Roma, 03 Marzo 2000

L'Andala di Soru prenota il quinto posto per l'Umts

Favorita la cordata di Soru e Bernabè nella corsa alla quinta licenza per la telefonia mobile Umts. Anche in Asia si moltiplicano gli investimenti economici nel settore delle telecomunicazioni e delle nuove tecnologie. Il boom di Internet mette a nudo il ritardo del sistema scolastico  italiano nella formazione delle nuove professioni del Web.


In prima pagina sul Sole 24 Ore e in rilievo nella sezione economica dei maggiori quotidiani nazionali la notizia della campagna acquisti della Andala di Renato Soru e Franco Bernabè per l’assegnazione della quinta licenza di telefonia cellulare Umts. Se, infatti, le prime quattro licenze sembrano già predestinate alle società che attualmente gestiscono il mercato della telefonia mobile (Tim, Omnitel, Wind e Blu) il quinto e ultimo posto è ancora conteso tra il consorzio Dix.it, che fa capo alla e.Biscom di Silvio Scaglia, e la Andala capeggiata da Tiscali. Quest’ultima sembra aver messo ieri una seria ipoteca sulla quinta licenza grazie all’ingresso nella joint venture di alcuni tra i principali gruppi del capitalismo italiano: la Cir di Carlo De Benedetti, l’Hdp di Cesare Romiti, Gemina, il Sanpaolo-Imi, la Rothschild Italia, la Pino Venture di Elserino Piol.

La corsa all’Umts dimostra che con la terza generazione della telefonia mobile non è in gioco solo l’occasione per offrire alla clientela un nuovo tipo di cellulare più sofisticato ma l’opportunità di dare una spinta decisiva a Internet in tutta Europa e contrastare così il primato statunitense sul Web.

 Sul supplemento del Sole 24 Ore dedicato all’informatica, i dati di un’indagine condotta dallo Studio Busacca, specializzato nelle analisi del settore, sugli scenari futuri che apre la tecnologia Umts. Nel 2002 i telefonini di terza generazione apriranno un mercato in Italia di oltre cinquemila miliardi allargando moltissimo l’offerta dei servizi digitali ai cittadini e alle imprese. Sul fronte delle possibilità dell’Internet mobile i ricercatori dello Cselt di Torino stanno sperimentando la creazione di un cellulare dotato di microtelecamera e interfaccia a penna. 

La febbre di Internet contagia l’Oriente  

Sul Sole 24 Ore Luca Vinciguerra firma un lungo articolo dedicato alla rivoluzione informatica nei paesi orientali. Dopo gli Stati Uniti e l’Europa, anche in Asia scoppia la febbre di Internet e si moltiplicano gli investimenti nelle telecomunicazioni e nelle tecnologie. Una mobilitazione generale che secondo gli osservatori prelude ad una rivoluzione senza precedenti. La scorsa settimana l’ultimo episodio di euforia che ha richiesto l’intervento della polizia. E’ successo ad Hong Kong per riportare l’ordine in una banca dove una massa di persone si accalcava per aggiudicarsi le azioni di Tom.com, un nuovo portale Internet. Ma il fenomeno informatico va al di là delle quotazioni borsisitiche e invade tutti gli aspetti della vita culturale e politica del continente asiatico: nuove professioni, e nuove modalità e tempi delle comunicazioni. Non saranno però solo cambiamenti positivi. Manu Bhaskaran, direttore di Sg Singapore commenta: “Economie aperte, deregolamentazione, liberi movimenti di capitali: l’avvento della nuova economica in Asia avrà anche il suo costo sociale, poiché finirà per ampliare il gap tra vincenti e perdenti con il rischio di suscitare il risentimenti di questi ultimi”.

 

In breve 

Sulle pagine economia&finanza del Messaggero il dilagare della rivoluzione digitale fa ritornare in primo piano le pecche del sistema scolastico e produttivo italiano. Solo il 3,9 per cento degli assunti nel nuovo settore delle information technology è laureato e le imprese quasi mai chiedono “dottori” nelle proposte di assunzione. Se le aziende attive nel settore delle nuove tecnologie cambieranno rotta, richiedendo ingegneri, economisti e informatici non è detto però che troveranno risposta adeguata. La mancanza di Politecnici sufficienti e il crollo demografico del vecchio continente aprirà inevitabilmente entro il 2002 alla “carica dei cervelli” dal Terzo Mondo.

 In prima pagina sul Messaggero  un articolo di commento di Paolo Glisenti, “cercando cervelli per la nuova economia”. La new economy, secondo Glisenti, mette a nudo problemi vecchi, come l’inadeguatezza del nostro sistema scolastico nella formazione delle nuove professioni legate alle tecnologie informatiche. Se in Europa mancano più di cinquecentomila tra ingegneri, matematici e tecnici, in Italia le università laureano quarantamila ingegneri in meno rispetto al fabbisogno che l’incremento delle attività economiche del settore richiede a livello di processi tecnologici. Purtroppo però, scrive Glisenti, il fenomeno per quanto grave “ha radici lontane e durerà ancora molto a lungo”. 

 

Sul supplemento Informatica del Sole 24 Ore la notizia del primo procedimento giudiziario, conclusosi con una condanna, dopo l’attivazione della nuova normativa che risolve i conflitti sui nomi dei siti Internet registrati negli Stati Uniti. Rispetto all’iter seguito di prassi nei tribunali Usa la procedura stabilita dall’Icann (Internet corporation for assigned names and numbers) è risultata più rapida e meno costosa. 

Ancora sul quotidiano economico l’invito di un monitoraggio attendibile per Internet. Lo ha rivolto ieri Stefano Passigli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’Innovazione, a chiusura del convegno “Italia e progetto e-Europe”. Un Auditel per la Rete, insomma, in grado di fornire dati certi sugli accessi. Ma non solo. Passigli ha ribadito la necessità di sviluppare nuove iniziative di ricerca e sviluppo culturale per il Web.

 Sempre sulle pagine del Sole 24 Ore, la notizia del lancio di E-Via, la rete privata per lo sviluppo di Internet ad alta velocità. Lo ha annunciato Elserino Piol, presidente di Pino Venture Partners, intervenuto al convegno sull’ “e-Europe”. I particolari sull’operazione che vede coinvolta anche l’Anas, saranno illustrati il 9 marzo.

 In prima pagina sull’Unità, il commento di Roberto Giovannini sull’acquisto di Grauso di 500.000 domini Internet. L’invasione dell’imprenditore sardo ha suscitato l’attenzione del parlamento: è già stata avviata un’interpellanza parlamentare, perché tra gli atri inidirzzi registrati da Grauso, figurano anche molti nomi di parlamentari, come Mancino Angius, Maceratini e Didietro. Nei prossimi giorni il governo potrebbe decidere di varare una legge contro il cybersquatting.

 Su Repubblica si dà rilievo all’imminente varo del pacchetto informatico per le scuole: gli studenti del primo anno delle superiori potranno usufruire di prestiti a tasso zero per l’acquisto del computer. Palazzo Chigi si è anche detto disponibile all’accordo con le banche per un fondo di garanzia a copertura del rischio di mancata restituzione dei soldi.