In Principio era il CePIS
di Amedeo Gianfrotta
Bologna Soccorso ha sostanzialmente rappresentato per molti anni
il punto di riferimento per gli addetti al Soccorso di tutta Italia,
garantendo efficienza, idee e disponibilità alla sperimentazione e
alla formazione. L'embrione di Bologna Soccorso era il CePIS,
Centrale per il coordinamento Per Il Soccorso. Questa dimostrò la
validità del proprio modello organizzativo il 2 agosto 1980 quando,
alla stazione di Bologna, un folle gesto terroristico provocò 85
morti e 291 feriti. L'ormai consolidata abitudine all'interazione
all'interno di strutture organizzative precedenti, e l'autorevolezza
che queste si sono conquistate nel settore fa sì che tutte le
ambulanze cittadine, Ospedali ed Enti di soccorso si rapportino con
il CePIS, e che le attività legate a quel drammatico evento
(soccorsi, rapporti con gli ospedali, trasferimenti verso centri
maggiormente attrezzati) vengano coordinate dalla centrale. Il
Comune di Bologna resta molto colpito dall'episodio, e si muove
concretamente per portare a compimento il progetto di Centrale Unica
di Soccorso. In quel 1980 muore quindi il CePIS come coordinamento
di trasporti tra ospedale ed ospedale, e dalle sue ceneri con il
nome di Bologna Soccorso nasce la Centrale Operativa Unica per il
Soccorso ed il Trasporto, nella quale si integreranno negli anni
successivi tutte le realtà bolognesi del soccorso, dalle Pubbliche
Assistenze alla Croce Rossa. Il 1 giugno 1990, in occasione dei
campionati mondiali di calcio, viene attivato a Bologna, prima
città in Italia, il 118 come numero telefonico unico di soccorso
sanitario. Due anni dopo, il 27 marzo 1992, l'allora Presidente
della Repubblica Francesco Cossiga firma il Decreto di istituzione
delle centrali operative di allarme sanitario 118, riproponendo per
intero il modello organizzativo sperimentato a Bologna, dove in
particolare si affermano importanti principi quali: l'integrazione
del servizio pubblico con il volontariato, l'identificazione
dell'Infermiere Professionale come responsabile operativo della
centrale, l'attribuzione della responsabilità ad un medico
responsabile e l'identificazione dei tipi e dei tempi d'intervento
di soccorso.
Mauro Sacchetti della Centrale operativa 118
Bologna
"Bologna Soccorso è una delle 10 centrali del 118 della
regione Emilia Romagna. La strutturazione del servizio prevede un
punto telefonico di ingresso della richiesta dove c'è un operatore
che interpreta la tipologia della richiesta dopo di che la inoltra o
all'operatore di servizi intra ospedalieri e collaterali o
all'operatore di ricezione di emergenza. L'operatore di emergenza
inserisce i dati relativi al dove in un sistema informativo che è
stato studiato ed affinato grazie all'esperienza avuta in questa
centrale che è una delle più antiche d'Italia. Questo software ci
permette di identificare, per quel che riguarda l'area urbana di
Bologna fino al numero civico l'esattezza del luogo in cui si è
verificata l'emergenza. Questo ci permette di fornire al mezzo di
soccorso, insieme alle caratteristiche dell'emergenza, quindi che
cosa ha il paziente e che cosa è necessario portare sul luogo
dell'evento anche la strada ed il civico. L'operatore segue,
inoltre, tutta l'attività del mezzo di soccorso fino all'ingresso
del paziente in ospedale e quindi al suo successivo riutilizzo per
una ulteriore emergenza".
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