: "gli investimenti che usciranno
dalle finestre di Microsoft entreranno dalla
porta di altre aziende che oggi brindano,
mentre Gates piange. Siamo, comunque, è bene
tenerlo a mente, soltanto alla fine del primo
capitolo nel romanzo della società fondata in
un garage da uno studente universitario fuori
corso e divenuta nel 1999 la più
capitalizzata nella storia dell'economia, con
il valore di un milione di miliardi di
lire". Ci vorranno anni di appelli e
ricorsi prima che ogni decisione divenga
esecutiva. "Se gli avvocatoni miliardari
e Bill Gates stesso hanno scelto di rinunciare
alla mediazione del giudice Postner di
Chicago, se, a dispetto del nome sociale, la
Microsoft ha preferito la soluzione 'hard'
della sentenza a quella 'soft' del compromesso
è perché la signora di 'Windows' pensa di
poter rallentare all'infinito gli effetti
pratici della vittoria
dell'Antitrust".
Sul
Giornale un editoriale firmato da
Alberto Pasolini Zanelli osserva che
"quello che fa diverso il caso di Bill
Gates è la caratteristica di 'alta frontiera'
delle sue imprese, collocate al confine tra la
realizzazione imponente e la più rarefatta
ipotesi, nonché la loro 'immaterialità'…
Regolamentare Internet è come dare leggi
all'Oceano e alle sue correnti. L'impresa
entusiasma il mondo… Qualche briglia il
governo riuscirà a metterla a questa
multinazionale da fantascienza". Il mondo
intero aspetta, dunque, l'esito del processo
con la "speranza che la tecnologia si
lasci cambiare dalla Legge. Di solito avviene
il contrario". Sull'Unità Antonio
Pollio Salimbeni avverte che "se il
verdetto atteso per questa settimana sarà
indubbiamente severo, non è detto che
conterrà la fatidica decisione di sconvolgere
l'assetto produttivo e commerciale del gruppo.
Il rischio che si indebolisca un campione
dell'industria americana (oggi nove computer
su dieci utilizzano programmi Microsoft) e che
Wall Street accolga male questa soluzione
congiura a favore di una soluzione non
radicale. Tutti, anche il governo, è
sensibile a questo argomento. Si è saputo che
nel tentativo di evitare una rottura, il
legale della Microsoft ha spiegato come il
sistema operativo Windows sia stato 'il motore
che ha guidato l'espansione nazionale' e come
Microsoft sia riuscita a diminuire i prezzi
del software e dell'innovazione".
Ugo
Bertone sottolinea sulla Stampa che una
soluzione severa contro il gigante di Seattle
avrà pesanti ripercussioni sulla nuova
economia di cui Gates è il simbolo.
"Dopo i rialzi strepitosi dell'ultima
parte del '99 e dei primi mesi del Millennio,
i mercati cercano buoni pretesti per frenare
la corsa dei titoli tecnologici, giunti a
prezzi 'stellari'. Il momento è delicato,
insomma. Ma è in frangenti come questi che
merita apprezzamento il 'mito americano': la
lotta ai monopoli e la tutela dei consumatori
sono un bene primario, assai più importante
degli scossoni di breve periodo di un indice
di Borsa. Una lezione di capitalismo".
In
breve
La
Stampa propone oggi uno speciale Universo
Informatica. In primo piano le stime
sull'incremento dell'accesso a Internet nel
nostro paese: alla fine del 2003 i navigatori
italiani dovrebbero essere ventotto milioni.
L'inserto si occupa, inoltre, della
PlayStation2 e di Windows 2000, della
pubblicità in rete, della connessione veloce
mediante Adsl, dell'informatizzazione della
pubblica amministrazione e della nuova
imprenditoria telematica e, infine, del
rapporto tra donne e web.
Il
C2C è ormai tramontato, il B2C ancora di
più; la vera promessa è il B2B: il
supplemento della Repubblica Affari
& Finanza si occupa di commercio
elettronico, cercando di fare chiarezza tra le
nuove sigle. Il primo è un sistema
elettronico di asta che mette in collegamento
consumatori a consumatori. Il secondo è
un'offerta unidirezionale di vendita su un
sito Internet. Il terzo sistema mette in
contatto venditori e compratori di beni
industriali.
Il
supplemento culturale dell'Unità media,
in occasione del convegno promosso dai Ds a
Firenze sul tema Libertà e regole nella
società dell'informazione e delle
sollecitazioni a interventi normativi nel
settore digitale pronunciati dal Consiglio
europeo di Lisbona, si sofferma sulla
necessità di produrre un quadro di regole
adeguato alla nuova economia. Chi identifica
la libertà "con l'assenza di nuove e
tempestive leggi e demonizza ogni controllo
come bieca operazione censoria" -
sostiene Roberto Barzanti - "è disposto
a tollerare un universo dominato dai più
forti ed è pronto a sacrificare sull'altare
delle telecomunicazioni diritti
essenziali". Il
Sole 24 Ore prevede un'imminente e
decisiva battaglia tra i portali. Secondo il
Boston Consulting group, infatti, la fase
della selezione dei siti generalisti è ormai
vicina: ne sopravvivranno soltanto due o tre.
Conquisteranno sempre più spazio, invece, i
fornitori di contenuti specializzati che si
aggiudicheranno la metà degli introiti
pubblicitari della rete. Lo
studente del 2000 - annuncia la Repubblica
- potrà pubblicare la propria tesi di laurea
su Internet mettendola al riparo dal rischio
di plagio da parte di studenti copioni o
docenti spregiudicati. Il progetto Thesis
parte dall'Università di Padova. L'iniziativa
promossa dall'ateneo veneto prevede anche il
recupero e la digitalizzazione degli elaborati
di laureati illustri. Il
Messaggero e Affari & Finanza
si occupano del mercato dei servizi web
accessibili dall'automobile. Viasat, la joint
venture paritetica tra Fiat-Magneti Marelli e
Telecom-Telespazio, lancerà in estate
l'offerta dell'Internet car che consentirà
agli automobilisti di organizzare i propri
itinerari, avere informazioni sul traffico,
effettuare prenotazioni e individuare i
parcheggi liberi. Swatch
e Hewlett Packard stanno lavorando alla
realizzazione di un orologio connesso a
Internet. Il prodotto sfrutta le potenzialità
delle cosiddette Lan (Local area network): si
collega, cioè, a una rete locale a sua volta
in comunicazione permanente col web. I primi
modelli saranno disponibili tra circa un anno.
Su Affari & Finanza. Il
sito Zapping.it ha messo in rete la
programmazione televisiva di Rai, Mediaset,
Tmc e altri trenta canali e offre un servizio
gratuito di messaggeria via cellulare per
ricordare agli utenti l'orario delle
trasmissioni alle quali sono interessati. La
notizia compare nella rubrica Er@ digitale del
Giornale. Il
cantautore Francesco De Gregori vende on line
l'olio prodotto nella sua azienda agricola
umbra. Durante il Sol, Salone dell'olio
d'oliva, di Verona il prodotto biologico è
stato acquistato in rete dal lontano Giappone.
Lo riferisce il Giornale.
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