Roma, 03 Aprile 2000

Microsoft verso la condanna

I principali quotidiani dedicano alla vicenda giudiziaria Microsoft, che si avvia alla conclusione, articoli e commenti. L'impero del software non ha raggiunto l'intesa con la controparte e attende ora la sentenza del tribunale.


In primo piano sulla stampa il caso Microsoft. Salta la mediazione tra la compagnia di Bill Gates e il governo americano e i diciannove stati che hanno mosso l'accusa di monopolio. Si aspetta ora il verdetto del giudice federale. Tra i possibili esiti del processo c'è anche la soluzione dello smembramento, come accadde all'impero Rockefeller nel 1911 e alla compagnia telefonica AT&T nel 1974. Dopo il pronunciamento della corte, tuttavia, le parti avranno ancora tre mesi per procedere a un estremo tentativo di accordo. In attesa della sentenza gli azionisti si trovano di fronte al dilemma se vendere prima dell'eventuale crollo o mantenere le partecipazioni nella società sperando in perdite contenute e in un recupero a lungo termine. "Il Gulliver del software è in balia dei Lillipuziani della Borsa" - scrive Vittorio Zucconi sulla Repubblica. Se la Borsa sbranerà il gigante senza neppure aspettare la sentenza, molti saranno i Lillipuziani che si arricchiranno sulle sue spoglie: "gli investimenti che usciranno dalle finestre di Microsoft entreranno dalla porta di altre aziende che oggi brindano, mentre Gates piange. Siamo, comunque, è bene tenerlo a mente, soltanto alla fine del primo capitolo nel romanzo della società fondata in un garage da uno studente universitario fuori corso e divenuta nel 1999 la più capitalizzata nella storia dell'economia, con il valore di un milione di miliardi di lire". Ci vorranno anni di appelli e ricorsi prima che ogni decisione divenga esecutiva. "Se gli avvocatoni miliardari e Bill Gates stesso hanno scelto di rinunciare alla mediazione del giudice Postner di Chicago, se, a dispetto del nome sociale, la Microsoft ha preferito la soluzione 'hard' della sentenza a quella 'soft' del compromesso è perché la signora di 'Windows' pensa di poter rallentare all'infinito gli effetti pratici della vittoria dell'Antitrust". 

Sul Giornale un editoriale firmato da Alberto Pasolini Zanelli osserva che "quello che fa diverso il caso di Bill Gates è la caratteristica di 'alta frontiera' delle sue imprese, collocate al confine tra la realizzazione imponente e la più rarefatta ipotesi, nonché la loro 'immaterialità'… Regolamentare Internet è come dare leggi all'Oceano e alle sue correnti. L'impresa entusiasma il mondo… Qualche briglia il governo riuscirà a metterla a questa multinazionale da fantascienza". Il mondo intero aspetta, dunque, l'esito del processo con la "speranza che la tecnologia si lasci cambiare dalla Legge. Di solito avviene il contrario". Sull'Unità Antonio Pollio Salimbeni avverte che "se il verdetto atteso per questa settimana sarà indubbiamente severo, non è detto che conterrà la fatidica decisione di sconvolgere l'assetto produttivo e commerciale del gruppo. Il rischio che si indebolisca un campione dell'industria americana (oggi nove computer su dieci utilizzano programmi Microsoft) e che Wall Street accolga male questa soluzione congiura a favore di una soluzione non radicale. Tutti, anche il governo, è sensibile a questo argomento. Si è saputo che nel tentativo di evitare una rottura, il legale della Microsoft ha spiegato come il sistema operativo Windows sia stato 'il motore che ha guidato l'espansione nazionale' e come Microsoft sia riuscita a diminuire i prezzi del software e dell'innovazione". 

Ugo Bertone sottolinea sulla Stampa che una soluzione severa contro il gigante di Seattle avrà pesanti ripercussioni sulla nuova economia di cui Gates è il simbolo. "Dopo i rialzi strepitosi dell'ultima parte del '99 e dei primi mesi del Millennio, i mercati cercano buoni pretesti per frenare la corsa dei titoli tecnologici, giunti a prezzi 'stellari'. Il momento è delicato, insomma. Ma è in frangenti come questi che merita apprezzamento il 'mito americano': la lotta ai monopoli e la tutela dei consumatori sono un bene primario, assai più importante degli scossoni di breve periodo di un indice di Borsa. Una lezione di capitalismo".  

 In breve

La Stampa propone oggi uno speciale Universo Informatica. In primo piano le stime sull'incremento dell'accesso a Internet nel nostro paese: alla fine del 2003 i navigatori italiani dovrebbero essere ventotto milioni. L'inserto si occupa, inoltre, della PlayStation2 e di Windows 2000, della pubblicità in rete, della connessione veloce mediante Adsl, dell'informatizzazione della pubblica amministrazione e della nuova imprenditoria telematica e, infine, del rapporto tra donne e web.

Il C2C è ormai tramontato, il B2C ancora di più; la vera promessa è il B2B: il supplemento della Repubblica Affari & Finanza si occupa di commercio elettronico, cercando di fare chiarezza tra le nuove sigle. Il primo è un sistema elettronico di asta che mette in collegamento consumatori a consumatori. Il secondo è un'offerta unidirezionale di vendita su un sito Internet. Il terzo sistema mette in contatto venditori e compratori di beni industriali.

Il supplemento culturale dell'Unità media, in occasione del convegno promosso dai Ds a Firenze sul tema Libertà e regole nella società dell'informazione e delle sollecitazioni a interventi normativi nel settore digitale pronunciati dal Consiglio europeo di Lisbona, si sofferma sulla necessità di produrre un quadro di regole adeguato alla nuova economia. Chi identifica la libertà "con l'assenza di nuove e tempestive leggi e demonizza ogni controllo come bieca operazione censoria" - sostiene Roberto Barzanti - "è disposto a tollerare un universo dominato dai più forti ed è pronto a sacrificare sull'altare delle telecomunicazioni diritti essenziali".

Il Sole 24 Ore prevede un'imminente e decisiva battaglia tra i portali. Secondo il Boston Consulting group, infatti, la fase della selezione dei siti generalisti è ormai vicina: ne sopravvivranno soltanto due o tre. Conquisteranno sempre più spazio, invece, i fornitori di contenuti specializzati che si aggiudicheranno la metà degli introiti pubblicitari della rete.

Lo studente del 2000 - annuncia la Repubblica - potrà pubblicare la propria tesi di laurea su Internet mettendola al riparo dal rischio di plagio da parte di studenti copioni o docenti spregiudicati. Il progetto Thesis parte dall'Università di Padova. L'iniziativa promossa dall'ateneo veneto prevede anche il recupero e la digitalizzazione degli elaborati di laureati illustri.

Il Messaggero e Affari & Finanza si occupano del mercato dei servizi web accessibili dall'automobile. Viasat, la joint venture paritetica tra Fiat-Magneti Marelli e Telecom-Telespazio, lancerà in estate l'offerta dell'Internet car che consentirà agli automobilisti di organizzare i propri itinerari, avere informazioni sul traffico, effettuare prenotazioni e individuare i parcheggi liberi.

Swatch e Hewlett Packard stanno lavorando alla realizzazione di un orologio connesso a Internet. Il prodotto sfrutta le potenzialità delle cosiddette Lan (Local area network): si collega, cioè, a una rete locale a sua volta in comunicazione permanente col web. I primi modelli saranno disponibili tra circa un anno. Su Affari & Finanza.

Il sito Zapping.it ha messo in rete la programmazione televisiva di Rai, Mediaset, Tmc e altri trenta canali e offre un servizio gratuito di messaggeria via cellulare per ricordare agli utenti l'orario delle trasmissioni alle quali sono interessati. La notizia compare nella rubrica Er@ digitale del Giornale.

Il cantautore Francesco De Gregori vende on line l'olio prodotto nella sua azienda agricola umbra. Durante il Sol, Salone dell'olio d'oliva, di Verona il prodotto biologico è stato acquistato in rete dal lontano Giappone. Lo riferisce il Giornale.